Consiglio Comunale del 22 luglio 2010

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In continuazione della seduta aperta il giorno precedente

Il Presidente
Procediamo con l’ultima interpellanza urgente sui locali ex scuola elementare di Sant’Ambrogio/S. Raffaele:

Convenzione tra il Comune di Cefalù ed il Giglio/S. Raffaele:

Lapunzina
Fa notare che questa sera è grazie alla Minoranza che si svolge questo Consiglio comunale “... perché degli ultimi che si trovano ad appoggiare ancora questa Amministrazione - forse sei o sette -, di questi, non c’è nessuno”.
Continua:
Posto questo, la risposta all'interrogazione non tiene conto assolutamente - come capita sempre in questo Comune - di quello che c’è scritto nella Convenzione fatta con il Giglio San Raffaele.
Esisteva una clausola ben precisa, alla lettera “H” (mi rivolgo al Segretario generale perché dovrebbe fare applicare queste convenzioni, assieme al Responsabile del servizio Patrimonio): “E’ fatto divieto alla Fondazione di concedere a terzi, per l’esercizio di altre attività, i beni, oggetto del comodato, anche soltanto in parte a titolo oneroso o gratuito, senza il preventivo assenso dell’Amministrazione comunale, pena la risoluzione ipso-iure del presente contratto”.
Ma non basta.
Nella Convenzione, il Giglio San Raffaele si era obbligato ad apportare, al fabbricato e al giardino esterno, tutte le opere di manutenzione ordinaria e straordinaria (non ha fatto nulla!), occorrenti e necessari per il buon utilizzo degli stessi. Poi doveva sostenere tutte le spese di funzionamento di questi locali. Dubito che abbiano fatto il contratto di “Voltura della luce” di questo locale che hanno utilizzato, ed usano, a titolo gratuito!

Corsello
Per poco!

Lapunzina
E, allora rispondete alla Interrogazione dicendo che “avete fatto” la risoluzione del Contratto. Anziché rispondere ... (e la risposta questa volta non l’ha data il Responsabile del Patrimonio, ma il Sindaco, dottor Giuseppe Guercio; per cui ha una valenza maggiore...)
... che “l’utilizzo di detti locali, in via eccezionale, è stato consentito nell’interesse della collettività trattandosi di servizi di ambulanza...” (non c’è Autorizzazione alcuna; le Autorizzazioni per derogare dalla Convenzione si fanno per iscritto e non verbali, perchè non si parla di qualcosa che interessa personalmente al Sindaco ma la Pubblica Amministrazione) “... che quest’Amministrazione interviene periodicamente per l’eliminazione degli oggetti e i rifiuti dalla corte esterna del fabbricato...” (queste spese sono a carico del Giglio/San Raffaele; come anche il Giglio era obbligato ad apportare, al giardino e al fabbricato, la manutenzione straordinaria e ordinaria: che non ha fatto!) “... si assicura inoltre che questa Amministrazione effettua continui controlli affinché non si verifichi lo stato di degrado e di uso improprio dell’immobile...”.
Se voi avete intenzione di interrompere la Convenzione (come già dovrebbe essere interrotta: per inadempienza!), il Sindaco doveva immediatamente scrivere (cosa che potrà fare, nei prossimi giorni, con una lettera), dicendo che il Giglio/San Raffaele è venuto meno agli impegni che sono stati scritti in Convenzione. La gratuità era rispetto agli impegni che aveva assunto, il Giglio/San Raffaele. Venuto meno agli impegni, viene meno la Convenzione; per cui va fatta subito la rescissione.
Non ritenendomi soddisfatto della risposta, mi attendo - anche con due righe -, da parte del Sindaco, di sapere: quando tornerà il locale di che trattasi, in possesso del comune di Cefalù.

Il Sindaco
Volevo fare una precisazione in merito alle analisi dell’acqua che è stata prelevata nelle fontanelle di via Candeloro e di via Gibilmanna. Oggi ci è pervenuta una nota da parte dell’Azienda sanitaria provinciale di Palermo che recita così: “Si fa seguito al fax, protocollo numero 828 del Sian, del 07. 05. 2010. Visto i risultati del campionamento di acqua prelevati ... in data 10. 05. 2010, e, 13 maggio 2010, presso il Comune di Cefalù, ai punti-fontanella via Gibilmanna e fontanella via Candeloro, pervenuto a questo Servizio, in data 22 luglio 2010, dove è risultata la conformità dei parametri, sia chimici che microbiologici, ai valori dei parametri previsti dal decreto legislativo 31/2001. Pertanto l’acqua delle fontanelle di via Gibilmanna e via Candeloro del Comune di Cefalù può essere utilizzata per l’approvvigionamento idropotabile e potranno essere dismessi i sigilli apposti alle predette fontanelle a seguito della disposizione sindacale del 7 maggio del 2010”.
Quindi, penso che questa sia una notizia molto confortante, soprattutto perché oggi, su cefalunews, come al solito, il bravo Mario Macaluso ha “allarmato” - in un certo qual senso - la città, dicendo che non ci possiamo fidare dei prelievi fatti dalla APS; però ora abbiamo quelli dell’ Asp-Palermo, e quindi la cittadinanza può stare tranquilla per il consumo dell’ Acqua.

Lapunzina
Vediamo che il Sindaco Guercio ha preso la stessa abitudine del Presidente del consiglio Silvio Berlusconi: non ama l’informazione. L’informazione ...

Il Sindaco
Io amo l’informazione giusta e non quella distorta che crea allarmismo nella città e crea un danno all’immagine della nostra città!

Lapunzina
L’informazione è “giusta” quando parla bene del Sindaco.

Il Sindaco
No, no, no ...!

Lapunzina
Allora, quello che abbiamo letto ieri sera ... che lei stesso ha commentato, dicendomi che chiaramente aspettava queste analisi, (non perché voglio difendere Mario Macaluso o altri), è il “resoconto” - come lo ha fatto anche la Voce Web, ed altri -, di quello che si è detto in Consiglio comunale, ieri sera.
Il fatto sà quale è, Sindaco? Che, prima di arrivare l’Informazione, deve arrivare il Sindaco che ricevute analisi di questo tipo, “deve” informare la città!

Il Sindaco
Io, queste analisi le ho avute ufficiosamente

Lapunzina
Non quelle di oggi; quelli del 7 maggio

Il Sindaco
Ma non arrivano, consigliere Lapunzina; quando le analisi sono buone, sono negative, non arrivano, arrivano soltanto quando sono negative e il Sindaco emette l’Ordinanza

Lapunzina
Ma io di questo sto parlando! Siccome erano negative...

Il Sindaco
Io ho detto che mi devono fare pervenire le analisi non solo quando, diciamo, negative ma anche anche quando sono positive.

Lapunzina
Sindaco, non c’è polemica, però le analisi negative del 7 maggio, che lei ha ricevuto danno l’obbligo al Sindaco di informare la cittadinanza! Le dico anche un’altra cosa: oggi uno delle forze dell’ordine, di cui non faccio nome, mi ha chiesto, con una telefonata, “Ma il Sindaco ha fatto Ordinanza dopo le analisi del 7 maggio?” (ho risposto) “potete chiamare allo 0921 924 124 dove risponde la dottoressa Lucia Greco, che è Capo di gabinetto del Sindaco, e chiedere. A mia notizia io non so di Ordinanze!

Il Sindaco
L’Ordinanza è stata data soltanto sulle fontanelle, poi è stata fatta comunicazione alla APS per intraprendere i provvedimenti ...

Lapunzina
Se, lei, la prossima volta, ne informa la città, non è male!

Il Presidente del Consiglio, prof. Barracato - passa al Punto successivo: “Comunicazione atti sindacali inerenti la composizione della Giunta ...
Rivolto al Sindaco:
Sindaco, vuole dare comunicazione?

