CRM, "Qua e là; tra una novità e l'altra", domenica 17 ottobre 2010

ritratto di Daniele Tumminello

Versione stampabile

- L’ing. Saro di Paola, il cons. prov. Gaetano Lapunzina e Mauro Lombardo gestore del Sea Palace sono intervenuti sulla rimozione dei pontili galleggianti e delle problematiche del porto.
- Di Paola ha parlato anche dell’allontanamento da Cefalù del 118.
- G. Lapunzina ha parlato anche del Palazzetto dello Sport e della Piscina.
- M. Lombardo dell’andamento delle presenze turistiche.
- Duro contraddittorio tra il cons. Rasa e G. Lapunzina sulla approvazione del Bilancio comunale.

Su invito del conduttore Mario Lombardo, l’ingegnere Saro Di Paola ha espresso le sue considerazioni sulla vicenda del porto e la rimozione dei pontili che per pochi mesi hanno consentito di superare i problemi di inagibilità del pontile a T.
Saro Di Paola, evidentemente contrariato, ha esternato con toni forti tutta la sua indignazione nei confronti dell’amministrazione comunale, incapace a suo dire di gestire con efficienza la cosa pubblica. All’approvazione del Bilancio emendato dall’opposizione, al 118 che si allontana da Cefalù si è aggiunta, da ultima, la rimozione dei pontili galleggianti, installati appena nel luglio scorso. Oltre a rappresentare uno spreco dei soldi della collettività, la rimozione dei pontili costringe la marineria cefaludese e i diportisti a ripiombare nei medesimi disagi del passato senza che il Sindaco abbia provveduto a diffondere un comunicato con cui rassicurare i cittadini sulle misure che intende adottare per risolvere la questione. Ribadendo il suo giudizio negativo sulla seduta del Consiglio comunale del marzo scorso, definendolo come già ebbe a dire un “teatrino”, ha precisato che allora la soluzione più immediata sarebbe stata, a suo giudizio, quella di installare dei pontili sul modello di quelli già utilizzati dai privati, al porto stesso. Ha concluso il suo intervento ribadendo con forza la sua stanchezza nei confronti dei continui silenzi e dell’inettitudine dimostrati dall’amministrazione.
Gaetano Lapunzina, intervenendo sulla questione, ha precisato che degli impegni presi a suo tempo dalla Provincia di Palermo per far fronte all’emergenza del porto, ad oggi risulta soltanto l’inserimento del porto di Cefalù nel Piano Triennale Opere Pubbliche, senza che però ci sia un vero e proprio progetto. Ha precisato che il Piano Triennale, che necessita dei fondi europei di copertura, consta di 445 opere in totale e il porto di Cefalù è stato inserito come penultima opera. Ha ricordato inoltre che la Provincia si era impegnata a perorare la causa del porto di Cefalù presso l’Assessorato Regionale Infrastrutture per ottenere un intervento di 150.000 euro per la sostituzione delle travi, ma anche questo iter si è in qualche modo arenato.
Nel frattempo si è andati avanti con 2 ordinanze emanate dal Sindaco Guercio, la prima (giugno 2010) di 39.600 euro, la seconda (settembre 2010) di 8.400 euro. Scaduta questa ad ottobre il Sindaco ha emanato una terza ordinanza, ma la mancata copertura finanziaria della seconda ha fatto sì che la ditta abbia proceduto alla rimozione dei pontili galleggianti.
E’ emblema - ha continuato Lapunzina - della gestione fallimentare di questa amministrazione il fatto che un assesore non sapesse che i pontili erano stati smontati, accusando di disinformazione il giornale telematico che invece aveva diffuso una notizia vera. E’ la dimostrazione più lampante - ha insistito Lapunzina - del fatto che questo Sindaco non è più in grado di governare la città e che le dimissioni rappresentano l’unico passo politico che resta da compiere ma che ci si ostina a non voler fare. In questo modo - ha concluso Lapunzina - la città rischia la paralisi e si dimostra incapace di soddisfare le esigenze e i servizi più elementari per i cittadini, perdendo terreno soprattutto nei settori più trainanti per l’economia come il turismo.
