Il paradosso dell'informazione

ritratto di Daniele Tumminello

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Non stupisce più di tanto dover constatare ancora una volta il fatto che Cefalù sia una città che alimenta i paradossi. Paradossale è, infatti, che una terra così premiata dalla natura, così arricchita dalla sua storia e dalle sue tradizioni, possa arrancare dietro la mancata soluzione di atavici problemi. Paradossale è il fatto che una città dall’economia senza dubbio vivace, come testimonia tra l’altro il gran numero di agenzie bancarie presenti, attraversi una fase di crisi finanziaria a livello pubblico, le cui responsabilità vanno principalmente ricercate in scelte amministrative poco oculate.
Paradossale è il fatto che il lungomare, cartolina e vetrina della città, si trovi nello stato di attuale fatiscenza. Paradossale è il fatto che uno dei pochi tratti di spiaggia libera dello stesso lungomare, sia stato interdetto alla balneazione a causa di un torrente di liquami che scorre libero verso il mare.
Paradossale pensare che il suddetto divieto di balneazione possa garantire la salubrità delle acque immediatamente limitrofe.
A questi e ai tanti altri paradossi, che facilmente chiunque può evidenziare, da qualche giorno se ne è aggiunto un altro: il paradosso dell’informazione.
A livello mediatico, infatti, il bersaglio della critica, in forma più o meno anonima, è diventata, paradossalmente, l’azione politica del Partito Democratico cittadino. Al segretario e ai consiglieri, ai collaboratori più o meno stretti, vengono, insistentemente, rimproverate svariate incapacità. Paradossalmente risulta quasi fastidioso se i diretti interessati osano esercitare il legittimo diritto di replica con toni sicuramente chiari e decisi. Paradossalmente quei consiglieri che senza dubbio alimentano con competenza e puntualità i dibattiti in consiglio comunale e i lavori nelle commissioni, vengano accomunati, in articoli in cui più volte si denuncia il silenzio della politica, ad altri consiglieri che mai hanno dato alla città il piacere di ascoltare la loro voce in Consiglio. Paradossalmente si vuole ignorare il contributo dato dal Partito Democratico ai dibattiti sui grandi temi che assillano questa città, dalle questioni finanziarie e di bilancio (dove fondamentale è stato il lavoro svolto dal consigliere Lapunzina, come sanno bene tutti i suoi colleghi consiglieri), alla questione dei parcheggi, alla raccolta di firme contro la privatizzazione dell’acqua e ai tanti numerosi temi di stringente, immediata attualità. Paradossale è il fatto che vengano utilizzate espressioni dure verso un partito che in città ha svolto e continua a svolgere un ruolo importante nella comunicazione con i cittadini, portando quotidianamente gli stessi a immediato e diretto contatto con le vicende politico-amministrative (nei comizi, nelle assemblee, nei quotidiani, nei blog locali, alla radio, nelle bacheche, il Partito Democratico si preoccupa costantemente di informare i cittadini, dimostrando piena attenzione ai bisogni della città). Paradossale è il fatto che l’attenzione critica insista nel ricercare con particolare acribia i “peccati” del PD, mentre si rinuncia quasi ad approfondire e rimarcare l’immobilismo, il trasformismo e l’incapacità di proposta dell’amministrazione. Paradossale è il fatto che un Sindaco eletto al primo turno e beneficiario di un’abbondante maggioranza, non abbia saputo tenere insieme i suoi uomini, non abbia saputo affrontare e risolvere nessuna delle “questioni storiche”, non abbia dato seguito alcuno alle promesse elettorali, abbia cambiato ben quattro giunte, abbia rinunciato, da ultimo, al primo patto con i suoi elettori ovvero la discontinuità con la precedente sindacatura, affidandosi alla regia di “vicariani” doc. Paradossale è riferire, come è avvenuto in passato, la mancata sfiducia a Guercio come una sconfitta dell’opposizione, mentre a ben vedere quel momento ha rappresentato un atto di chiarezza e ha sancito un’ancora più debole maggioranza consiliare. Paradossale è voler evidenziare a tutti i costi le separazioni all’interno del PD, dimenticando il fatto che l’attuale segreteria è espressione di un’elezione democratica interna, che i contrasti non sono mai stati nascosti e sono in parte frutto di precise responsabilità che ognuno si è assunto nelle scelte passate, che i consiglieri del PD costituiscono un gruppo compatto e omogeneo, mentre non si nota quasi che il Sindaco di tutti dall’UDC è transitato all’MPA ma senza troppa convinzione, che il PDL ha profonde divisioni interne che condizionano le azioni politiche dei “miccicheiani e dei vicariani”, che l’UDC è altrettanto spaccato come ben dimostrano i due gruppi consiliari (peraltro in più occasioni ai ferri corti).
Paradossale è far credere che le difficoltà di Cefalù dipendano dalla mancanza di un’alternativa per il futuro, che il PD non riuscirebbe a rappresentare, offrendo, a chi ha in mano l’amministrazione del presente, una pubblica giustificazione per demeriti esclusivamente propri.