Amore, potere e ... diffamazione!

ritratto di Gaetano Lapunzina

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Nel groviglio dei tanto ricorrenti quanto insignificanti “diciamo”, asse portante di uno sterile argomentare, il Sindaco Guercio, evidentemente a corto di spunti idonei a dar conto della politica del nulla eterno dallo stesso assai egregiamente rappresentata, ha voluto, da un canto, elevarsi al rango del Capo del Governo, e dall’altro, con grande magnanimità, rivolgere un elegante, generoso, nobile pensiero di Natale ai rappresentanti del locale Partito Democratico, accostandone l’azione a quella delle cosiddette “fabbriche dell’odio”, ossia quegli ambienti che, a detta di alcuni, avrebbero armato la mano dell’Uomo che, giorni addietro, compì un inconsulto gesto di aggressione ai danni del Presidente del Consiglio.
[…] mi riferisco al P.D. che ha fatto sempre delle battaglie contro il Sindaco, ha diciamo, buttato discredito sulla mia persona, ha, diciamo, seminato quella politica dell’odio di cui oggi siamo tutti abituati, diciamo, Berlusconi ci insegna quello che sta succedendo, cioè l’attentato che è stato fatto a Berlusconi, anche a Cefalù, nel suo piccolo, c’è una politica dell’odio, si cerca di mettere la gente contro il Sindaco, contro gli amministratori, additando non so quali delinquenti e quali persone che non tengono alle sorti della città, la politica che faccio io è quella della serietà, è la politica di volere amare Cefalù e i cittadini di Cefalù […].
Questo, tra le tante vacuità, il passaggio che ha caratterizzato l’intervista concessa, a Cefalù Radio Madonie, da quest’Uomo dalla infinita bontà: con le Sue amorevoli parole, ci ha, in buona sostanza, accusati di essere dei fomentatori di azioni criminose.
Sorprende, e un po’ rattrista, come a nessuno dei tanti intervistatori sia balenato in mente di far rilevare, in diretta radiofonica, la gravità delle affermazioni rese dal Primo (??) cittadino: evidentemente, nel frangente, tutti estasiati per il tanto amore profuso dall’interlocutore.
Al Dottore Guercio, che pur di rimanere legato al potere si autocelebra quale dispensatore di amore verso i Concittadini, rispondiamo, senza pretesa di essere dallo stesso compresi, che “amore e potere sono uno l’ombra dell’altro: dove l'amore impera, non c'è desiderio di potere, e dove il potere predomina, manca l'amore”.
Da parte nostra, per ricambiare tanto amore, valuteremo se omettere una più che meritata denuncia per diffamazione.

ritratto di Giuseppe Aquia

bravo gaetano ma i poveri

bravo gaetano ma i poveri giornalisti avevano paura di urtare la suscettibilità del grande condottiero, che altrimenti non avrebbe dato loro i grandi progetti che ha per cefalù. vedrete che la sfiducia non passerà in quanto tutti e dico tutti si venderanno per un posto di assessore.ecco il progetto di cefalù ogni consigliere che non vota la sfiducia avrà un assessore.