Parlando con l’Ass.re Vito Patanella - 11.12.'09

ritratto di Pino Lo Presti

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Questa è la nostra prima intervista - cui speriamo segua una lunga serie - con la quale vorremmo contribuire alla chiarezza delle posizioni, indispensabile per lo svolgimento di un proficuo dibattito.
Di fronte alla tentazione di fare una sintesi, personalmente mi sono fermato nella convinzione che - proprio per contribuire alla chiarezza - chi “riporta” deve, per quanto possibile, “togliersi di mezzo”.
Nel riportare fedelmente, non solo i concetti ma, anche l’articolazione e i modi del “discorrere” della Persone, siamo convinti altresi si offrano al lettore (che solo abbia la voglia e la pazienza di “capire”) canali interessanti per percepire anche l’uomo che quei concetti porta, e dunque la natura e la forza degli stessi.

Non “rapide ed efficaci news” da utilizzare a piacimento, ma oberose letture da praticare con responsabilità e rispetto.
In questo spazio, riportiamo solo le prime due parti dell’intervista, riguardanti l’emblematico episodio delle luci di Natale, e un “Appello” al Consiglio Comunale prossimo, del 16.
Alla terza parte: “i progetti”, dedicheremo uno spazio successivo.

Qualche nota biografica: da dove viene, che esperienze porta con se.
Nato il 26 dicembre di 42 anni fa, porta in dote naturale 55 anni di esperienza in avvocatura del padre. Avvocato lo divenne, a sua volta, con il conseguimento della laurea, nel 1991. Procuratore nel ‘94, iscritto all’albo dei “Cassazionisti”, si è occupato soprattutto di Diritto del Lavoro e Amministrativo, come contenzioso; ma, per passione e per eventi della vita, si è trovato ad occuparsi anche della normativa sugli apparati pubblici. Sino ad approdare ai primi progetti di financing in Sicilia, ma anche in Italia!
Di esperienza amministrativa ha, alle spalle, otto anni, a partire dai suoi 21 anni di età, come consigliere nella Circoscrizione “Palermo centro”, a Palermo appunto. Primo dei non eletti, nella lista della Rete del ’96, alle Europee, con Orlando Cascio, come rappresentante dei Circoli Socialisti.
Una estrazione culturale “socialista” della quale non rinnega niente. D’altra parte l’esperienza lo porta a concludere che l’unico sbocco di una volontà riformatrice socialista non può che essere al centro.
“Le riforme infatti si fanno insieme; non si possono mai fare all'interno di una divisione netta tra destra e sinistra. L'unico esperimento valido fu, dopo la costituente dei nostri padri, la Bicamerale, ma tutto fu fatto per farla fallire. Oggi si fa ciò che poi il governo successivo cancella; il riformismo vero si può fare solo al centro”.

Qual’è stato l'impatto con la macchina burocratico-amministrativa del Comune di Cefalù?

Rispetto alla media dei comuni che conosco, sotto il profilo professionale, quella di Cefalù è un tantino “sopra la media”, perché dirigenti e funzionari sono, professionalmente, piuttosto qualificati sia per il curriculum sia per come parlano, si pongono, ed espongono! E’ una macchina che ha bisogno di meno condizionamenti, provenienti dalla parte Politica, per lavorare in serenità. Non che la conflittualità politica non sia lecita... ma soltanto quando svolta nelle sedi deputate; viceversa, quando si scarica sugli uffici, questi si ritrovano ad esserne irretiti, a detrimento della capacità di iniziativa. Non bisogna, da parte dei politici, entrare negli uffici a "gamba tesa"!

Laddove siano ipotizzabili dei rilievi di legittimità su Atti amministrativi, l'amministratore, il consigliere va alla Corte dei Conti; spero mai davanti alla Procura (perché dovrebbe ammettersi sempre la buona fede di chi fa un errore). Ciò non toglie che, laddove vi siano elementi di rilievo penale, si adisca al Giudice naturale.

PARTE PRIMA - Cos'è successo per le luci di Natale quella mattina?

