La politica non del fare ma del far credere

ritratto di Vincenzo Garbo

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L’interrogazione indirizzata al Presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti, e presentata da Gaetano Lapunzina, Capogruppo del Partito Democratico in Consiglio Provinciale, circa il mancato rinnovo, da parte dell’amministrazione dell’Ente, della convenzione con la Fondazione Mandralisca ci offre seri spunti di riflessione su quella che non esito a definire la “ politica del far credere ”.
Soltanto poco più di due mesi fa (era il 6 luglio scorso), infatti, il Presidente Avanti annunciava, in ‘pompa magna’ che “la Provincia di Palermo è a fianco del Comune di Cefalù e della Fondazione Mandralisca per il museo del cinema” e dichiarava solennemente, davanti alla stampa, che si trattava di “un’operazione culturale importante che la Provincia vuole sostenere sul piano progettuale e istituzionale. Come Ente sovra comunale vogliamo intervenire a fianco delle Amministrazioni e delle istituzioni locali, e un museo dedicato alla ‘settima arte’ a servizio del territorio ma con una vocazione di ampio respiro. E’ un progetto ambizioso ma di sicuro valore artistico e di grande impatto, che potrà rappresentare un’occasione di sviluppo economico e crescita del turismo per tutto il comprensorio”.
Scopriamo adesso che, a dispetto dei proclami, non solo non si ha notizia, ad oggi, dell’assunzione di provvedimenti concreti in merito alla costituzione del Museo del Cinema, ma la Provincia non ha nemmeno provveduto a garantire, come era avvenuto negli anni passati, il rinnovo della convenzione con la Fondazione Mandralisca che è strumento indispensabile per consentire l’elargizione di quei fondamentali contributi economici senza i quali è messa a dura prova la sopravvivenza della più alta istituzione culturale di Cefalù.
Trovo che questo sia soltanto l’ultimo esempio di una politica degli annunci, non seguita dai fatti concreti, che manca di rispetto a tutti i cittadini.
Sono tra coloro che nel settembre di due anni fa trovandosi in Piazza Duomo, in occasione della serata inaugurale dello Sheberth festival, poté avere il privilegio di ascoltare dalla viva voce del Presidente Avanti l’annuncio che entro il 31 ottobre di quell’anno sarebbe stato inaugurato il Palazzetto dello sport. Siamo giunti a settembre del 2010 e nulla è cambiato. Purtroppo Cefalù non è nuova alla ‘politica spettacolo’ che si nutre di annunci sensazionali che si rivelano clamorosamente vuoti. La nostra città, infatti, è reduce da una Amministrazione, quella del Sindaco Vicari, che aveva fatto della politica degli annunci, e della conquista delle copertine dei settimanali, il centro della propria azione politica (chi non ricorda, ad esempio, le gigantografie affisse nelle strade, che annunciavano l’imminente completamento del porto?) salvo poi lasciare in eredità una città sull’orlo del dissesto finanziario.
Occorrerebbe, dunque, riportare il fare politica all’affermazione di Alcide De Gasperi secondo il quale “politica vuol dire realizzare”; sarebbe necessario, cioè, fare in modo che l’agire politico vada ricondotto in concreta azione in materia economica, sociale, legislativa, amministrativa, culturale, destinata a promuovere organicamente e istituzionalmente il bene comune.
E’, dunque, amaro constatare come il Sindaco Guercio abbia eletto a mentore della propria amministrazione il Presidente della Provincia di Palermo, raggiungendo così il ragguardevole obiettivo di coniugare l’inerzia e l’inconcludenza della propria azione amministrativa con la mirabolante politica dei vuoti annunci.
Temo, quindi, che Cefalù abbia davanti a sé altri due anni di immobilismo nell’amministrazione della cosa pubblica.
Ritengo che sia necessario, insieme ai cittadini e agli attori economici e sociali che operano nella città, costruire un progetto che recuperi l’autenticità del ruolo della politica nel perseguire gli interessi collettivi per il bene di Cefalù.
Purtroppo non resta che constatare che l’Amministrazione preferisce tirare a campare navigando a vista o, più semplicemente, facendo esercizio di quotidiano galleggiamento. In tutto questo, il Sindaco ci appare come il comandante di un vascello fantasma che impassibilmente continua a guidare, nonostante le numerose falle, in una navigazione di cabotaggio al grido di: Avanti tutta!