Il Sindaco
“Il Sindaco, con provvedimento del 28. 06. 2010, nomina componente della Giunta municipale, etc. ecc... nomina Assessore di questa città il dottor Cocco Giovanni, nato a Palermo 10.06.1962. Riserva ad altro separato provvedimento l’attribuzione delle deleghe all’Assessore oggi nominato”.

E, quindi:

“Attribuzione deleghe all’assessore Cocco Giovanni: bilancio e programmazione economica e finanziaria; tributi e osservatorio delle entrate; politiche del lavoro e formazione professionale, agricoltura pesca e attività marinare, pari opportunità.

Il neo assessore Giovanni Cocco
Avete avuto già comunicazione, da parte del Sindaco, della mia nomina. Quindi, volevo cogliere l’occasione - visto che è il primo momento ufficiale della mia partecipazione ai lavori consiliari -, oltre che per una presentazione ufficiale, per alcuni chiarimenti rispetto a quelle polemiche, non del tutto velate, che sono seguite alla notizia della mia nomina.
Ho tenuto a precisare, sin dall’inizio, con un comunicato stampa, con delle dichiarazioni inequivocabili, che il mio è stato solo, e continuerà ad essere - e sarà solo - un apporto, legato alla professionalità, sulle materie per le quali - soprattutto Bilancia e Tributi - mi è stata conferita la Delega. Ho ringraziato e assolutamente tenuto conto della fiducia che il Sindaco, dottore Guercio, ha posto nella mia persona con questo atto di nomina, e, per sgombrare il campo da qualsiasi voglia polemica in tal senso, voglio precisare che ho provveduto tempestivamente a dare comunicazione all’Assessore agli Enti locali, al Dirigente del dipartimenti, a tutti i Servizi coinvolti nell’attività che svolge il mio Dipartimento in materia di Vigilanza e Controllo, dell’avvenuta nomina, proprio per sgombrare il campo da tutte quelle possibili circostanze che potevano ingenerare situazioni di inopportunità che certamente vede me ancora pienamente operativo nel settore della vigilanza e il controllo e, oggi, anche seduto qua in veste di assessore. Quindi certamente questo deve sgombrare il campo da qualunque polemica in tal senso.
Io voglio bene alla città di Cefalù e solo questo mi ha spinto ad accettare la nomina, e quindi ricambiare la fiducia che è stata riposta nella mia persona, tutto il resto, dico, certamente non mi vede protagonista, e spero che ci sia un lavoro di proficua collaborazione in questo tentativo che io vorrò fare per dare il mio contributo in termini professionali sulle annose problematiche finanziarie che attanagliano questo comune.

Il Presidente si rivolge ai Consiglieri perchè prendano, se vogliono, la parola.

Lo Verde legge:

Noto
Mi devo complimentare con il Sindaco, perché - come capogruppo dell’ Mpa -, mi ha fatto rimanere con il “cavallo in mano”. Io oggi avevo pronto il “cavallo”, e mi è rimasto “in mano”! Signor Sindaco, complimenti! Debbo innanzitutto premettere che il precedente Assessore era in forza all’ Mpa. Ho lottato tre anni per fare inserire l’assessore Bondì, in questa Giunta, affinché apportasse un po’ di novità e di professionalità in quella che è una materia delicata, in genere, ma in particolare a Cefalù. Purtroppo, per l’Mpa (faccio notare che anche il Sindaco è dell’ Mpa - salvo smentite), l’assessore Bondì è stato eletto Sindaco altrove. Quindi, se ci prendiamo in mano il manuale Cencelli, il nuovo assessore doveva essere dell’Mpa; e, quindi, io già mi preparavo, e avevo il “cavallo in mano”.
Il Sindaco, a sorpresa, gioca d’anticipo e mi butta il “tre” (il “tre” è un Alto funzionario, siccome l’Asso è lui ) quindi l’Assessore al Bilancio. A questo punto io, con il cavallo non sapevo cosa farne, e me lo sono conservato.
L’Mpa è contrario a questa scelta, signor Sindaco. Lo sa perché? Perché sono questi giochetti che “un giorno uno è controllore e un giorno uno è controllato” che allontanano i cittadini dalle Istituzioni. Non sia ha più fiducia nelle Istituzioni. Perché si “mischiano le carte”: oggi comando io domani comanda un altro che comanda su di me ... veramente non c’è chiarezza in questo, non c’è chiarezza!
Quando io penso che l’Assessore è stato “controllore” di questo Ente, non può essere un “controllato”; ecco che i cittadini non hanno più fiducia nelle istituzioni, perché è il gioco delle “tre carte”: una carta compare e poi scompare, per ricomparire quando tu punti su una carta che poi, per i cittadini, è sempre quella sbagliata. E vincono sempre loro, vince chi ha il potere, questo è il problema! Non vincono i cittadini, vince chi ha il potere.

Ora, signor Sindaco, si parla di Amministrazione; noi siamo lontani 1000 miglia da quello che è Amministrazione, su come si deve amministrare. Io, qualche settimana fa, ho partecipato ad una riunione di diversi sindaci - c’erano più di 30 sindaci -, ebbene, in quella riunione, si parlava di federalismo fiscale, di come affrontare il federalismo fiscale, si parlava di energie alternative, quelle fotovoltaiche, si parlava di investimenti, cioè: questi sindaci erano lontani da noi 1000 anni luce, cioè sono “avanti”, si vanno preparando, ne discutono. Noi siamo qui siamo fermi alla “figura di Sindaco” che è quella del dottore Giardina, che si metteva la fascia, andava dietro le processioni, faceva compito di rappresentanza e poi gestiva qualche soldo che veniva propinato dalla Regione, dallo Stato e cercava di accontentare un po’ tutti.
Adesso la figura del Sindaco è cambiata, diventa un manager, il Sindaco, nel proiettarsi nel futuro, nell’investire.
Ma, dice qualcuno “soldi non ne abbiamo”, ma cosa ha fatto questa Amministrazione per recuperare i soldi che tanti e tante persone devono dare, con cause vinte, al Comune? Noi andiamo elemosinando - perché abbiamo un sacco di debiti - d’accordo, ma non abbiamo fatto nulla perché tutti i soldi che noi avanziamo fossero recuperati. Il gruppo dell’ Mpa, signor Sindaco, le è stato sempre vicino, l’ha supportato con consigli che lei rarissimamente ha accettato. Ha rifiutato i consigli che questo gruppo di amici dell’Mpa ha messo a disposizione sua, ma ha messo a disposizione della città (il gruppo della Programmazione, eccetera eccetera).
Non era che noi lo chiamavamo perché volevamo un posto di potere, lo volevamo per potere individuare quei pochi problemi, per cui quei problemi dovevano essere portati avanti, seguirli; non solo il dire “c’è questo problema” e poi lasciamo agli uffici il compito.

Gli uffici si devono rendere conto, gli impiegati, che è cambiata la musica, sono cambiati i tempi. Il posto di lavoro non è più subordinato alla vittoria di un concorso - per cui non sono più rimovibili -, adesso bisogna lavorare e bisogna dimostrare di lavorare; non si può venire al Comune e “scaldare” la sedia. Ora, tutti questi concetti nuovi (che il governo nazionale sta mettendo in campo: la meritocrazia, il lavoro, lo scopo, i vari obiettivi da raggiungere), sono cose ormai reali, tranne che per il Comune di Cefalù. Quindi, signor Sindaco, non è munendosi di tecnici che si può risolvere il problema di Cefalù; come in ogni Comune, assieme ai tecnici, ci vuole il “direttore d’orchestra” - ma non un musicante -, ci vuole colui che ha le idee chiare su dove andare a finire, quali sono i problemi e risolverli. La maggior parte dei sindaci si candida per un orgoglio personale, per una affermazione sociale. Una volta eletti, poi dicono “ora vediamo come si fa il Sindaco, vediamo quali sono i problemi”! Invece, bisogna invertire la rotta, bisogna che si candidino quelle persone che hanno già le idee chiare su dove andare a parare, che hanno le idee chiare sui problemi e soprattutto sulle soluzioni, perché, altrimenti, noi, alle prossime elezioni, facciamo il buco nell’acqua! Per cui bisogna avere le idee chiare, e le soluzioni, avere una squadra pronta, di supporto a quelle idee, quelle problematiche, e a quelle soluzioni, e allora sì che si può andare avanti perché altrimenti non faremo non “un passo” ma neanche 1 mm avanti nella gestione del territorio di Cefalù che, credetemi, non merita questo.

