Parlando con l’ass.re Vito Patanella (11.12.’09) - Parte Terza - I Progetti

ritratto di Pino Lo Presti

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(l’anno Ruggeriano, Cefalù “Patrimonio dell’Umanità”, Cefalù come “pacchetto” unico di beni culturali, il risanamento economico).

Il 10 novembre, i più attenti ricorderanno che - a parte i € 35.000 per il Natale - dissi che avrei cercato di fare il più possibile senza usare una lira del Comune (una cosa insolita ma probabilmente vera se i fatti mi danno ragione).
Ci sono risorse provinciali, regionali, nazionali e comunitarie che, se adoperate con intelligenza (programmando per tempo in maniera corretta), possono mettere nelle condizione di fare anche più di quanto si potrebbe con le risorse Comunali.

Cefalù, con la sua storia, ricca di tanti contributi, deve sostanzialmente la sua notorietà a Ruggero. Se non ci fosse stato lui, Cefalù sarebbe sicuramente sempre un ridente paesino di mare ma non avrebbe una delle opere più importanti che la cultura normanna ci ha lasciato.

Io immagino, grazie al Bando “Cittadine d’Europa”, pubblicato il 1 dicembre - ma di cui ero già a conoscenza -, di dedicare un anno intero a Ruggero II°, partendo dal coinvolgimento di tutti cittadini e di tutte le scuole (su un tema forte qual è quello “la Vita, la Storia e l’Insegnamento di Ruggero II°), e - su questa linea - approdare, a fine anno, ad un obiettivo ambizioso, ma perseguibile, qule è quello della dichiarazione di Cefalù come “Patrimonio dell’Unesco”.

Abbiamo Collinpietra, ad Agrigento, Noto, le isole Eolie, ma, da questa parte, non abbiamo nulla; sicuramente non in provincia di Palermo. Come si può non pensare ad una città come Cefalù, con l’unicità della Rocca, con l’unicità del Duomo, con l’unicità dei suoi cittadini (perché particolari sono i cefaludesi: si o no ?), e non crearvi le condizioni per una tutela, per una vetrina così importante come è quella dell’Unesco?

Per fare questo, l’Anno di Ruggero, (il cui progetto che stiamo scrivendo, grazie alla collaborazione del professore Aurelio Pes, di Confindustria Sicilia, il consorzio Medi-europe - che ci assiste sotto il profilo tecnico) immaginiamo un percorso da sottoporre a Bruxelles - per la sua approvazione -, che, partendo dalla riproposizione dei luoghi di Ruggero II°, (voglio evitare di dirle tutto perché lo riservo ad una conferenza stampa, una volta presentato il progetto) coinvolga l’Istituto d’arte in laboratori teatrali che, per esempio, riproducano il Mantello di Ruggero (che si trova al museo di Vienna), e i costumi dell’epoca. Che coinvolga inoltre tutte le maestranze che si sono sempre occupate di teatro, per una rappresentazione scenica magari per le vie della città, proponendo la rappresentazione dell’opera di Ruggero II°, fatta da un musicista polacco ..., rappresentata nel 49 a Palermo, al Massimo. L’Ufficio del Catalogo della Regione siciliana, ha l’intera ripresa video di quell’Opera! Quindi l’idea è utilizzare questo strumento per una sua riproposizione fedele: in che chiave, in che modo, il professore Pes ci sta lavorando (lasciamo ai Maestri la possibilità di creare, riservando a noi quella di realizzare) ... sino ad un gemellaggio con quella cittadina tedesca dove si trova una riproduzione fedele della Cappella Palatina, che è poi la città dove è nata Angela M., la quale si potrebbe cercare, in quella occasione, di portare a Cefalù, come lancio promozionale di Cefalù sull percorso di accesso all’Unesco.

Credo che questo sia “dare vetrina internazionale”; su una “Idea-forza” che è quella di Ruggero II°. Ruggero non è un siciliano; forse per questo ha lavorato bene in Sicilia. Purtroppo noi siciliani abbiamo questo difetto che, quando andiamo, fuori lavoriamo benissimo e ci facciamo onore, quando lavoriamo per la nostra terra abbiamo sempre bisogno di quello di fuori, che forse ha il coraggio, la forza anche economica molto spesso, per realizzare le cose. Facciamo di tutto per smontarlo e fare in modo che le cose non le possa fare, ci inventiamo “di tutto e di più”, perché lo “straniero” si trovi male e non faccia le cose. Ma siccome sono più ostinati di noi, riescono sicuramente meglio.

