Consiglio Comunale del 4 marzo 2010

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Presenti 19, assente Gattuso

Dopo il minuto di silenzio proposto dal Presidente del consiglio, in ricordo dell’avvocato Fragalà, ricordando che nella seduta precedente era rimasto da affrontare il punto 4 : “Proposta di atto deliberativo consiliare - Determinazioni in ordine allo schema di massima della variante generale del Piano Regolatore generale, ai sensi dell'art. 3, 7° c drella L.R. 15/1991, portante adeguamento alla deliberazione;” (nell’odierno O.d.g., posto al Punto 2), il Presidente apre al Punto 1 odierno: atti preliminari.

Lapunzina
Ricordando di avere, assieme agli altri consiglieri del gruppo del PD, richiesto l’inserimento di un Punto aggiuntivo,

ne richiede il Prelievo, ossia che venga discusso prima dell’ex Punto 4, oggi 2., e quindi che venga messa ai voti questa richiesta.

La richiesta viene respinta con i seguenti voti: cinque favorevoli, cinque astenuti, otto contrari.

Il Presidente Barracato presenta alla discussione dell’aula l’ex Punto 4, oggi 2:

La dottoressa Manta viene invitata a dare lettura di una comunicazione giunta questa mattina:
E’ una nota dell’assessorato territorio e ambiente, dipartimento regionale urbanistica, pervenuta in data odierna e indirizzata al sindaco ...

Il Presidente
Considerando che vi sono consiglieri subentrati nell’ultimo periodo, invita la dott.sa Manta a dare una breve rilettura della legge sulla compatibilità ...

Dott.sa Manta
Diamo lettura dell’articolo 16 della legge 30/2000, “Condizione giuridica degli amministratori locali”:

La Segretaria dà anche lettura di una nota che, in data 27/11/2008, è stata inviata al Presidente del Consiglio comunale a seguito di richiesta di alcuni consiglieri:

Liberto
Volevo richiedere un’ulteriore chiarimento alla Segretaria. Si è parlato di non poter trattare il punto in questione. Però io mi chiedevo e chiedo a lei: i consiglieri che si rendono, questa sera, incompatibili alla trattazione del Punto, devono allontanarsi dall’aula oppure possono restare ad ascoltare, senza intervenire e senza votare?

Lapunzina
In aggiunta a quanto già detto dal consigliere Liberto. Già in altri comuni, signor Presidente (mi rivolgo a lei ma, indirettamente, anche alla segretaria), come di recente il Comune di Gela (il cui Commissario è l’ex Direttore generale degli Enti locali, dottor Rosolino Greco), è stato ulteriormente chiarito che, sino alla fase della discussione (e quindi prima di incidere nelle questioni che riguardano le scelte - successivamente sappiamo che prima della chiusura della discussione si possono presentare anche emendamenti -), “prima della discussione” e prima di qualsiasi intervento, per dar modo a tutti i consiglieri comunali ma anche all’intera città, e per rispondere a quella che è un’esigenza che anche il vicesindaco (che ora non è più incompatibile perché è vicesindaco, ma da consigliere comunale lo era), qualche giorno fa, ha riconosciuto, il PRG va partecipato alla città anche come discussione.
Ora, io dico, il portare alla conoscenza della città e dei consiglieri quali sono state le scelte che hanno portato alla formazione di questo schema di massima, e anche la possibilità di far conoscere ad essi se queste scelte incidono su interessi che riguardano loro parenti, fino al quarto grado, penso che non crei alcun tipo di incompatibilità. Il consigliere comunale, ascoltando il progettista e i consulenti che comunicano le loro scelte non penso possa assolutamente interferire su quelle che poi saranno le scelte. In questo modo si eviterebbe che, qui a meno di 10 minuti, chioudiamo la seduta e che il PRG della città - che si aspetta da molti e molti anni, promesso nel 2002, e di cui ancora stiamo, soltanto questa sera, per la prima volta forse parlando concretamente -, in 10 minuti passi direttamente ad un Commissario che, penso, verrà nominato,a breve o a giorni, dalla Regione. Mi permetto perciò di chiedere (ed è per questo che alcuni giorni fa mi ero permesso di richiedere una riunione tra i capigruppo e la Segretaria) se la Segretaria - che poi è quella che ci deve consigliare e anche portare verso un percorso di legalità - condivide questa mia impostazione.

La Segretaria
Vorrei rispondere al consigliere Liberto con una sentenza del Tar. E’ una sentenza abbastanza “datata”; sappiamo che poi la giurisprudenza si è alternata. Ritengo comunque di poter dare lettura di questa sentenza, Tar Catania 527 dell’ottantanove:

“La condotta del consigliere comunale che senza prendere parte attiva abbia assistito alla seduta nella quale si sia esclusivamente proceduto alla esposizione del progetto del piano regolatore generale elaborato dai progettisti, senza alcuna discussione e votazione sul merito del progetto, non integra violazione dell’articolo 176, oggi articolo 16 della legge 30 del 2000”.

Di contro dò anche lettura di un Consiglio di giustizia amministrativa del ’93.
Il principio rimane sempre quello della incompatibilità, del conflitto di interessi; le faccio presente che questa giurisprudenza e all’interno di una raccolta del 2009, in cui è stata fatta una selezione in maniera accurata ed oculata.

Lapunzina
Quella che ho letto io era in un’intervento durante il consiglio comunale, a Gela, il 18 febbraio del 2010.

Le Segretaria
Tra l’altro lei mi insegna che in questa materia troveremo sempre Giurisprudenza discordante. Anche se si può dire che la giurisprudenza prevalente è assolutamente restrittiva.

Franco
Faccio parte della Commissione, tra l’altro mi sono dichiarato compatibile (perchè non ho parenti sino al quarto grado che siano proprietari di suoli nel Comune di Cefalù), però mi metto nei panni degli altri consiglieri. Se questo piano regolatore non viene esposto, se il consigliere comunale non sa di che cosa si sta parlando, cosa è scritto nel PRG, quali sono le aree interessate - anche alla larga, anche a volo d’uccello, come è in uno schema di massima -, come fa a dichiararsi compatibile o meno; lo fa in maniera assolutamente preventiva, a scatola chiusa - come le caramelle Sperlari? È una situazione che è abbastanza fuori logica. Io non sono esperto di diritto, mi appello a lei, soprattutto non so quali sono le variazioni che possono configurare quel vantaggio che dice la normativa. Come si fa a capire qual è il vantaggio se uno non sa quali sono gli spostamenti, i cambiamenti, le variazioni? Io chiedo, come ho chiesto anche in commissione - ma, lì, già il numero era venuto meno (perché c’erano delle incompatibilità) -, chiedo che, magari, si chieda un parere all’assessorato su questa cosa, in maniera ufficiale e definitiva; non per mancanza di fiducia nella sua persona ma - come ha detto lei - “la giurisprudenza è continuamente in itinere”!