Noi abbiamo due realtà, due realtà che sono fondamentali e importanti che sono: il territorio di Cefalù, e la realtà nuova, bellissima, con prospettive magnifiche, che è il San Raffaele. Ebbene, purtroppo, debbo dire che la politica ha messo ad amministrare queste strutture da chi? Da dilettanti che non sono mai stati capaci di amministrare, non hanno un curriculum, ma vanno là ad improvvisare. Eppure le potenzialità di quel posto, le potenzialità di quell’ospedale sono tante, ed è veramente un peccato che vadano a finire in mano a gente che non è capace. Ecco, la capacità e la meritocrazia, oggi sono parole che in passato magari venivano dette di meno ma oggi la crisi, le esigenze nazionali, le esigenze mondiali impongono di mettere al posto giusto, le persone giuste!

Franco
Io sono quello, assessore, dottor Cocco, che, prima della sua nomina, in un intervento pubblico, in un sito telematico locale, ho definito gli assessori provenienti da fuori “dei mercenari”! E, non ho problemi a ridirlo questa sera. Perché, a maggior ragione, questa sera stiamo riflettendo sulla nomina da parte del Sindaco di un Funzionario della Regione siciliana che, nel 2007 (già noi eravamo consiglieri comunali), è stato indicato come Commissario ad Acta per il Conto consuntivo 2007. Ma non è questo il punto (seppure credo che il dottor Cocco debba confrontarsi, con maggiore criticità, con la sua deontologia professionale), il problema è un malcostume, da parte di questa Amministrazione in particolar modo, che continua a offendere, insultare la città di Cefalù proponendo degli amministratori che nulla sanno della città, nulla vivono delle sue problematiche, nulla capiscono della psicologia e della vita quotidiana dei cittadini di questa città. E, ho la pretesa di dire, nulla capiscono e nulla possono capire. Perché chi non vive la dimensione della città di Cefalù contribuisce, amministrandola, a rendere sempre più distante la politica di questa città dai suoi cittadini, a rendere sempre più degradata la politica di questa città come “altamente” ci hanno insegnato i cattivi esempi che in questi 10 anni, hanno indotto questa città a sentirsi “minore”, rispetto alla metropoli - e a coloro che “vengono” dalla metropoli -, a pensare che ci sia bisogno “dell’amico” dentro le istituzioni regionali, che bisogna presentarsi con il cappello in mano davanti a coloro che gestiscono questa Regione: che questa città, insomma, sia una realtà di serie B, rispetto alla politica e rispetto alla cultura della politica. Mi pregio di appartenere ad una dimensione cittadina “alta” rispetto a quelli che hanno scelleratamente perseguito questo genere di pensiero nei 10 anni precedenti. In questi anni, ho sempre sostenuto che questa città ha le energie intellettive, le capacità, le competenze - che si possono esprimere a qualunque livello e a qualunque età - per potere presentarsi non con “il cappello in mano” ma con la testa alta e la schiena diritta davanti a coloro che pretendono di venire a fare “politica coloniale” in questa città. Quindi, la dimensione della riflessione di questa sera deve essere più ampia, rispetto a quella che si può restringere alla nomina del presente assessore. La presenza nella Giunta di assessori che non sono espressione di questa città (che saranno anche, e non lo metto in dubbio, estremamente competenti - certamente più del sottoscritto -, nelle diverse branche dell’amministrazione ai quali sono preposti), non toglie che questa città venga offesa e umiliata dalla presenza di assessori che non le appartengono. Non che questa città non abbia bisogno di apporti anche proveniente dall’esterno, ma che nessuno si permetta di venire a parlare di “amore per Cefalù” quando in questa città ricopre un ruolo “a pagamento”! Gli assessori sono pagati con i soldi di questo Comune, ricoprono un ruolo di carattere amministrativo e quindi a me spetta chiamarli con il loro nome “mercenari”. I “mercenari” sono coloro che, dall’esterno, prestano un servizio ad ore, a giorni o a più lungo termine, perché possano venir “pagati”! Chi ama questa città e vuole dare un contributo disinteressato si presenti gratuitamente, come esperto esterno, e offra il suo contributo. Non avremo alcuna remora a valutarlo, a confrontarci, ma nel momento in cui assume un incarico di carattere amministrativo, quello è un incarico politico che non lo pone al di fuori né delle polemiche né di quel qualcos’altro - o da tutto il resto - che ha dichiarato l’assessore, il neo assessore dottor Cocco. Lei non è al di fuori “di tutto il resto”(e vorrei capire a cosa si riferisse); lei non è al di fuori delle incomprensioni, con il ruolo che riveste, lei non è al di fuori della politica, perché lei è stato nominato politicamente, così come politicamente sono stati nominati l’assessore Veronesi, l’assessore Patanella e gli altri che, invece, sono di questa città. Si tratta di nomine politiche, probabilmente dettate, suggerite o imposte da coloro che reggono realmente i fili di questa Amministrazione; perché tutto si può dire ormai tranne che questa sia l’Amministrazione Guercio, o meglio lo è da un punto di vista “formale”, di fatto è l’Amministrazione di altri, è l’Amministrazione, ben rappresentata dal Vicesindaco, avvocato Corsello, il quale rappresenta (sicuramente non gli sto dicendo qualcosa di offensivo) “il passato” che ancora incombere sul presente, cioè Simona Vicari, con tutta la sua “corte dei miracoli” che ancora la accompagna, la serve, ed è presente in maniera scellerata in questa città e continua a provocare danni a questa città; è rappresentata da quella parte, ormai residuale e minimale, di persone che hanno contribuito ad eleggerla, signor Sindaco, e che ancora le rimangono avvinghiate perché evidentemente non hanno sparato “tutte le cartucce” che dovevano sparare e quindi sono ancora a caccia di qualche “trofeo”. Quindi, io ritengo che, ancora una volta - e con questa scelta in particolar modo -, il sindaco Guercio ha chiarito a tutti cittadini di Cefalù che lui non vuole avere più niente a che fare con i cittadini di Cefalù; ma, le assicuro che la simpatia - o meglio l’antipatia - è perfettamente reciproca. I cittadini di Cefalù non vogliono più avere niente a che fare con questa Amministrazione. Credo che lei “dovrà” continuare a scegliersi i suoi assessori tra persone che “non sono” cittadini di questa città, perché non credo che ci sia ancora un solo cittadino di Cefalù che si arrischierebbe nell’Amministrazione da lei presieduta!