Domando se, all’interno di questa grande occasione, ci sia un margine per verificare la possibilità di un ritorno delle tombe di Ruggero e della moglie.

“Scuitare” i morti non è mai bello!

In questo caso si tratterebbe di “rasserenarli”!

... soprattutto quando tocchiamo la Santa Chiesa ... un progetto più che ambizioso...

Si tratterebbe di rispettare la volontà di chi è morto!

Ci troveremmo di fronte a difficoltà tali da far fallire il progetto prima di nascere. E, io sono per fare le cose, non per ammazzarle sul nascere. Alcune cose si possono proporre, sapendo però che sono progetti più che ambiziosi!

Ricordo il caso di Castelvetrano, dove nel locale museo civico è tornata - dopo vent’anni - una statua bronzea che si trovava al museo Salina di Palermo. Cerimonia, trionfalismo, ma mentre il Museo archeologico di Palermo era visitato da 40.000 visitatori l’anno, a Castelvetrano no, ed è finita per essere nomata “u pupu”!
Tanto più una cosa è bella, tanto più occorre valorizzarla, e non necessariamente a casa propria. Con ciò non intendo dire che non si possa immaginare di far presente che era volontà di Costanza di Altavilla e di Ruggero II° fare il loro sonno qui a Cefalù e non a Palermo; possiamo anche provarci ma non so cosa incontreremo, mi informerò.

In linea di principio, è un debito che questa città ha nei confronti di questo signore!

Non c’è dubbio, non vorrei però che finisse come “u pupu” di Castelvetrano che si trovò particolarmente sfortunato anche perché, in quel periodo, iniziò a fare bella mostra di sé, a Mazzara, il Satiro; così che il “giovane” di Selinunte passò subito in secondo piano.

L’idea di Aurelio Pes nasce da una considerazione: non c’è mai stata a Cefalù una statua di Ruggero II°: “C’è quel molo, perché non la mettiamo lì”? Mi chiama l’avvocato Punzi (padre), con il quale ho avuto un incontro alla Auser (e scopro che hanno già fatto delle prove per la rappresentazione della storia di Ruggero II°): “Devo darle una notizia meravigliosa: c’è la statua di Ruggero II°; l’ha fatta il maestro Salvato, e si trova a casa sua perché non ci sono € 15.000 per fare il basamento da collocare proprio lì al Molo, dove diceva lei”!
A questo punto, anziché per il concorso di idee per la statua, impegneremo le risorse per fare il piedistallo della statua che è già stata pagata, realizzata (‘06/07) e che non aspetta altro che fare spazio nello studio dell’artista. Naturalmente questo è stato inserito nel Progetto che si sta elaborando e che sarà presentato a febbraio; il Bando prevede la presentazione entro il 1 febbraio e l’approvazione entro 30 giorni. Se l’approvano, saranno disponibili immediatamente i fondi, direttamente da Bruxelles.

Tornando a Natale, il discorso è rimandato al 16 dicembre; in caso di risposta sfavorevole resteranno solo le luci.
Con l’occasione intendo scusarmi con le Associazioni (delle quali ho percepito l’entusiasmo è che ho trovate preparatissime), ma non per quello che, io Vito Pantanella, non ho potuto fare, piuttosto a nome di tutto il Consiglio comunale e di tutta l’Amministrazione. Siccome però sono io che ci metto la faccia, sono io che devo chiedere scusa, responsabilmente. Ancorché, come Vito Pannella, non mi sento responsabile, ma rappresentando un’Amministrazione, devo dire che non abbiamo fatto quello che secondo me era giusto fare!
Annoto una cosa però che mi piacerebbe - e qui ritorna lo spirito riformista -, che se tutte le associazioni si mettessero insieme, dimostrerebbero una forza non indifferente che comporterebbe, nell’immediato, di dare attuazione all’articolo 29 e 30 dello Statuto che prevede la Consulta, e, nel prosieguo, di fare veramente pressione sul Consiglio comunale. Ma se per primi loro restano immobili, diventa tutto più difficile.

Teatro, Corte delle Stelle, Rocca, valorizzazione dei beni storici, architettonici monumentali e paesaggistici (come mai è stata pensata una delega specifica proprio per la Rocca?