La Segretaria
Si infatti la giurisprudenza è continuamente oscillante. Solo una precisazione. Gli atti - è chiaro che - sono, e sono sempre stati, a disposizione di tutti i consiglieri comunali! Un’altra precisazione: è troppo chiaro che, nei momenti in cui si si va ad esplicitare il contenuto del Piano, tutti consiglieri, chiaramente, hanno diritto di stare ad ascoltare; tant’è che, se non ricordo male, ciò è già avvenuto alla presenza dei consulenti del PRG. Faccio riferimento a quella seduta in cui c’era l’ingegnere Trombino e l’architetto Panzarella.

Franco
Si è parlato di una cosa specifica quella sera

Mangano
Il problema che si possa discutere del Piano noi l’abbiamo fatto a Consiglio chiuso. Abbiamo parlato con i progettisti del Piano, con i redattori, però a consiglio comunale “chiuso”, cioè non c’era nessun atto deliberativo conseguente a quella discussione! Poi, tutti i consiglieri comunali hanno avuto anche la cartografia di Piano, oltre che la Relazione generale del Piano stesso. Tutti i consiglieri comunali sono quindi consapevoli di quello che c’è nello Schema di massima del PRG. Certo, abbiamo avuto delle delucidazioni da parte dei progettisti e dei consulenti in quella sede; si poteva continuare in questo senso, ma tutti abbiamo la cartografia, anche se c’erano delle tavole sbagliate. Il problema ora è diverso; il problema io credo che sia, oggi, l’obbligo della astensione. E non ci facciamo tanto infervorare da questa questione in questa fase del PRG; questa è una fase molto limitata del PRG, cioè quella dello Schema di massima. Lo abbiamo esaminato, lo abbiamo visto in Commissione, moltissimo tempo fa. Il significato dello Schema di massima è che esso deve essere coerente alle decisioni che già il consiglio comunale aveva preso quando aveva dato le Direttive di piano. Ora, non ci innamoriamo di questioni che ancora devono venire; il PRG questo consiglio comunale lo andrà a discutere nella sua interezza. Non abbiamo da discutere uno Schema, andremo a discutere il PRG. Non scordatevi che questa parte - che purtroppo è stata inserita nella normativa urbanistica -, non esisteva prima; si passava direttamente alla redazione del Piano, si discuteva il Piano in Consiglio comunale con l’obbligo della astensione da parte dei consiglieri che erano interessati a quelle singole zone, ma potevano rientrare “nelle altre”, e nella discussione generale, cosa che faremo quando avremo il piano esecutivo. Oggi, noi non sappiamo nemmeno, perché ancora non sono stati preparati - e non è il compito dello schema - quella che è la visione generale del Piano, nemmeno la zonizzazione sappiamo di questo Piano, non sappiamo assolutamente niente perché deve essere fatto nel Piano definitivo. Oggi stiamo parlando esclusivamente di vedere se le direttive, che il Consiglio del tempo ha dato, sono conformi o meno! Una volta che approviamo questo Schema, possiamo fissare i 5/6 mesi per la redazione del progetto definitivo, dopodiché andrà in discussione in Consiglio il Piano. Io sono incompatibile perché, se questa è la interpretazione di legge, io me ne devo andare! Io resterò in aula esclusivamente per sapere chi sono gli incompatibili. Io sono incompatibile, non posso restare a discutere del Piano. È un discorso che ho la volta scorsa e che ribadisco questa sera. Quando inizieremo sarò costretto ad abbandonare l’aula. Oggi praticamente il discorso è: chi siamo quelli che sono obbligati ad uscirsene? Io dico semplicemente questo, credo che la legge sia molto chiara, la discussione una volta che si apre il Punto, lo stesso viene inserito nella Delibera, quindi la semplice presenza nella Delibera del consigliere comunale può determinare la invalidità di quel Punto. Io non sono un giurista però questo è quello che ho interpretato.

Lapunzina
Chiede a Mangano di non convincersi da solo e di richiedere su questo un chiarimento alla Segretaria.

Mangano
Alla fine potete chiedere. Io sto finendo la mia esposizione; è quello che penso io! Io penso che la mia semplice presenza nella discussione del Piano può inficiare la formazione della Delibera. E, quindi, rende nullo l’Atto; per questo io, se iniziamo questo tipo di discorso, mi asterrò dal partecipare alla discussione e quindi uscirò.

La Segretaria
La giurisprudenza si è espressa nel senso di “partecipazione alla discussione e conseguente votazione”. Ritengo pertanto, da una interpretazione letterale, che se si è in una fase precedente, quella della illustrazione da parte del tecnico ...

Mangano
Se siamo fuori dalla Delibera io sono d’accordo, perché quello che mi preoccupa è la invalidità della Delibera con la mia presenza.

Lapunzina
Possiamo chiedere.
Dott.ssa scusi, io comprendo che lei - fermo rimanendo che si potrà consultare -, ... ma è così difficile ottenere, anche a garanzia sua e di tutti,... perché il consigliere Mangano ha detto una cosa abbastanza pesante: ha detto: “se io partecipo alla seduta, nella fase della esposizione, e questa esposizione poi viene traslata nella delibera, io ho inficiato l’Atto”; questo mi sembra di capire, giusto? Viene difficile chiedere un Parere? D’altra parte questo era quello che diceva il consigliere Noto, l’anno scorso. Il consigliere Noto, contrariamente a quello che sostenevo io, allora, diceva la stessa cosa che stiamo sostenendo, questa sera. Il ragionamento qual è? Come si fa a fare partecipare la città al PRG? Soltanto sapendo come è stato costruito! Il consigliere Noto diceva l’anno scorso: non dichiariamo subito le incompatibilità, facciamoci spiegare come è stato costruito il PRG, dopo di chè, nel momento in cui qualcuno deve intervenire per chiedere chiarimenti, per fare emendamenti, per partecipare alla discussione, a quel punto, ci dobbiamo fermare perché bisogna che ci siano le dichiarazioni di incompatibilità! Chiediamo un parere su questo, sempre che il Presidente non lo metta ai voti (perché se si mette di voti la proposta Lapunzina, ormai, si sa che viene bocciata - Lapunzina, negli ultimi 10 giorni, è passato nella minoranza, quella più ristretta). Io dico che, da consigliere comunale - insieme agli altri due - (ma penso insieme a tutti), a garanzia della Segretaria e di tutti, si può chiedere un parere che, in tre giorni, può arrivare qui; anche perché abbiamo questa collaborazione con l’assessorato che, credo, sia istituzionale e dovuta. Così che fra quattro giorni al massimo si saprà se Noto o gli altri dovranno dichiarare l'incompatibilità subito, oppure se si dovrà fare successivamente. Io penso che questo potrebbe essere a garanzia di tutti. Non mi pare che sia una proposta strumentale, signor Presidente, chiedere: se, fino alla fase deliberativa, prima dell’inizio della discussione, senza nessun intervento da parte dei consiglieri comunali, i consiglieri comunali stessi possano assistere alle delucidazioni del progettista e dei due consulenti, Trombino e Panzarella. E’ questo il quesito che io farei.