Gattuso

Calabrese
Stasera ruberò pochissimo tempo ai lavori consiliari ma certamente non posso esimermi dal fare alcune osservazioni. Lei, dottor Cocco, stasera si è presentato come “tecnico”. Questo, da un lato, è apprezzabile, dall’altro, a mio modestissimo avviso, ed ad avviso del gruppo politico che rappresento, il Pdl Sicilia, non basta, non basta perché in una città difficile, complicata, con tantissimi problemi, come Cefalù, non basta essere “tecnici” - a mio modestissimo avviso -, occorre fare anche i conti con la politica, con la politica che, stasera, la mette di fronte ad una situazione paradossale: cioè, lei, stasera, è stato “battezzato” dalla Opposizione. È stato battezzato da quella parte politica, variegata, che la marcherà stretta; da quella parte politica che vuole vedere in lei le soluzioni, non solo tecniche ma anche politiche, perché occorre avere anche un pizzico di coraggio e di fantasia nel trovare le soluzioni. E, quindi, certamente noi le auguriamo buon lavoro, dottore Cocco, ma ci aspettiamo tantissimo da lei, a cominciare soprattutto dai tempi biblici con i quali - non solo questa Amministrazione, ma - tutte le amministrazioni di questi ultimi anni portano, il questo Consesso, il Bilancio di previsione, l’anima il motore di un comune. Non è ammissibile, non è accettabile che una cittadina turistica che deve vivere, non solo di turismo ma anche di incassi, cioè di tutte quelle entrate - e sono tante - che purtroppo ahimè, per svariatissimi problemi (che certamente - non ci prendiamo in giro - non nascono in questo ultimo triennio, ma che si trasciniamo da qualche anno) ..., noi ci aspettiamo tanto anche da parte sua; perché deve avere il coraggio, assessore Cocco, di mandare avanti le azioni di recupero crediti nei confronti dei grossi creditori, perché non è possibile che, a Cefalù, “a pagare” siano sempre i soliti cittadini che pagano; molti fanno i “furbi”. Sò che è stata intrapresa un’azione di recupero anche nei confronti dei grossi creditori, però, signor Sindaco, non basta, occorre andare avanti. Faccio un esempio: ci sono tantissimi grossi imprenditori che hanno fatto opposizione avverso le richieste legittime del comune di Cefalù! Il comune di Cefalù avrebbe potuto anche indurre questi imprenditori a pagare quello che loro, in questo momento, ritengono “dovuto”: neanche questo, neanche questo è stato fatto, signor Sindaco, i grossi imprenditori, pur nella legittimità dei ricorsi, non hanno ritenuto neanche di avere il dovere morale di dare alla propria città, alla città che li fa lavorare, alla città che dà lustro anche alle loro strutture, di pagare quello che, loro stessi, ritengono “dovuto”. E, questo non è possibile, signor Sindaco, non è possibile, occorre trovare le soluzioni affinché questi signori, vista la mole del credito, possano pagare quello che loro in questo momento ritengono dovuto. Questo era “dovuto” da parte di questa Amministrazione, signor Sindaco.

Quindi mi auguro che lei, dottor Cocco, possa dare linfa in questa direzione; e - dico di più -, lei ha una importante delega, quella dei tributi. I tributi noi riteniamo - e c’è stato un ultimo deliberato di questo Consiglio comunale - che debbano essere accorpati solo e soltanto in un solo ufficio, creando un solo Responsabile, cercando di implementarne le unità, il personale che lavora presso quell’ufficio, perché è quello il motore del comune di Cefalù. Noi non possiamo avere l’ufficio, che si occupa della Tosap, svincolato da qualsiasi Regolamento che possa andare a guardare quali sono le entrate, quali sono i presupposti. Tutto deve essere costantemente monitorato. Vorrei che lei, signor assessore, fosse presente costantemente in questa città, perché mi auguro, che non siano nei suoi progetti venire a Cefalù 1, 2 volte; mi permetto di dire: non basterebbe! Quindi, mi auguro che la sua presenza sia costante, giornaliera, di controllo ma anche di proposizione, perché noi, assessore, ci aspettiamo anche questo, perché questa città, purtroppo, ha bisogno, perché siamo arrivati ad un punto, a mio avviso, di non ritorno se non abbiamo un “colpo di coda”. Abbiamo bisogno di fantasia, e la fantasia, la responsabilità, il coraggio sono anche aspetti che riguardano la politica, e, ahimè, lei, assessore Cocco, non ha i numeri della politica, quindi deve lavorare - forse due volte tanto - per convincere questa Opposizione ad avallare le scelte dell’Amministrazione - in materia di Bilancio, in materia di entrate, in materia patrimoniale - che saranno proposte dal suo assessorato. Quindi, troverà una sponda, nel Pdl-Sicilia, solo e soltanto nel momento in cui ci saranno questi presupposti, e, ripeto, mi dispiace ripetermi, la mancheremo stretta. Vorremmo avere la sua presenza costante in questa città e, ripeto, stasera penso che lei rifletterà che - da tecnico - si trova in una giunta “politica” senza numeri. Quindi, ripeto, bisognerà convincerci che il suo operato sarà volto nella direzione giusta.

Lapunzina
(Nel rivolgersi ai presenti porge il benvenuto al neo assessore Cocco in questo Consiglio comunale, in questa città)
...che non penso “conosca benissimo”, per come ha detto.
Il dottore Cocco l’ho conosciuto agli Enti locali, ai tempi - subito dopo eletto nel 2002 - si occupava dei Servizi ispettivi dei comuni, ed aveva in carico il comune di Cefalù: lo ha avuto per molti anni! Molte risposte ai miei esposti, alle mie segnalazioni, sono state firmate dal dottor Giovanni Cocco, che io ho incontrato più volte anche per la vicenda della doppia indennità di carica del Sindaco Vicari: questione che affronterà ora, appunto, come Assessore.
Il dottore Cocco si ricorderà quando io mi recai presso l’Assessorato per insistere a fare l'appello al Cga, ad una Sentenza sfavorevole del Tar che aveva visto soccombere l’amministrazione regionale. Chiesi al dottor Rosolino Greco che era il caso di fare quell’appello. Quell’appello, al Cga, che ha dato poi ragione all’Assessorato agli Enti locali. Ora, noi siamo nel momento in cui, da più di due anni, dovremmo cercare di recuperare 280 mila euro dall’ex-Sindaco, e però questa Amministrazione non ha fatto nulla.

( Il Sindaco: non è vero)

Sindaco, se lei comincia ad interrompermi pensando di farmi perdere la calma ... ;
L’incarico dato all’avvocato Pellegrino è del 2008; lei ha detto all’avvocato Pellegrino, poche settimane fa, di tentare una mediazione ancora e di cercare di fare un ultimo tentativo bonario con l’ex-sindaco Vicari. Dopo due anni, ancora nessun atto per il recupero delle somme!

( altra interruzione, questa volta dall’avvocato Corsello. Lapunzina si appella al Presidente)

Ora, Le dicevo, dott. Cocco, Lei si troverà a decidere anche su aspetti che riguardano questioni di cui si è prima occupato come Ispettore degli Enti locali. Da qualche anno, dobbiamo dire, il dottore Cocco non si occupa più dei Servizi ispettivi (altro funzionario si occupa dei rapporti con il comune di Cefalù), ma il dottore Cocco è uno dei più stretti collaboratori, se non il Funzionario di spicco, del Servizio che si occupa dei Commissari straordinari dei comuni. È stato nominato, di recente, commissario straordinario in un comune della Sicilia (che poi ha rinnovato l’Amministrazione nel mese di giugno).
Per cui, ripeto, quando mi si viene a dire che il dottor Cocco è venuto qui come una figura “di tecnico” è una bugia; perché il dottor Cocco si rende perfettamente conto della valenza “che ha” l’incarico di Assessore in una Giunta.
Per esempio, il primo giorno che ha avuto Giunta, sono stati nominati due avvocati, e lei ha fatto una scelta che è quella di nominare un avvocato, per circa € 23.600, lasciando il Capitolo del Servizio contenzioso senza un euro, per una vicenda che non era così tanto urgente! Sono scelte che si fanno - e sono minimali quelle di cui sto parlando -, scelte che devono essere fatte ogni volta che si devono prendere delle decisioni.
Ora, perché il dottore Cocco e arrivato al comune di Cefalù?
Questo è un mistero; Egli era ed è, un Funzionario dell'Amministrazione regionale, con incarichi quasi settimanali, in giro per la Sicilia; per cui - diciamo - che non è che avesse tutta questa “disoccupazione” per cui doveva venire qui ad accettare l’incarico di Assessore. Il dottore Cocco è un Funzionario impegnatissimo, con diversi incarichi, e ne avrà anche in questi giorni; ha avuto l’incarico di Commissario ad Acta fino a qualche giorno, prima di essere nominato qui, a Rosolini, un comune della Sicilia.
Io non comprendo, ancora una volta, come fa un Sindaco a nominare un assessore così tanto impegnato. Tant’è vero che l’assessore Cocco verrà qui, a Cefalù, il lunedì e il mercoledì. Capiterà che lo troverete qualche altro giorno, ma gli impegni che il dottore Cocco ha assunto con il comune di Cefalù sono per una presenza il lunedì e mercoledì. Ma il comune di Cefalù ha bisogno di un Assessore part-time - soltanto due giorni la settimana - per tutte le incombenze e per seguire la situazione finanziaria del Comune ,per controllare quello che deve essere fatto, per cercare di mettere in moto la riscossione?