La dott.ssa Fertitta ha un grandissimo amore per questa città, una grande passione per le tradizioni e per la cultura di questa città; giustamente, avendo interpellato il Sindaco, l'Assessore, e anche - così lei dice - il consigliere Lapunzina, sulla possibilità di salvare, comunque (dalla manovra di riequilibrio di bilancio), la somma per le luminarie, ha contattato - cosa assolutamente legittima, perchè nei suoi pieni poteri e facoltà di farlo - la Ditta (l'unica peraltro che aveva già fatto una proposta di Luminarie).
Si consideri che siamo in un ambito artistico per cui è facoltà del Funzionario scegliere tra ciò che artisticamente ritiene più valido. Questi poi avverte la Ditta se il suo preventivo è risultato accettabile e quindi indica un certo giorno può iniziare il montaggio. Perché fossero accese entro l'8 dicembre, la Ditta - di sua spontanea volontà e all'interno della sua libera programmazione -, nottetempo, ha montato le luminarie dappertutto. Per farle trovare accese, alla città, l'8 dicembre, avrebbe dovuto anche fare il contratto con l’Enel (il cui costo, assieme al costo dell'energia utilizzata, è compreso nel contratto). Quindi per proprie ragioni di tempo, li monta “notte, notte”, così che la mattina Cefalù si svegli con le luminarie a posto.

Il trenta sera, era mancato il numero legale per l’approvazione delle variazioni di bilancio.

Era avvenuto, poco prima dell’inizio del Consiglio, un pre-dibattito, nel quale si proponeva un emendamento, da parte del consigliere Greco e altri. Questi, ritenendo valido portare avanti quello che doveva essere il programma iniziale per il Natale (maturato in concorso con le associazioni), propongono un emendamento, dove dicono; non solo per le Luminarie; salviamo anche € 15.000 per il Natale. Salviamo anche altri € 10.000 per l'Ufficio tecnico erariale (che deve fare la valutazione e la stima degli immobili che devono essere venduti, per il riequilibrio di bilancio, disposto dal Consiglio comunale). Su questo emendamento, sostanzialmente, il gruppo del PD e quello di Miccichè non sono d'accordo!

L’emendamento era per impinguare o per lasciare la cifra così come stava?

L'emendamento Calabrese-Lapunzina dice che, oltre ai 2 milioni di euro previsti nella manovra di riequilibrio di bilancio, occorre prendere altri € 109.000, dai capitoli, per finalizzarli ai futuri debiti. Questo emendamento implica l’azzeramento completo della disponibilità di somme per il Natale; così che, di fatto, restano soltanto i € 12.000 per le Luminarie, cifra già concordata con il Sindaco e con la signora Fertitta.

La signora Fertitta ha già la conferma (per quanto mi dice lei - anche dal consigliere Lapunzina -, non lo so!), sicuramente da me e dal Sindaco, che i soldi per le Luminarie ci sono.
In Consiglio comunale c'è anche però chi ha il piacere - per la dignità di Cefalù, un sorriso sulle labbra (in mezzo a tanti guai), per fare lavorare 10/15 associazioni -, di spendere altri € 15.000.
I progetti delle associazioni sono encomiabili tutti; ne abbiamo selezionato alcuni, convenendo che quando il preventivo fosse superiore al budget consentito si sarebbe, da parte loro - dovuto “restringere” sino alla soglia del recupero delle sole spese; altro che compensi (parliamo, tra l’altro, di manifestazioni fatte con soli € 500)!

Il venir meno del numero legale, a seguito della mancanza di un accordo (alcuni non erano venuti per altri motivi in verità), è stata una strategia preferita da alcuni ma prevista, legittima, e assolutamente valida; non solo in questa sede ma dappertutto (far mancare il numero legale è uno strumento con il quale l'Opposizione molto spesso non fa passare alcuni atti). Non c'è alcunchè di straordinario in questo, nessun delitto!

Detto ciò, mi risulta che alle otto del mattino, viste le Luminarie, il consigliere Lapunzina va a chiederne “conto e soddisfazione” alla signora Fertitta.
E’ certamene legittimo che un consigliere comunale si rivolga “in tal senso” all'Assessore al ramo, nelle sedi politiche, in Consiglio comunale con delle interrogazioni ... (!)... Che si vada invece nella stanza del Funzionario - come ho detto in precedenza - è un metodo che non condivido, - ritengo - per un fatto di correttezza istituzionale!
Cosi’ facendo, il Funzionario non ha quella serenità per lavorare proficuamente, di cui dicevamo prima.