Calabrese
A parte le battute del consigliere Lapunzina (evidentemente intendiamo in modo diverso la politica, e anche la Opposizione), mi piace, stasera, fare alcune considerazioni riallacciandomi anche a quello che diceva poc’anzi, la dott.ssa Manta. Io direi, stasera - proprio per dare alla città quello che si aspetta -, di dividere i lavori in tre parti. E qui probabilmente chiederemo lumi anche alla Segretaria, per mettere ai voti questa sorta di ordine del giorno sulla discussione e sulla votazione. Mi spiego meglio. Visto che la Giurisprudenza è oscillante, nel senso che va, da una fase restrittiva della interpretazione della norma, a una fase - diciamo - più larga; io direi che, mal comune mezzo gaudio, di dividere i lavori, stasera, in tre fasi. Una prima fase - che chiamerei illustrativa: dove il redattore o i redattori illustreranno semplicemente quelle che sono le applicazioni, nello schema di massima, delle Direttive che sono state date dalla città, e quindi dal Consiglio comunale nel ‘97. Quindi questa sera non staremo parlando di PRG, staremoo parlando di Schema di massima di PRG - che è cosa sostanzialmente diversa ma diversa anche nella forma! E, quindi ,direi “una prima fase”, appunto, illustrativa, dove i consiglieri comunali saranno muti, dove i consiglieri comunali non faranno altro che ascoltare, stop! La seconda fase la dedicherei alla discussione, a conclusione della prima e quindi prima dell’avvio della seconda. E’ chiaro che sarà la fase dedicata alla esternazione delle eventuali incompatibilità da parte dei consiglieri comunali. È chiaro poi che laddove ci sarà un numero insufficiente per poter mantenere valida la Seduta, si passerà alla votazione. Quindi io direi che mi pare, tra virgolette, “una soluzione” (e, qui chiederei anche un parere al Segretario comunale) che potrebbe, in qualche modo, consentire - da un lato - la illustrazione dello Schema di massima, da parte del tecnico o dei tecnici, e - conclusasi questa fase -, evidentemente, subentrerà il momento delle eventuali dichiarazioni di incompatibilità da parte dei consiglieri comunali. Questo lo dico, attenzione, per evitare lungaggini, atteso che, come tutti sanno, ormai c’è un sondaggio on-line dove la città aspetta il PRG.

Lapunzina
Questa è la mia stessa proposta detta da un avvocato

L’Assessore Torcivia
Veda, avvocato, è estremamente conducente quello che lei dice, e però superfluo, perché quanto è stato dibattuto, nella illustrazione che precedentemente i progettisti hanno fatto, è stato ora di fatto, realizzato e concretizzato negli aggiustamenti delle tavole e della documentazione che il Consiglio - proprio a seguito del dibattito che lei vorrebbe oggi probabilmente ripetere -, in realtà, ha già fatto. Le indicazioni che il Consiglio, da quello che mi risulta, a seguito della illustrazione, ha dato, sono state già concretizzate. I progettisti, sulla scorta delle vostre indicazioni, hanno adeguato le tavole e la documentazione, quindi di che cosa bisognerebbe discutere: di quanto avete già discusso?

Lapunzina
Ingegnere, mi perdoni, per precisione, non c’è stata (lei non era assessore e ha ragione a non saperlo), non c’è stata “illustrazione”; abbiamo posto una questione pregiudiziale sulla formazione del carteggio della Delibera, ma, allora, non c’è stata nessuna “illustrazione”! Sia il Presidente che la Segretaria - come tutti gli altri - ricorderanno che allora non c’è stata alcuna “illustrazione”!

Calabrese
Ingegnere, io condivido - in teoria - quello che lei ha detto stasera però mi permetto di sottolineare una cosa. Se aggiustamenti ci sono stati rispetto alla pregiudiziale che il Consiglio comunale aveva votato “illo tempore”, mi pare logico che i relatori possano oggi esplicitare le ragioni che li hanno indotti a “prendere per mano” quello che aveva detto il Consiglio comunale, allora. Quindi, anche su questo punto, sarebbe interessante conoscere le motivazioni. Ricordo a me stesso che siedono, in questo Consiglio comunale, soggetti che non hanno partecipato, a quel tempo, all’avvio della discussione sullo Schema di massima, quindi: ragionevolezza anche in questo caso! Mi pare che non costi nulla perdere mezz’ora, una oretta, per ascoltare relatori; ripeto: per evitare ulteriori lungaggini!

Noto
Il Consiglio comunale, in tempo lontano (‘84/’85), mi sembra abbia dato le Direttive di massima. Alle direttive di massima, tutti consiglieri comunali hanno partecipato perché sfido chiunque a non avere un pezzo di terra nell’agro di Cefalù. Però nella esposizione delle Direttive di massima, si cercava di dare solamente una impronta al Piano regolatore; come noi ci figuravamo, in senso molto generale, il futuro di Cefalù. E, in base poi a queste Direttive, i progettisti hanno stilato uno Schema. Questo Schema è stato poi illustrato dai tecnici, un giorno, qui. E, debbo dire che, in quella occasione, si è visto l’interesse dei consiglieri comunali. Eravamo quattro o cinque - non più di questi - ad assistere. Ora, si viene qui a dire che c’è un interesse massivo di tutto il Consiglio comunale per il Piano regolatore. In quella occasione, i tecnici hanno illustrato le Direttive di massima e abbiamo partecipato; era una riunione informale. Senonché il Piano è andato avanti e adesso bisogna confrontare le Direttive con quello che poi hanno fatto i progettisti; se corrispondano alle Direttive. A questo punto, a mio avviso, c’entra la compatibilità o incompatibilità perché io posso falsare, a questo punto, con il mio voto, quello che è il giudizio o il futuro prosieguo del PRG. Quindi, i consiglieri, a questo punto, a mio avviso, si devono esprimere: devono esprimersi su se sono compatibili o non sono compatibili. Io direi di farlo in maniera propedeutica, perché, se dalle dichiarazioni si evince che i consiglieri compatibili sono quattro o cinque, ecco che noi stiamo perdendo tempo; nel senso che non ci potrà essere, un domani, né discussione, nè votazione. Tant’è lo passiamo, questa sera, al Commissario e accorciamo i tempi! Ma la città, in questa fase, non c’entra. Una volta che il Commissario o il Consiglio comunale, qualora vi fossero i numeri sufficienti per discuterlo e votarlo, dopo quella votazione, dopo quella approvazione il Piano passerebbe alla città, alla discussione generale della città. Solo in quel momento la città, le associazioni di cittadini, i privati, possono intervenire - solo dopo questa fase - nel constatare la corrispondenza tra le Direttive e quello che i tecnici hanno messo su carta. Quindi, io ritengo che, in maniera propedeutica, ognuno di noi, questa sera, si pronunci, perché la legge è molto restrittiva. E il quarto grado è già una parentela diluita per cui magari a qualcuno di noi sfuggirebbe qualche legame di parentela, e potremmo inficiare quello che è l’Atto importante della città. Quindi, intanto stabiliamo se ci sono i numeri sufficienti perché questo Consiglio comunale possa trattare il Piano; perché, se non ci sono i numeri, non cerchiamo di perdere tempo e andiamo avanti, facciamolo approvare dal Commissario; dopodiché, il Piano passa alla città.

