E anche il 2010 è andato, ormai.

ritratto di Giusi Farinella

Versione stampabile

E anche il 2010 è andato, ormai.
Tempo di bilanci, per chi li vuole fare.
Tempo di rimpianti, per chi deve rimpiangere qualcosa.
Tempo di buoni propositi, che mai come in questo periodo vengono fatti.
E’ sempre interessante andare a scorrere, seppur sommariamente, i dodici mesi che hanno segnato l’anno che se ne va, l’ ultimo del primo decennio del ventunesimo secolo e del terzo millennio.

Un anno che ha visto ancora una volta Silvio Berlusconi trionfare su tutto e tutti, sugli scandali di chi usava prostitute attempate per distruggerlo e sui bunga bunga selvaggi, sugli ex alleati infidi che per gelosia e voglia di potere ne sognavano la gogna giudiziaria.
Ha vinto le regionali, contro ogni pronostico.
Un trionfo dietro l’altro: ha conquistato il Lazio nonostante dalla scheda avessero tolto il Pdl, ha cacciato Mercedes la piemontese che stava già brindando al suo bis, indifferente ai suoi disastri da Governatrice.
Sì, la palma del vincitore, di Mister 2010 non può che andare a lui, che anche alla fine, anche quando ormai tutti lo davano per spacciato e ne intonavano il De Profundis, con un colpo d’ala ha vinto il duello con Fini, che distratto da una casa monegasca e da una spider rossa, pensava di avere in tasca i voti per eliminare definitivamente il Cavaliere.

E sì, è stato pure l’anno di Gianfranco Fini, astioso e orditore di trame di Palazzo, distrutto per tre-voti-tre e costretto a fare il numero due di Casini, in compagnia di Rutelli.
Una fine lenta, dolorosa, pietosa.
Una fine che vede partecipi, come i due ladroni sul Golgota, pure il fenomeno dell’anno, quel Bocchino birichino che è diventato più presenzialista di Alba Parietti nei salotti della tv (solo Signorini non l’ha ancora invitato, ma ci manca poco) e Filippo Rossi, direttore di FareFuturo.
Un uomo che dice le stesse cose di Di Pietro e Diliberto, che fa lo chic insieme a Barbareschi, ideologo della destra moderna.
Un uomo, un programma.

E’ stato l’anno in cui il Memoriale di Ground Zero ha iniziato a compiere i primi passi, in vista del decennale di quel tragico giorno di Settembre in cui il Mondo cambiò per sempre.
E’ stato l’anno della disfatta di Obama, umiliato dal voto di mid-term che lo ha azzoppato, consegnando la Camera dei Rappresentanti nelle mani dei Repubblicani.
E’ stato l’anno della Spagna Campione del Mondo per la prima volta nella storia, dei vaticini mistici di un polipo trasmesse in diretta su tutte le tv del Mondo e dei pronostici fatti dalla Maga Kira.
E’ stato l’anno dell’acquisto di Ibrahimović da parte del Milan, regalo ai tifosi da parte di un Patron che ormai si credeva lontano dai colori rossoneri.
E’ stato l’anno di Julian Assange e della bomba Wikileaks; è stato l’anno delle proteste degli pseudo studenti universitari che invece di dare esami pensavano a come devastare le città italiane.

Ed è stato, purtroppo, l’anno di tanti addii.
Come in una grandiosa ed epica storia d’amore, la coppia più amata della tv se n’è andata in silenzio, a pochi mesi di distanza l’una dall’altro.
Prima Raimondo Vianello, poi Sandra Mondaini.
E quella casa entrata nel cuore degli italiani che ha chiuso per sempre i battenti, lasciando sorrisi e rimpianti a chi seguiva la popolare saga.
Addio anche ad un grande giornalista come Pietro Calabrese, narratore sublime del male che lo stava uccidendo a poco a poco.
Addio, inoltre, ad un uomo che ha vissuto per l’Italia e per la Sardegna, un uomo che non ha avuto paura di far sentire la propria voce e di scuotere i palazzi del potere: Francesco Cossiga.
E se n’è andato, pochi giorni prima di Natale senza destare clamore, Enzo Bearzot, artefice della gloriosa vittoria mondiale del 1982.
Pagine ed immagini che rimarranno nella storia, per sempre.

E il 2010 è stato l'anno di grandi novità per questo blog, il mio arrivo.
Un anno trascorso giorno dopo giorno insieme a voi, buoni e cattivi.
Con una nuova rubrica: Cerca da dove copia e incolla Giusi Farinella o "scopiazzo e mi sollazzo".

A voi tutti bravi e cattivi ( o destri e sinistri) l’augurio che il 2011 sia migliore, che i sorrisi cancellino le lacrime e che la fortuna vi assista sempre.

D’altronde, come dice Rosetta Jervolino, "non ci resta che appellarci alla Madonna".