Consiglio Comunale del 20.04.10 e del 21.04.10

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SEDUTA DEL 20 APRILE 2010

Presenti 12; assenti: Noto, Liberto, Mangano, Barranco, Messina, Lo Verde, Coco, Brocato.

Il Punto 4 all’ordine del giorno è: “Relazione annuale del Sindaco”,
il quale però in questo momento è assente essendo stato chiamato per una visita urgente. Il Presidente Barracato propone dunque, in attesa che il Sindaco arrivi, di passare alla trattazione dei punti successivi, relativi a debiti fuori bilancio. L’unanimità dei presenti è d’accordo.

Il Presidente dà lettura della relativa proposta di Delibera.

Lapunzina
Questa proposta dell’Amministrazione è venuta in Commissione ed è stata sottoposta al parere dei Revisori. In sintesi, l’Amministrazione ci chiede di derogare a quanto stabilito dalla legge, e cioè pagare i debiti fuori bilancio senza il riconoscimento in Consiglio, cioè prima ancora che i debiti fuori bilancio vengano riconosciuti dal Consiglio comunale, che cioè vengano pagati direttamente dalla Amministrazione.
Noi potremmo - come abbiamo detto in Commissione e come abbiamo detto anche all’assessore Vicesindaco, stasera assente - anche se non è l’assessore al Contenzioso, ma che si occupa un po’ di tutto -, potremmo essere anche d’accordo quando si dice: “per evitare ulteriore danni all’Ente, pagate i debiti fuori bilancio prima ancora di portarli in Consiglio comunale”, ma quando questo dipende da una perdita di tempo da parte del Consiglio! Qui il problema è che si “sposta” e si vuol far credere che il Consiglio comunale è un “impedimento”: per cui i debiti fuori bilancio non si pagano perché, magari, c’è questo “riconoscimento” che tarda a venire. Noi, Presidente, come Lei sa, aspettiamo le Convocazioni e possiamo essere convocati anche 30 giorni su 30, qualora Lei lo ritenga opportuno, per evadere i diversi debiti fuori bilancio e le deliberazioni che ci sono, senza nessuna difficoltà!

Il problema è diverso; il problema è che manca la copertura finanziaria; per cui, dire che si porta un Atto di indirizzo per pagare i debiti fuori bilancio, esclusivamente per le Sentenze del Giudice di Pace, significa fare assumere una responsabilità ai consiglieri comunali enorme quanto una casa.
Cosa pensate facciamo stasera? Vi liberiamo un atto di indirizzo e diciamo: “Amministrazione, per evitare danni, paga le Sentenze al Giudice di Pace prima ancora che vengono in Consiglio e poi li porti a ratifica. Però, nel frattempo, il lodo arbitrale - per esempio, della Sorgenti Presidiana - per € 1.300.000, che matura interessi giornalieri forse oltre gli € 60, non lo paghiamo perché non abbiamo soldi!
Allora, noi ci assumiamo la responsabilità di fare una scelta all’interno dei debiti fuori bilancio e di dare copertura a quei debiti di piccolo taglio che provengono soltanto dalle Sentenze del Giudice di Pace!? Noi abbiamo detto, in Commissione, che siamo contrari; lo abbiamo detto all’unanimità: il Presidente Genovese, i consiglieri Rasa, Lapunzina e Cassata, dicendo che l’articolo 194 del Testo unico - ma, sull’argomento voglio aggiungere che c’è una recente Deliberazione della Corte dei conti della regione Molise, e, quando dico recente, dico dell’8 giugno 2009 -, che, proprio, dice che è impossibile derogare al riconoscimento della legittimità del debito fuori bilancio da parte del Consiglio comunale. Perché è lì che si perfeziona giuridicamente, e contabilmente in special modo, il debito: nel riconoscimento in Consiglio comunale. Dunque noi diciamo: volete fare un Atto di indirizzo? In questo senso, dovete far ciò e dovete presentarlo per “tutti” i debiti fuori bilancio, indistintamente: per tutti i debiti fuori bilancio, almeno per tutti quelli provenienti da Sentenza, da Lodi arbitrali da Decreti ingiuntivi; non potete presentare un Atto di indirizzo esclusivamente per quelli che sono le Sentenze del Giudice di pace, perché - lo ripeto, e lo dico la seconda volta -, questo è qualcosa - lo dico senza provocazioni - di scorretto nei confronti del Consiglio comunale, perché il Consiglio comunale non può dare alla Amministrazione carta bianca limitatamente ad una casistica molto residuale rispetto all’ammontare dei debiti fuori bilancio.

Dunque io, per dichiarazione di voto, al nome del Partito democratico, dichiaro voto contrario rispetto a questa Delibera che, tra parentesi, porta il Parere contrario non solo della Commissione - che è un Parere anche se obbligatorio però non vincolante -, ma porta anche il Parere contrario dei Revisori dei conti di questo Comune. E, votare una Delibera in questo modo fa nascere il sospetto che il Consiglio comunale, all’interno dei debiti fuori bilancio di cui alla lettera “a” (debiti provenienti da sentenze e lodi arbitrali), faccia una scelta che non può fare e che, chiaramente, sarebbe, da parte dello stesso Consiglio, un abuso.
Non appena avete la copertura finanziaria da destinare ai debiti fuori bilancio, il Consiglio comunale è pronto a deliberare e a trattare queste proposte; sa il presidente - e l’ha fatto diverse volte - che esistono anche gli estremi di “carattere urgente” delle Convocazioni, proprio per evitare danni all’Ente.
Il problema è tutt’altro, signor Sindaco; glielo dico perché lei è Capo dell’Amministrazione. Il problema è che assistiamo, tutti i giorni, ad Atti di precetto, Atti di pignoramento che non riguardano esclusivamente le Sentenze del Giudice di pace, ma che appartengono, purtroppo, anche ad altre situazioni: perché manca la copertura finanziaria. Non è sicuramente un problema di perdita di tempo provocata dal Consiglio comunale; il Consiglio è pronto a riunirsi in qualsiasi momento, e a decidere sul riconoscimento o meno di un debito fuori bilancio!