Potrà mai occuparsi di quello che il Sindaco gli ha delegato, soltanto venendo qui due giorni a settimana?
E' mortificante che il Sindaco vada nominando sempre assessori che vengono da fuori.
Non me ne voglia il dottore Cocco, ma viene mortificata quella che è la professionalità “in loco”! Io non penso che non ci siano persone che possono essere nominate!... Ma forse questo fa parte di una strategia: la strategia di portare confusione, in quanto, in questo modo, non si capisce più niente!

Pensate che questa è una strategia che il sindaco Guercio porta avanti da mesi, da anni! Lui ha fatto parte dell’amministrazione Vicari, per cui molte Delibere le ha votate molti debiti fuori bilancio si sono formati perchè sono stati affidati incarichi senza impegni. Per cui, ecco perchè non esiste in questii tre anni una denuncia per “danni erariali “ da debiti fuori bilancio (per incarichi dati senza, per esempio, copertura finanziaria)? Avrebbe denunciato se stesso! Perciò cosa fa? Nomina Crisafi, poi Spallina, poi Bondì .
Poi dopo due mesi di attesa, nella speranza che Bondi non venisse eletto, ha nominato il Dott. Cocco che non sa nulla di Cefalù, o almeno sa poco, pochissimo. Sa che è un Comune - da tutti gli esposti che gli ha fatto Lapunzina -, dove si è fatto di tutto e di più! Sa, per esempio, che è un Comune dove c’è stato un dipendente illecitamente ha firmato "falsi mandati” alla sua compagna di banco per un importo di circa 150.000,00 euro. Questo funzionario è stato condannato a 10 mesi e 10 giorni ed il Sindaco lo tiene ancora in servizio;
Io non mi fermo e non ho paura di dire queste cose, perché fanno parte di una verità storica. D’altra parte, chi è andato a Roma, a chiedere questa Ispezione, sono stato io. A mie spese sono andato a Roma, ho portato i mandati falsi, è venuta un’Ispezione.
Le dico anche, dottore Cocco, che lei deve tenere conto che questo è un Comune, ispezionato dal Dott. Vallante (per due mesi e mezzo, con una relazione di 116 pagine ) e che dopo tre anni da quella Ispezione, nulla o quasi è stato fatto per superare i rilievi mossi dal dottore Vallante.

Ma il giudizio su questa Amministrazione non lo dò io; lo ha dato l’avvocato Roberto Corsello, in una intervista del 20 febbraio 2008: sì, Corsello, quello del “salto della quaglia”, proprio lui:

Ecco cosa ha detto :“Un rimpasto, in sostanza, è una correzione, secondo lei basta cambiare qualche ingrediente o si è proprio sbagliato ricetta”? - diceva l'intervistatore - “Nel primo caso, se la sente di pronosticare qualche nomination”?
Risponde Corsello: “Non mi sento di poter fare previsioni, né nomination, perché ritengo che nessun serio correttivo possa essere posto a sostegno della coalizione guidata dal dottore Guercio. In campagna elettorale ho gridato, dal palco di piazza Duomo, che si trattava solo di una armata Brancaleone, priva di progetti, programmi comuni e condivisi, tenuta insieme solo dal collante del potere e dell’odio verso la Vicari, e che - in caso di vittoria - si sarebbe arrecato un grave danno alla città. Purtroppo la mia previsione si è avverata, come ognuno di noi può agevolmente verificare”!

Il giudizio sulla giunta Guercio è questo, dottore Cocco; questo giudizio è stato dato da chi ora siede a fare il ViceSindaco. Lei si chiederà: ma ci sarà qualche consigliere che ci difenderà? (Poi, speriamo magari in qualche parola di Rasa - che scrive da una mezz’ora per cui avrà qualcosa da dire -)

Ma, una Giunta che viene qui, in Consiglio comunale, può essere sostenuta da 1, 2, 3 consiglieri?
Che tipo di Programma può portare avanti questa Amministrazione se non ha una maggioranza? E, allora, cosa si fa quando si ha dignità politica? quando si perde la maggioranza in Consiglio comunale, si cerca di riconquistarla e quando questo non accade, allora, un Sindaco che ama la città, si deve dimettere: non può portare la città allo sbando solo per tenere “la fascia”!
Questo è un Sindaco che, pur di tenere “la fascia”, arriverà in questo modo sino al 2012! E, non serve a nulla cercare Patanella, Cocco, Corsello, Torcivia e tutti gli altri, perché non può portare in Consiglio comunale nemmeno il regolamento per la “corsa con i sacchi”: Per cui, quale è il Programma? Cosa si fa nel frattempo? Il vero interesse verso la città è che, nel momento in cui questo Programma non può essere portato avanti, è inutile chiamare persone da fuori per fargli mettere la faccia.

Io sono rimasto meravigliato perché una persona che ha svolto per molti anni le funzioni di Servizio ispettivo nei confronti del comune di Cefalù, che svolge con professionalità il servizio di Commissario ad Acta - funzionario prestigioso, uno dei pochi laureati che ci sono -, viene qui a “metterci la faccia” per fare l’Assessore a chi? A Pippo Guercio, che non ha nemmeno 4, 5 consiglieri in Consiglio comunale! Ma, per fare che cosa?
Ma, l’ha saputo, il dottore Cocco, oppure no che ci sono 10 milioni di euro di debiti fuori bilancio?
Ora abbiamo scoperto, da un comunicato che abbiamo letto oggi, che hanno riapprovato il Bilancio; ed è stato riapprovato in un modo geniale”: c’erano 10 milioni di debiti? Sono diventati 3; per cui sette li abbiamo “congelati”, dove?! Li sconteremo nel 2011 e, parte, nel 2012! Questo è un cosiddetto “gioco di prestigio” fatto - dice il dottore Cocco -, con l’accordo dei Revisori (buon per loro ).

Noi abbiamo bisogno qui di assessori che lavorino tutti i giorni, che non confondano il proprio ruolo di lavoro con il ruolo di Amministratore di servizio; perché questo non va mai confuso! Uno non deve mai confondere il ruolo che ha, mentre lavora, e portarlo nella pubblica Amministrazione, perché quello è “conflitto”, non è “inopportunità” ma è “conflitto”!
Per cui, se l’avvocato Corsello ha dei conflitti, io stasera gli dico di toglierseli! Lei, se ha “conflitti”, assessore Cocco, se li tolga. Io non so se è stato nominato, per esempio, Commissario in questa ultima nomination che c’è stata. Ma lei non può confondere i ruoli, perché lei non può essere Assessore di Cefalù, qui, e, poi, va a Palermo ad assumere incarichi di Commissario ad Acta di altri comuni; perché lì c’è “inopportunità” ed anche “conflitto”!
Io, l’altro giorno, mi sono recato da Girolamo Gangi - che lei conosce benissimo perché è un suo collega -, è ho chiesto una Ispezione al comune di Cefalù. Ho portato carte, e mi chiedo, in questi giorni: se viene l’Ispettore Gangi al comune di Cefalù, o altro Ispettore che dovrà occuparsi di questioni contabili e dovesse trovare qui il suo collega di stanza, Giovanni Cocco, che lavora lì, con lui, a Palermo?
È ragione di forte “inopportunità” che possa capitare questo. Perché quello è un ruolo cardine! Se lei avesse fatto il Funzionario del Bilancio, o il Funzionario dell’assessorato agricoltura e foreste, nulla avremmo a che dire, ma se lei viene qui e, l’indomani mattina, si trova Palermo a svolgere funzioni delicatissime ...?!
Io, dunque, le auguro buon lavoro; sconti niente perché la nostra è stata una conoscenza, e questa rimane; ci rispettiamo - per carità -, però lei sa che svolgo attività di opposizione intransigente rispetto ai fatti che vengono giornalmente nascosti.
Guardi, gliene dico una per tutte, e così lei poi avrà modo di prendere appunti.
A novembre Roberto Corsello, allora consigliere, ha prposto un emendamemnto (poi approvato all'unanimità) per non effettuare spese in violazione all’articolo 191, comma 5.
! Poi, diventato assessore, contribuisce a spendere soldi, nella situazione in cui siamo (precetti, decreti ingiuntivi ), violando l’articolo 191, comma 5,
Allra mi chiedo cosa farà Lei per fare rispettare la volontà del Consiglio ?
Io penso che lei ha fatto una scelta sbagliata, tranne che qualcuno non gliel’ha imposto. Ma siccome conosco Giovanni Cocco, e so che nessuno potrebbe farlo - perché è persona libera -; sono convinto che questo non può essere.

