Resoconto dell’incontro di giovedì 15, del “Comitato dei C.C.S.” con il Sindaco e l’ass.re Corsello

ritratto di Pino Lo Presti

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(2° parte) - L’assessore Corsello non può dire che l’accordo, del 2 marzo, con il Comitato era invalidato dall’esistenza di un precedente accordo con un terzo contraente: l’Arcom, perchè “quell’accordo”, non era “vincolante”!

Su questo ultimo punto, “ la revoca della Unificazione dei due Pass Rossi”, stabilita nella 38/2010, la discussione è stata molto articolata anche perchè toccava al cuore il problema, posto dal Comitato, del valore della “Parola data” da esponenti della Amministrazione Guercio.

(seguirà una 3°parte con la trascrizione completa dell’incontro)

(La ricostruzione della particolare discussione su questo punto, è qui sintetizzata nei suoi contenuti e nella sua dinamica, integrandone alcuni punti con ulteriori informazioni - fornite successivamente dal Comitato - per maggiore completezza).

PARTE 1° - IL PREGRESSO

Il Comitato si presenta all’incontro (del 15 luglio) chiedendo preliminarmente: “che chi rivesta una carica amministrativa pubblica mantenga la Parola data a dei cittadini organizzati o singoli, specie quando tale Atto si sia svolto in maniera formale o in ogni caso in forma pubblica”.

Conseguentemente, chiede: “l’attuazione degli accordi presi, già nel 2008 con l’assessore Lombardo, nel 2009 con lo stesso Sindaco Guercio, e nel marzo 2010 con l’assessore Corsello; con la unica modifica da questi stesso proposta e da noi condivisa il 2 marzo”!

L’ass.re Corsello naturalmente non può contestare che, precedentemente al suo incarico, gli accordi tra Comitato ed Amministrazione, siano stati, da questa, disattesi. Non ci sta però che lo si accusi di essere - anche lui - un “bugiardo”, come parrebbe dal rilievo fattogli dal Comitato al riguardo dei Pass rossi, prima “distinti” (nell’accordo del 2 marzo, su sua stessa proposta) e poi, nella Ordinanza 38, invece “unificati”.

Corsello rivendica perciò la sua buona fede
Sostenendo che l’accordo con il Comitato, sui Pass, del 2 marzo, è stato inficiato dall’aver lui scoperto l’esistenza di un precedente accordo in cui, oltre alla Amministrazione ed il Comitato, era presente l’Arcom.
“L’eccesso, giusto, di democrazia che questa Amministrazione ha è una cosa che io rivendico come un vanto”!
E, pone piuttosto la questione se anche il Comitato lo sia:
“ll Comitato si è incatenato, guarda caso, per protesta proprio nei confronti di chi questo Comitato lo ha rispettato più di tutti...” (insinuando - come in altra occasione, altri - una sua “strumentalizzazione” da parte di un qualche partito della Opposizione).
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A) - Corsello sapeva o non sapeva - il 2 marzo, dell’esistenza di un precedente accordo con la firma dell’Arcom?

Corsello dice (in sintesi): quando ho convenuto con il Comitato di fare due Pass Rossi (accesso privilegiato al C.S.), di cui, uno con diritto e, l’altro, no, di parcheggio nello stesso C.S. (il primo per i Residenti, l’altro per i Titolari di attività lavorative), non sapevo che c’era un accordo precedente “tra il Comitato, l’associazione Arcom e l’assessore Lombardo”!

Spiega: “dopo aver avuto l’incontro con voi (2 marzo), ho avuto l’incontro con i commercianti ... e in quella sede ho appreso della esistenza di un accordo che sconoscevo”; ma subito - e da registrare - aggiunge, specificando: “che avevo trascurato”! “Quindi” - conclude: “l’Amministrazione, me compreso, ha ritenuto di dovere tenere fede a quell’impegno (precedente). Ecco perchè”.

Il Comitato dice (in sintesi): Il primo fugace incontro con l’asse.re Corsello servì sostanzialmente solo alla consegna delle norme contenute nei precedenti accordi - mai rispettati - con l’Amministrazione (prima con Lombardo e poi con il Sindaco).
Per quanto egli potesse non ricordare - data proprio la fugacità dell’incontro - di essere stato informato quel giorno che quell’accordo, oltre che dal Comitato, e dall’ass.re Lombardo, era stato sottoscritto anche dall’Arcom, tuttavia l’Intestazione del Documento così recita tutt’oggi: “ Norme di accesso al Centro Storico - Proposta della Amministrazione con il contributo e il parere non vincolante del C.C.C.S. e dell’Arcom”.
Ammettiamo (per quanto inverosimile) però che - in quel fugace incontro di gennaio - nè il Comitato lo aveva informato, nè che il documento da questo consegnatogli contenesse (per qualche problema di riproduzione) quella “Intestazione”.
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B) - Il Comitato ha mantenuto un comportamento trasparente?