Fortemente critico nei confronti dell’amministrazione comunale anche Mauro Lombardo, gestore dell’Hotel Sea Palace, ed ex assessore della giunta Guercio. Dalla sua voce è emerso un forte disappunto per l’incapacità di risolvere in breve tempo questioni di vitale importanza per Cefalù. È assolutamente paradossale che una città turistica che deve far fronte alla concorrenza di altre località del Mediterraneo, non sia in grado di offrire ai diportisti un porto sicuro dove attraccare.
Ha sottolineato, inoltre, che da parte dei commercianti e degli operatori del turismo c’è un diffuso sentimento di solitudine causato dalla mancanza di iniziative da parte dell’amministrazione comunale. Ha ricordato che nella scorsa estate gli è stato reso impossibile, con una serie di impedimenti, procedere alla risistemazione dell’arenile antistante il suo hotel per rendere più gradevole il soggiorno di quei turisti che rimanendo in città alimentano l’economia cefaludese.
Si augura, in conclusione, che si possa presto passare dalle parole ai fatti.
Ritornando sulla questione, Saro Di Paola ha considerato che la rimozione dei pontili da parte della ditta è stato un atto che l’amministrazione ha subito passivamente esponendo i fruitori del porto alle note difficoltà. Nel corso dell’intervento Gaetano Lapunzina ha interrotto l’ingegnere, precisando che i pescatori hanno subito già una pesante multa per aver ormeggiato sul pontile a T, per cui la situazione attuale esporrebbe la marineria cefaludese al rischio di ulteriori sanzioni.
Saro Di Paola ha quindi spostato il discorso sulla vicenda del 118 il cui allontanamento da Cefalù sarebbe stato dovuto all’insicurezza dei locali della Calura dove sono ospitati mezzi e uomini del soccorso sanitario. Di Paola ha spiegato che secondo il comunicato del Sindaco l’allontanamento del 118 è stato disposto dall’ASL, ma ha dichiarato di aver personalmente saputo dagli operatori del servizio che gli operai, inviati dall’ASL il 14 e il 15 ottobre per procedere alla effettuazione dei lavori strettamente necessari alla messa in sicurezza dei locali, sarebbero stati allontanati. Queste le parole di Saro Di Paola: “ Mi hanno riferito che il comandante dei vigili urbani, io non so se ci sia a Cefalù e chi sia attualmente, mentre si svolgevano i lavori, con gli operai là, abbia imposto di sospenderli immediatamente”.
Su questa vicenda come su quella del porto - ha concluso l’ingegnere - occorre chiarezza.
Mario Lombardo ha quindi chiesto a Gaetano Lapunzina di fare il punto su un’altra questione ancora irrisolta a Cefalù: il Palazzetto dello sport.
Il consigliere provinciale del PD ha ricostruito brevemente la storia dell’opera non ancora inaugurata. Nel settembre 2008 il presidente della Provincia, Giovanni Avanti, aveva promesso in Piazza Duomo che il Palazzetto di Cefalù sarebbe stato inaugurato entro il 31 ottobre dello stesso anno. Successivamente è stata approvata una delibera di Giunta con cui la Provincia emetteva un mandato di pagamento per 380.000 euro come differenza per i lavori svolti a beneficio della ditta Cosedil Imedil, al fine di sanare un contenzioso sorto con la ditta stessa. Tuttavia la struttura del Palazzetto ha subito evidenziato una serie di problematiche derivanti da pesanti infiltrazioni di acqua a livello della copertura e delle finestre. Ne segue pertanto un secondo contenzioso con la stessa ditta che ha svolto i lavori di riparazione come ordini di servizio e pertanto pretenderà un’ulteriore differenza sul prezzo complessivo dei lavori.