Franco
Ho qua in mano il verbale numero 20 della terza commissione consiliare del 17 novembre del 2008, allargata ai colleghi consiglieri che ne volessero far parte. Non sono 4 o 5, come è stato detto, ma erano presenti nove consiglieri, di cui alcuni poi, nel tempo, si sono detti “incompatibili”. Ma, diciamo che questo non fa che confermare quello che io sto per dirle.
Ho qui il verbale; ricordo che il Responsabile dell’ufficio urbanistica ha trattato soltanto degli aspetti salienti dello Schema di massima, informando soprattutto sulle funzioni dello Schema di massima, e, in particolar modo, sul fatto che lo Schema di massima, comunque, si cala in una realtà che, allora lui definì, fluida; tanto che ebbe ad accennare alla presenza, possibile in futuro, di un polo Oncologico che avrebbe sicuramente cambiato alcune realtà! Dopodiché, dopo questa semplicissima introduzione - in maniera molto, molto essenziale -, la discussione, di quella Commissione allargata, si è spostata su altro, cioè su altre cose che riguardavano appunto delle sezioni di questo Schema di massima che non erano rispondenti, ed altre questioni che abbiamo già trattato. In particolar modo, proprio i consiglieri comunali del partito democratico presenti, cioè io e il consigliere Lapunzina, abbiamo contestato questa visione minimalista che ci veniva proposta. Quindi, in quella sede, non si è parlato affatto dello Schema di massima nelle sue diverse articolazioni. Sono state date alcune indicazioni di massima iniziali, salienti, dopodiché c’è stato prevalentemente spiegato a che cosa serve, quali sono i termini generali di uno Schema di massima. Tanto che noi abbiamo detto che questa sembrava una visione molto minimalista della discussione sullo Schema di massima e che volevamo un coinvolgimento maggiore di tutta la città. Lasciamo perdere che poi, alla fine di quella Commissione, si era stabilito di presentare alla città, con una assemblea pubblica, che cosa fosse uno Schema di massima del Piano regolatore; perché questo veramente, oggi, in questa sede, mi sembra una cosa marziana.
Torno a chiedere un Parere che sia definitivo e che sia articolato in modo tale da non lasciare dubbi e nessuna possibile ombra su questo iter del Piano. Credo sia una cosa che si può realizzare in poco meno di 2/3 giorni. Ritengo vi sia la necessità di farlo, e mi chiedo come mai anche tutti gli altri consiglieri non si associno a questa richiesta. Evidentemente, hanno le idee più chiare delle mie.

Mangano
Pur condividendo, in linea di principio, quanto detto da alcuni consiglieri comunali - e specialmente dal consigliere Calabrese -, debbo tuttavia evidenziare un fatto. L’atto deliberativo, che ci accingiamo a fare, è un atto deliberativo “unico”, quindi io penso che, a questo punto, sia assolutamente necessario, prima di continuare il dibattito sul Punto, conoscere quanti consiglieri hanno l’obbligo di astenersi. Non è assolutamente possibile continuare sul Punto se non sappiamo quanti consiglieri hanno l’obbligo di astenersi; perché altrimenti faremo assolutamente “aria fritta”! Chiedo, Presidente, di mettere ai voti questa proposta: che, per prima cosa, si faccia, si conosca, qual è il numero dei consiglieri che hanno l’obbligo di astenersi.

Lapunzina
A garanzia dell’ordine dei lavori, anche perché non c’è stata nemmeno l’apertura del Punto ancora, essendo che tutti punti, in Consiglio comunale - mi rivolgo al Segretario generale e all’ ex Segretario generale, Bonaviri -, all’ordine del giorno, si aprono con la lettura della Delibera. Qui, noi partiamo subito con le incompatibilità. Abbiamo detto poc’anzi - e lo diciamo ancora una volta -: fino a quando non c’è la discussione sul Punto chiediamo l'esposizione della proposta di delibera. Siccome ci sono stati dei dubbi legittimi, da parte dell’ingegnere Mangono ed anche di altri, che potrebbero inficiare la Delibera,allora chiediamo un parere all’assessorato territorio e ambiente.

La Segretaria
In genere, la Giurisprudenza dice di “partecipazione” alla discussione non alla “votazione”, il che significa che è chiaro che una illustrazione non dovrebbe essere un momento ... sa che cosa? L’unica cosa che mi viene un attimo in mente è questo: che già, nelle sedute del mese di gennaio, molti consiglieri hanno già dichiarato la loro incompatibilità. Cosa mi fa venire in mente questo? Evidentemente c’è una conoscenza, da parte di tutti i consiglieri, di tutti gli atti che sono stati messi a disposizione. Per cui mi sembra che queste due cose cozzino l’una contro l’altra.

Lapunzina
Sul fatto che, allora, non ci fu nessuna “illustrazione”. L’ “incompatibilità” fu fatta proprio all’apertura della seduta, ancor prima che si leggesse il primo rigo. “Il responsabile del servizio urbanistica propone” nemmeno questo si è letto! A garanzia di tutti, io sto dicendo: chiediamo un Parere. La mia proposta è questa: chiedere un Parere all’Assessorato territorio e ambiente, a strettissimo giro di posta, nel quale si chiede se è possibile fare illustrare la proposta, da parte del progettista e dei consulenti. Qualora questo sia possibile, prima dell’apertura della discussione o di qualsiasi intervento da parte dei consiglieri comunali, allora, a quel punto ci si ferma e si dichiarano le eventuali incompatibilità. In questo modo, colleghi consiglieri, potremo dare la possibilità a chi ci ascolta alla radio, a chi è venuto qui stasera, a chi vorrà venire nei prossimi giorni, di avere una minima cognizione di quello che si è fatto. Se noi, invece, immediatamente dichiariamo le incompatibilità vuol dire che potevamo farlo anche con una sorta di telegramma o telefonata, Presidente. Questa sera siamo qui invece per assolvere ad un Mandato. Chiediamo questo Parere. Qualora l’Assessorato territorio e ambiente ci dica che non si può fare - per delle ragioni che poi verranno dette -, allora, a quel punto, staremo tranquilli e potremo continuare.

