La rampa a ridosso del sagrato del Duomo ed il superamento del dislivello tra Piazza Duomo e la Cattedrale

Ritratto di Saro Di Paola

16 Novembre 2021, 12:50 - Saro Di Paola   [suoi interventi e commenti]

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A seguito del comunicato col quale il Sindaco ha spiegato le ragioni per le quali era stata smontata la passerella a ridosso della parete meridionale del sagrato del Duomo, la Diocesi di Cefalù e la Soprintendenza per i beni Culturali e Ambientali di Palermo, hanno ritenuto di chiarire le rispettive posizioni sulla vicenda con propri interventi sullo stesso social.

Come precisato dal Sindaco, tale passerella “agevolava, ad anziani e diversamente abili la salita verso la via Passafiume e quindi l’accesso al portone laterale del Duomo”, NULLA DI PIU’.

Le foto pubblicate su facebook insieme a tanti commenti, i più “variopinti”, postati sul comunicato del Sindaco  provano che la passerella smontata
                                                                                    
sostituiva la precedente, che assolveva alle stesse funzioni, nella stessa ubicazione e con la stessa precarietà e che ne differiva, soltanto, per l’orditura del tavolato di calpestio e per il materiale ed il disegno della ringhiera.
                                                                                                                                                       

Peraltro, la struttura portante della passerella precedente era ormai assolutamente fatiscente.
                                                                                   
Senza entrare nel merito della qualità complessiva della passerella rimossa e, meno che meno, di quella dell’intervento di restauro eseguito sulla tomba-turniale, mi limito a scrivere di un aspetto della vicenda del quale nessuno ha scritto e sul quale le Istituzioni hanno taciuto.
Lo faccio mettendo in corsivo e tra virgolette alcune espressioni estrapolate dai “chiarimenti” postati su facebook.
                                          
“Per una corretta rappresentazione dei fatti” sarebbe stato “doveroso”,e sarebbe anche bastato, “puntualizzare” che, in fase di elaborazione e di approvazione del progetto di restauro del turniale, NULLA era stato previsto per assolvere alle funzioni cui assolveva la passerella preesistente all’intervento di restauro e NESSUNA ATTENZIONE era stata incentrata sul  “superamento del dislivello” non già  “tra piazza Duomo e via Passafiume”, ma tra la quota di Piazza Duomo, alla quale un soggetto diversamente abile può arrivare a bordo di un autoveicolo, e la quota di calpestio della Cattedrale, alla quale lo stesso soggetto deve arrivare per fruire dell’interno del Monumento Unesco.
Sì perché il soggetto diversamente abile, per arrivare a quella quota dalla via Passafiume, si trova davanti ad altre barriere architettoniche da superare.
Del superamento di tali barriere si sarebbe dovuto occupare il progetto  dell’intervento di restauro del turniale.
Sarebbe dovuta essere quella la più idonea delle sedi per “adottare una valida soluzione definitiva al superamento dei dislivelli esistenti che riservasse una particolare attenzione sia alla forma che ai materiali, avendo cura che la stessa risultasse ben integrata sul piano architettonico con lo spazio circostante di particolare interesse culturale”.
Soltanto in sede di progettazione le Istituzioni interessate avrebbero dato prova di avere “riservato sensibilità ed attenzione alla tutela del monumento, non disgiunte da quelle rivolte ai soggetti diversamente abili”.

Una “puntualizzazione” in tal senso avrebbe significato fare ammenda a sé stessi.

Saro Di Paola, 16 novembre 2021

Per lasciarne memoria su questo blog, pubblico di seguito il comunicato del Sindaco ed i chiarimenti che la Diocesi e la Soprintendenza hanno postato nei giorni scorsi su facebook.


Comunicato del Sindaco su facebook
“Ai cittadini che, numerosi, chiedono le ragioni per cui da stamane non vi è più la passerella che agevolava, ad anziani e diversamente abili, la salita verso via Passafiume, e quindi l’accesso al portone laterale del Duomo, trovo doveroso comunicare che la stessa è stata smontata in seguito ad una diffida pervenuta dalla Soprintendenza ai Beni Culturali di Palermo, che, per quanto è dato leggere, è intervenuta in ragione di “…una segnalazione giunta da parte della Diocesi di Cefalù”.