Rasa
Volevo precisare alcune cose, perché, sia io che il consigliere Cassata, voteremo contro. Abbiamo esaminato la Delibera in Commissione, e, nello stesso tempo, ci siamo resi conto di due cose.
Intanto noi volevamo apprezzare anche l’operato della Giunta che, con questa Delibera, voleva senz’altro - come dire - cercare di “non onerare ancor di più”, il Comune di Cefalù, di ulteriori aggravi, come interessi e rivalutazioni (che naturalmente vengono dati come i giorni che si perdano per poterli pagare), però, di fatto, ci scontriamo con due fattori obiettivi da cui non possiamo prescindere. Uno è l’equità, il principio di equità nel trattamento dei debiti - dopotutto anche il codice civile ne menziona una certa gerarchia, per cui dobbiamo anche tenerne conto -, e per cui non possiamo privilegiare, nel pagamento, alcune Sentenze e altre no. Quindi le Sentenze del Giudice ordinario vengono, come dire, subordinate o meglio ”vengono dopo” alle Sentenze dei Giudici di pace; questo è un principio da cui noi non vogliamo prescindere, e poi, obiettivamente, l’altro principio, di carattere oggettivo, che si pone è il dettato normativo del T.U. sugli Enti locali, dove naturalmente impone al Consiglio comunale quella presa d’atto, quindi quella votazione - forse più formale che sostanziale -, nella approvazione di debiti che prevengono da Sentenze. Quindi, per questi motivi, apprezziamo - come dire - l’intenzione la parte dell’Amministrazione comunale, ma queste situazioni oggettive che si presentano non ci permettono di poter dare un parere favorevole e quindi di votare favorevolmente a questa Delibera.

Calabrese
Io penso che stasera si chieda al Consiglio comunale di assumersi delle responsabilità che il Consiglio comunale non può sostenere sulle proprie spalle. Quando si richiama, nella proposta, un precedente Deliberato di questo Consiglio, è chiaro che quel Deliberato faceva conto di una situazione molto particolare (eravamo alla fine del 2009, dove, in effetti, c’erano già delle somme in Bilancio); ma, al di là di questo, rimane un principio sacro che il Consiglio comunale, oltre che ad andare a valutare la forma del debito fuori bilancio- anche da Sentenza -, deve guardare anche la sostanza, perché, in questa sede - e cioè laddove il Consigliere comunale viene chiamato ad approvare un debito fuori bilancio -, deve anche valutare se vi siano o meno responsabilità da parte degli uffici che, nel corso della lavorazione della pratica, abbiano commesso delle mancanze; ed è ovvio che il Consigliere comunale deve valutare attentamente questa situazione, anche se il debito proviene da Sentenza.
Quindi, Presidente, io esprimo il nostro dissenso e quindi il voto contrario a questa proposta di deliberazione proprio per i motivi espressi.

Il Presidente mette voti la proposta di Delibera: nove contrari e tre astenuti.

Essendo che il Sindaco intanto ha fatto rientro in aula, il Presidente gli dà la parola per rendere la Relazione annuale, prevista al punto 4 dell’O.d.g.

Alla fine della lettura, la consigliera Gattuso chiede la verifica delle presenze in aula. Risultano presenti in 10, essendosi allontanati dall’aula il consigliere Genovese e Greco. La seduta è sospesa e rinviata di un’ora, alle 10,5, ma a quella “chiamata” altri due consiglieri risultano mancanti: Scialabba e Calabrese.
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SEDUTA DEL 21 APRILE 2010

Presenti 10, assenti: Liberto, Scialabba, Rasa, Barranco, Cassata, Coco, Calabrese, Brocato, Greco. Franco sopraggiungerà poco dopo.

Il Presidente Barracato apre il dibattito sulla relazione del Sindaco svoltasi nella seduta della sera precedente.

Gattuso
C’è poco da dire, se non che l’Inter ha battuto la Relazione del Sindaco “tre a zero”. Ieri sera non siamo riusciti a fare Consiglio comunale perché la partita dell’Inter era più importante della Relazione, a quanto pare. Questo è un dato importante da sottolineare: per la Relazione annuale del Sindaco non si è riusciti ad avere il numero legale. Secondariamente, c’è da dire che, indubbiamente, la Relazione del 2008/09 è “abbastanza corposa”. Mi ero presa carta e penna, mi ero detta “ne avrò cose da dire”! Di fatto la Relazione del Sindaco si ferma a tre paginette dove vengono ringraziate tutte le istituzioni - veniamo ringraziati noi stessi - ma di fatto non dice niente. Tant’è che, alla fine della terza pagina, ho annotato: “sembra una lettera di commiato”! Salvo poi aver pensato che se il Sindaco non se ne era andato con una Mozione di sfiducia, se ne sarebbe andato ora volontariamente: è giusto? Quindi questi ringraziamenti erano per dire: “andiamo avanti” - non lo so! Ma di fatto cosa dicono? Non dicono niente!

