Ricordo dell’Avv. Salvatore D’Anna

Ritratto di Gianfranco D'Anna

27 Ottobre 2012, 00:10 - Gianfranco D'Anna   [suoi interventi e commenti]

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Non molti tra coloro che mi conoscono sanno che il mio “primo” nome non è Gianfranco ma, come risulta sui miei documenti, Salvatore.
Salvatore non era, però, il nome di uno dei miei nonni. Salvatore è stato il nome di mio zio, il primo dei figli dei miei nonni paterni, Giuseppe D’Anna e Rosaria Incraprera.

Nato il 06-07-1934 è, purtroppo, scomparso prematuramente il 27-10-1962, quindi, non ho avuto la fortuna di conoscerlo.
Mio zio Salvatore lo ricordo attraverso una foto che mio padre conserva nel suo studio - una foto particolare che lo ritrae con sullo sfondo una Cefalù innevata -

e per averne sentito parlare non solo in famiglia, per il dolore che la morte precoce di un figlio lascia in una madre, ma, soprattutto, per essere stato una figura nota nella Cefalù degli anni ʹ60.
Mio zio, infatti, dopo aver conseguito la laurea in Giurisprudenza presso l’Università di Palermo nel 1958, a meno di 24 anni, è stato amministratore e legale della Mensa vescovile sotto il Vescovo Emiliano Cagnoni ed è stato assessore al Comune di Cefalù durante l’amministrazione del Dott. Giuseppe Giardina.
Oggi, 27 ottobre 2012, di mio zio Salvatore D’Anna ricorrono i cinquant’anni dalla morte e lo voglio ricordare a me stesso ed a voi attraverso le parole scritte di proprio pugno, negli ultimi anni della sua vita, da mia nonna Sara, morta a 100 anni compiuti.:

«Sono nata nel 1909

…… a ventiquattro anni portai alla luce il mio primo genito Salvatore era un amore non posso esprimere la mia gioia e quella del mio sposo quel bimbo era un angelo cresceva bravo buono sotto il timore di Dio quando a compiuto 40 giorni lo portato in chiesa come a fatto la Madonna per offrirlo al Signore il prete lo a benedetto con una speciale benedizione e così cresceva sotto il timore di Dio da piccolo incomincio a parlare chiaro chiamava tutti di nome i vicini di casa ci dicevano tu devi venire un avvocato parlava come un uomo più grande dei suoi mesi voleva spiegato tutto incominciò a camminare a sedici mesi era un amore a quattro anni lo messo a lasilo ci andava con tanta gioia era intelligente e bravo in tutto tanto che a ventitré anni e mezzo si laureo avvocato con grande gioia e così incomincio a lavorare era conosciuto e rispettato da tutto il paese perché era onesto e timoroso di Dio aveva tanti clienti era amministratore del vescovo Emiliano Cagnone a ventisei anni si sposo con una brava ragazza dopo tredici mesi sposato fu operato di appendicite con qualche complicazione entro tre giorni morì all’ospedale di Cefalù all’età di 28 anni a lasciato tutto il buon Dio se le preso lascio considerare quale dolore per mio cuore di madre che nella vita non trovero più pace ma lui finche sono in vita dal cielo non mi abbandona mi sembra che sia sempre a mio fianco e prega per me che ormai sono vecchia e piango sempre e prego tutto il giorno per l’anima sua e di tutti i miei cari sono 36 anni che piango giorno e notte era suo e il Buon Dio se le preso

…… scusatemi per errori sono vecchia e non ci vedo piu vi auguro a tutti mille anni felici ricordatevi sempre di me se volete»

Rosaria Incraprera

Chiedo venia se approfitto di QualeCefalù e dei suoi lettori ma mi piacerebbe non solo condividere il ricordo di un uomo che considero un esempio di correttezza ed onestà  intellettuale e civile ma, soprattutto, sarei grato a quanti di voi hanno avuto modo di conoscerlo se voleste parteciparmi i vostri ricordi di mio zio Salvatore.

Commenti

personalmente ho, soltanto, il ricordo dello scalpore che suscitò, a Cefalù, la notizia della morte dell'avvocato D'Anna.
Anche in quanti, nel 1962, eravamo, ancora, bambini.
Per le cause che la determinarono, per la notorietà e per il rispetto che il giovanissimo e brillante avvocato si era conquistato in paese.

Purtroppo, a mio giudizio, sono, oramai, pochissime le persone che, attraverso il nostro blog, potranno "parteciparti" i ricordi di tuo zio.

Foto della bacheca di Piazza Garibaldi

Nel 50° della scomparsa dell'Avv. Salvatore D'Anna, Legale dei Commercianti di Cefalù, l'Unione lo ricorda con tanta stima e affetto a quanti lo conobbero e lo stimarono.

                                                                                                                                                                                                                                 La Presidenza

Quando è morto, io ero diciassettenne. Lo conoscevo, ma non avevo mai parlato con lui. Questo accadde poco tempo prima che morisse. Mi trovavo insieme a Ciccio Provenza, allora consigliere comunale, in corso Ruggero, all'angolo di via Botta. Insieme a noi c'era una terza persona, che non ricordo, ma certamente molto più grande di me, come lo era Ciccio Provenza. La mia presenza non era figlia della presunzione del saputello, che si avvicina agli Anziani sen'essere richiesto; ero con loro soltanto perché Ciccio Provenza, che allora lavorava con mio nonno, mi aveva fermato. Con l'altra persona parlava di un tema particolarmente discusso in quei giorni: la chiusura al traffico del Centro Storico.

Ciccio Provenza sosteneva che la Costituzione non consentiva di vietare l'uso dei propri beni, e fra questi anche dell'automobile, ai cittadini. Mentre diceva queste cose, si avvicinò l'avvocato D'Anna, che intervenne nella discussione. Ricordo ancora quel che disse: la Costituzione ci permette di usare i nostri beni, purché, grazie a essi, non apportiamo danno agli altri. Con un coltello possiamo tagliare il salame, disse, ma non possiamo ferire un uomo. E le automobili sono comode, ma causano anche malattie (questo il senso, perché non ricordo le parole esatte). E si era nel lontano 1962! Io me ne ricordo spesso, quando uno scooter mi passa vicino nel traffico cittadino e ammorba l'aria.

Salvatore D'Anna un personaggio di primo piano degli Anni 1960...La Notizia della sua morte ha scosso profondamente tutti coloro che l'hanno conosciuto e praticato da vicino. Personalmente ho frequentato la sua famiglia... (Grande Amico del Fratello Franco)

Stimavo molto Salvatore per la sua forza di carattere...la sua determinazione...la sua maniera di pensare e di vedere...Il suo entusiasmo per i suoi progetti e le opere da realizzare per Cefalù...la sua correttezza verso le persone...la sua gioia di vivere.

Questi ricordi sono e saranno sempre vivi nella mia memoria. La sua Mamma ha sofferto in silenzio durante tutta la sua esistenza per la scomparsa prematura di Salvatore. Sono trascorsi 50 Anni dal lontano 1962...è stato rubato alla famiglia ...agli amici ...alla comunità di Cefalù.

Oggi solo il ricordo ci riporta indietro nel tempo...rivivere attraverso la memoria momenti vissuti con Salvatore D'Anna...

Un forte Bravo al nipote Gianfranco per ricordare il 50° anniversario della scomparsa dello zio Salvatore...