L’ho chiesta io volutamente perché un progetto di valorizzazione per Cefalù non poteva prescindere dalla Rocca. Fare un progetto specifico per la Rocca significa, per i cefalutani, prendere un impegno specifico; perché la Rocca è “sacra”, sotto ogni profilo!
L’assessore Leanza, che devo dire ha ben lavorato, sta per pubblicare un Bando per la gestione dei Beni Culturali. L’idea che io ho da diverso tempo di Cefalù, avendo avuto modo di apprezzarla sin da piccolo, venendovi diverse estati, è quella di “un unico” bene culturale; dove tu metti un piede, e, da quel momento in poi, ti affidi ad un Comune a una Società privata, a delle Associazioni, a chi- facendo sinergia - è in grado di offrirti una cultura dell’accoglienza sistematica che ti spinge non solo ritornare ma a ad esserne il primo sponsor.
Nella iniziativa di Leanza, che sta facendo i nuovi Bandi per la gestione dei Servizi aggiuntivi dei siti culturali ed archeologici, c’è una misura prevista di 60 milioni di euro per la gestioni affidate ad ATS (associazioni temporanee di scopo), costituite tra pubblico e privato. Qual è l’idea? Individuare, con un Bando di evidenza pubblica, il Soggetto gestore; non importa se è una società, una associazione, un gruppo di associazioni. Esso deve però avere l’esperienza sufficiente per garantire il risultato di un progetto, presentato dal Comune, che non sia solo per la gestione della Rocca, del Teatro o della Corte delle Stelle, o degli altri beni di interesse comunale, ma della “Città” di Cefalù come “unico bene culturale”.
L’esempio del caffè, nel film “Mediterraneo”, in cui Abatantuono invita l’interlocutore - che si lamenta che non riuscirà mai a prendere quel caffè che sà di sabbia - ad aspettare che decanti, può essere utilizzato per dire che Cefalù è come quel caffè, che non può essere gustato venendo da un qualsiasi luogo con un pullman per una breve visita di due ore; Cefalù è un luogo che si deve godere piano, in una una settimana ma anche in tre giorni, se c’è chi guida, coccola, spiega, intrattiene e informa che ci sono dei bagni davanti alla villa, anche se a pagamento.

A Capri costano cinque euro ma non c’è la necessità di andare a rompere le scatole al bar più vicino. Gli accompagnatori per i bambini, l’audio guida, le schede che si mettono nel telefonino che interagisce con GPS.
Ogni anno, a Firenze, fanno la Mostra internazionale dei Servizi aggiuntivi, con tutte le innovazioni. La società che verrà scelta dovrà essere aggiornata sino all’ultimo ritrovato, e avere le professionalità per tutto questo. Questo significa creare una Gestione di Cefalù come “pacchetto unico culturale”, affidato a una società competente che riconosce al Comune la sua percentuale su tutti gli introiti, che - secondo il Bando che si farà - potrà andare dal 10 al 40%, graduato sui singoli servizi. Questo consentirebbe alle casse comunali di arricchirsi di un nuovo introito, al turista di avere personale qualificato e a chi gestisce di promuovere quelle iniziative, quegli intrattenimenti, quei passaggi che ormai sono patrimonio di tutta Europa. Non possiamo continuare a vedere che a Bruxelles la gente si mette in fila per vedere in mostra una pietra del 1800 e noi che ne abbiamo magazzini pieni, nessuno le espone.
Questa l’operazione, che noi andremo a fare con i soldi del POR - appena uscirà il Bando.
Incontrerò, la prossima settimana, i funzionari dell’assessorato per capire se effettivamente l’idea di una gestione unica di Cefalù è accessibile al Bando, o se invece dobbiamo “impacchettare” i singoli monumenti! Troveremo una soluzione tecnica, ma l’idea guida resterà quella.
Sarebbe questa - se vuoi - una piccola eredità che resterebbe al paese, fatta con soldi non del Comune, ma che anzi ne arricchisce le casse. Soldi che poi vai a utilizzare in diversi modi.