Ora, il legislatore, quando ha inteso che si dovesse fare la Relazione annuale (intanto parliamo della Relazione 2008/09) intendeva che nella Relazione venissero messe in evidenza tutte le attività svolte; il Programma del Sindaco come andava, “in itinere”: quello che si stava facendo, quello che si doveva fare, la progettualità. Di fatto così non è perché questa Relazione contiene solo le varie relazioni dei funzionari (che possono essere l’appendice di una Relazione ma che non possono sostituirla, mentre qui costituiscono la Relazione stessa). Costituisce la Relazione, per esempio, il fatto che ci sono stati tre pensionamenti (è importante ma non credo che fosse così importante da essere messo in una Relazione, in Consiglio comunale). Questa è l’appendice di una Relazione ma non possiamo considerarla “la Relazione del Sindaco”; se questa è l’attività che noi svolgiamo, siamo in alto mare, se è solo questo che noi facciamo. E le relazioni degli assessori? Perché gli assessori non dovrebbero, pure loro, apporre le loro relazioni per dire quello che hanno fatto in questo anno? Il Sindaco non ha tutte le deleghe; sono gli assessori che hanno le loro deleghe appositamente; nessuno si premura di dire che cosa hanno fatto; al chè, viene il dubbio che nessuno ha fatto niente. Abbiamo fatto la semplice ordinaria amministrazione. Quindi che cos’è che noi dobbiamo valutare di questa Relazione? Io non lo so! Possiamo dire che, a scuola, si direbbe: forma scorrevole ma manca di contenuto; lo svolgimento del tema non c’è! Sei meno, meno - ma neppure -, solo per la forma. A scuola, mi ricordo, che quando il contenuto non c’era o si era andati fuori tema, il Presidente, che era professore di italiano, credo che poteva dare al massimo “quattro”; proprio perché non si era centrato minimamente il titolo del tema. E, ritengo che, qui, la Relazione del Sindaco non l’abbia centrato minimamente perché, di fatto, questa Relazione - ribadisco -, non dice niente.
E allora che possiamo dire? Dovremmo dire quello che noi ci aspettavamo in questi due anni o in questo anno? L’altra volta, Carlo Antonio Biondo mi ha intervistata, e mi ha chiesto che cosa ne pensavo di Cefalù “perla del Tirreno”. Gli ho detto che Cefalù sarà uno dei più bei borghi d’Italia ma sta diventando un borgo e basta! Perché di fatto ci stanno spodestando di tutto: chiude la Serit, la Ferrovia non ha più senso ... stiamo diventando un paesello, e sapete perché? Perché politicamente noi non contiamo, perché noi non abbiamo forza politica per fare valere i nostri diritti. Il Palazzetto dello sport è già in manutenzione senza essere stato aperto. Dice: “è un problema della Provincia”, no è un problema di Cefalù. Perché - sì è vero che il Palazzetto dello sport è stato fatto dalla Provincia - ma noi che cosa stiamo facendo per far aprire quel Palazzetto dello sport? Niente! Noi non contiamo neppure alla Provincia, immaginiamoci alla Regione.
(Il Sindaco interviene chiedendole cosa suggerisca)
No, è lei che me lo deve dire, non sarò io a fare il Sindaco al posto suo, mi scusi. Quando, e se, mi candiderò - ma mai, a Sindaco - poi le dirò cosa penso, ma ora è lei il Sindaco, è lei che mi deve dire quello che si deve fare, non io; io le posso dire, poi, se l’approvo o non l’approvo, ma non cambiamo le carte in tavola.
(Il Sindaco cita lo spirito di collaborazione)
Nello “spirito di collaborazione” lei mi dice cosa intende fare e io, poi, le posso dire che cosa ne penso, ma non sarò io a dirle cosa deve fare; è lei che mi deve dire cosa deve fare; io posso valutare il suo Programma, posso valutare il suo lavoro svolto, ma non posso dirle - al posto suo - quello che deve fare.
Il Teatro comunale è un’altra di quelle cose a cui andremo a fare manutenzione senza che, di fatto, sappiamo quello che ne dobbiamo fare; non se ne parla minimamente.
La Corte delle stelle ... ma ci passate mai voi nel Corso? Vi chiedo: “passeggiate soltanto con la macchina”? La Corte delle stelle è diventato un “pisciatoio pubblico”; tutte quelle persone che, con i cani, sostano nel Corso, di fatto, “vanno in bagno” là dentro. C’è qualcuno che, dopo che se ne è andata la Opera dei pupi, ha pensato di dovervi fare qualche cosa?
La Rocca ... Abbiamo sempre detto che volevamo stabilire cosa fare di tutti questi nostri beni di Cefalù, ma, questo, più di un anno fa. A oggi, che cosa si è fatto ?

Una cosa banale: è da due mesi che dico che sul Corso si butta la spazzatura quando si vuole, fuori orario; da due mesi che lo dico. Passate nel Corso, c’è spazzatura! Non c’è un vigile che vada a fare un controllo per vedere queste persone che buttano la spazzatura fuori orario. Anche da lì si vede un paese come funziona. L’altra volta, abbiamo sentito, in un’interpellanza, delle lampadine. Io non so, questo impiegato, come abbia potuto dire che Cefalù è tutta illuminata. Incominciamo dalla Villa: spenta completamente; arriviamo in via Bordonaro: ci sono addirittura i pali che non esistono più; al Lungomare ci sono state le “Veline” due anni fa: c’è ancora il palo “imballato”! Questa è l’immagine che abbiamo di Cefalù. Il Molo ormai è diventato un posteggio pubblico. Domenica, i turisti facevano le fotografie tra le macchine. C’è la passeggiata che dal Molo arriva al Porto: bene, è chiusa da un anno perchè c’è quella scala che manca ancora di un gradino! Queste sono le immagini che noi diamo di Cefalù. Sant’Agata non è un paese turistico ma ha rifatto tutto il Lungomare. Il Lungomare nostro di Cefalù risale a Giardina; si sarà fatta manutenzione ma non abbiamo fatto nient’altro; la progettualità in questo Comune non esiste. Se si va negli uffici tecnici e gli si chiede: ma che cosa c’è in cantiere di bello per Cefalù? Non c’è niente, se non la ordinaria amministrazione! È questa la cosa grave. Ma perché, si parla di parcheggi? Qui c’è la guerra dei poveri tra quelli del Centro storico e quelli che abitano fuori che hanno problemi per parcheggiare. Ma di fatto il problema “posteggio”, a Cefalù, si è mai affrontato? No! È questo che noi volevamo sapere in una Relazione: quello che si sta progettando per questo paese!
La scuola Media. La scuola Media dove c’è l’ultimo piano che non si può utilizzare! E siamo ancora lì, siamo ancora fermi a due anni fa! La manutenzione della scuola Elementare: la stessa cosa! Il cornicione? Ma, io ne ho parlato due anni fa. Di questo vorrei sapere.
I marciapiedi: tutto un ammasso di buche; ma, anche il Verde pubblico. Io penso che un turista quando viene e vede la lattuga nelle fioriere ... - adesso le stanno sistemando -, ma il Lungomare?! Questa è l’immagine che diamo! Perché un turista deve venire a Cefalù? Per le bellezze culturali? Bene, guarda quello che deve vedere e se ne va! Perché noi, non è che dobbiamo offrire i grandi spettacoli - perché il turista non viene per il “grande spettacolo” -; il turista viene perché si trova bene in un posto, perché piace, perché offre. Ma noi non offriamo niente! Allora dobbiamo capire cosa farne di questo paese. Allora, quello che io mi aspetto dal Sindaco è questo: che non dovrebbe dormire la notte, perché dovrebbe essere ogni giorno a bussare - ogni giorno con un progetto - per dire: noi abbiamo questo progetto! Ma anche se noi siamo nella Comunità europea, noi non abbiamo nessun progetto da portare alla Comunità europea per averlo finanziato. Manca la progettualità, non sappiamo dove stiamo andando, che cosa stiamo facendo.
Allora, a noi non interessano i ringraziamenti; ben vengano i ringraziamenti, ma di fatto noi ci aspettiamo ben altra cosa per questo paese. Questo paese è alla deriva, e noi stiamo affondando con tutto il paese. Ci guardiamo attorno - tutto lo sfacelo che abbiamo attorno - ma non c’è la minima cosa che si fa, la minima, per dire: stiamo facendo questo! La Relazione - io me la sono letta attentamente -, arrivando ad un certo punto viene da dire: ma che cosa sto leggendo, che sto leggendo? Sto leggendo tutte quelle cose che benissimo si possono fare anche senza un Sindaco e una Amministrazione! Ma, noi abbiamo eletto un Sindaco e una Amministrazione; quindi, a noi non ci interessa sapere quante macchine si aggiustano, quanti pezzi si comprano, che tipi di pezzi di macchina si sono comprati, non ci interessa. Ripeto, possono essere l’appendice ad una Relazione, ma noi vogliamo sapere dal Sindaco e dagli assessori che cosa stiamo facendo. Per questo non posso che dire che su questa Relazione non ho nulla da dire se non: “ritenta la prossima volta”! Io la “rimanderei a settembre”! Questa è l’unica cosa che mi sento di dire.