ritratto di Rosario Fertitta

Sono sempre più convinto

Sono sempre più convinto che Enti sovracomunali, quale la Provincia, non abbiano più motivo di esistere sopratutto in quei bacini territoriai ove insistono le città metropolitane (Palermo è una di queste).
Se è vero che la "visione federalistica" sarà la nuova frontiera gestionale del proprio territorio, con il consequenziale ed inevitabile rafforzamento delle competenze e potestà dei singoli Comuni, mi appare alquanto anacronistico continuare a mantenere in vita una struttura burocratica, con annessi e connessi "carrozzoni", che di certo rappresenta il più delle volte un "dorato sottogoverno" per quanti (trombati e non) non riescono a strappare posizioni politiche di ben altro lignaggio.
Ma per eliminare questi inutili Organismi occorre la volontà politica: un pò come con la legge elettorale !
Tutti ne parlano....ma alla tirata dei conti a Destra si tace e a Sinistra si nicchia...
Tanto alla fine tra Cencelli e quant'altro....c'è posto per tutti....

ritratto di Nicola Pizzillo

Il PD ha chiesto l'abolizione

delle Provincie ed il decentramento delle funzioni amministrative dalla Regione, che diverrebbe organo di sola programmazione, ai Comuni, che erogherebbero la spesa in funzione delle necessità del territorio.

Queste riforme, se attuate, oltre che a giustificare l'appoggio del PD al governo Lombardo quater, servirebbero a rilanciare il ruolo dei Comuni, attualmente privati di risorse dall'ultima finanziaria nazionale ed indebitati fino al collo, come lo è il nostro.

Speriamo che alle parole adesso seguano i fatti, certo le resistenze di talune lobby politiche e della potente burocrazia regionale saranno forti, comunque la presenza in giunta di un partito responsabile come il PD, mi induce ad essere ottimista.

ritratto di Rosario Fertitta

Caro Nicola, anche il già

Caro Nicola,
anche il già assessore Michele Cimino (P.d.L. Sicilia) se non erro avanzò - dall'alto del suo ruolo istituzionale - tale proposta e, sempre se i ricordi non mi ingannano, rammento una reazione spropositata di "tutti gli interessati"....
Invidio il tuo ottimismo....e non mi permetto, di certo,esprimere valutazioni circa "la responsabilità" del tuo partito....
Però, mi consentirai, che quest'ingresso nella Giunta regionale - sopratutto con queste dinamiche - conferma il grave stato in cui versa "la politica" in generale.
Grande confusione per gli elettori, nessun rispetto per l'esito delle urne, partiti che in una regione stanno al governo e a 100 km di distanza fanno strenua opposizione...
Il mio è un riferimento generale.
Si inizino battaglie vere in nome della democrazia e della rappresentatività della volontà elettorale: si inizi una raccolta popolare di firme per mandare al macero questa legge "porcata" che non ci consente di esprimere la nostra preferenza sulla scheda elettorale.
Questo è l'ottimismo che vorrei ci unisse senza colorazione politica.
Ma, alla fine, vedrai che su determinati "argomenti" non è più un problema di sigle politiche ma di beceri interessi personali...
Tanto, per i soliti noti male che va, c'è sempre la prescrizione in agguato....

ritratto di Giuseppe Aquia

Anche a cefalù c'è una

Anche a cefalù c'è una parte del pd responsabile in giunta ma i risultati sono sotto gli okki di tutti.e non mi dite che non c'è perchè non ci credo.