Quando, il 2 marzo, seduti al tavolo, alla presenza della consigliera Gattuso, l’ass.re Corsello propose la innovativa distinzione dei pass, gli fu però anche fatto notare che ciò non era previsto nel testo di quel documento. Ma, l’assessore affermò che bisognava ridurre al massimo la pressione veicolare sul Centro Storico.
Il Comitato non fece alcuna resistenza, anche perchè già nel 30 maggio 2009, aveva interrotto ogni rapporto in atto con l’Arcom (con apposita lettera).

In essa, è vero, dichiarava: “ Ad ulteriore chiarezza, utile al più proficuo futuro rapporto, il C.C.C.S. non ritiene che siano modificabili i criteri di rilascio dei Pass, così come sono stati convenuti”; ma, nella stessa lettera pure diceva: “E’ chiaro che l’associazione Arcom ed il C.C.C.S. nascono in rappresentanza di categorie di cittadini e di interessi diversi, e che perciò diversi sono gli obiettivi e le conseguenti strategie”.

Questa “considerazione”, allora si era resa evidente alla luce della “solitudine” nella quale il Comitato si era trovato nelle successive (alla firma) battaglie per far attuare quell’accordo, che i rappresentanti dell’Arcom piuttosto “non perdevano occasione” di dire che “non era vincolante per l’Amministrazione”; e ciò dopo aver loro stessi suggerito - prima della firma con Lombardo - di inserire nel Titolo del Documento: “Proposta della Amministrazione con il contributo e il parere non vincolante...” al posto di “Proposta del C.C.C.S e dell’Arcom alla Amministrazione”, per ragioni così sottili di cui all’epoca sfuggì, al Comitato, la portata.

Si cominciò a capire meglio, che di quell’accordo, all’Arcom, interessava solo il Pass Unico, quando questa Associazione non si presentò al fianco del Comitato nella battaglia contro la Ordinanza Lombardo che “tradiva” proprio quell’accordo, prevedendo, da un lato, l’assoluto divieto di accesso al C.S. dei veicoli dei cefaludesi non residenti nello stesso e, dall’altra, la concessione di un Pass rosso/camera alle strutture ricettive, identico a quello dei residenti quindi con diritto di parcheggio nelle aree loro riservate! Battaglia che fu contestuale a quella per la non installazione dei famosi “Dissuasori mobili”, e a quella per la rimozione di quelli “fissi” di via Mandralisca (che andò sotto lo slogan “Regole, sì, ostacoli, nò”).
L’assenza dell’Arcom su questi fronti produsse, nel Comitato, la consapevolezza di essere entrambi “in rappresentanza di categorie di cittadini e di interessi diversi, e che perciò diversi sono gli obiettivi e le conseguenti strategie”!

Quali dunque le remore che, il 2 marzo 2010 (dopo un’ennesima battaglia in solitudine per l’attuazione di quell’accordo), dovevano far dire, al Comitato, “no” alla innovativa proposta Corsello; che peraltro aveva tutti i crismi della razionalità e del buon senso?

Corsello, però oltre a dire che solo, nel successivo (a quello con il Comitato) incontro con “i Commercianti”: “ho appreso della esistenza di un accordo che sconoscevo, che avevo trascurato”, aggiunge, a maggiore suo discarico, che a quel convegno: “Io vi ho chiamato e vi ho chiesto: è vero che c’è un documento sottoscritto ... e voi mi avete risposto si”? - così, chiamando in causa direttamente il Portavoce del Comitato.

Questi (il Portavoce) dice “alt”, e precisa!
“Intanto non ci hai chiamati; io mi trovavo casualmente lì, quella mattina, e in veste di cronista che girando per il Comune aveva notato quella riunione. Assistendo all’incontro, a titolo personale, ho confermato che il testo dell’accordo (che era stato sottoscritto dal Comitato, dall’Arcom e dall’ass.re Lombardo), prevedeva certamente che il Pass fosse “unico”. Benissimo, ho confermato questo; da questo punto di vista - ho detto - che non avevamo nulla da eccepire sul diritto dell’Arcon di rivendicare il rispetto di quel Patto”!
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INTERMEZZO
(Fuori dalla ricostruzione della discussione) Ci si pone una domanda
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Perchè Corsello ha fatto un patto con il Comitato che sapeva (è del tutto inverosimile il contrario) rompere un patto precedente che questi aveva stipulato con l’Arcom e con la stessa Amministrazione?
Forse perchè, in un primo momento, egli voleva rappresentarne il “nuovo corso”, all’insegna della efficienza e capacità del fare?
Forse la sua dichiarate intenzioni di “essere” il “nuovo”, ha fatto poi posto alla “voce del padrone”, quando questa lo ha chiamato a rendere conto di quella “distinzione” di Pass?
“Non sapevo”, “ho trascurato” sono solo, a questo punto, dei “veli pudorali”?
Forse quell’ “essere il nuovo” era solo un alibi per giustificare quello che, nel suo stesso Partito, qualcuno ancora chiama “il salto della quaglia”?

