L’IRA DI MICCICHE’(PDL SICILIA): BERLUSCONI NON SI TOCCA!

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di Giovanni Grillo - “Berlusconi non si tocca!” urla Gianfranco Miccichè dal suo blog. L’uomo del “61 a 0″ smentisce ogni incrinatura con il Rex di Arcore e, anzi, presenta il nascente Partito del Sud come un’arma filoberlusconiana per colmare il vuoto di politiche meridionaliste causato dall’inesistenza del Pdl al sud. Ecco il post integrale di Miccichè: “Berlusconi non si tocca! Questo pretendo che emerga con assoluta chiarezza nel serrato confronto politico, che si è aperto attorno al Partito del sud e che rischia di aprire alcune crepe nel muro di una verità, politica e personale, che per quanto mi riguarda è incontrovertibile, non ammette interpretazioni diverse, tantomeno distorte.

Berlusconi non si tocca! Intanto perchè il mio rapporto trentennale con lui è una di quelle cose che mai nessuno potrà mettere in discussione, è una delle pochissime certezze a cui poter fare riferimento, in questa schizzofrenica altalena di posizioni, umori e modi di agire, che è oggi la politica italiana.

Ma soprattutto perchè, al di là dell’affetto personale e della stima che, immutata, nutro nei confronti del Presidente, la mia idea di Partito del sud non va assolutamente contro Berlusconi, nè consentirò a chicchessia di strumentalizzarla per soddisfare squallide smanie d’antiberlusconismo.

Al contrario, sono certo che anche Berlusconi si renderà conto della bontà del mio progetto, reso oggi ineluttabile dall’incapacità del Pdl di dettare l’agenda politica per il Mezzogiorno. L’inesistenza di fatto del Pdl (cui fa da imbarazzante contraltare la forte presenza della Lega) ha infatti generato un preoccupante vuoto di rappresentanza politica, di cui a farne le spese è il nostro territorio, sempre più ai margini dell’azione di Governo. Del resto, sono anni, ormai, che penso al Partito del Sud, ma finchè ho ritenuto il Sud congruamente rappresentato e tutelato, non ho avvertito l’impellenza dell’azione. E’ quanto succedeva nello scorso Governo Berlusconi, in cui, pur nella continua minaccia di egemonia politica da parte della Lega, riuscivamo, attaverso i ministri siciliani, ad imporci e a portare a casa importanti risultati. Oggi è diverso: oggi c’è Berlusconi, col suo inesistente Pdl, e la Lega, con le sue continue richieste e pretese per il Nord.

Ecco, da questo nasce la mia idea di Partito del Sud: dalla necessità di liberare il Governo dal giogo politico della Lega, oggi suo unico interlocutore, per questo in grado di condizionarne le scelte, e di diventare anche noi soggetto politico qualificato, che segga in CDM e ne indirizzi l’azione a pannaggio del Sud.

Ciò significa che la mia idea di Partito del Sud non è affatto incompatibile con Silvio Berlusconi, nè ad esso contraria; anzi, sono convinto che l’una possa essere una risorsa per l’altro e viceversa. Questo significa che col partito del Sud voglio semplicemente individuare una nuova rotta di quel percorso, che da sedici anni mi vede camminare al fianco del Presidente nell’interesse esclusivo del Paese e che non ha mai conosciuto, nè mai conoscerà sensi contrari o ambigui doppi sensi.

I doppi sensi li lascio a chi vuol fare del Partito del Sud solo un grimaldello per scardinare granitiche e consolidate condivisioni, a chi vuol rendere il Partito del sud il terreno di uno sterile scontro politico in cui impera chi divide, a chi s’illude di poterne fare strumento di disarticolazione di una compagine politica che da quasi vent’anni si regge sulla leadership, incontrastata e lontana anni luce dal crepuscolo, di Silvio Berlusconi.

Una compagine, figlia di una cultura politica ben definita, che si è sempre mostrata responsabile. E’ questo senso di responsabilità verso la gente e i suoi interessi che mi ha spinto a sostenere il Governo regionale e ad accettare l”appoggio esterno del Pd, per evitare, cioè, che sia la Sicilia a disarticolarsi. E’ questa cultura politica del bene comune che mi spinge verso il partito del Sud!

L’ho sempre detto e lo ribadisco: voglio bene a Berlusconi, sono e rimango un uomo del Centrodestra; ma prima di tutto e di tutti viene la Sicilia!

Insomma, non è andando contro Berlusconi che si salva il Sud. Il Sud si salva lottando contro un metodo che è costantemente subito da Berlusconi! E si salva col Partito del Sud, così come è pensato da me: cioè un partito che diventi nobile arma di una vera e propria rivoluzione. E così come è voluto dai milioni di siciliani che, da quando ho cominciato a parlarne, non aspettano altro. Lo vogliono, lo pretendono ed io vivrò in funzione di questo e non considererò portata a termine la mia missione di uomo pubblico al servizio del mia Terra, fin quando non avrò dato alla luce il Partito del Sud. Quella sarà la fine del crepuscolo, sarà l’alba di un nuovo giorno per la Sicilia, per il Sud.
Fonte:http://lnx.cataniapolitica.it