Discarica di asfalto in piena area portuale (giace lì da almeno 7 anni)

ritratto di Pino Lo Presti

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Il pietoso velo dell’oblìo steso dalla natura (terra e erba) non nasconde ancora del tutto ciò che chi era ed è preposto “a vedere” non ha visto e non vede.

Già in una relazione (indirizzata al Sindaco S. Vicari, all’ass.re G. Guercio, alla Capitaneria di Palermo, all’Ufficio Marittimo di T. Imerese, e al locale Ufficio marittimo di Cefalù) di un sopralluogo (- operato il 16 aprile 2003 - dal Comandante di P.M. S. Blasco, dal Resp. LL.PP. M. Crisà, dall’Ispettore di P.M. F. Contimica e dal’Ufficiale tecnico N. Giunta) si legge che, il livellamento seguito allo spianamento di una banchina (tra la base del molo a “T” e la Diga foranea), era stato realizzato con: “l’utilizzo di terre miste a materiale di vario genere compresi sfabricidi e pezzi di bitume, presumibilmente già da tempo presenti in sito ”.

"Presumibilmente" ”, eppure è ad un centinaio di metri!

Eppure 7 anni fa doveva essere ancor più visibile un cumulo di tale proporzioni.

Ma nessuno l’ha visto e - ancor oggi - continua a non vederlo!