L'OTTIMISMO DI UN EQUILIBRIO

ritratto di Nicola Pizzillo

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E' questa in sintesi la cronaca di quello che ieri notte ha approvato il Consiglio comunale.

Un bilancio di contabilità dove gli stessi Revisori dei conti hanno rilevato esservi una passività di circa € 10.300.000 (leggasi ventimiliardiseicentomila delle vecchie Lire), cifra che non ha attualmente copertura con corrispondenti poste in entrata e che è destinata ad incrementarsi per la maturazione degli interessi legali e la prossima apparizione di nuovi Debiti fuori bilancio, che si riproducono con la stessa velocità delle cellule tumorali.

Un bilancio in disequilibrio, oramai da diversi anni, che poneva il Consiglio dinanzi ad un bivio:
a) constatare l'impossibilità di ripianare il buco e dichiarare lo stato di dissesto finanziario ossia il fallimento;
b) tentare l'ennesimo risanamento, dopo il fallimento di quello varato l'anno scorso.

Si è scelto di prendere la seconda strada, da parte di una minoranza dei Consiglieri comunali (8 sui 12 presenti), lanciando l'ennesima scialuppa di salvataggio all'Amministrazione approvando la cosidetta Salvaguardia degli equilibri di bilancio.

Uno strumento di per se lecito, previsto dall'art. 193 T.U.E.L., che però ha sortito in passato scarsi o addirittura inesistenti risultati: vedasi il piano di alienazioni degli immobili comunali.

Adesso si vorrebbe riuscire nei prossimi tre anni a far rientrare il debituccio, con un piano partorito da un maxi emedamento di questi "ottimistici" Consiglieri, che prevede un sforzo di proporzione immane, dove primi attori sarebbero l'Amministrazione attiva, i dirigenti dei servizi e tutti gli impiegati comunali, nessuno escluso, convergere come un sol uomo verso il raggiungimento di questo ambizioso risultato.

Direbbe il grande Antonio De Curtis, in arte Totò:< ma mi faccia il piacere!>.

Ma dove hanno vissuto questi Consiglieri negli ultimi 3 anni a Casalpusterlengo??? Come si può pensare di invertire il trend di questa Amministrazione che come leit motiv ha avuto solo una parola "IMMOBILISMO".

Il piano proposto è di tutto rilievo, sono previsti grandi virtuosismi nella erogazione della spesa, efficienza nella gestione dei servizi, recupero spasmodico di crediti, incremento della tassazione, rinegoziazione di mutui o stipula di nuovi, iperattività per alienare i beni rimasti invenduti a cui se ne aggiungerebbero dei nuovi, insomma un qualcosa che a Cefalù non si è mai visto (e che forse mai si vedrà).

Si vorrebbero adottare delle misure draconiane, come se fosse stato dichiarato il dissesto, senza però averlo fatto, il che comporta che ove non vi sia l’accordo preventivo dei creditori, questi potranno legittimamente proseguire le procedure esecutive (pignoramenti) con ulteriore aggravio di interessi e spese legali.

E allora diciamo che ieri notte vista l’ora tarda, sotto l’effetto di Morfeo, si è salvaguardato l’equilibrio di bilancio, si ma nel SOGNO!