Questo è il giudizio che l’avvocato Roberto Corsello dava della Giunta Guercio: “Una armata Brancaleone, tenuta dall’odio”; e, questo, è l’assessore, il Vicesindaco che lei si trova accanto. Lei ha accettato di venire a dare un contributo a questa città, lei ha voluto accettare di dare il contributo da “tecnico”; io penso che lei non avrà il tempo necessario, penso che lei non ha avuto neanche il tempo di controllare quello ha trovato, di capire che si è messo in una situazione veramente dannosa per lei e per la sua professionalità.
Per cui Le auguro buon lavoro .

Rasa
Stasera, la stanchezza del mio lavoro non mi induceva a potere parlare, ma vedo che il consigliere Lapunzina mi ha, poco fa, citato dicendo che stavo prendendo appunti. Io, in realtà, caro consigliere Lapunzina, stavo soltanto disegnando. Lei, purtroppo, come vedo - e forse fa bene - ha sempre malignità nelle sue cose; guarda sempre la estrema ratio, e, probabilmente, quello che le conviene! Io, stasera, dottore Cocco - che mi onoro già di avere conosciuto (perché sono stato ascoltato da lei qualche volta) -, devo ravvisare alcune cose che, come consigliere comunale di questa città, me ne duole e mi fanno male. Mi fanno male come cittadino cefaludese, più che come consigliere comunale.
Veda, stasera, è stato detto sulla sua persona - anche se non in maniera specifica ma generalizzata - che lei è un “mercenario”, che lei è una persona che è venduta ai soldi, che lei - da alto Funzionario della Regione siciliana - viene a Cefalù per inchinarsi a miseri € 1000.
Io questo non lo credo, dottore Cocco, perché chiunque lavora, per la legge, prevede un rimborso del proprio lavoro; io credo che ciò è previsto nella Costituzione italiana che lo rende dignitoso. Non ci sono persone che, lavorando, possono essere considerate “mercenari”, ma possono essere solo considerate, per Costituzione di questo Stato, “persone dignitose”! Quindi, questo personalmente, dottore Cocco, è forse una interpretazione un po’ più estensiva di quella che è stata data questa sera. E questo mi offende; queste parole, che sono state dette, mi offende come cittadino di questa città.

Altresì, cosa devo ravvisare?!
Le è stato detto, con toni garbati, che lei non avrà vita facile, sarà tutto difficile, addirittura si è messa in dubbio - poco fa - la sua professionalità. Si è detto, poco fa: lei si ritroverà poi con il collega di stanza non so chi, io non ricordo il nome! Questo sta a significare che lei sarà costretto a sottoscrivere atti anche contro la sua volontà. Io, siccome stimo le persone, in questo non ci credo; io credo che la sua figura ispettiva, quindi la sua natura ispettiva, quindi il suo essere abituato a svolgere una certa funzione, potrà solo essere un valore aggiunto; perché, intanto io la stimo come persona, e non voglio assolutamente vedere del marcio in quello che lei farà quando sarà a Palermo. Io non credo che lei confonderà i due ruoli. Almeno fino ad oggi lei questo non lo ha dimostrato! Quindi non posso essere precostituito in un giudizio. Stasera sono stati precostituiti giudizi nei suoi confronti. Ma veda, dottore Cocco, questi giudizi non sono stati preconfezionati verso la sua persona; sono giudizi già preconfezionati e precostituiti nei confronti di questa città. Io non sto, stasera, a dire che lei è il toccasana per le casse comunali; questo non lo posso ancora dire perché in realtà le somme su Giovanni Cocco, come assessore di questo Comune, io ancora - come nessun altro - le abbiamo potuto tirare.
Però, veda, precostituire il giudizio, precostituire già il futuro, predire il futuro, questo non è edificante per questa città perché già in una precostituzione significa porre in essere una precostituzione,

significa portare già questa città al macero. Già significa che pur se lei farà bene, lei farà comunque male. Se lei farà bene per la città di Cefalù, lei comunque farà “male” perché il giudizio è precostituito. Guardi, guardi, recentemente facevo, ho fatto esami di maturità e sentivo parlare i giovani e soprattutto, quando interrogato in storia, parlavano dell’era fascista. Là, sì, fecero dei giudizi precostituiti!
Io spero che questi giudizi precostituiti restino circoscritti e che non possano naturalmente infangare, che non possano - come dire - intralciare il cammino di questa città. Ciò non significa che se lei dovesse errare io non sono quà a “bacchettarla” su quello che, naturalmente, è giusto fare per questa città. Poi, non comprendo - forse perché sono arrivato in ritardo - perché qualche consigliere, alla fine, ha concluso il proprio intervento parlando del San Raffaele, parlando dell’Amministrazione del San Raffaele! Ma, dico: che c’entra, questa sera, il San Raffaele? Quale è il motivo per cui si parla, nella presentazione di Giovanni Cocco, del San Raffaele? È un qualcosa che non riesco a comprendere, come il perché questi consiglieri - che ho sentito verso la fine - sono così arrabbiati. Quale è il motivo che li ha indotti ad essere così arrabbiati? Probabilmente avevano altri programmi per l’Amministrazione di questa città e questi programmi non sono stati ascoltati e non sono stati portati avanti dall’Amministrazione comunale, nella persona del Sindaco? Questo è un dubbio che ho, e che non so se, un domani, qualcuno me lo potrà risolvere. Io le auguro buon lavoro, dottore Cocco, certamente vigilerò sul suo operato.

Liberto
Anch’io, questa sera, come il collega Rasa, mi sentivo così stanco da non voler intervenire; però è giusto che lo faccia, perché, mentre il sottoscritto, spesse volte, (per usare una terminologia del consigliere Rasa) è “spompato”, e nessuno riesce a “sollevarmi”; al contrario, ogni volta che il collega, consigliere Rasa, è “spompato”, chissà perché il Sindaco riesce a “rigonfiarlo”; si sente meglio, e trova la forza di provare a difendere un’Amministrazione che, fino a oggi, non ha saputo fare completamente niente per questa città.
Non voglio dilungarmi ma voglio solamente augurare, al neo-assessore, un buon lavoro, ricordandogli anche un particolare - che noi tutti sappiamo e che lei dovrebbe tenere in considerazione - e cioè che, rispetto forse a qualche altro Comune, in questo, gli assessori non sono a “tempo indeterminato” ma sono “precari”! Quindi, tenga in considerazione anche questo.
La ringrazio per essere tra noi questa sera e buon lavoro.