In quel caso, non avrei più bisogno di sapere se ci sono fondi comunali per il Natale, tanto vado destinare quei fondi direttamente alle associazioni che mi fanno animazione, oppure per tutti quei piccoli interventi di manutenzione delle strade, dei marciapiedi, dell’illuminazione - che sono centinaia ogni giorno in un paese - che non si fanno perché non ci sono i soldi per farli!
Però, tutto questo si fa in uno spirito di collegialità e di collaborazione che il Consiglio comunale deve ritrovare e, parliamoci chiaro - stando così le cose -, qualunque Sindaco: Guercio oppure Lapunzina (per dire due nomi estremi), non potrà minimamente gestire o governare questa città perché troverà sempre l’altra metà pronta a dirgli - vero o non vero - che “se ne deve andare”! Allora fermiamoci sulle idee, stabiliamo il metodo, vediamo se ci piacciono ma mettiamo in campo delle idee, delle proposte, dove tu mi dici che l’idea di Cefalù come “unico bene” da gestire è una...; se invece siamo d’accordo, poi stabiliamo quale Società deve essere, sulla base dei requisiti migliori; ma questo lo si fa con Bandi di evidenza pubblica; se invece dobbiamo affidarci soltanto alle associazioni cefaludesi, ognuna farà la propria parte, il suo ruolo, coordinate da uno “scienziato” dell’accoglienza turistica!
Stabiliamo come fare, ma intanto- se siamo d’accordo su quell’idea - non ostacoliamola “per partito preso”!
Altrimenti, dimmi qual è la tua idea, essa però non può essere l’immobilismo, il tanto peggio tanto meglio, perché tanto i cefaludesi non saranno mai d’accordo; ci sarà sempre l’altro 50% che dirà “vattene”!

Presentare una Mozione di sfiducia nell’anno più nero che si sia conosciuto al mondo, dove la Provincia di Palermo scopre che si sono volatilizzati 30 milioni di euro (per primo, il presidente Giovanni Avanti, che mi aveva detto: “Vito, a Cefalù ci credo, mi voglio impegnare; per la Provincia in Festa e per il Natale, manderò tanti spettacoli, manderò tante iniziative culturali”; l’altro giorno invece mi disse: “Guido ferma, non mi dire niente; sò tutto, non posso farci niente perché pensavamo di avere 35 milioni ma “spirieru”, e ora dobbiamo andare a coprire questa falla!), in un momento in cui alla Regione succede quello succede (non sta a me commentarlo, ma c’è una situazione in cui ci si ritrova “l’un contro l’altro armati”), in una situazione del genere, noi che facciamo (?): mettiamo benzina sul fuoco, facciamo una Mozione di sfiducia, così teniamo - da qui a fine anno - il Consiglio comunale a discutere della Fiducia, per poi scoprire che - se ci sono i numeri - avrai per sei mesi un Commissario, e poi alla fine voterai per un’altra Giunta, in cui continuare a dividere e spaccare; nel mentre che si è fatto per Cefalù?
C’è un modo di dire cefaludese per alludere, a fronte di un’urgenza, alla risposta svogliata, ad esempio, dell’ idraulico: “si, dopo il salvatore ne riparliamo”!
Tanto per dire, in senso grazioso, che c’è sempre un traguardo “sacro” del “Salvatore” per il cefalutano. E allora noi che facciamo nel frattempo, diciamo ai cefaludesi: “dopo il Salvatore ne riparliamo”?

Allo stato, abbiamo l’appuntamento di febbraio e, per i beni culturali, aspetto che esca il Bando, che - a quanto mi dice Leanza - sembra sarà immediato. Sono due cose distinte e separate!

Chiedo se già il Progetto con cui risponderà al Bando è definito o e ancora aperto a un contributo di idee.

La prima cosa che farò, quando uscirà il Bando, sarà quella di informare tutte le associazioni che è uscito il Bando, e chiedere: “chi conoscete che ci può aiutare”? Io, di certo, ne conosco - e di prestigioso livello - ma sono “nomi” nazionali che bisogna invitare; potrebbero essere interessati o meno a venire a Cefalù. Lo stesso va detto alle associazioni: partiamo col valorizzare quello che abbiamo - non c’è dubbio -, vediamo quali risorse ci sono ... (quando sono venuto qua, mi dissero: “per la Rocca c’è un progetto di Legambiente”; e, allora, fatemelo vedere! “Ma” - dice - “allora, devi convocare Legambiente”, ma io sono qui, e non perché sono di Palermo non ci sono ogni giorno; ci sono gli uffici! Il mio cellulare credo che ormai l’abbiano tutti; io sono aperto a ogni confronto!