(foto di repertorio)

Lo Verde
La Relazione annuale del Sindaco è da sempre l’occasione per una riflessione politica. La sua, signor Sindaco, arriva - senza alcuna meraviglia - con quasi un anno di ritardo. Non perché riepilogare il suo operato sia molto complicato ma perché è veramente difficile - ed in questo, io la comprendo - trovare le parole e gli argomenti da elencare nella sua Relazione, dato che il suo modo di amministrare, e la sua azione politica in questa città, sono caratterizzati dal Nulla! Lei, signor Sindaco, al contrario di quel che afferma, non ha mai avviato l’attuazione del suo Programma elettorale. È vero però che ha avuto difficoltà economiche, difficoltà finanziarie, difficoltà di natura politico-amministrativa; ha difficoltà nei rapporti tra Giunta e Consiglio, difficoltà nel funzionamento della complessa macchina burocratico-amministrativa, difficoltà nella composizione delle amministrazioni, difficoltà con il vecchio Segretario comunale, difficoltà con il nuovo - cioè l’attuale (che, per sentito dire, pensa di lasciare) -, insomma, signor Sindaco, Lei ha avuto difficoltà con tutti!
Non le è venuto il dubbio che probabilmente la causa di tutto ciò sta nella sua impreparazione, nella sua inadeguatezza a guidare la macchina amministrativa, e nella sua forma caratteriale? Signor Sindaco, nella sua Relazione, in 35 righe espone le difficoltà, e in 39 ringrazia: il Consiglio, il Vescovo, le Autorità tutte - alle quali ovviamente va anche il mio ringraziamento e quello della comunità -, la Stampa (che nei suoi confronti è stata clemente), la Fondazione Mandralisca, la Fondazione San Raffaele, le Associazioni culturali, politiche sportive, sociali, commerciali, gli Assessori i Dirigenti, il Nucleo di valutazione, i Revisori, i Dipendenti e le persone esterne che le hanno dato consigli.

Leggendo le “tre paginette” della sua Relazione, tra le difficoltà e i ringraziamenti, e nient’altro, si ha l’impressione di leggere una lettera di commiato - ho avuto anch’io la stessa sensazione -, e si ha la sensazione, signor Sindaco, che lei abbia voglia di dimettersi; farebbe bene a farlo perché la città ha toccato il fondo, risollevarla, per lei, sarà impossibile poiché in lei manca la grinta di programmare, di progettare, di lavorare in sinergia con gli altri per togliere Cefalù dal degrado inarrestabile in cui versa. Tutto, in questa città, ha bisogno di interventi urgenti: il Lungomare, il Porto, i marciapiedi, le scuole, le scarpate, le strade, la Corte delle stelle, la Casa comunale, i campi sportivi, l’area per sistemare il Mercato, la Rocca e i vari edifici pubblici. Purtroppo però l’immobilismo della sua Amministrazione non sta facendo altro che distruggere ulteriormente la nostra bella Cefalù. Per non parlare, poi, del decoro cittadino: le strade sporche - spesso al buio -, i bidoni colmi di rifiuti, la raccolta differenziata sospesa, le perdite idriche - che permangono per giorni, nonostante le bollette dell’acqua super-salate (perché il nostro Sindaco non ha saputo pretendere garanzie, nel passaggio alla APS, realizzato contro la volontà del Consiglio e quindi contro la volontà della città; soltanto per scrollarsi di dosso un problema riversandolo sulle spalle dei cittadini).
Signor Sindaco, potrei continuare ancora questo elenco, ma mi fermo, per sollecitarla per conto di tanti cittadini e dei tanti imprenditori che vogliono dare dignità e voce a questa città, che non ha bisogno di mercati e fiere pasquali - che la degradano - per portare gente, ma ha bisogno di “volare alto”, ha bisogno del Museo archeologico, del Museo del cinema, ha bisogno di mostre, di eventi culturali e artistici curati, ha bisogno del ripristino dei suoi monumenti, ha bisogno di verde, ha bisogno di fiori - e non di erbacce che crescono sui marciapiedi. Abbiamo constatato che per tre anni, con il suo operato, realizzare tutto questo è stato impossibile. Dovrebbe rendersi conto che è inutile prolungare l’agonia di Cefalù, mentre è assolutamente necessario renderla di nuovo vivibile per i suoi cittadini, e gradevolmente fruibile per i suoi visitatori. I fatti dimostrano che il più grande impedimento allo sviluppo di un progetto, che possa portare al rinnovamento, è proprio il “suo operato”, signor Sindaco! Per cui la esorto nuovamente ad abbandonare la sua poltrona e a lasciare che altri, più competenti di lei, possano curarsi del benessere di questa città.

Franco
Il momento della Relazione annuale, si diceva poco fa, è un momento di verifica e di riflessione. Dovrebbe essere uno dei momenti più importanti del percorso di un Consiglio comunale all’interno di un anno solare. L’impressione che ne abbiamo, questa sera, è quella di una città in disarmo e di una disarmante rassegnazione. Signor Sindaco, vede, io ritengo che sia assolutamente vera - e, lei ha fatto il liceo - l’affermazione di chi, in latino, sosteneva che il “vir bonus est vicendi peritus” cioè “che la persona, capace di occuparsi della cosa pubblica, deve avere, alla sua base, una altrettanto matura competenza nell’esporre le proprie idee”. Quindi, da questa - che io mi rifiuto di definire una Relazione annuale (non lo è tecnicamente, perché, escludendo le misere tre paginette - di cui 1/3 dedicato a dei ringraziamenti che sono quasi delle prese in giro ai destinatari degli stessi) -, quello che risuona (da questa serie di “relazioni degli uffici”) è appunto la totale inconsistenza di sintesi politica.
Lei, signor Sindaco, deve essere la sintesi politica di un percorso amministrativo; e la sintesi politica non si fa raccogliendo informazioni dagli uffici e informando i consiglieri comunali - e quindi i rappresentanti del popolo di questa città -, che sono stati rilasciati 34 tesserini per la raccolta dei funghi epigei spontanei o che sono stati concessi ottantanove loculi cimiteriali! Ritengo che questa sia una offerta ridicola che si fa ai consiglieri comunali; ridicola a tal punto che i responsabili dei servizi di questo Comune mettono, in quella che dovrebbe essere la Relazione annuale del Sindaco, alla fine, la loro firma! Questa è la testimonianza di quanto assolutamente impalpabile sia l’azione dell’Amministrazione, - quindi sua e dei suoi assessori - sulla macchina comunale; a tal punto da ritenere che siano i responsabili dei servizi a dovere informare la cittadinanza, attraverso i consiglieri comunali, di quella che è l’attività minuta, ordinaria, che viene compiuta durante il loro ufficio. Quello che manca totalmente è l’articolazione di una riflessione competente, approfondita, sull’andamento dell’attuazione del suo Programma. Dice soltanto due parole sulla azione della Amministrazione: “è stata indirizzata all’attuazione del proprio programma elettorale e all’attuazione di quello dei lavori iniziati da altre amministrazioni”.