Il Presidente - propone di passare al punto successivo: Intitolazione della via...
Il Presidente legge la Mozione presenta dal consigliere Lapunzina e altri:

Lapunzina
Auspico soltanto che questa Mozione, presentata dai consiglieri della Partito Democratico, venga votata all’unanimità. E, poi capita proprio nella settimana del ricordo dei giudici Falcone e Borsellino, a pochissima distanza dal giorno in cui è stato ricordato il magistrato Paolo Borsellino. Io penso che, da parte nostra, sia un atto dovuto quello di intitolare una strada - noi ne abbiamo indicata una -, e anche quello di collocare una Targa in memoria degli stessi, Francesca Morvillo, eccetera.
Voglio cogliere l’occasione - e mi scuserete se lo faccio a voce in quanto non lo abbiamo inserito nella Mozione -, per ricordare alla Amministrazione comunale e al Vicesindaco - che penso si occupa anche di questa materia - di portare in discussione, al più presto possibile, in Consiglio comunale, il Regolamento per la Toponomastica, di cui questo Comune non è fornito. Ma questo soltanto per ricordarlo, perché vogliamo concentrarci sul testo della Mozione, sul significato di questa Mozione, dichiarando il voto favorevole dei tre presentatori. Mi auguro che lo stesso possa essere fatto dagli altri.

Franco
Voglio spiegare le ragioni che hanno indotto il gruppo del Partito Democratico a presentare questa Mozione, fermo restando che la memoria di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, di Francesca Morvillo e degli agenti coraggiosamente periti, come scorta, nei due attentati del ‘92, non appartiene a nessuna parte politica!
La nostra è semplicemente una proposta - che, tra l’altro, si colloca a 18 anni di distanza dagli attentati. Proprio in questi giorni - grazie al sito telematico Cefalunews -, ci veniva ricordato alla memoria che, già nel 1995, questo Consiglio comunale aveva discusso l’intitolazione di una strada (allora fu, in particolare, l’avvocato Restivo, consigliere comunale, a perorare che fosse una strada centrale della nostra città: una strada di valenza simbolica quindi) dedicata appunto ai giudici, così valorosamente periti, e in memoria certamente anche di altri eventi che sono recenti ma che rappresentano già una parte storica, non solo della nostra terra, ma, di tutto il nostro paese: dell’Italia intera.
Io ritengo che riprendere, a distanza di 15 anni, quel dibattito consiliare (nel quale intervennero consiglieri comunali di qualunque estrazione politica: da Benedetto Morello all’avvocato Restivo, dal consigliere De Vincenzo al consigliere Giardina) è certamente meritorio per questo Consesso ma deve essere - semplicemente, in maniera molto umile - un atto di omaggio e di risanamento di una ferita che ancora questa città patisce.

Questa città non ha, nella sua toponomastica, alcuna strada intitolata a martiri della lotta contro la mafia! Credo che sia “spia-indizio” di una certa mentalità, piuttosto acquiescente, che in questa città si è andata diffondendo nei decenni, cioè che Cefalù sia una sorta di “corpo estraneo”, di oasi felice, all’interno di una regione nella quale invece succede di tutto, ma che lascia impenetrabile questo territorio. Abbiamo imparato, storicamente ormai, a renderci conto che Cefalù non è affatto quella oasi felice, estranea dall’inquinamento e dall’infiltrazione del fenomeno mafioso, e che non è affatto estranea a fenomeni di superficialità e di mancanza di cultura della legalità (che fanno riferimento a mentalità mafiosa, come quella dell’omertà, dell’abuso e della collusione).
Intitolare una strada non è certamente la panacea di tutti questi mali; intitolare una strada - da un punto di vista didattico - è un’indicazione ben precisa a riflettere sulla memoria delle persone alle quali quella strada viene intitolata. Porre un cippo “alla memoria” - in particolar modo di Francesca Morvillo - è un doveroso e ritardato atto di omaggio a una donna che ha saputo accompagnare nella sua vita, fino all’estremo sacrificio, il suo uomo, condividendone - da un punto di vista umano e professionale - un percorso di straordinario livello, di profonda sensibilità.
Ricordare - in una targa, in un cippo, in un monumento - il sacrificio valoroso di uomini delle istituzioni; quali sono anche gli agenti semplici che sono periti in quegli attentati, perché quelli sono “uomini delle Istituzioni”, che nulla hanno di diverso da coloro che, a più alti livelli, sono periti per affermare gli ideali di Giustizia e di Legalità. Quindi, che siano accomunati nel ricordo coloro che troppo spesso rischiamo di confinare alla memoria dei “santini”, delle icone: Giovanni Falcone e Paolo borsellino che, invece, hanno vissuto, in vita, anche le incomprensioni e gli attacchi da parte della politica, hanno vissuto momenti di scoraggiamento e anche di emarginazione all’interno della loro stessa professione ma che, con la loro vita, hanno affermato le ragioni di quello che sostenevano ... e sui quali chiediamo fortemente che venga fatta piena luce, in ogni suo particolare, perché, a 18 anni di distanza, questa nazione non può tenere alcun segreto su fatti così tragici e così determinanti nella storia recente e futura del nostro paese.
Quindi ritengo che accomunare Giovanni e Paolo, insieme alla moglie di Giovanni, Francesca Morvillo, assieme a quegli uomini - che in maniera volontaria hanno voluto condividere fino in fondo la vita e anche la morte di coloro che scortavano -, sia un “atto di riconoscimento che questa città deve intraprendere un percorso” di approfondimento, sul piano della educazione alla legalità, in particolar modo con i giovani; e, in questo non credo che ci possa essere differenza fra l’Amministrazione comunale, i Gruppi consiliari, le Categorie, il mondo della Scuola, le Parrocchie. Dobbiamo recuperare un percorso di educazione alla legalità, dobbiamo fare in modo che le iniziative - che singolarmente vengono proposte nelle scuole o in altri luoghi di questa città - siano e diventino “sistema”, “rete”, perché i nostri giovani crescano non nel culto - fine a se stesso - di “figure eroiche del passato”, ma crescano nella vitalità delle loro idee.
E’ vero quello che dice Giovanni Falcone: “le idee camminano sulle gambe degli uomini”; dobbiamo farle “continuare a camminare” sulle nostre e sulle gambe di coloro che ci seguiranno! Ma, se questo noi non lo faremo, non lo faremo germogliare attraverso una profonda cultura della legalità, un profondo studio e una profonda riflessione che parta dalle scuole inferiori, dalle scuole primarie, dalle elementari, e dalle medie alle scuole superiori; che coinvolga tutte le menti più aperte di queste città - in particolar modo le menti giovani di questa città -, noi ci troveremo - fra qualche anno magari - ad onorare - negli anniversari - coloro che “sono morti per noi” per affermare la nostra libertà e il nostro diritto alla giustizia, e però ci troveremo con delle prossime generazioni sempre più in debito e sempre più distanti da una diffusa, radicata e sentita “cultura della legalità”.

E’ con questo spirito - che noi svolgiamo nel nostro piccolo, con quello che possiamo: come singoli e come gruppo - che mi fa particolarmente piacere ricordare che questa proposta che è venuta dai giovani del Partito Democratico, non perché si vogliono mettere (così come non ce vogliamo mettere noi) alcuna medaglietta o rendere - appunto, come dei “santini” - le persone (di cui stiamo parlando) e “spostarla” dalla nostra parte: sono patrimonio di Tutti, la proposta di questa Mozione è stata scritta con il contributo dei giovani, è stata discussa ed è stata voluta e portata ai consiglieri comunali con questo spirito. E credo che la nostra volontà che sia votata alla unanimità ... che possa essere patrimonio di questo Consiglio comunale, che non debba appartenere a nessuno e che, in tempi brevi, signor Sindaco, si possa attuare, realizzare quello che noi proponiamo - attraverso questa Mozione -, in un momento particolarmente sentito e che coinvolge tutta la città, non sia un evento occasionale ma che sia il punto di partenza di un percorso che questa nostra città può fare, perché ha delle sue corde, ha la sua storia, perché la nostra città ha una storia di cultura, ha una storia di profondo senso della giustizia (perché molte volta nella storia ci ha insegnato anche questo) ,
... possa essere un momento di riflessione perché anche altre persone - anche persone di qui, della nostra città - possano essere ricordate, indicate alla “memoria” dei giovani e delle persone del futuro: con una via, con delle targhe, perché, in questa città (che è un luogo storico, un luogo in cui vengono da tutto il mondo e nel quale, da tutto il mondo, ci vediamo apprezzare per la nostra cultura e per la nostra civiltà), ecco, allora,
che ci sia il ricordo “di altri” che si sono sacrificati fino in fondo per l’affermazione di una cultura della giustizia, di una cultura della legalità; e perché vengano promosse sempre più iniziative per testimoniare che questa città ha avuto, e ha, uomini che veramente ne costituiscono un vanto e un fiore all’occhiello da presentare al consesso internazionale che ci guarda.

