“Enrico Pirajno nobile esploratore: un contributo alla conoscenza della natura in Sicilia”

ritratto di Pino Lo Presti

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-la dott.ssa Mormino, il Sindaco Guercio, il Presidente Piscitello

Piscitello
E questo una finestra su Enrico Piraino di Mandralisca, naturalista. Uomo poliedrico, di cui molti conoscono la quadreria, non tutti lo scienziato per diletto, collezionista non per bellezza ma per studio: insetti, uccelli, fossili, conchiglie.

Una personalità completa dal punto di vista culturale (qualità che si è persa nel tempo perché la cultura si è settorializzata: o umanistica o scientifica). Tutto questo in dono per la elevazione culturale delle comunità Cefaludese e delle Madonie, come dice il suo testamento. Questa mostra si apre oggi grazie alla sovrintendenza ai beni culturali, rappresentata qui oggi dalla dottoressa Mormino. La cultura è l'oro della Sicilia, la ricchezza su di cui la politica - ma la collettività tutta - dovrebbe investire, molto di più! La cultura è fatta di semi gettati per le prossime generazioni. "Cultura" ha bisogno di mostre come questa, che attirino e interessino le persone, ma anche di investimenti strutturali: qui tanto c'è da fare ancora per le strutture di questo immobile! Speriamo di poter procedere su un cammino che porti questa Fondazione a diventare un vero centro culturale a Cefalù.

Il Sindaco
"Non posso che essere fiero: un uomo non sono nobile come origine ma anche l'anima.

Uno scienziato che è riuscito a lasciare a tutti noi questo patrimonio immenso, che - a mio avviso - deve essere ancor più rivalutato, e farlo conoscere a tutto il mondo. Cefalù è al centro del mondo del turismo e non possiamo fare soltanto del turismo balneare ma soprattutto culturale. Cefalù ne ha le caratteristiche, e il museo Mandralisca rappresenta - assieme alla cattedrale - un punto molto importante della cultura mondiale".
Ringrazia la Sovrintendente Mormino per la sensibilità, che già in passato ha dimostrato per le città di Cefalù "Speriamo sempre più di poter investire nella cultura, proprio per il motivo che dicevo, non solo per fare conoscere questo patrimonio all'intera comunità siciliana ma anche di tutto il mondo. Spero che in futuro si possono portare avanti queste iniziative che non fanno altro che alzare il tenore culturale della città e anche dell'intera Sicilia"!

La dottoressa Mormino
Ringrazia per le cortesi parole rivolte al proprio Istituto.

Intende anche rappresentarne l'amministrazione e quindi l'assessore Leanza, che non non ha potuto essere in aula, "il quale ha spostato un progetto, nato col precedente assessore Antinoro, e a condiviso che noi lo portassimo avanti, soprattutto nella impostazione: comunicare a non addetti ai lavori, senza rinunciare a principi di scientificità, un messaggio complesso: quello del Piraino, che rappresenta, come diceva poc'anzi il presidente, quello che noi oggi stiamo perdendo: la capacità di vivere il fenomeno culturale come un fenomeno complesso.
Questo nel manuale - che abbiamo preparato pensando ai giovani delle scuole - questo, viene fuori in maniera palese. Un atteggiamento culturale che sia fatto di steccati, con fini porzioni, è un atteggiamento profondamente incolto ... Abbiamo voluto dire: noi siamo una Istituzione che si preoccupa di conoscere, conservare, valorizzare, ma noi siamo una istituzione multiforme, come in fondo quest'uomo, di cui evidenziamo la capacità di essere rete ancor prima di Internet. Tutto quello che oggi noi guardiamo in tempo, in realtà ha perso una dimensione: quella della riflessione. Se si leggono, anche superficialmente, le sue annotazioni e le sue lettere, notiamo la capacità non solo di mettersi in relazione ma in confronto con gli altri. C'è anche però la capacità di sedimentazione, per cui tu rifletti su quello che vuoi comunicare e su quello che ci viene comunicato. Quello che forse in queste comunicazioni velocissime, che avvengono oggi, diventano informazioni che ci scambiamo senza avere il tempo - ripeto - di maturarle e sedimentarle. L'invito che viene fuori dall'analisi di un personaggio così complesso è proprio questo: quello di dire che non ci sono pregiudizi rispetto al fatto che qualcuno possa interessarsi di un fenomeno complesso quale il fenomeno culturale ... è solo assolutamente necessario che l'approccio sia rigoroso, scientifico soprattutto nel metodo. Ed è quello che forse la scuola oggi dovrebbe maggiormente curare rispetto alla trasmissione dei dati. Perché trasmettere dati di conoscenza ormai è quasi un fenomeno condiviso, quello che manca è la dimensione metodologica. Ecco perché tante frettolose indicazioni, tante frettolose conclusioni, tanti giudizi affrettati. Questo non ci fa camminare!
Per questo progetto si sono spese, nel mio istituto, tante professionalità insieme. Una sovrintendenza è come un'orchestra; bisogna che ciascuno suoni il proprio strumento all'interno di una dimensione corale, altrimenti abbiamo perso l'anima del messaggio culturale.

