Frana a Fiume Carbone: crolla il muro

ritratto di Daniele Tumminello

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Dopo una lenta ma inesorabile agonia è venuto a mancare il “muro di Fiume Carbone”. Vessato ormai da tempo da una forte pressione a carattere franoso, la valorosa fortificazione ha definitivamente ceduto qualsiasi resistenza, sotto lo sguardo impotente del personale di sorveglianza e dei preoccupati avventori. A dare il colpo letale le piogge degli ultimi giorni, che hanno accelerato il crollo. Ai soccorritori non è restato altro che constatare il decesso e provvedere alla rimozione dei miseri resti, al fine di consentire il regolare transito veicolare sulla statale 113.
Continuano tuttavia le operazioni di monitoraggio dell’intera zona nell’attesa, non priva di urgenza, che l’ente competente, vale a dire l’ANAS, proceda all’inizio del lavori per la realizzazione di una nuova struttura, senza che però ciò comporti la chiusura al transito.
La speranza è che lo smottamento arresti qui la sua corsa senza creare ulteriori e ben più gravi danni. A tal fine l’augurio che al termine dell’emergenza si possa pianificare uno studio accurato sul regime e sulla canalizzazione delle acque in un territorio da questo punto di vista abbandonato al caso e all’arbitraria azione dell’uomo. Da qui la più volte ribadita necessità per il Comune di Cefalù di potenziare le risorse economiche ed umane da destinare ad attività di controllo e prevenzione nel proprio territorio. Ad oggi questa urgenza non è stata ancora percepita come tale. A dimostrarlo i diversi dissesti che interessano varie zone e la mancata manutenzione delle strade periferiche, sia per quanto riguarda la sede stradale sia per quanto riguarda le cunette e i canali di scolo.