L'assessore ha degli strumenti politici e amministrativi per potere dare delle risposte concrete.
Quando, arrivato per una riunione di Giunta (in cui si doveva proprio approvare la Delibera per le Luminarie), mi accorgo della loro assenza - essendo che si era rimasti d'accordo con la ditta, per giovedì (e sicuramente dopo che l'atto formale amministrativo fosse stato completo) -, chiamo la signora Fertitta, la quale mi spiega quanto successo; e cioè che la Ditta aveva intanto portato avanti i lavori, in assoluta buona fede, per fare cosa gradita alla città!
Evidentemente tutto questo, in assenza di un “Atto amministrativo perfetto”, se, nella migliore delle ipotesi, comporterebbe un ‘debito fuori bilancio’; nella peggiore, darebbe spazio, legittimamente, alla Opposizione per far baccano, e averne anche ragione. Per evitare ciò, a questo punto, abbiamo chiesto alla Ditta di rimuovere immediatamente le Luminarie in attesa che si perfezionasse l'Atto. Si è ritenuto giusto - e io ho insistito in proposito - che si facesse, a questo punto, una Gara all'Offerta con almeno tre ditte.
Questa procedura ha, tra l'altro, prodotto di risparmiare, da un lato, circa 2000 euro, dall’altro di lasciare “scoperte” alcuni zone come in via Roma. Ciò è stato consequenziale al fatto che essendo la base d’asta di € 12.000, e dovendo andare al ribasso...!

La Ditta aggiudicataria e la stessa che aveva montato?

Non lo so!

Il budget complessivo per il Natale?

È di € 15.000 + 10.000, per le attività turistiche. Però quello che non si sa, o si vuol far finta, è che, nell'ambito della Delibera di Riequilibrio di bilancio, il Consiglio comunale, all'unanimità, aveva votato un emendamento nel quale si diceva: per tutto il 2009 e per tutto il 2010, comunque la Giunta è tenuta a fare le spese previste per legge ai sensi dell'articolo 191 del T.U., quinto comma; e cioè “quelle spese assolutamente necessarie”, secondo la legge. Con una interpretazione ormai uniforme, le spese del 2° comma del 163 sono: Impegni già assunti dall'Amministrazione, Contratti a soluzione differita (le forniture energetiche), e quegli Atti ‘indispensabili’ come il versamento di contributi.., e quelli ‘indefettibili e necessari’, dovuti dalla “somma urgenza”. Nello stesso, poi si dice: E, comunque tutti quegli Atti che servono ad impedire un danno patrimoniale alla Amministrazione.
Questi sono gli unici Atti che la Giunta potrà fare, per disposizione del Consiglio comunale, nel 2009, e sino a quando non sarà approvato il nuovo bilancio di previsione.

PARTE SECONDA - un appello al Consiglio Comunale

A meno che il Consiglio comunale non capisca che, oltre le spese previste per legge, ne esiste serie altra - in cui solitamente finiscono quelle più penalizzate (quelle che arricchiscono l'animo e le menti, patrimonio quindi non solo per Cefalù, ma per l'Umanità); finché non si capisce che queste sono più necessarie, a volte, di alcune tra quelle previste dalla legge - noi evidentemente non possiamo fare nulla!
Ci troviamo in un anno in cui, sul capitolo di bilancio si trovano somme, e però non le possiamo spendere perché il Consiglio comunale ha detto che non possiamo fare spese, se non quelle previste dalla Legge. E, le spese per il Natale, per le Associazioni culturali - che avrebbero animato la cittadina - di certo non rientrano tra quelle che la Legge considera “necessarie”.
Le associazioni, bisogna riconoscere,hanno peraltro presentato programmi veramente vasti: dal teatro dialettale del ‘Natale in Casa Cupiello’, di una associazione di pescatori, sino al “mercatino” dentro la Corte delle Stelle; o concerti da camera. Attività che andavano da quelle squisitamente ‘popolari’ (nel senso positivo del termine), sino a quelle ‘colte’ (ma non per questo migliori di quelle popolari).
Abbiamo le risorse economiche, nel capitolo, ma non le possiamo usare!

Credo che questo sia il prezzo di uno scontro politico che non produce l’interesse dei cittadini.
L'arricchimento culturale di un posto - qualunque esso sia - si ripercuote sempre nell'arricchimento economico di quel luogo. Ancor più quando quel luogo vive del 50% di turismo. Se io non metto in cartellone, a Cefalù, attività natalizie, nessuno - in un periodo come questo - ha interesse a venirci; se ne va in un paese vicino, o a Terrasini, ma non ha qua. E’, questo che, per me, costituisce un danno patrimoniale per l’Ente!