Io ritengo che chi voglia fare una analisi del testo di queste quattro righe, già vi trova tutto quello che c’è da dire. Anzitutto vi trova la totale inconsistenza (perché quello che lei afferma, poi non viene spiegato in nessun modo; e, cioè: come intende dimostrare che lei ha attuato i punti del suo Programma, quali punti del suo Programma sono stati attuati, quali sono stati avviati a realizzazione); ma, poi, vede, c’è questo “coerentemente” e poi quell’ “attuazione dei lavori iniziati da altre amministrazioni” che, vede, non c’è bisogno neanche di Sigmund Freud per capire tutto quanto.
“Coerentemente”? Ma “coerentemente” con che cosa? Lei, nell’arco del periodo di riferimento, ha cambiato totalmente l’impostazione della sua Giunta, facendo fare la transumanza agli assessori, in entrata e in uscita. Si è presentato a questa città con un Programma elettorale e “incoerentemente” ha aperto le porte a tutt’altro tipo di sostenitori all’interno di questo Consiglio comunale. Altro che “coerentemente”, di coerente nella sua azione amministrativa non c’è assolutamente nulla! Sull’attuazione dei lavori “iniziati dalle amministrazioni precedenti”, ecco su questo possiamo discutere: lei inconsciamente sta dicendo di porsi in linea di perfetta continuità con quello che ha fatto l’Amministrazione di Simona Vicari, con l’azione deleteria portata avanti da Simona Vicari, e dalle sue orde barbariche, che hanno distrutto questa città, preparandola al collasso economico e politico. La verità sta nel fatto che tutto, in questa città, parla della assenza di una Amministrazione, tranne che per pochi privilegiati; pochi potenti privilegiati possono dire di “avere” un Sindaco di riferimento, anzi di averlo finalmente dalla loro parte, e di potere affermare che i loro progetti riprendono alito, riprendono forza: progetti di devastazione del territorio; sono progetti di speculazione su ognuna delle bellezze, delle ricchezze di questa città, sono progetti che vengono portati avanti sulla pelle dei cittadini. Mi riferisco all’azione di espropriazione, dei diritti degli abitanti del Centro storico; mi riferisco all’azione di alcune realtà imprenditoriali - soprattutto nel ramo delle costruzioni - che vengono tutelate e “portate avanti” in maniera, ancora una volta, privilegiata; mi riferisco a quel sistema dei servizi nell’affrontare il quale lei è stato sempre prone davanti a coloro che c’impongono le cose dall’alto. Quando si è trattato di difendere la città, davanti all’ATO idrico, lei ha consegnato le chiavi; non è stato lungimirante, non ha saputo porsi dalla parte dei cittadini, non spende mai una parola quando vengono portati via dei diritti fondamentali da questa città, per mettersi a capo dei cittadini: di quei cittadini che le hanno dato la fiducia.

È vero, ha difficoltà a mettere in carta qualcosa che possa essere lontanamente paragonabile ad una Relazione di quello che si è fatto; lei parla di difficoltà, parla di incomprensioni, parla di difficoltà con il Consiglio comunale, adducendo incomprensioni. Ma guardi, io sono convinto che le incomprensioni continuino: dove sono, questa sera, quei pochi consiglieri comunali che le sono rimasti fedeli? Lei ancora deve risolvere la spinosa questione politica della mancanza di una Maggioranza in questo Consiglio comunale! Lei non ha una Maggioranza, e questa assenza di Maggioranza viene ulteriormente aggravata dal fatto che i consiglieri comunali - che si riconoscono nel suo progetto - sono sistematicamente assenti. Altro che difenderla! Dovrebbero essere qui ad intervenire, ad intervenire per dire quali sono i punti del Programma sui quali si sono spesi nel sostenerla. Ma di che cosa stiamo parlando? La gente è contro di lei, Sindaco, se ne renda conto! Se qualcuno non gliel’ha detto è bugiardo nei suoi confronti; lei vive in una boccia di vetro pensando che all’interno di quella boccia di vetro può respirare. Provi a respirare l’aria che si respira in questa città: un’aria di rassegnazione, un’aria di ostilità nei confronti non solo suoi ma di tutta la politica, perché lei e la Simona vicari - che è andata a sostenere, abbracciandosi a lei -, avete distrutto la politica in questa città, l’avete fatta diventare un cortile, l’avete fatta diventare una messe di azioni clientelari; e, la città non ci crede più nella politica! Voi dovrete rispondere anche di questo, Sindaco, dovete rispondere del fatto che i giovani non ci andranno più a votare, dovete rispondere di tutti quelli che non andranno più a partecipare a nessuna assemblea politica in questa città, perché li avete delusi. E, questa è una azione che ci vorranno decenni per cancellarne i frutti; è un’azione di cui forse non ve ne infischia assolutamente niente, nulla, perché voi pensate solo ai vostri interessi e agli interessi di pochi.