La dottoressa Catavisano ha osservato la specificità di una sua passione importante, nell'ambito delle scienze naturali, quella di avere anche un rapporto intenso con il mondo della scuola. Forse questa mostra merita di essere portata presso qualche scuola. Quella di Piraino non era una filantropia barbosa, volta a liberarsi l'animo, ma colta, la stessa che costituì l'Istituto agrario a Palermo; una dimensione di trasmissione del sapere; perché questi sono valori!

La dottoressa Pastena e il dottor Oliva hanno fatto una ricerca molto approfondita sulle fonti documentarie. Abbiamo riproduzioni che vengono da fuori della Sicilia.

La dottor.ssa Catavisano
L'800 è un secolo particolare per lo sviluppo delle scienze naturali. Lamarque, Buffon Darwin, il quale con la sua "evoluzione della specie" provocò una vera rivoluzione nel suo ambiente sociale; scardinando il principio - allora fondamentale - del "creazionismo". Combiava il concetto di "immutabilità di specie" in qualcosa "in evoluzione". Piraino queste cos, per certi versi, le aveva già intuite, anche prima. Scopre specie nuove che successivamente sono state poi convalidate dal mondo scientifico. Già, dalle sue analisi sulle strutture di alcune conchiglie, questo concetto lui lo aveva già in qualche modo intuito. Questo era l'ambiente nel quale era sorto l'Orto botanico di Palermo. già alla fine del settecento, attorno al quale si addensarono una serie di naturalisti, Di Meo, il Parlatore; nasce una corrente di naturalisti nella quale il Piraino era perfettamente inserito.

La dott.ssa Pastena
Volevo riallacciarmi al metodo seguito: quello della ricerca documentaria puntigliosa. Abbiamo letto tutti i carteggi alla Comunale di Palermo, alla ricerca delle lettere di Enrico Piraino, selezionando quelle di argomento naturalistico. Lo stesso, nell'archivio qui esistente. Volevamo capire se era un cultore della materia o un vero naturalista! Da bibliotecari, volevamo delle conferme documentali. Il nostro metodo è quello! Con grande entusiasmo, abbiamo trovato anche delle lettere, di un tale Ernesto Turati, che abbiamo scoperto essere un naturalista milanese di grande rilievo, che, insieme al fratello, aveva fondato un museo di scienze naturali, con il quale il Piraino scambiava reperti, usando dei contenitori - che un nostro collega ha restaurato -, e che erano i più vari, di ogni tipo: segmenti di canna, lattine di chiodi, scatole di fiammiferi. Tanto "preziosi" da chiederne a volte la restituzione. Scambi che avvenivano anche con altri continenti. Scambi di opuscoli, con dediche degli autori. Abbiamo anche trovato delle foto di Enrico Piraino presso l'iconateca dell'Orto botanico dell'Università degli Studi di Padova: due foto in negativo.

-si sale al Piano superiore in cui è allestita la Mostra

- una lavoratrice del Mandralisca

-un lavoratore del Mandralisca, a entrambi, assieme ad altri, si deve se il Mandralisca resta aperto e ricco di iniziative.