Corsello
Intervengo nella qualità di Assessore con la delega alla pianificazione territoriale e al PRG; e, intervengo per precisare subito che l’Amministrazione comunale, ovviamente, non interviene nel merito del “modus operandi” del Consiglio comunale - che appartiene al Consiglio comunale (per il quale noi abbiamo assoluto massimo rispetto) -, e, quindi, evidentemente, su quello che voi stabilirete stasera noi non possiamo né dobbiamo permetterci di interferire. Ma, riteniamo di aver capito che siamo in presenza di una questione pregiudiziale, posta dai consiglieri Noto e Mangano e Calabrese. Quindi, prima che si possa passare, all’esame della questione pregiudiziale sollevata, riteniamo di dover fare alcune precisazioni. Personalmente - e questo risulta dagli atti -, come consigliere comunale, prima, ma come assessore, poi, io sono tra coloro che ritengono che sia indispensabile che la città venga messa a conoscenza di questo malloppo di carte che costituisce lo Schema di massima del PRG della città, e che questa sera è in trattazione. E, a nome dell’Amministrazione comunale intera, questa sera, noi assumiamo l’impegno - evidentemente sulla base di quello che sarà il libero convincimento del Consiglio comunale - (nella ipotesi in cui il Consiglio comunale dovesse dichiararsi in larga parte per la sua incompatibilità a trattare l’argomento), già da domani mattina, a trasmettere gli atti all’Sssessorato territorio e ambiente; ma, da subito, a dare, così come prevede la legge, la massima pubblicità a questo strumento, perché la partecipazione dei nostri concittadini alla partecipazione al processo di formazione del Piano - che questa sera prende l’avvio - non è una mera esercitazione, caro Tony, è un atto dovuto e necessario. Non sarà un atto privo di significato ma la partecipazione dei cittadini - a quello che sarà il processo di formazione del Piano che, da questa sera, va di iniziare - è un fatto assolutamente indispensabile! Nessuno di noi può incidere su questo Piano regolatore, perché questo è lo Schema di massima che è già pronto da due anni e mezzo, e quindi nessuno lo ha né modificato né è intervenuto nella sua formazione. Questo Schema di massima è stato fatto nel marzo del 2007. Ed è, a cura del Consiglio comunale, dal 20 gennaio del 2010. Mi preme altresì precisare che la proposta di deliberazione - come inequivocabilmente si evince dal testo della Delibera di Consiglio comunale, n°3 del 16 gennaio 2009 (Presidente, Greco, presenti otto consiglieri), era stata regolarmente letta, era stata trattata dai consiglieri presenti, in quella sede. Io credo che noi, come Amministrazione, altro non possiamo fare. Ritengo che il Consiglio comunale debba pronunciarsi; l’Amministrazione comunale - ripeto - ribadisce il suo impegno e la sua disponibilità, da domani mattina, a mettere a disposizione della città questo strumento, perché questo è uno strumento non secretato nel chiuso nelle stanze! Questo è uno strumento della città,, a disposizione della città, che deve essere conosciuto dalla città. E, allora, noi vi chiediamo: metteteci in condizione di potere fare uscire dal palazzo il Piano regolatore. Purtroppo, e questo voi lo ricorderete (ma risulta anche dalle proposte di delibera), io era tra coloro, caro Saro, che, da consigliere comunale, aveva chiesto, prima ancora di trattare in Consiglio lo Schema di massima, di renderlo pubblico e di farlo conoscere alla città. Ci fu detto - e purtroppo io l’ho verificato, è proprio così - che queste carte, purtroppo, fin quando il Consiglio comunale non si pronuncia sullo Schema di massima (il Consiglio comunale o l’Assessorato regionale territo e ambiente), non possono essere messe in condizione di essere conosciute. Io non intendo entrare in quelle che sono le scelte del Consiglio comunale, perché non mi compete: non posso farlo e non intendo farlo. Vi ripeto: l’Amministrazione comunale chiede di essere messa in condizione di mettere la città in condizione di conoscere lo Schema di massima. Fin quando questa enpasse non si sblocca noi non potremmo farlo.

Mangano
Io non intendo, come consigliere comunale ... non posso essere incriminato, o avere la possibilità di incriminazione, perché ...

Lapunzina
Lo potrà dire l’Autorità e l’Autorità l’Assessorato regionale territorialmente, per cui chiediamo ...

Mangano
No, no il “territorio e ambiente” è un organo tecnico, non è un organo giuridico che sovraintende ...

Lapunzina
Allora è il Consiglio comunale che sovraintende ...

Mangano
Io dico, semplicemente, una cosa semplice ...

Lapunzina
Si tratta solo di quattro giorni; in quattro giorni possono cambiare vent’anni di attesa del PRG ? Votando la pregiudiziale ora, accade, che proprio quelle persone che sono “incompatibili” si votano fra loro quello che devono fare; che cos’è questo?

Il Presidente mette ai voti la Pregiudiziale presentata da Mangano.

Mangano , ripete
“E’ necessario conoscere quanti consiglieri hanno l’obbligo di astenersi in questa delibera”.

Lapunzina

Il Segretario generale dell’Ente ha, poc’anzi detto - penso lo hanno ascoltato anche i bambini che sono ancora svegli in questa fascia oraria - che, sino a prima della discussione e senza che i consiglieri intervengano, si può assistere tranquillamente alla illustrazione. Su questa cosa che ha detto il Segretario, l’ingegnere Mangano ha sollevato delle perplessità. Non mi pare che ci possano essere delle Pregiudiziali rispetto al fatto che il Segretario la pensa in un modo e che l’ingegnere Mangano in un altro. Perché, se noi dobbiamo ascoltare quello che dice il Segretario, non penso che ci sia una Pregiudiziale - che ci votiamo fra di noi - per cambiare il parere del Segretario. Allora, a questo punto, ancora una volta, io sono fortemente contrario ad autodeterminarsi, sull’ordine dei lavori, finché non abbiamo certezza su come stiamo andando avanti, perché il Segretario generale - e spero che questo rimanga agli atti - ha detto che sino a quando non si apre la discussione, senza interventi da parte dei consiglieri, si può tranquillamente rimanere in aula, senza dichiarare la propria incompatibilità -. Dopo questa dichiarazione del Segretario generale, votiamo la Pregiudiziale e ci mettiamo d’accordo tra di noi sul da farsi. Sono fortemente contrario, non posso insistere sul Parere - perché andrei fuori dalla dichiarazione di voto - è con me sono contrari a questo modo di procedere i colleghi consiglieri... Mi pare che sia inammissibile la pregiudiziale, avvocato Corsello, perché se il Segretario comunale dice una cosa e, dopo due minuti, il consigliere dice cosa diversa, a questo punto la dottoressa Manta dovrebbe andarsi a mettere a posto di Mangano e viceversa. O noi ci fidiamo della dottoressa Manta o non ci fidiamo;
La dott.ssa Manta
Solo una precisazione. Non ho detto “può rimanere in aula...”. Ho detto: se teniamo conto dell’espressione generalmente usata dalla giurisprudenza che dice “non possono partecipare alla discussione e alla votazione”, al contrario, la “illustrazione” dovrebbe essere un momento in cui non si crea alcun conflitto di interesse.

Lapunzina
Un modo elegante per dire che “si può rimanere”!

Franco
Chiedo ufficialmente che la Segretaria si esprima sulla ammissibilità della Pregiudiziale del consigliere Mangano

La Segretaria
Perdonatemi, la Segretaria non si esprime sulla ammissibilità delle Pregiudiziali. Io posso leggervi l’articolo del consiglio che dice: “è questione pregiudiziale la questione posta da uno o più consiglieri con la quale per motivi di fatto o di diritto si esclude che si possa deliberare sull’argomento in trattazione. La questione pregiudiziale o le proposte di sospensiva devono essere discusse e votate prima che si proceda alla votazione dell’oggetto alla quale si riferiscono“.