Per quanto riguarda la Rocca ha sentito anche parlare di una ipotesi che veda il Comune restare ente gestore - in specie della politica culturale e sociale della Rocca -, e le diverse associazioni - in base alle loro qualifiche - prenderne in carico i singoli servizi?

Ci dobbiamo mettere d’accordo, o pensiamo che sono tutti fessi, oppure dobbiamo capire che la gestione di un bene culturale deve essere economicamente produttiva. L’affidamento differenziato dei servizi rende improduttivo la gestione per chi la fa. Se io intercetto 40.000 visitatori l’anno e, a tutti loro, un unico soggetto propone 5/6 alternative, comunque l’introito andrà all’unico soggetto. Se si perde nella scalata, guadagnerò nella visita archeologica, o viceversa, però avrò sempre 40.000 soggetti che di sicuro si compreranno almeno una cartolina l’uno. Se invece affido la gestione di quel servizio a cinque soggetti diversi saranno tutti e cinque in perdita, faranno lavorare dei lavoratori in nero e non qualificati, non produrranno una lira di introiti al Comune.
Il Tizio e il Caio costituiscano una Società, e io mi relazionerò con essa, un unico Soggetto, al cui interno poi possono fare quello che vogliono.
Tu devi essere un imprenditore: quando entri in un negozio, c’è chi compra le mutandine e chi la magliettina, ma se faccio un negozio solo di mutandine o solo di magliettine, è difficile che ci riesca guadagnare, a meno che non ho la marca X; quella tira, a prescindere da me (sarò anche l’ultimo dei commercianti, però se c’è la Marca vendo) ... questo è il ragionamento!

Ne ho parlato con il Sindaco e con tutta la Giunta - che per primi spero di non deludere -, e ho avuto un riscontro assolutamente positivo su queste due iniziative, su questi due progetti che sto portando avanti, come si suol dire, “con lavoro”.

Come si trova con il sindaco?

Pippo Guercio è una persona umanamente splendida - non lo dico per ruffianeria o... non ho motivo di dirlo.

Politicamente di grande apertura, però probabilmente i due anni e mezzo di responsabilità di Sindaco, sentendosi dire sempre no, no, no, penso che fiaccherebbero chiunque. Sta ritrovando grande entusiasmo - non per merito di questi nuovi assessori ma - perché si è convinto che ha una opportunità: quella di risanare le casse comunali e ripartire, tra un anno, con tutte quelle idee che il suo splendido programma aveva messo in cantiere...; Lapunzina sicuramente no (perché quello se li legge le carte), ma quanti altri consiglieri hanno letto quel programma?
Io, è la prima cosa che ho fatto ovviamente.
Ci sono delle speranze di risanamento; si sta lavorando a un bilancio di previsione dove tutti devono capire e fare la loro parte perché bisogna risanare le casse comunali; quel poco che potremo molto lo faremo attingendo ai POR, alla Regione.
Dopo un anno, quando avremo risanato , “avrà (perché lui come Sindaco sicuramente ci sarà; io, mi auguro di esserci per potere continuare questa avventura, questa bella avventura), risanato” il Comune, si potrà ripartire - non scialacquando -, ma in un anno in cui tu risani, hai anche un anno di tempo per programmare bene quello che viene dopo.

Quando lei dice “risanamento”, significa arrivare al pareggio?

Risanamento significa non arrivare al pareggio in un anno, ma riuscire a recuperare indiscutibilmente, le risorse per il risanamento, nei tre anni.
Però, se oggi, nel bilancio ci sono delle partite che sò che non potrò mai riscuotere, cosa ne faccio?
Ci sono € 3.700.000 di Avanzi, abbiamo deliberato proprio in Giunta, l’altro giorno, di vincolare gli Avanzi e di prevederne la spesa solo a fronte di riscossioni certe dell’introito del loro introito. Significa, tecnicamente, che determinati Avanzi di bilancio li potrei anche spendere (anche se non li ho riscossi) - ma, “tecnicamente” -, invece, noi abbiamo deciso, e scritto, in maniera collegiale, che se riscuoto € 200.000, stabilisco, solo dopo, se e come li posso spendere; diversamente di quei tre milioni e sette non posso impegnare una lira!