Ferme restando queste problematiche - ha continuato Lapunzina - la questione più spinosa riguarda la gestione dell’opera. Ha riferito di aver seguito costantemente l’evoluzione della situazione e di aver presentato un’interrogazione in merito. Secondo la risposta dell’amministrazione provinciale, la gestione del Palazzetto dovrebbe passare al CONI. Tuttavia - ha spiegato Lapunzina - Il CONI regionale non ha un regolamento così come la Provincia manca di un regolamento per la gestione di impianti sportivi; più volte ha stimolato l’amministrazione provinciale a predisporre un regolamento da valutare in Consiglio, ma ancora non è stato preparato. Tra l’altro ha fatto notare che nel corso del recente incontro avuto con le associazioni sportive l’ass. Patanella ha rimproverato i consiglieri provinciali per il fatto di essersi opposti alla gestione del Palazzetto da parte del Distretto turistico. Si tratta - ha precisato Lapunzina - di una posizione errata in quanto ad oggi, stando alla legge, il Distretto Turistico non può gestire impianti sportivi.
Dal canto suo Lapunzina ritiene che la gestione del Palazzetto debba essere affidata ad un Consorzio di Comuni insieme alla Provincia, soluzione conveniente sia da un punto di vista economico sia per sfruttarne appieno le potenzialità in termini di fruizione da parte del territorio non solo cefaludese.
Non esclude però che anche l’affidamento al CONI potrebbe essere una soluzione, ma manca un vero e proprio progetto.
Attualmente - ha concluso Lapunzina - è in corso il collaudo, a cui dovrà seguire il rilascio dell’agibilità da parte del Genio Civile, dovranno essere emessi i visti da parte dei Vigili del fuoco, mentre la fognatura, dopo tutte le difficoltà, è stata allacciata ma deve essere ancora consegnata dal Comune di Cefalù all’ATO idrico, o meglio alla società APS, che tuttavia ha manifestato l’intenzione di abbandonare la gestione del servizio. Difficilmente quindi il presidente Avanti riuscirà ad inaugurare il Palazzetto entro la fine di ottobre del 2010, con due anni di ritardo rispetto alla data dallo stesso annunciata.
Sulla questione invece della piscina comunale, Gaetano Lapunzina ha chiarito i passaggi della vicenda che attualmente vede lo stanziamento da parte della Regione di 800.000 euro per la realizzazione del tanto auspicato impianto sportivo a Cefalù. In particolare - ha dichiarato Lapunzina - il PD si è fatto carico di perorare la causa della piscina comunale presso la Regione. Concretizzatasi la possibilità di un finanziamento, Lapunzina ha rivelato di aver telefonato personalmente al Sindaco Guercio per chiedergli se era d’accordo a inserire la piscina comunale, presente nel Piano triennale delle opere pubbliche del Comune, come la struttura per cui Cefalù chiedeva il finanziamento regionale. A finanziamento ottenuto e certificato dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale, l’operazione è stata poi criticata dalla stessa amministrazione di Cefalù in quanto la cifra di 800.000 euro è stata ritenuta troppo bassa. Tuttavia - ha spiegato Lapunzina - il finanziamento regionale si è basato sulla cifra prevista per la piscina dal Piano triennale così come predisposto dall’amministrazione stessa, per cui definire farsa un finanziamento stanziato sulla cifra prevista dall’amministrazione la dice lunga sulla contraddittorietà della stessa.