Noto
Stiamo facendo una discussione perfettamente inutile, caro Saro, perché - già nel gennaio del 2009 - i membri di questo Consiglio comunale, dopo (come poc’anzi l’assessore Corsello ha fatto ricordare) che c’era stata la esposizione della Delibera, i consiglieri comunali si sono espressi sulla propria compatibilità o meno per questo argomento. Non stiamo parlando di un altro argomento, è sempre lo stesso argomento, quindi gli incompatibili di allora saranno incompatibili anche oggi, quindi è fondamentale - altro che chiedere pareri (ormai la fase del parere è passata e superata) - che, questa sera, chi non è compatibile con il PRG si allontani in virtù anche di quella Delibera

Franco - chiede di intervenire ma il vicepresidente Greco lo blocca appellandosi all’articolo 30 comma tre: “un solo consigliere per gruppo”.

Franco
Chiedo il vicepresidente di leggere l’articolo del regolamento relativo alla pregiudiziale.

Il vicepresidente - legge il testo dell’articolo:
“articolo 30 comma tre, sulla questione pregiudiziale, e sulla proposta di sospensiva, hanno diritto di intervenire, per non più di 10 minuti, il proponente e un consigliere per ciascun gruppo“.

Franco - chiede che venga letto tutto l’articolo 30

Greco
Glielo leggo io, se non è capace!

Franco
La “incapacità” se la tenga a casa sua!

Greco
Non ho detto che lei è incapace, vabbè va!
“Questione pregiudiziale: la questione posta da uno o più consiglieri, con la quale - per motivi di fatto o di diritto - si esclude che si possa deliberare sull’argomento in trattazione. Proposta di sospensiva: la proposta di uno o più consiglieri di sospendere, rinviare ad altra seduta, l’esame dell’argomento in trattazione.
Comma 32: “Sulla questione pregiudiziale e sulle proposte di sospensiva hanno diritto di intervenire, per non più di 10 minuti, il proponente è un consigliere per ciascun gruppo. Comma quattro: “La questione pregiudiziale e le proposte di sospensiva possono essere discusse e votate prima che si proceda alla votazione dell’oggetto al quale si riferiscono”.

Il Presidente - propone di mettere ai voti la pregiudiziale

Lapunzina - chiede di fare la “dichiarazione di voto”, ma, da più parti, gli viene precisato che già l’ha fatta. Il Presidente ribadisce che quella precedente era una “dichiarazione di voto”, e lo aveva anche detto. Lapunzina insiste chiedendo di intervenire per “dichiarazione di voto”, appellandosi al Regolamento: “voglio esplicitare meglio la mia dichiarazione di voto”!

Il Presidente: “non le dò la parola”!
Si apre una discussione, animata, sulla questione. Il Presidente conclude: “Si fidi di me, chè non le spetta la parola”!

Franco - nota come intervengano sulla questione proprio coloro che si sono dichiarati “incompatibili”.

Si mette, infine, ai voti la pregiudiziale: a favore 10, astenuti cinque, contrari quattro.

Il consigliere Lapunzina , a nome del gruppo consiliare del partito democratico, annuncia che stanno per abbandonare l’aula.

Il Presidente
Passiamo allora alle dichiarazioni di “compatibilità”:

dei presenti 13 si dichiarano “incompatibili” +1 assente (Gattuso), e tre “compatibili”: Genovese, Lo Verde e Cassata.

La Segretaria
Atteso che ben 13 consiglieri presenti si sono dichiarati “incompatibili” più il consigliere Gattuso (che ha inviato una nota), a questo punto, l’argomento non può essere discusso, quindi, può essere chiuso. E, chiaramente il trasferimento all’Assessorato verrà trasmesso.

Rientrano Lapunzina, Franco e Fatta

Il Presidente
Allora possiamo al Punto aggiuntivo: relazione del Sindaco in merito alle notizie riportate dalla stampa...

Mangano - come pregiudiziale
Io non vorrei che, in questo consesso, aperto al pubblico, si potesse parlare di “persone”; perché, a mia memoria di consigliere comunale (può darsi che ora la normativa sia stata cambiata), la discussione sulle “persone”, e sul merito, può essere fatta solo a “porte chiuse” in Consiglio comunale. Vorrei essere rassicurato in merito.

Lapunzina
Il Garante per la protezione dei dati personali, con delibera - che è possibile scaricare dal sito senza nessuna difficoltà - del 19 dicembre 2001, ha stabilito che per le notizie come quelle di cui stiamo parlando, ossia “richiesta di rinvio a giudizio”, non c’è l’obbligo né di segreto perchè non c’è “violazione della privacy”. Noi, stasera, stiamo parlando di richiedere ( come si fa nelle aule parlamentari), al Sindaco - che è qui, e lo ringraziamo - di relazionare sulle notizie diffuse dalla stampa. Una “richiesta di rinvio a giudizio” nei confronti del Responsabile del Servizio urbanistica, per dei fatti che sono direttamente collegabili all’operato di detto funzionario; non c’è alcun tipo di violazione. Abbiamo aderito, come gruppo consiliare, alla richiesta del Presidente del consiglio di modificare la richiesta in modo tale che non avvenissero violazioni - l’abbiamo concordata con il Presidente (penso che lo stesso possa confermarlo). Dobbiamo ringraziare il Sindaco che, questa sera, è qui, anche se la richiesta è stata avanzata da un gruppo consiliare di tre soli consiglieri. Comunque si tratta di un Atto ispettivo al quale bisogna dare sicuramente seguito. Per cui noi insistiamo sulla richiesta, e non vediamo - tranne che il Presidente non decida cosa diversa - la necessità di continuare a “porte chiuse”. Non stiamo dicendo nomi e cognomi; stiamo parlando di questioni che riguardano il Comune. Il Comune - come ha scritto, nel programma elettorale, il Sindaco Guercio -, deve essere una “casa di vetro”, e come “casa di vetro”, stasera, noi altri dobbiamo dimostrare che sia.

Mangano - specifica che la sua non è stata una Pregiudiziale ma solo una richiesta di “conforto”!

Il Presidente
Il Presidente si fa garante che, confidando nella serietà e nel buonsenso dei consiglieri comunali (che non è mai venuta meno) ...