Se il Bar non ha i tavolini occupati, non fattura. Se non fattura, l’addizionale Irpef (che lui paga, dello 03%), se per il 2008 è stata di 100, nel 2009 sarà 90. Il Comune cioè incasserà -10 rispetto all’anno precedente; non è questo un danno patrimoniale per il Comune?
Impedire all’Attività commerciale, all’Imprenditore, alle Attività di ristorazione, di incrementare i loro introiti, non arricchisce culturalmente il paese, e non da occasione ai turisti di venirsi a deliziare a Cefalù. Non è questo un danno per tutti, Consiglio comunale e Amministrazione compresi?
Se non si comprende questo, non si va da nessuna parte!
Allora, un atto responsabile - a mio modo di vedere (perché siamo ancora in tempo) -, sarebbe che il Consiglio comunale, giorno 16, dica: attenzione, noi abbiamo detto questo; oggi vi diciamo però che (considerato che non si possono più fare variazioni di bilancio, superata la data del 30 novembre), si autorizza la Giunta alla spesa di quei capitoli che ancora possono essere spesi!
Se, il 16, il Consiglio comunale mi approva questo, l’indomani mattina, ho pronto il Programma per le Associazioni.

Allo stato attuale, considerando la realtà di nove consiglieri che hanno presentato una Mozione di sfiducia, e quindi che la metà del Consiglio vuole mandare a casa il Sindaco e la Giunta, non credo che ci siano i margini per trattare con il buon senso, perché diventerà prioritario lo scontro politico.

All’interno di questa situazione di scontro, quali margini ancora le restano per potere svolgere il suo Ruolo?

Siccome sono venuto solo come assessore tecnico - al di là delle passioni politiche che ognuno ha -, non compete a me appellarmi alla Ragione della Politica del Consiglio comunale; questo è un ruolo del Sindaco, evidentemente l’unico che è stato eletto dai cittadini. Potrei dire la mia al Sindaco ma non certo in questa sede o alla cittadinanza.
Quindi non posso parlare al Senso politico del Consiglio comunale, non mi posso che appellare se non al buon senso nei confronti dei cittadini, nei confronti dei tanti commercianti, nei confronti delle tante attività di ristorazione e nei confronti dei tanti alberghi, perchè siano messi in condizione di chiudere positivamente l’anno più nero della storia dell’economia!
Nonostante qualcuno mi abbia accusato di sottrarre al Comune responsabilità che attengono ad una sfera internazionale (dicendo che l’Assessore sa solo discutere dei massimi sistemi, e non dei fatti concreti), la crisi economica internazionale si ripercuote sulle famiglie, perchè non dovrebbe altrettanto sui Comuni?
A Cefalù, di necessità, abbiamo aumentato la spesa per l’assistenza; molti più minori che hanno bisogno, molte più famiglie povere, il tasso di tossicodipendenza si è innalzato (per cui i ricoveri):
Questa spesa sociale che si innalza è frutto di un malessere economico internazionale.
Allora non si può dire che io parli dei ‘Massimi sistemi’, piuttosto della nostra realtà, che è dentro le nostre famiglie, e dunque dentro anche il Consiglio comunale.
A fronte di tutto questo, io credo che i cittadini di Cefalù si meritino che il Consiglio comunale - almeno su questo - faccia un passo indietro: consentendo alla Giunta di approvare un Piano per il Natale 2009 - ancorché in ritardo -, che consenta alle attività economiche di poter avere un incasso dignitoso per questo fine anno; perché sicuramente i turisti verrebbero!

Stando così le cose, ‘drammaticamente’ come stanno, e ammesso che il Consiglio comunale, proprio per quella conflittualità, non faccia quello che lei auspica, lei con quali strumenti economici si ritrova in conclusione ad affrontare questa situazione?

Nessuno strumento economico: noi abbiamo solo i soldi per pagare le luci, e basta!
Come dicevo prima, ci sono somme nel capitolo di bilancio - scritte ma con divieto di utilizzo sancito dal Consiglio comunale -; aggiungo, che - in base alle motivazioni precedenti -, potrei anche fare una forzatura, e dire: il danno patrimoniale c’è, il 163, 2° comma c’è, io il Piano lo approvo lo stesso!
Però - lo domando a lei -, i cittadini di Cefalù cosa direbbero (?): direbbero che un assessore tecnico si mette contro un organo politico!
Quindi, da parte mia, solo un appello al Consiglio comunale, il 16 dicembre, ma rispetto alla sola vicenda di Natale. Credo che troverò molte, molte, molte orecchie disattente, o volutamente disattente, a questo appello; poiché, in questo momento, la priorità è una Sfiducia che “blocchi”!