Agire e agitarsi

ritratto di Angelo Sciortino

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Lunedì si riunirà il Consiglio comunale. Il primo dopo la nomina dei nuovi assessori, il primo dopo l'ennesimo tentativo del Sindaco Guercio di rimanere a galla, nonostante le imponenti onde di una melmosa politica tentino di sommergerlo.
Il problema di tanta confusione credo che derivi dalla mancata consultazione, da parte del Sindaco, di un dizionario della lingua italiana, che gli avrebbe sottolineata la differenza sostanziale tra due verbi che si somigliano: agitarsi e agire. Hanno lo stesso tema, ma quanta differenza corre tra i due! In pieno mare in tempesta chi non sa nuotare si agita, muovendo disperatamente le braccia e ingoiando acqua salata; chi sa nuotare agisce, coordinando i suoi movimenti e muovendo abilmente le braccia per restare a galla. Il primo finisce spesso con l'affogare, il secondo quasi sempre si salva.
Che il Sindaco nell'ultimo anno si sia soltanto agitato è noto a tutti quelli che seguono la politica amministrativa e che sanno trovare le giuste ragioni della decadenza del nostro Paese. Ormai il suo agitarsi lo mostra stanco. Tanto stanco da attaccarsi a qualsiasi relitto, per riposarsi e nella speranza che la corrente lo porti in una spiaggia sicura e salvifica. Mentre sta lì attaccato disperato, implora gli dei dei venti – Vicari o Micciché o Cordaro - perché gli mandino venti favorevoli, magari travestiti da consiglieri comunali.
Chi saranno questi venti? Chi saranno i consiglieri che crederanno alla capacità di questo Sindaco di rimanere a galla, nonostante abbia già dimostrato di non saper nuotare? Fuor di metafora, chi gli darà il voto per continuare questa agitazione, quando invece il Paese ha necessità che si agisca con chiari programmi per tirarlo fuori da una crisi che è insieme finanziaria, politica e morale? Chi saranno questi irresponsabili, che in nome del bene del Paese salveranno chi ha dimostrato di non saperlo perseguire e forse di non volerlo perseguire?
Lo sapremo nei prossimi giorni. E se ci saranno, sapremo finalmente chi sono e quanti sono coloro che non hanno a cuore il futuro di questo Paese.