Il Piano commerciale discusso da Amministrazione e Associazioni

Ritratto di Angelo Sciortino

21 Novembre 2012, 18:30 - Angelo Sciortino   [suoi interventi e commenti]

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Ho assistito oggi pomeriggio a una riunione tra le Commissioni consiliari competenti e i rappresentanti delle categorie commerciali, per discutere del Piano Commerciale, che, ignorante come sono, credevo deliberato dal Commissario.

Le cose, però, non stanno così. Il Sindaco, infatti, ha precisato che il Piano argomento della determinazione del Commissario può essere emendato, perché esso non è un “Piano”, ma una proposta di piano. Il Commissario, nominato per sostituirsi al Consiglio fino a quel momento inadempiente, seduto di fronte al nuovo Sindaco, ha preso atto che il nuovo Consiglio appena eletto non poteva dirsi inadempiente, per cui motu proprio si è nominato sostituto della Giunta e ha presentato al Consiglio il Piano come sua proposta di deliberazione! (La meraviglia è dovuta alla mia ignoranza). Qualcuno ha avanzato dubbi sulla legittimità di proporre emendamenti, ma il Sindaco stesso l'ha rassicurato che la proposta di deliberazione del Consiglio avrebbe recato il parere di legittimità del Segretario comunale.

Se la presenza del parere del Segretario comunale non costituisce requisito di legittimità della deliberazione comunale (come sentenziato dal Consiglio di Stato, Sez. IV, 22 giugno 2006, n. 3888) e se tale disposizione è stata abrogata, infatti, dall’art. 17 comma 85 della Legge n. 127 del 1997, in forza di quale norma ha valore il parere di legittimità del Segretario?

Forse è per questa regione che l'ingegnere Duca ha dato quella che ha definito una interpretazione autentica del testo della Determinazione e della lettera che l'accompagna, come se egli fosse la Cassazione del Comune.

Di fronte a tanta scienza non posso permettermi di fare disinformazione, senza il pericolo di commettere eresie da Santa Inquisizione.

Commenti

Quando ero al liceo mi capitò un giorno di dovere svolgere la versione di greco accanto al più bravo in assoluto in quella materia, per la necessità di dover condividere il libro. Insomma, un'occasione più unica che rara per me che con il greco non andavo proprio daccordo.
Era un testo di Platone, piuttosto complesso.
Da una frase credemmo di trovare la chiave del significato e in quella direzione proseguimmo, ricavando un testo in italiano scorrevole, dotato di senso compiuto ed anche apprezzabile sotto il profilo del contenuto filosofico.
Peccato che non avesse niente a che vedere con quello che Platone aveva scritto in greco.
Superfluo dire che il giudizio ne risentì.

Fatta questa premessa, andiamo all'incontro di ieri pomeriggio, al quale ho assistito da uditore.
Mi aspettavo già di dover sorbire una dose considerevole di "urbanistica creativa", ma quello che ho ascoltato, da un certo punto di vista, mi ha rasserenato, dall'altro mi ha proiettato in una dimensione diversa, nuova, inaspettata!
Devo dire che anche e soprattutto l'intervento del Sindaco sia stato in sè molto sereno e  rasserenante, espressione di un  pensiero limpido nei contenuti, anche se non del tutto convincente a riguardo di certe correlazioni di carattere procedurale.
Centrati ed attenti gli interventi dei Consiglieri e delle rappresentanze convenute.
Poi ha preso la parola l'Ing. Duca. Un intervento, anzi una lectio magistralis che non esito a definire psichedelica!
Mi fermo qua e non riporto virgolettati, anche perchè della riunione di ieri pomeriggio non è stato registrato l'audio, cosa che impedisce a me di certificare ed, eventualmente, all'Ing. Duca di smentire.
Ma, siccome siamo stati in tanti ad ascoltare (molto meno il Sindaco che ha dovuto allontanarsi), mi chiedo se, tra i futuri sviluppi del piano possa essere considerata l'eventualità di una tutela all'integrità disciplinare (in matteria urbanistica) di quanto sarà concertato e determinato.
Dissesto permettendo, come ha fatto notare lo stesso Sindaco a conclusione della sua comunicazione.