Via Mandralisca non è più Isola Pedonale?

ritratto di Pino Lo Presti

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Tra le tante questioni serie di questa nostra città, non secondaria è quella del rapporto tra le varie Giunte e l’apparato dei servizi comunali. Spesso si è sussurrato che il vero potere lo hanno i vari capo-servizi e, in genere, la macchina burocratica che fruisce della rendita di “posizione” derivantegli dall’essere nel tempo stabile (il “Tronco”), al mutare continuo invece delle varie amministrazioni politiche (le “Foglie”).

I due casi che segnaliamo alla vostra attenzione (il secondo, a parte, lo chiameremo: “il caso di via Candeloro”) non sono dei più rilevanti, in termini di ricadute per la vita dell’intera città, ma sono - nella loro “piccolezza” - pur segni chiari di un "distacco" tra la testa e il corpo, amministrativi, della città!

VIA MANDRALISCA
Nella primavera di quest’anno, il neo assessore alla Viabilità, Corsello, mantenendo fede ad un impegno preso con il Comitato dei Cittadini del Centro Storico, faceva rimuovere i “paletti fissi” di via Mandralisca, divenuti, nel tempo, “I paletti della discordia” tra i residenti e la Amministrazione. Riconoscendo il principio - dal Comitato più volte affermato in difesa della dignità dei residenti - “regole sì, ostacoli nò”, Corsello compiva un primo gesto nella direzione di una ritrovata “base” di collaborazione, stante la reciproca consapevolezza della distinzioni dei ruoli (e, fra quelli di chi amministra, vi è pure quello di dare ascolto a tante voci).
Nella recente Ordinanza “Corsello”, via Mandralisca manca tra le aree indicate “Isola pedonale”. Il Comitato lo ha fatto notare (tra tante altre cose) all’assessore alla Viabilità e al Traffico, il quale ne restava sorpreso; avrebbe provveduto alla correzione!

Ieri, 16 giugno, viene apposta questa tabella, dalle quale si evince con evidenza che i “Residenti Centro Storico” possono accedere in una serie di fasce orarie. D’altra parte manca un segnale di “Isola pedonale”, bensì vi sia quello di un “Divieto di accesso” (di cui non si sa bene quante volte e da chi dovrebbe essere rimosso e ripristinato considerato il nuovo flusso veicolare ora così consentito).

Che senso ha tutto questo quando poi si osservi che, all’altro capo della stessa via Mandralisca, troviamo invece ancora il vecchio segnale?

Qualcuno, dalla parte di “ostacoli sì, regole no” (come si fa con le bestie nei recinti), si era molto affezionato a quei paletti che, condividendo una aspirazione (non dichiarata pubblicamente) del Sindaco, avrebbe, potendolo, messi “all’ingresso e all’uscita” di “ogni strada”.
I residenti della via Mandralisca non hanno mai contestato la “pedonalità” di quella strada ma richiesto il rispetto della dignità di chi vi abita; che significa possibilità di accompagnare o prelevare una persona (non necessariamente certificata “disabile”), un peso, un ingombro; dunque di accedere e sostare: non parcheggiare! Chiedevano che, per quel rispetto per la persona, una autoambulanza potesse accedere direttamente e non perdere tempo in lunghi giri e lunghe retromarce o laboriosi trasporti in barella. Chiedevano che un mezzo antincendio non si dovesse fermare di fronte ad un ostacolo inamovibile artificiale.
I residenti hanno solo chiesto ed ottenuto la sostituzione dei due paletti fissi con un segnale amovibile (l'attuale Divieto di accesso posto al centro).

Quel cartello, posto ieri, sembra voler regolamentare in date fasce orarie l’accesso veicolare dei residenti, ma di fatto ne estende l’autorizzazione a tutti i Pass rossi e non più ai soli residenti nella via.
Si vuole che qualcuno gridi un giorno al ritorno dei muri in cemento armato e del filo spinato?

- qualcuno mi fa notare che, su via V.E: non vi è mai stato un “Divieto di svolta a sinistra” per via Mandralisca

- qualcun’altro mi ricorda che “chi di dovere” si era reso consapevole della pericolosità di una tale sistemazione di un cartello in ferro che, scivolando, potrebbe anche ferire specie un bambino; è ancora lì da troppo tempo!