Io non mi vanto di interpretare gli interessi di tutti, e non mi vanto neanche di interpretare gli interessi di una parte, ma, da cittadino che ha l’onore di sedere in Consiglio comunale, non posso non dirglielo: non si può portare avanti una azione amministrativa in questo modo, vestendo la “fascia” e facendosi vedere dai cittadini solo nelle occasioni pubbliche. L’azione importante da parte dell’Amministrazione - non solo sua ma degli assessori che ha scelto - deve essere l’azione di risoluzione dei problemi, una azione di risoluzione dei problemi sino in fondo, facendo da interfaccia anche nei confronti di quei politici - che non sono certo cefaludesi, ma - che, in questa città, “credono” di avere una grande influenza. E, lei dovrebbe essere forte nel difendere la città, e non gli interessi di quei politici; non si dovrebbe consegnare a nessuno perché lei è il Sindaco di questa città.
E, quindi, io ritengo che una Relazione come questa - che è soltanto fatta per togliersi il pensiero, a distanza di un anno, da quando l’aspettiamo -, non può essere un elemento di discussione concreta.
Stiamo dicendo, anche questa sera, tante cose - anche disarticolate perché in realtà questa città ha una serie impressionante di problemi -, ed è vero quello che diceva la consigliera Gattuso; non possiamo essere noi a proporle delle cose, non possiamo essere noi a farle la sintesi politica di quello che deve fare; deve essere lei a sentirsi stimolato dalla nostra azione, una azione certamente di contrapposizione, di contrapposizione leale però, Sindaco, di contrapposizione sui problemi di questa città; perché, nei momenti in cui invece c’è stata la necessità di rimboccarsi le maniche e fare un’azione comune, questa Opposizione - così dura, che lei stesso ha definito “irresponsabile” - in realtà, le ha offerto anche le soluzioni, è stata disponibile a operare, in questa sede, con una progettualità e una messe di idee che - le devo dire con molta sincerità - dall’altra parte, da quelli che la sostengono, non mi pare affatto sia venuta. Quindi lei certamente è il bersaglio principale dell’azione nostra, non può che esserlo - lei è l’interprete della azione amministrativa -, ma si guardi anche attorno, si guardi attorno fra i suoi collaboratori, si guardi anche fra quelli che la dovrebbero sostenere.
Siamo a tre anni dalla sua elezione, io ritengo che non ci sono più le possibilità di avviare nuovi percorsi; quello che lei ha fatto è un salto del buio. Lei mi dirà che l’ha compiuto davanti all’azione della Opposizione che le presentava una Mozione di sfiducia, è vero, e, di questo, ce ne facciamo vanto di fronte alla città. Noi l’abbiamo fatta l’azione che dovevamo fare, l’azione della Mozione di sfiducia. Lei si è tutelato rabberciando i suoi sostenitori! Però di fatto ancora non ha spiegato alla città quali sono i contenuti della sua azione di governo, sia di quella precedente (perché non credo che alcun Punto del suo Programma amministrativo, presentato nel 2007, sia stato realizzato), sia della “nuova” riguardante i famosi 10 punti proposti con l’ingresso degli uomini di Simona vicari al suo sostegno.
Io ritengo che la conclusione che ne possiamo trarre, in questa sede, è una conclusione amara - al mese ormai di maggio del 2010, a tre anni di distanza dalla sua elezione -: questa città, che già aveva toccato il fondo con la Amministrazione di Simona Vicari, è riuscita a scendere ancora più in basso! Si informi con gli operatori commerciali di questa città, si informi con i piccoli imprenditori, si informi con gli studenti di questa città, si informi con le casalinghe di questa città, si informi con quelli che la vengono a trovare perché hanno lei come medico di base, si informi con queste persona - vedrà quello che le dicono -, si informi con queste persone che rappresentano le vere persone di Cefalù.
Coloro che invece intendono speculare sulle ricchezze di Cefalù, che intendono mettersi nelle sue mani soltanto per contrattare interessi, coloro che tentano di pilotarlo, coloro che tentano di usarlo, queste persone non appartengono alla Cefalù che ha cervello, queste persone credono solo nel “dio denaro”, queste persone appartengono al peggio che questo territorio ha partorito, queste persone - con cui lei, in questo momento, interloquisce, e che lei, al momento, ha come interlocutori - sono quelli che hanno distrutto questa città. Quindi non posso che rinnovare la mia indignazione e il mio desiderio che questa città, una buona volta, volti pagina.
Io ritengo che ci aspettino ancora altri mesi e anni di difficoltà, signor Sindaco, ne sappia veramente valutare ogni aspetto, sappia trarre le sue conseguenze, sappia alimentare, almeno, e diffondere l’idea di quella persona perbene che tutti noi abbiamo conosciuto nel corso della nostra vita; perché, vede, quando si scende in politica, la persona umana e la persona politica diventano una sola persona, e quindi chi giudica l’una giudica anche l’altra!

Lapunzina
Mi auguro che qualcuno di coloro che si sono buttati in questa avventura di sostenere il Sindaco Guercio - perché è improprio dire “della Maggioranza”,perchè il Sindaco Guercio non ha una “Maggioranza”, per cui insomma possiamo ben dire: “coloro i quali “, consiglieri comunali, appoggiano il Sindaco in questa nuova avventura, dopo la mozione di sfiducia di qualche mese fa) -, ecco, mi auguro - dicevo - che almeno uno di questi consiglieri intervenga, perché è interessante conoscere l’avviso - di almeno uno di loro - sulla presentazione di questa che doveva essere, secondo la legge 7/’92, una “Relazione sullo stato di attuazione del Programma”.
Il Sindaco presenta, ogni anno, una Relazione scritta, al Consiglio comunale, sullo stato di attuazione del Programma e sull’attività svolta, nonché sui fatti particolarmente rilevanti. Guardate, chi ha svilito il significato di “Relazione del Sindaco” è stato il precedente Sindaco di questa città , il quale, negli ultimi anni, portava questo stesso tipo di Relazione, e cioè un insieme di paginette composte - di attività di ordinaria amministrazione - dai responsabili di servizio; per cui leggiamo, per esempio, che la dottoressa Di Figlia dice che ha pagato gli stipendi al personale. Ma perché è una cosa straordinaria, o di “particolare rilievo”, pagare gli stipendi, oppure, “preparare” - come fa il Ragioniere - i mandati, oppure, magari, “accendere la luce”, una mattina, se per caso c’è una giornata uggiosa? Quali sono gli atti di “rilevanza” che il Sindaco ci racconta in questo insieme di paginette che ha messo assieme alle due scritte dallo stesso di suo pugno. Non c’è nulla, non c’è la Relazione sullo stato di attuazione del Programma. Sindaco non c’è la Relazione, lei non sta presentando la Relazione annuale!