Non siamo esperti di “giurisprudenza formale”, ma vorremmo ricordare all’asse.re Corsello e agli amici dell’Arcom che proprio loro hanno voluto si inserisse nel Titolo dell’Accordo” Proposta della Amministrazione con il contributo e il parere non vincolante del C.C.C.S. e dell’Arcom”, ed è certamente con la forza di questa Intestazione, su una copia di quello stesso documento, che hanno inteso dimostrarle che esisteva già un accordo che li comprendeva, una forza però che loro stessi avevano annullato con l’apposizione del “non vincolante”!
Dunque, caro ass.re Corsello, nulla lo vincola, ad accordi precedenti il 2 marzo; non può essere questa la giustificazione alla rottura dell’accordo del 2 marzo.
E’ libero di decidere secondo la sua coscienza e il suo buon senso; che lei ha dichiarato essere animato “da” e teso “a” l’obbiettivo della “razionalizzazione e della efficienza” per questa città - specie in un momento di grave crisi -; e non certamente animato “da” e teso “a” - ha fatto capire - strategie personali di potere attraverso la conquista di accreditamenti e facili consensi presso certe categorie economiche e sociali, piuttosto che altre!
Assessore Corsello, quell’Accordo non era e “non è vincolante”, come possono quegli stessi che hanno voluto questo inserimento, oggi, obbligarla al rispetto di un patto “non vincolante”? Quando, nella successiva riunione con i Commercianti, gli si è fatto notare che esisteva un accordo precedente, come glielo si è fatto notare se non in virtù di quella “Intestazione”?
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PARTE 2° - LA REALE ATTUALITA’ CON CUI SI PONE LA QUESTIONE DEI PASS ROSSI

Il Comitato non si è opposto e non si oppone al diritto dell’Arcom di avanzare le sue rivendicazioni (con i suoi strumenti “legali”, spuntati o no), e neanche intende restare ulteriormente col dito attaccato al tasto del - fino a prova contraria - “tradimento” dell’accordo del 2 marzo Corsello-Comitato, stipulato alla presenza della consigliera Gattuso.

Già nella Petizione, affissa in piazza Duomo il 19 giugno, il Comitato ha mostrato di rendersi conto della “croce” della Politica: “ la politica non sempre è in grado di portare avanti da sola le scelte più razionali, sensibile alle pressioni delle varie categorie - soprattutto economiche”,.
Già, nel testo di quella Petizione pone la questione non nei termini della pretesa di un rispetto di “vincolanti o non vincolanti contratti” (se, tra loro, valgono “quelli fatti prima o quelli fatti dopo”, “a tre contraenti o a due”), ma di “eticità” e “razionalità” nell’affrontare il problema del traffico nel Centro Storico.

Nel volantino distribuito in tutte le case del C.S., il Comitato, peraltro, scriveva: “ Mentre il Comitato è ben felice di accogliere, nelle poche aree di parcheggio loro riservate, le donne in stato di gravidanza, si chiede dove sia la coerenza (nella 38/2010 e in quella in preparazione, la cui bozza contemplava di: “estendere il diritto di accesso e parcheggio nel C.S., e nelle aree riservate ai residenti, anche ai dipendenti comunali”) con l’annunciata intenzione di volere ridurre al massimo “possibile” il traffico veicolare nel C.S. e la “pressione” sulle sue poche aree di parcheggio.
Solo, di polemico. aggiungeva: “ Non fa il bene della città la ricerca del facile consenso ad esclusivo e solo beneficio della stabilità della propria “poltrona”!

Sul tema della distinzione/unificazione dei Pass, il Comitato, all’incontro del 15, ha infine ribadito: “E’ una scelta politica vostra, che compete a voi, noi, a supporto (della determinazione iniziale di Corsello), abbiamo portato le firme e, degli argomenti utili, speriamo, ad un ragionamento sereno:

Se, nel centro Storico di Cefalù, si stima vi siano circa 550/600 nuclei familiari (aventi diritto ad un Pass con diritto di parcheggio) e circa 320 posti auto; rispetto all’obiettivo di ridurre al massimo la pressione del traffico veicolare, appare in “controsenso” l’idea di voler autorizzare al parcheggio per le sue vie, almeno altre 316 auto (tanti sono i titolari delle attività lavorative - dati ufficiali dell’Ufficio Commercio).
Inoltre, se vi sono 320 posti e li cercano 550 autisti o 866 la differenza sarà che vi saranno più auto “che circolano”, dunque più confusione!
Pensiamo che non della difesa di “Privilegi” stiamo parlando ma della difesa di un Principio “etico”: quello della prevalenza del diritto all’Abitare rispetto a quello a “Lavorare” - parlando di un centro abitato e non di una zona industriale, artigianale o commerciale - e che dunque alcuni diritti di un residente in un luogo siano prevalenti o più ampi rispetto a quelli di chi ci viene solo a lavorare.
Oltre ciò la ratio della “distinzione” dei Pass ci sembra, con tutta evidenza difendere anche un Principio razionale di efficienza rispetto all’obiettivo dato.
Lasceremo - com’è ovvio nella consapevolezza della distinzione dei ruoli - alla “Politica”, di decidere, su questo Punto, tra la logica del facile consenso e quello della efficiente soluzione dei problemi, ma anche l’onere della responsabilità!