Il Sindaco
Signor Presidente, signori Consiglieri, nel mese di febbraio sono stato informato ufficialmente, in via riservata, che la Procura della Repubblica, presso il Tribunale di Termini Imerese, ha presentato al Giudice per la Udienza preliminare dello stesso Tribunale, una richiesta di Rinvio a giudizio nei confronti di un dipendente di questo Comune, inerente all’attività svolta nella qualità. Nello stesso mese di febbraio, è stato notificato, dalla suddetta Procura, ad un ufficio di questo Comune, un ordine di esibizione e consegna documenti relativi ad altra pratica dell’ufficio, e, successivamente, in esecuzione di apposito Decreto, è stata effettuata una perquisizione con sequestro di documenti. Quanto sopra nel rispetto della riservatezza su indagini giudiziarie in corso. Per quanto riguarda l’eventuale determinazione sul caso in esame, si precisa: che la legge regionale numero 10 del 15 maggio 2000, all’articolo 21, prevede.: “allorché nei confronti di dipendenti della pubblica amministrazione regionale e di enti, istituti d’azienda di cui all’articolo primo della legge regionale 30 aprile 1991, numero 10, venga adottato decreto di rinvio a giudizio per reato associativo di tipo mafioso o delitto contro la pubblica amministrazione, l’organo competente provvede al suo trasferimento ad altro assessorato, se trattasi di dipendente regionale. Il dipendente di amministrazione, differentemente da quella regionale, è trasferito ad ufficio diverso da quello in cui presta servizio, con attribuzione di funzioni analoghe, per inquadramento e mansione, a quelle svolte in precedenza.

Nella legge 27 marzo del 2001, numero 97, all’articolo 3, prevede (salva l’applicazione della sospensione dal servizio, in conformità a quanto previsto nei rispettivi ordinamenti, quando nei confronti del dipendente della pubblica amministrazione o di enti a prevalente partecipazione pubblica, è disposto il giudizio per alcuni dei delitti previsti dagli articoli 314 primo comma, 317,318,319, 319 ter, e 320 del codice penale, e dell’articolo 3 della legge 19 dicembre 1941, numero 1383),
che l’Amministrazione di appartenenza lo trasferisca ad un ufficio diverso da quello in cui prestava servizio al momento del fatto, con attribuzione di funzioni rispondenti, per inquadramento, mansione e prospettive di carriera, a quelle svolte in precedenza. L’amministrazione di appartenenza, in relazione alla propria organizzazione, può procedere al trasferimento di sede o all’attribuzione di un incarico differente da quello svolto dal dipendente, in presenza di evidenti motivi di opportunità circa la permanenza del dipendente nell’ufficio, in considerazione del discredito che la amministrazione stessa può ricevere da tale permanenza.
- Che l’articolo 27, “sospensione cautelare in caso di procedimento penale”, del contratto collettivo nazionale di lavoro del comparto del personale della regione e autonomie locali, allegato al regolamento comunale - collegio arbitrale per procedimenti disciplinari -prevede: “il dipendente può essere sospeso dal servizio con privazione della retribuzione anche nel caso in cui venga sottoposto a procedimento penale che non comporti la restrizione della libertà personale, quando sia stato rinviato a giudizio per fatti direttamente attinenti al rapporto di lavoro o comunque tali da comportare, se accertati, l’applicazione della sanzione disciplinare del licenziamento. E’ la stessa previsione di sospensione, prevista dall’articolo cinque del contratto collettivo nazionale di lavoro per il personale non dirigente del comparto regione e autonomia locale - quadriennio normativo 2006 del 1009 -
Le norme prima citate, che a mio giudizio sono - come si suol dire - “norme rigide” che non consentono interpretazioni estensive o riduttive, chiaramente pongono che per eventuali provvedimenti sia necessario il Rinvio a giudizio, mentre attualmente esiste soltanto la Richiesta di rinvio a giudizio.

È stata esaminata anche la possibilità, prevista nella seconda parte del suddetto articolo 3 della legge numero 97/2001, e cioè quella “di procedere, per motivi di opportunità, al trasferimento di sede o all’attribuzione di un incarico diverso da quello già svolto dal dipendente”, ma è stata, in atto, scartata in quanto nè l’organizzazione di questi uffici, nè i regolamenti che regolano la suddetta organizzazione, contemplano tale possibilità in caso di mera richiesta di Rinvio a giudizio. Mi riservo di relazionare ulteriormente il Consiglio sullo sviluppo o definizione dell’indagine in corso, tuttavia desidero evidenziare che proprio per il rispetto dovuto all’Autorità giudiziaria, ritengo assolutamente inopportuno procedere a un dibattito il cui oggetto sia riconducibile ad atti e fatti ancora coperti dal Segreto istruttorio.

Lapunzina
Grazie, Sindaco, chè è venuto a relazionare. Non parleremo di fatti per cui c’è il Segreto istruttorio; abbiamo già detto: sono atti su cui non c’è alcuna riservatezza, proprio perché le Indagini preliminari sono finite, e per cui siamo nella fase di richiesta di Rinvio a giudizio.

Io non penso che sia necessario questa sera un dibattito su questo argomento, perché noi abbiamo chiesto al Sindaco soltanto di relazionare sull’argomento, su un fatto che fa parte della vita del Comune stesso, rispetto al fatto che si tratta di una figura “apicale”, di un Responsabile di servizio. Con le garanzie e con tutte le ipotesi che possiamo fare di non colpevolezza (perché è chiaro che fino a quando non vi sia la condanna, dobbiamo essere garantisti), penso però che sia il caso che il Sindaco - e, lo ha fatto questa sera -, relazioni , quando ci sono fatti di questo tipo che toccano la vita dell’Ente stesso e che possono ledere, signor Sindaco, la credibilità dell’Ente stesso. È per questo che noi riteniamo che sia stato giusto che lei abbia relazionato in Consiglio comunale, anche perché stiamo parlando di un Responsabile del servizio Urbanistica che è anche il Responsabile dell’Edilizia privata, nonché del PRG e degli strumenti urbanistici, dunque di una figura molto importante per la vita di Cefalù.
A questo punto, signor Presidente, noi chiediamo cinque minuti di sospensione perché abbiamo preparato una Determinazione, come Gruppo consiliare, e - come si è fatto sempre - vogliamo, se è possibile, concordarla con gli altri gruppi . Qualora questo non sarà possibile, noi la presenteremo lo stesso; però se vi sono delle variazioni o delle correzioni rispetto a quello che abbiamo scritto, delle cose che gli altri consiglieri ritengono inopportune ... per cui le chiedo, signor Presidente, una brevissima Sospensione.
Mi pare che sia un fatto normalissimo. Vorrei rassicurare l’ingegner Mangano che siamo persone abbastanza adulte per capire, ingegnere Mangano, dov’è il limite di quello che noi stiamo proponendo, e lei mi consentirà che il documento che abbiamo preparato è un documento molto equilibrato. Però vogliamo che il Consiglio comunale, questa sera, si determini su questa vicenda, che è un Punto all’O.d.g. Nessun Punto all’O.d.g. può essere messo se non c’è, poi, una Determinazione, perché non è che i Punti all’O.d.g. si mettono così tanto per parlare; il Consiglio deve determinarsi.