Liberto
Sulla Mozione presentata non posso altro che essere d’accordo nel ricordare queste due emblematiche persone che hanno regalato la loro vita per tutti noi. Però colgo l’occasione perché, all’interno di questo Consiglio - qualche anno fa - avevo posto una Interrogazione verbale (a quei tempi, l’assessore addetto era l’assessore Gallà), al quale, avevo chiesto se c’era la possibilità (visto che era stata presentata già una Istanza da un paio di anni), per quanto riguarda il nostro concittadino caduto in guerra che - se non ricordo male - si chiama Cinquegrani. Nella stessa serata, l’assessore Gallà mi rispose (credo sia stato verbalizzato in quella seduta), che la cosa era stata già sottoposta alla Giunta, che ne stavate parlando e quindi - nella prima occasione utile -, quando si sarebbe trovata l’occasione di nominare, di intitolare una strada a questo nostro concittadino, la cosa sarebbe stata effettuata. Così non è stato, perché dopo questa dichiarazione dell’assessore Gallà, invece altre sono state le strade intitolate: a pionieri di turismo, ad altre persone che sicuramente hanno dato a questa città, ma mai è stata data udienza a questa famosa Istanza presentata dai parenti del nostro concittadino, caduto in guerra, di nome Cinquegrani.
Io ci tengo a precisarla questa cosa.
Sono pienamente d’accordo nel titolare una strada a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino ma ci tengo anche a sottolineare che anche questa Istanza venga portata, da questa Amministrazione, a termine. Se poi non è intenzione di questa Amministrazione tenere conto di questa Istanza - che ha, ripeto, circa due anni - vuol dire che dovrò anch’io presentare una proposta, in Consiglio, per cercare di far intitolare la strada al nostro concittadino Cinquegrani.

Rasa
Non posso che condividere la proposta che proviene dal Partito Democratico, però volevo suggerire, al Partito Democratico, se ritengono opportuno quello che dico io, perché io la vedo un po’ diversamente: di non intitolare una strada ad entrambi ma di far sì da avere due strade distinte, una intitolata a Paolo Borsellino e l’altra a Giovanni Falcone. Ritengo fra l’altro (e quindi questo è un suggerimento che volevo dare, se la Mozione può essere modificata anche in tal senso), opportuno creare una lapide che ricordi le vittime di quei giorni (che, a parere mio, il luogo ideale è il Tribunale di Cefalù) e, nello stesso tempo, che queste due strade da intitolare - una “Giovanni Falcone” e l’altra “Paolo Borsellino” - non vengano a sostituire nomi illustri di altri personaggi che si sono distinti in Italia.
Credo che (se il Partito Democratico vuole prendere questo mio suggerimento) questo - che voglio sia messo a verbale - è che la mia proposta (forse migliorativa della Mozione che presenta il Partito Democratico) è quella di intestare due strade, e che non si vengano a sostituire naturalmente altri nomi illustri per l’Italia. Con tutto il rispetto per Giovanni Falcone e Paolo Borsellino.

Il Sindaco
Condivido in pieno la Mozione presentata dal Partito Democratico. Come ha ricordato poc’anzi il consigliere Franco, già l’Amministrazione comunale, nel lontano ‘95 - subito dopo l’eccidio di Capaci e di via D’Amelio - aveva intitolato due plessi scolastici, uno al Procuratore, Paolo Borsellino, a Falcone e una a Emanuela Aloi: quindi tre Distretti scolastici hanno preso il nome di queste tre vittime che si sono immolate per il bene della Sicilia.
Oggi intitolare una strada ai due magistrati, alla scorta e alla moglie di Falcone, Francesca Morvillo, non fa altro che riaccendere, nei cuori dei siciliani onesti, quell’atto importante, quell’attività instancabile che i due magistrati - con tanto coraggio - hanno affrontato. Io spero (così come si legge, in questi giorni, sui giornali e anche dalle notizie che arrivano dai vari telegiornali), e mi auguro, che la verità possa venire a galla nel più breve tempo possibile. E, l’augurio che io faccio a tutti siciliani onesti è che spero che, ancor prima che le due strade vengano intitolate, si possa arrivare alla verità, dopo tanti anni!
Io volevo dire che abbiamo intitolato noi una strada anche al magistrato Lo Forti, morto a giovane età, non per fatti di violenza ma però per fatti di salute abbastanza gravi, e che aveva dato, questo magistrato, un contributo importante (aveva firmato tutti i mandati di cattura delle due stragi, sia della via d’Amelio ma anche della strage di Capaci), ed è questo il motivo per cui l’Amministrazione ha, diciamo, inteso onorare questo giovane magistrato morto in tenera età.
Volevo però aggiungere qualcosa: a Cefalù manca qualcosa che sia intitolato anche a Carlo Alberto dalla Chiesa - prendo spunto per questo -; me ne farò carico di proporlo alla Commissione toponomastica, che io presiedo, di intitolare anche una strada a Carlo Alberto dalla Chiesa, e, diciamo, di creare uno spazio particolare, una lapide dove vengano ricordate tutte le vittime della mafia.
Io spero, nel più breve tempo possibile, di convocare la Commissione toponomastica e potere dare vita a questo Mozione che ha presentato il Pd, e che, come ho detto, tutta la Amministrazione attiva condivide.

Il Presidente mette ai voti: otto presenti, unanimità
Il Presidente passa alla presentazione della Mozione seguente:

Lapunzina - pensando di interpretare il pensiero degli altri firmatari: Pasquale Fatta, Antonio Franco, Francesco Calabrese, Vincenzo Liberto, Angela Lo Verde, Laura Gattuso, precisa:
...questa Mozione era stata presentata non solo per chiedere alla Amministrazione comunale di incontrare i cittadini che protestavano e di dare loro una risposta - positiva o negativa, ma - dando loro una motivazione, nel caso di diniego -, anche di incrementare i canali comunicativi tra cittadinanza e Istituzioni, cosa che faceva parte del Programma del Sindaco Guercio, - senza polemica - forse un po’ dimenticata . Perché, diciamo, questa comunicazione non va fatta soltanto con qualche scarno comunicato, ma va fatta con rapporti continui, spiegando anche, certe volte, scelte di un certo tipo alla cittadinanza, anche con qualche comizio. Io dico che quando il Sindaco fa una scelta forte (come quella, ad esempio, del passaggio dell’acqua alla APS ), si possa presentare in Piazza (così io vedrei “il rapporto con i cittadini”) e comunicare “il perché” di alcune scelte.
Ecco, rafforzare questi canali comunicativi!
Questa Mozione noi la trasformiamo in una Raccomandazione.
Il Sindaco ha già incontrato - insieme all’assessore Corsello - il Comitato dei cittadini del centro storico! Noi abbiamo presentato allora questa Mozione perché ci sembrava giusto che fosse data una risposta positiva o negativa (senza entrare mai nel merito) a quei cittadini, e poi perché si rafforzino questi canali comunicativi tra cittadini ed istituzioni; la trasformiamo in una Raccomandazione nei confronti della Amministrazione, senza per questo chiedere il voto sulla Mozione ma trasformandola, ecco: in ordine del giorno, in raccomandazione.

Il Presidente rinvia il Consiglio a lunedì 26, alle 20.00