Cambiando argomento Mauro Lombardo ha fatto un punto sui dati relativi alle presenze turistiche a Cefalù. Le presenze turistiche del 2010 sono state in linea con il dato del 2009, ma bisognerebbe capire dal fatturato delle aziende se, rispetto alla passata stagione, c’è stato un calo dei profitti. Infatti il numero delle presenze - ha spiegato Lombardo - di per sé importante, non consente tuttavia di comprendere come sono state raggiunte ovvero se le aziende hanno dovuto rinunciare ad una parte dei profitti proponendo tariffe scontate o pacchetti più convenienti. Lamenta infine un’assenza dell’amministrazione che sul turismo non ha saputo finora offrire qualsiasi tipo di programmazione, lasciando praticamente soli gli operatori del settore.

Il conduttore Lombardo ha poi invitato il consigliere Pietro Rasa, intervenuto successivamente in trasmissione, a chiarire l’intervento con cui nei giorni scorsi aveva espresso la sua opinione sull’approvazione del Bilancio di previsione 2010. Rasa ha ribadito le sue critiche nei confronti del PD accusando i consiglieri democratici di aver prima presentato una pregiudiziale, a suo giudizio inammissibile ma di cui ha dichiarato di condividerne comunque alcuni aspetti, con la quale avrebbero bloccato per una sera i lavori del Consiglio e poi di aver votato favorevolmente il Bilancio di previsione. Rasa ha sostenuto che tale comportamento, a suo dire, assai contraddittorio, è stato figlio o di un ravvedimento sull’ammissibilità della pregiudiziale o di un'obbedienza ad ordini dall’alto, visto che il PD alla Regione ha un ‘intesa con l’MPA, attuale partito del Sindaco Guercio, oppure del timore per lo scioglimento del Consiglio e la conseguente “perdita della poltrona”.
Ai toni pesantemente polemici di Rasa, ha replicato con altrettanta durezza Gaetano Lapunzina il quale ha ribadito la coerenza del percorso seguito dal PD e da tutta l’opposizione, ricordando la legittimità della pregiudiziale e l’assoluta trasparenza di condotta politica sul voto favorevole. Il Bilancio così come approvato è stato pesantemente corretto dal maxi emendamento presentato dai consiglieri Lapunzina e Calabrese, emendamento che ha cercato di superare le criticità evidenziate dalla pregiudiziale stessa. Semmai - ha detto Lapunzina - è risultato assai contraddittorio il comportamento della maggioranza ricordando allo stesso Rasa che la coerenza, al momento del voto, è mancata innanzitutto nel suo stesso gruppo: Rasa si è astenuto, Cassata ha votato a favore, come l’oppposizione, Mangano è risultato assente. Infine, ha concluso Lapunzina, con l’approvazione del Bilancio si è impedita la caduta del Consiglio Comunale, soluzione questa assai gradita ad alcuni consiglieri della maggioranza tra cui lo stesso Rasa, che avrebbe lasciato la città nelle mani del solo Sindaco e della Giunta. Ha quindi provocato ulteriormente Rasa chiedendogli di informarsi sul reale partito di appartenenza del Sindaco, visto che la sua presenza tra le fila dell’MPA risulta abbastanza anonima. Se Rasa parla tanto di coerenza - ha concluso Lapunzina- astenendosi sul bilancio ha evidenziato la sua sfiducia nei confronti del Sindaco, sfiducia che, coerenza vuole - ha insistito Lapunzina - farebbe bene a mettere nero su bianco. Tuttavia Rasa in un concitato finale ha dichiarato di non essere disposto a votare alcuna sfiducia in mancanza di una progettualità per il futuro.
Riprese le fila della trasmissione dopo il vivace scambio di opinioni tra Rasa e Lapunzina, Lombardo ha dato la parola a Saro Di Paola. Quest’ultimo tornando brevemente sulle questioni affrontate ha dichiarato:
1. Sul palazzetto: il problema non è l’inaugurazione ma il fatto che essa possa essere fatta senza prima un concreto piano di gestione.
2. Sulla piscina: bisogna procedere presentando prima un progetto realmente attendibile, evitando che si realizzi un’ennesima opera incompiuta di cui Cefalù non ha bisogno.
3. Sul turismo: la manifestazione dello Sherbet, anche attraverso la pubblicità con i capolavori artistici della nostra città, ha fatto sì che, nei giorni della festa, il Museo Mandralisca ospitasse un numero considerevole di visitatori spinti dal desiderio di vedere l’originale dipinto di Antonello da Messina.

Rettifica dell'ultimo punto grazie alla precisazione di Saro Di Paola:
la manifestazione dello Sherbet, nonostante la pubblicità con i capolavori artistici della nostra città, non ha fatto sì che, nei giorni della festa, il Museo Mandralisca ospitasse un numero considerevole di visitatori spinti dal desiderio di vedere l’originale dipinto di Antonello da Messina.

ritratto di Saro Di Paola

DUE PRECISAZIONI

Sulla questione porto :
La soluzione più idonea che avrebbe evitato che, ad ottobre, ci si ritrovasse con l'impossibilità di attraversare le campate collassate sarebbe dovuta essere del tipo di quella da me prospettata con un disegno di massima pubblicato (DUE PASSERELLE PER IL PORTO DI PRESIDIANA) su LaltraCefalù e su Cefalunews.
Un sovrapasso delle campate inagibili con pontili metallici come quelli che i privati hanno realizzato per raggiungere i pontili galleggianti dalla banchina di riva, proprio di fronte allo spiazzo nel quale è stato celebrato il consiglio comunale da me definito "teatrino".

Sullo Shebert festival elevato a "manifestazione culturale" :
Nonostante, per esaltare l'arte di fare il gelato, il festival venisse reclamizzato da un cono gigante con ai lati l'immagine del Pantocratore e quella dell'Ignoto, nonostante i 200.000 visitatori in tre giorni e nonostante il Museo Mandralisca nei giorni del festival sia rimasto aperto sino a notte tarda, in quei giorni il numero di visitatori al museo, è stato ridottissimo.
In un giorno, addirittura, una ventina di visitatori come, occasionalmente, mi è stato riferito da uno dei consiglieri di amministrazione.

ritratto di Daniele Tumminello

Grazie per le precisazioni

Caro Saro mi scuso per le imprecisioni della mia sintesi. Specialmente sullo Sherbet la tua precisazione è una rettifica quanto mai opportuna.
Ti ringrazio per la tua attenzione