Calabrese
Due considerazioni.
Una sulla questione legata all’oggetto dell’O.d.g.
Io ritengo che quanto già ha espresso il Sindaco sia perfettamente condivisibile perché incarna perfettamente lo spirito della norma e, dico io, anche dell’ordinamento. Un ordinamento che, fino a prova contraria, è ispirato al sommo principio della innocenza, fino a prova contraria. Aggiungo che questo Consesso, proprio perché si trova in un momento particolare (dove sono sicuramente in corso delle indagini e dove ci sarà il filtro - come si chiama tecnicamente - nella udienza preliminare, dove tutto può accadere), ritengo che non abbia alcuna, e sottolineo “alcuna”, competenza in materia. Guai se il Consiglio comunale, organo politico, avesse un benché minimo punto di influenza, in un senso o nell’altro, rispetto all’attività giudiziaria. Ripeto un’attività giudiziaria che è coperta dal segreto istruttorio. Vorrei poi, e per questo non vorrei peccare di presunzione e di tecnicismo, che laddove l’autorità giudiziaria, che sta conducendo le indagini, avesse ritenuto o riterrà opportuno di applicare misure diverse da quelle che sono state intraprese, lo avrebbe già potuto fare è lo potrà fare ancora. E’ chiaro che, da questo punto di vista, così come bene ha detto il Sindaco nella sua relazione, l’Amministrazione comunale guarderà attentamente la vicenda, perché è l’organo che - quanto meno per ragioni di opportunità - dovrà valutare il da farsi e quindi, tra virgolette, seguire la vicenda.
Giammai, dico io, il Consiglio comunale. Perché dico questo? Perché il Consiglio comunale è organo politico! Sentiamo parlare sempre di interferenze della Magistratura sulla Politica e della Politica verso la Magistratura. Io faccio di mestiere, non di professione, l’avvocato e dico, che proprio per maggiori garanzie, l’organo politico non può e non deve interferire in alcunché. Quindi io dubito anche che il Consiglio comunale possa esprimersi con delle Determinazioni; nulla ci vieta però, per ragioni ritengo di rispetto, rispetto al proposta fatta dal consigliere Lapunzina che ci possa essere un momento di Sospensione al fine di valutare i contenuti di questo documento. Non credo che possa costituire nocumento ai lavori del Consiglio comunale. Questo è il pensiero mio e il pensiero del mio gruppo cioè del Pdl-Sicilia.

Mangano
Io sono completamente d’accordo con quanto detto dal consigliere Calabrese; anche per questo motivo - e soprattutto per questo motivo - voterò contro la Sospensione.

Ai voti la richiesta di Sospensione: solo sette favorevoli, respinta!

Lapunzina
Prima di tutto, ringraziamo il Sindaco che ci ha assicurato che prossimamente, quando avrà altre notizie o provvedimenti che dovrà adottare, o altre notizie che vorrà dare, ci ha detto che terrà informato il Consiglio comunale.
Ci dispiace per l’esito della votazione perché riteniamo che questo documento - che stiamo per leggere (e l’esito della cui votazione - a questo punto - sembra molto incerto) -, è un documento equilibrato, che, presumo, possa essere un “atto premonitore”, perché quello che noi diciamo, nel documento, penso che, presto, possa accadere!

IL CONSIGLIO COMUNALE DI CEFALU’

Sul punto “relazione del Sindaco in merito alle notizie riportate dalla stampa sulle inchieste e/o provvedimenti giudiziari che riguarderebbero un Responsabile di Servizio del Comune di Cefalù- Eventuali determinazioni

Udita la relazione del Sindaco, da cui emerge che:

-sussiste, a carico del Responsabile pro tempore del Servizio Urbanistica – PRG, una richiesta di rinvio a giudizio avanzata dalla Procura della Repubblica di Termini Imerese, per le ipotesi di reato di cui agli artt. 480.479 e 323 del Codice Penale, in relazione a presunti episodi e circostanze connesse allo svolgimento della attività d’ufficio allo stesso assegnata;

- nell’attuale frangente, l’Amministrazione non è obbligata ad adottare, a carico dell’interessato, un provvedimento di trasferimento ad ufficio diverso da quello ricoperto, adempimento cui è, viceversa, tenuta nell’ipotesi di rinvio a giudizio per reati contro la pubblica amministrazione;

Considerato che si avvia ad una fase decisionale l’iter approvativo della variante generale al Piano Regolatore, procedimento assai complesso che si articola in vari stadi e che porta l’Ente a doversi confrontare con diversi interlocutori, istituzionali e non;

Ritenuto indispensabile, per l’importanza che siffatto adempimento riveste per gli interessi della Comunità, assicurare continuità amministrativa lungo tutto il percorso procedurale che, dalla approvazione dello schema di massima, porterà, dopo la fase delle osservazioni, alla predisposizione ed approvazione degli elaborati di dettaglio del nuovo Piano Regolatore Generale, e ciò anche al fine di evitare che un eventuale successivo insorgere dell’obbligo di rimozione di cui si è detto sia causa di ostacoli e/o ritardi ad iter già avviato;

Valutato il verosimile ritorno positivo che nell’immediato può generarsi in termini di affidabilità e credibilità della azione amministrativa, che di contro, in caso di inerzia, risentirebbero dell’incertezza legata alla verosimile lunga attesa degli atti da compiersi in sede giudiziaria;

Impegna il Sindaco ad adottare, nell’immediato, il provvedimento di avvicendamento del funzionario preposto al Servizio PRG, per l’esclusivo perseguimento delle finalità suddette, senza che tale atto possa rappresentare, in maniera alcuna, elemento di riconoscimento di responsabilità, da dimostrarsi eventualmente in altra sede, con le tutele e le garanzie previste dalla vigente normativa.

Cefalù,04/03/2010

Rosario Lapunzina
Antonio Franco
Pasquale Fatta

In sintesi, e senza aggiungere altro, qualora il Sindaco, da qui a qualche mese, dovesse trovarsi - ipotesi - nella obbligatorietà, prevista dalle leggi nazionali e regionali e dal contratto vigente degli enti locali, a rimuovere il Responsabile del servizio, l’iter del PRG avrebbe sicuramente un “fermo” perché l’interlocuzione che dovrebbe avere il Commissario, l’Assessorato territorio e ambiente e chi verrà dopo, non potrà trovare sicuramente, in quel Funzionario - qualora questo succeda -, “persona” col quale interloquire. Noi abbiamo pensato di fare un documento equilibrato, non ci sono condanne per nessuno, abbiamo chiesto per garanzia di tutti di spostare il Responsabile del servizio esclusivamente per le azioni da procedersi per il PRG; perché è chiaro che, se si comincia un iter, il PRG, lo Schema di massima, andrà al Commissario, il Commissario l’approva e poi concede 30 giorni ai cittadini per le Osservazioni. Sulle Osservazioni deciderà il Commissario, sentito il Responsabile del PRG; poi il tutto viene trasmesso all’Assessorato territorio e ambiente, dopo torna dal “territorio e ambiente” e si deve fare il PRG. Tutto questo iter procedurale deve avere una unica persona e non diverse soggetti!

Ai voti il documento: favorevoli 3 ( Fatta, Franco, Lapunzina), 3 astenuti (Barracato, Greco, Coco), 11 contrari

Il Consiglio verrà convocato a data da destinarsi nella riunione dei Capigruppo .