Questo documento arriva in Consiglio perché il Gruppo del Partito democratico ha dovuto scrivere a Sua eccellenza il Prefetto. Ed è storia - ci sono le carte -; c’è stato un richiamo, da parte del Viceprefetto, al Sindaco di Cefalù, per ottemperare sia all’obbligo della Relazione, sia a quello di risposta alle Interrogazioni - molte delle quali ancora mancano -, a distanza di anni; nonostante l’impegno di qualche assessore che lo ha ultimamente aiutato a smaltire l'arretrato. Allora, con enorme ritardo, rispetto al maggio del 2009, il Sindaco viene ad offendere il Consiglio comunale con una serie di ringraziamenti alle autorità cittadine - non so per che cosa (forse perché ancora una volta non si ribellano a questo stato di cose) -, e non viene a dire nulla sullo stato di attuazione del Programma che ha presentato agli elettori. Perché, guardate, un Sindaco ha un obbligo ben preciso: oltre a candidarsi presentando delle liste, deve presentare un Programma; ed è su quel Programma che viene misurata la sua capacità di intervento sulla città! Lei, signor Sindaco, non può presentarci come ha fatto un suo predecessore - e cioè delle cose inutili -, delle attività che non hanno nulla a che fare con il suo Programma. Se, per esempio, Le ricordo che lei ha promesso ai cittadini di fare il Piano commerciale, ed io ora Le chiedo: “Sindaco mi dica dov’è”? Qui dentro - sul piano commerciale - non c’è una risposta perchè non c’è un rigo, e Lei lo aveva invece promesso! Quando io Le ricordo, signor Sindaco, che Lei ha promesso il risanamento dei conti, al di là delle favole che raccontate alla gente, con qualche comunicato, che non c’è più bisogno di vendere nulla, che c’è già il risanamento, che si sono trovati in un cassetto chissà quanti milioni? Lo vedremo presto!
Dovete relazionare sulle cose che realmente avete promesso ai cittadini e sulle quali i cittadini vi hanno votato!

Lei ha preso una larghissima fetta di voti, oltre 5000 voti di consenso elettorale, ed ha promesso delle cose concrete: come un referendum sull’acqua che non ha fatto, ha promesso di intervenire sui parcheggi e non lo ha fatto, ha promesso la partecipazione e il controllo, una Casa comunale come una “casa di vetro”, aperta alla città! Ma di che cosa stiamo parlando? Se nascondete le carte ai consiglieri comunali, se io per trovare una carta devo andare dagli Enti a cui la trasmettete! Qui non c’è nemmeno questa “casa di vetro” nei confronti degli stessi consiglieri comunali.
Non si è potuto ancora conoscere nulla su qual’è la situazione reale del Comune di Cefalù, nulla! Dite soltanto che avete risolto ogni problema. Non solo non siete stati capaci di dire qual’è la reale situazione ma neanche di fare una “denuncia per danno erariale”. Avete trovato un insieme di cose gravissime, di atti senza copertura finanziaria, si sono spesi milioni per fare il cosiddetto Piano strategico commerciale, il rifacimento di piazza Duomo, via Veterani via Porto Salvo; incarichi di progettazione: soldi che dobbiamo rendere con gli interessi.
C’è un danno erariale per circa € 800.000, eppure non c’è un solo rigo - che il Sindaco abbia messo su carta - per dire: "Corte dei Conti, io sono Sindaco eletto, dopo 30 mesi vi comunico - anche se con ritardo - che ho trovato le più grandi porcherie: tecnici che non sono stati pagati perché non c’era copertura finanziaria, non c’erano impegni di spesa, c’erano debiti con l’ATO, debiti fuori bilancio; per dire la cosa più elementare, cioè “radiografare” la situazione!
Ma come si può fare questo se un Sindaco si va ad alleare col il Sindaco precedente, e per cui non gli chiede nemmeno la restituzione della indennità di carica! Abbiamo incaricato un avvocato, ad agosto del 2008. Ad oggi l’avvocato Pellegrino - il cui impegno di spesa è di oltre € 10.000 - non è stato in grado di fare il Decreto ingiuntivo, l’Atto di precetto, il Pignoramento, il Sequestro. Sono passati due anni, gli altri, con noi, sanno “aggredirci”: persino ci hanno sequestrato i soldi nel conto dell’Economato. Noi abbiamo solo chiesto, che dopo due anni,ci sia una convinta e decisa azione per il recupero di somme indebitamente percepite.
Lei vuole consigli, e Lei ci dice: guardi ...

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(Il Sindaco difende l’operato della Amministrazione, avvisando nel contempo di presentare, per la mattina seguente, denuncia “per diffamazione” nei confronti di Lapunzina.

Lapunzina, a sua volta, dichiara di essere disponibile a riferire ai Carabinieri sulla vicenda.

Segue una ardente denuncia di Lapunzina di una serie di atti “non convenienti” di questa Sindacatura, ed infine la evidenziazione della necessità di un deciso potenziamento della Polizia municipale ma, più in generale di un Ordine nella città e di una decisa assunzione di responsabilità nei suoi confronti).

Scialabba

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Mangano
Mi scuserete se parlo seduto; ho un mal di testa feroce.
Io, stasera, interverrò in maniera molto, molto breve. Questa è una “Relazione annuale del Sindaco” riferita al periodo 17 maggio 2008/16 maggio 2009. Credo sia stato uno dei periodi più brutti che questo Consiglio comunale e questa città abbiano mai vissuto. Anche perché la conflittualità, interna al Consiglio comunale - che poi ha determinato questa nuova compagine amministrativa che sta appoggiando l’Amministrazione -, è nata proprio per questo motivo. Non v’è dubbio, non v’è dubbio, non v’è dubbio che la Relazione annuale del Sindaco è scarna, come scarna è stata l’attività del Consiglio - questo permettetemelo di dire. Io però non capisco la osservazione che tutto quello che c’è scritto in questa Relazione sembra sia soltanto il frutto degli uffici, come se gli amministratori che amministrano questa città fossero delle cose diverse dai funzionari; come se questi funzionari potessero andare - o vanno - per i fatti loro, indipendentemente dalla azione amministrativa. Io mi rendo conto che molte di quelle cose descritte nella Relazione annuale, moltissime, sono di normale amministrazione, come mi rendo conto di quella che è la situazione finanziaria che abbiamo trovato. Io non posso scordare che fino all’anno scorso noi abbiamo approvato il Bilancio - credo - alla fine dell’anno. Quest’anno - credo sia la prima volta, da quando ho iniziato questa avventura consiliare -, il nuovo Bilancio è stato approvato - credo - oggi, in Giunta, e verrà portato in Consiglio comunale nel più breve tempo possibile.
Io credo che l’azione amministrativa, che si sta svolgendo in questo momento - che naturalmente non ha attinenza con l’azione amministrativa che riguarda questa Relazione annuale -, potrà cominciare già ad essere giudicata dal Bilancio previsionale che, a brevissimo, sarà in Consiglio comunale. Non è una barzelletta, raccontabile soltanto agli illusi cefaludesi - come dice il mio amico Saro Lapunzina, quando parla del risanamento dei conti ipotizzato nel Bilancio -; non sono barzellette, sono delle questioni che abbiamo discusso come Gruppi che appoggiano questa Amministrazione (stavo dicendo: “di Maggioranza”: non lo siamo!). Io credo che l’azione, che l’Amministrazione sta finalmente iniziando, inizi un percorso col piede giusto. Spero che questo si evidenzierà in quello che sarà il dibattito consiliare relativamente al Bilancio.