Chiarimento della Diocesi di Cefalù
“Nota di chiarimento a seguito del post pubblicato dal Sindaco di Cefalù, Sig. Rosario Lapunzina, sulla rimozione della passerella per disabili adiacente alla Basilica Cattedrale:
A seguito del post pubblicato dal Sindaco di Cefalù, Sig. Rosario Lapunzina, sul suo profilo facebook personale, in ordine alle ragioni della rimozione della passerella collocata tra la Piazza Duomo e Via Passafiume, si precisa, in primo luogo, come nessuna segnalazione scritta sia stata redatta dalla Diocesi scrivente.
Per una corretta rappresentazione dei fatti, si ritiene doveroso, ancora, puntualizzare quanto segue.
In data 03 novembre u.s., nel corso di un sopralluogo ai lavori di restauro dei prospetti del Palazzo Vescovile, alla presenza del Funzionario della Soprintendenza per i BB.CC.AA., Arch. Silvana Lo Giudice, nella qualità di tecnico delegato per l’Alta Sorveglianza degli stessi e, in vista della ripresa dei lavori di restauro dell’accesso monumentale alla Basilica Cattedrale di Cefalù, per i quali il funzionario suddetto ne è ugualmente delegato per l’Alta Sorveglianza, alla presenza dell’Ufficio Tecnico Diocesano, si rilevava la mera opportunità di distaccare la passerella in questione dal prospetto sud del sagrato allo scopo di consentire il rifacimento dell’intonaco nelle porzioni occultate dalla medesima ed evitare, altresì, futuri problemi di infiltrazioni ed umidità.
L’Arch. Lo Giudice procedeva quindi a contattare telefonicamente il Geom. Capuana, R.U.P. dei lavori di restauro del sagrato, chiedendo informazioni circa i titoli autorizzativi in possesso dell’Ente comunale relativi al rimontaggio della rampa con struttura e materiali differenti rispetto a quella ivi precedentemente collocata, dismessa in occasione dello svolgimento delle recenti riprese cinematografiche.
Deve constatarsi, purtroppo, come, nell’informare la cittadinanza sulla presunta paternità della segnalazione, si sia omesso di riportare le ragioni della diffida giunta dalla Soprintendenza, ovverosia l’assenza di specifiche richieste del Comune di Cefalù e di consequenziali provvedimenti di autorizzazione o diniego rilasciati dalla Soprintendenza.
Nel documento, allegato 1 alla presente, si fa notare, invero, che «la nuova rampa, addossata alla parete meridionale del Sagrato, oltre a risultare non compatibile con le esigenze di tutela del bene culturale e con il decoro e la monumentalità dello spazio architettonico, può anche creare danni alla superficie esterna del fronte, che è stato oggetto di un recente intervento di restauro».
Alla luce di quanto sopra rappresentato, la Diocesi di Cefalù si augura che, nel tempo più breve possibile, possa essere ripristinata la rampa di accesso dal piano della Piazza del Duomo al piano della Via Passafiume con modalità, strutture e materiali idonei e nel rispetto di tutte le previsioni di legge, al fine di consentire ai soggetti disabili o con difficoltà di deambulazione l’accesso alla Basilica Cattedrale.
Nelle more, l’Ente scrivente, come da allegato 2, provvederà a pubblicizzare adeguatamente il percorso alternativo di accesso alla Basilica dalla Via Madonna degli Angeli.
Tanto si doveva.”

Chiarimento della Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo
“In ordine alla presenza della nuova pedana installata a ridosso del Sagrato del Duomo in assenza di richiesta di autorizzazione all’organo di tutela ai sensi dell’art. 21 Dlgs 42/2004, e peraltro realizzata in aderenza alla parete meridionale, si rappresenta che la Soprintendenza di Palermo ha chiesto agli organi competenti di provvedere al ripristino dei luoghi conformemente all’assetto antecedente al nuovo inserimento, e ciò ai fini della tutela del monumento, dichiarato patrimonio dell’umanità dall’Unesco.
Infatti, in precedenza era presente una pedana che consentiva il superamento del dislivello tra piazza Duomo e via Passafiume garantendo il transito a persone diversamente abili, pedana che, seppur con struttura precaria, era stata realizzata con accorgimenti atti ad evitare danni al monumento.
Questa Soprintendenza, certa della condivisione da parte dell’amministrazione comunale dell’obiettivo di tutela del monumento nel rispetto del decoro e della monumentalita’ dell’area in questione, in considerazione altresi’ dell’urgenza dell’intervento volto all’abbattimento delle barriere architettoniche, auspica che detta amministrazione predisponga con tempestività la ricollocazione della precedente pedana, nelle more dell’adozione di una valida soluzione definitiva al superamento dei dislivelli esistenti, con il progetto di una nuova rampa – munito delle necessarie autorizzazioni – che riservi una particolare attenzione sia alla forma che ai materiali, avendo cura che la stessa risulti ben integrata sul piano architettonico con lo spazio circostante di particolare interesse culturale.
Sull’argomento, infine, corre obbligo di dare atto alla Diocesi di Cefalù della sensibilità ed attenzione riservate alla tutela del monumento, non disgiunte da quelle rivolte ai soggetti diversamente abili, come rilevabile all’interno del Duomo e nelle aree pertinenziali.”
 

Commenti

A me pare inutile tanto clamore. Tutti amano la vetrina della retorica oziosa, rimane fondata la tua osservazione. Di nuovo tutti dovevano adoperarsi, con le loro specifiche competenze giuridiche e soprattutto progettuali, con le attenzioni da te messe in rilievo, nei tempi e nei modi necesari, collaborando per il solo scopo pratico della rampa

Per completezza del mio scritto, aggiungo il commento col quale il Sindaco Lapunzina ha risposto al "chiarimento" della Soprintendente:

"Abbiamo preso atto del provvedimento adottato dalla Soprintendenza. Facciamo, tuttavia, fatica a comprenderne questo assai informale “supplemento”, che rischia, oltretutto, di non centrare l’essenza del problema.
Infatti, a parte il materiale del passamano, deve rilevarsi che la precedente pedana era, in lunghezza e forma, identica a quella rimossa su “invito” della Soprintendenza, e anch’essa risultava addossata alla parete meridionale del Duomo, come dimostrano numerosi reperti fotografici.
Inoltre, riteniamo che anche la precedente fosse sprovvista dell’autorizzazione dell’Organo di Tutela, e, in ossequio al provvedimento dallo stesso adottato, non provvederemo alla ricollocazione di quel manufatto, divenuto, oltretutto, pericoloso per il degrado dei materiali.
Concordiamo sul fatto che sia opportuno un intervento di abbattimento delle barriere architettoniche per l’accesso al Duomo e siamo convinti che, proprio in ragione della “sensibilità ed attenzione” dimostrate dalla Diocesi di Cefalù, la stessa potrà farsi carico di predisporre un progetto per il superamento delle stesse, impegnandoci, come Ente, ad assicurare la più ampia collaborazione ai fini della approvazione, qualora detto progetto dovesse interessare porzioni di suolo pubblico comunale.