Sanità, atto d'accusa dei sindacati "Anomalie e consulenze facili all'Asp"

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Fonte: www.repubblica.it
Consulenze facili, anticipazioni "allegre" al San Raffaele di Cefalù, assicurazioni scadute e vessazioni contro chi denuncia irregolarità.

E' un vero e proprio atto d'accusa contro l'Azienda sanitaria provinciale (Asp) di Palermo, il dossier presentato in Commissione Sanità dell'Ars da Cgil Medici, Anpo, Ascoti, Fials, Cimo e Fvm. "Ciò che avviene negli uffici dell'Aps 6 ha dell'incredibile - dicono i sindacati - da una parte si continua con gli sprechi dall'altra si isola chi denuncia irregolarità così come è avvenuto con il dottor Mimmo Mirabile silurato dall'incarico di responsabile dell'Unità operativa Igiene e alimenti dopo aver messo in luce alcune inadempienze da parte del gruppo che fornisce i pasti a buona parte degli ospedali pubblici di Palermo e a cui l'autorità giudiziaria, dopo i controlli effettuati proprio da Mirabile, ha posto sotto sequestro le cucine".

Ma a non convincere i sindacati è l'intera gestione dell'Asp. "In sei mesi - dicono - sono stati spesi 400 mila euro per consulenze destinate alla redazione del bilancio, l'informatica, a spese legali, sicurezza e persino per l'accatastamento (nonostante architetti, geometri, ingegneri in carico alla Asp) mentre le polizze assicurative sono scadute dal 31 marzo scorso". Senza contare, aggiungono, "i ritardi di approvazione del Bilancio, i fondi dell'assistenza (oltre 9 milioni in totale) usati per manutenzioni e acquisto macchinari e le "anticipazioni allegre" al San Raffaele di Cefalù.

"L'Azienda - dicono - ha già anticipato 40 milioni di euro tra personale e spese di investimento. Risorse che il San Raffaele avrebbe già dovuto restituire. Invece non solo i soldi non sono rientrati, ma l'Asp 6 non ne ha ancora richiesto la restituzione. Tutto mentre l'amministrazione regionale ha bloccato la spesa per cittadini e imprese per mancanza di liquidità".