Però mi dà fastidio, giuro, quando si attaccano le Istituzioni (e il Sindaco di questa città è una Istituzione), come quando si attaccano gli stessi consiglieri comunali, nella stessa maniera. Noi dovremmo cercare di evitare questi attacchi; scusatemi, credo che siano, brutti - dico solo questo - e fatti in maniera - non me ne vogliate per la parola - “indecente”. Non c’è dubbio che questo può portare, come porta sia i consiglieri comunali, sia il Sindaco a delle reazioni, spesso esagerate.


(Lapunzina: “non indecenti” però!)

No, “indecente” è chi provoca. Ho sempre considerato questo come “indecente”!
Certo - stavo dicendo poco fa -, non si può pensare che una Relazione annuale - e relativamente al periodo, e relativamente a quanto abbiamo passato - potesse contenere cose diverse; questo che stiamo esaminando è stato un periodo di crisi assoluta di questo Consiglio comunale, e di crisi amministrativa pesante.
Io credo che questa Amministrazione - che sta iniziando a camminare col piede giusto - debba cominciare ad essere giudicata proprio da quegli atti che sono stati posti in essere, compreso quello di oggi, cioè l’approvazione del Bilancio. Non vi è dubbio poi che quando gli interventi, fatti degli consiglieri comunali, dall’amico Lapunzina, si riferiscono, per esempio, alla costituzione di uffici per la partecipazione ai Bandi di gara, non vi è dubbio che ha assolutamente ragione! Sono questi gli interventi che io preferisco; naturalmente, non posso condividere gli interventi che possono recare offese - anche se velate -, e nemmeno gli interventi che - in in maniera velata o non velata - insinuano che questo Sindaco abbia fatto degli accordi sotterranei con degli avventurieri, con persone impresentabili; che stia dando praticamente Cefalù in mano a degli speculatori: queste sono delle illazioni...!

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(Il Sindaco dà man forte a Mangano; domani vorrà sapere - davanti alle autorità -, dal consigliere Franco, quali sono questi “potenti che io garantisco”.

Interviene Franco,

il Sindaco risponde, i toni si alzano.

Il Presidente è costretto ad intervenire ripetutamente nei confronti dei consiglieri coinvolti ed anche dello stesso Sindaco).

... (Mangano) Stavo dicendo che non è possibile che si possa dire, così, genericamente, che l’azione amministrativa che sta svolgendo il Sindaco di Cefalù è una azione amministrativa “fatta per pochi eletti e non per la città”, che l’Amministrazione comunale sembra che “contratti interessi” con coloro che “credono soltanto al dio denaro”. Queste valutazioni - o queste espressioni -, sono queste le cose che danno fastidio! Stiamo parlando di una Relazione annuale; le valutazioni vanno fatte sulla Relazione annuale, positive o negative che siano, non facendo illazioni.
Stavo dicendo, a me fa piacere quando vengono date, all’Amministrazione attiva, dei suggerimenti come la istituzione di uffici, eccetera, però non posso condividere che i consiglieri comunali possano continuamente infangare questa Amministrazione e, con essa, questo Consiglio comunale. Mi rifiuto, non è possibile; per me è un’indecenza!

Tornando alla Relazione, concludo dicendo questo.
Io credo che questa Amministrazione, con questa compagine, dovrà essere giudicata dalla “prossima” Relazione annuale. Questa è purtroppo una Relazione riferita a un anno in cui sappiamo tutti quello che è successo, in questo Consiglio comunale, e quello che è successo nei Gruppi di questo Consiglio comunale. Io credo quindi che questa Relazione era quanto “è stato possibile” fare. Sono convinto che la attività di questa Amministrazione potrà essere resa più evidente nella Relazione annuale che il Sindaco farà sicuramente nel prossimo mese di maggio/giugno.

Franco chiede se può intervenire per “fatto personale”. Alla risposta del Presidente, si accende una accesa discussione, allargata a Lapunzina e a Sideli, il quale da del “buffoni” ai due consiglieri.

Richieste le scuse o la espulsione di quest’ultimo, da parte dei due, di fronte alla non presa di posizione dello stesso Presidente, questi si allontanano dall’aula insieme a Fatta, seguiti da Lo Verde, Gattuso e Genovese.

Il Presidente propone una sospensione di 10 minuti per far calmare gli animi, invitando i consiglieri a rientrare per non far mancare il numero legale e quindi poter votare questa sua proposta. La proposta viene accolta all’unanimità dei presenti rimasti.

Alla ripresa dei lavori, dopo la Sospensione, il Presidente chiama l’appello: Lapunzina assente, Genovese presente, Noto presente, Barracato presente, Fatta assente, Franco assente, Liberto assente, Scialabba presente, Mangano presente, Rasa presente, Barranco assente, Messina presente, Lo Verde assente, Gattuso presente, Cassata assente, Coco assente, Calabrese assente, Brocato assente, Greco presente, Sideli presente.
Poco dopo abbandonano l'aula anche Genovese e Gattuso.

Il Presidente
Io ho chiesto la sospensione perché gli animi si erano eccessivamente surriscaldati. Abbiamo discusso con i consiglieri cercando di convincere tutti quanti che questo tipo di atteggiamento in Consiglio comunale è meglio evitare che si ripeta. Gli interventi debbano essere sereni e tranquilli, ognuno deve avere la possibilità di esporre liberamente il proprio pensiero, senza subire provocazione da parte di alcuno. Io credo che qualche parola (che può essere sfuggita durante gli interventi e quando gli animi sono particolarmente caldi - perché la politica è anche passione - e quindi qualche parolina “di troppo” magari può esserci) può essere considerata - come dice il dottore Scialabba - come “cose che non dovrebbero succedere ma che - a volte - succedono”, e sono sicuramente dovute al momento. Ma, al di là della stanchezza, non lasciano niente poi, perché amici si è e amici si resta, e questa è una cosa che ha sempre caratterizzato lo spirito del Consiglio comunale; ci si può anche scontrare su certi punti, poi, alla fine, io penso che - finita la competizione politica - naturalmente si torna ad essere amici come prima. Quindi, io mi auguro che tutto rientri nella normalità e che tutti quanti - anche il Sindaco - finiscano con con il capire anche questi momenti di eccesso - insomma - da parte dei consiglieri che, nella loro anche passionalità, giustamente vogliono e lavorano per il bene nel paese.

Il Presidente passa al punto 6 e quindi poi a quelli successivi, relativi tutti a debiti fuori bilancio che verranno tutti approvati.