Consiglio comunale dell’ 1 marzo 2011 - 3° parte, Punto 7 - “Promozione del Patrimonio Culturale”

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Il Presidente
Devo leggere una comunicazione sulla costituzione di un nuovo Gruppo consiliare:

“I sottoscritti consiglieri comunali, Greco, Messina e Coco, comunicano che, in data 25 febbraio 2011, formano il nuovo Gruppo consiliare denominato “Obbiettivo Cefalù” che si propone di valutare criticamente ed indipendentemente ogni proposta formulata dall’Amministrazione comunale.
Il ruolo di Capogruppo sarà svolto dal consigliere Messina Pasquale”,

Il Presidente espone ora il Punto 7 dell’O.d.g.

7 - Iniziative volte alla promozione, valorizzazione e piena fruizione del Patrimonio Culturale, artistico e monumentale della Città ( Anche al fine di incrementare le potenzialità turistiche ed occupazionali), di concerto con la Curia Vescovile, gli Enti Sovracomunali, gli Istituti scolastici del Territorio e le Associazioni Culturali e di volontariato che operano in ambito locale – Determinazioni (Richiesta dal capogruppo Consiliare Rosario Lapunzina);

Franco
La richiesta del Partito democratico di trattare, come Punto all’O.d.g., le possibili iniziative volte alla promozione, alla valorizzazione e a una fruizione quanto più completa possibile di un inestimabile patrimonio quale è quello costituito dalle nostre valenze culturali, dal nostro patrimonio artistico e monumentale (all’interno di una città che è mèta di turisti da tutto il mondo - e si spera che non siano solo “turisti” ma “visitatori attenti” e sempre più competenti -), nasce dal desiderio di suscitare delle sinergie, da parte dell’Amministrazione comunale, con enti sovracomunali, con la Curia vescovile, con le Istituzioni culturali e scolastiche del territorio, e - direi “in ultimo” nell’elenco ma non “ultimo” per importanza - con le associazioni culturali e di volontariato di questa città.

Il Punto all’O.d.g. si pone idealmente, in continuità con altri che abbiamo presentato durante il corso di questa consiliatura, nella direzione della definizione di una Politica culturale in questa città.
Più volte è stato osservato, da parte di alcuni consiglieri comunali - del sottoscritto, per quanto riguarda le personali competenze -, come la Amministrazione comunale manchi, sia carente in questi anni, di una politica culturale che si intrecci con la politica turistica, e che dunque sia volta a determinare la presenza in questa città di una offerta turistica e culturale di ben più alto profilo rispetto alla consueta, e direi anche “naturale offerta”, del sole e del mare. La politica culturale di questo Comune dovrebbe poggiare certamente sulle energie locali, cioè sulle tante energie intellettive e culturali che la nostra città, nel corso dei decenni, ha saputo produrre ed offrire, non solo come patrimonio locale, ma anche come patrimonio regionale e, in alcuni casi certamente pregevoli, nazionali e perché no anche sovranazionali.
Non si tratta però di singole persone, la nostra città vanta numerose esperienze di associazioni culturali, numerose esperienze di gruppi creativi, non mancano anche le associazioni di volontariato o non ne sono mancate nel corso degli anni. Tutte queste sono risorse fondamentali che una Amministrazione comunale, attiva e lungimirante, deve sapere mettere pienamente a regime. Certamente non disdegnando il concorso di iniziative anche, da parte di privata o di singole associazioni; non è certamente censurabile l’operato di una associazione o di un laboratorio creativo che si proponga di mettere insieme singoli o associati in un progetto culturale. Non è certo da censurare e non è certo da ostacolare, però è chiaro che l’Amministrazione comunale di una città - che voglia essere davvero lungimirante, che voglia essere davvero propositiva sul piano culturale e sul piano della offerta turistica -, deve sapere inserire il progetto del singolo privato, o delle associazioni che si riuniscono in un progetto culturale, all’interno di una più ampia valenza progettuale, di una più ampia programmazione di carattere culturale-turistico e anche - non ultima certamente - di garanzia del nostro Patrimonio già esistente, e anche, perché no, nella prospettiva di una acquisizione di nuove aspetti e valenze sul piano del patrimonio artistico, sul piano del patrimonio architettonico, sul piano dei patrimoni anche naturalistici.

Questo noi lo sosteniamo anche con Mozioni, interventi eRraccomandazioni che, nel corso di questi anni, abbiamo cercato di esprimere all’interno di quest’aula consiliare; e non perché ci vogliamo appropriare di una etichetta: quella dei difensori esclusivi della cultura o dei sostenitori esclusivi di un turismo culturale o di una fruizione dei beni monumentali di questa città di carattere èlitario ed esclusivo.
Questa è una città che ha dimostrato nella sua storia di essere aperta ai visitatori di ogni livello culturale, di ogni cultura di provenienza, di ogni religione, etnia e lingua; senza fare distinzioni fra coloro che possono permettersi determinati livelli qualitativi di turismo e quelli ché questi livelli qualitativi purtroppo non se li possono permettere.
Però è chiaro che una generale progettualità di carattere turistico e culturale deve essere proposta attraverso delle sinergie ben specifiche.

Io non sò se tutti i consiglieri comunali, i miei colleghi di questa Aula, mi possano ritenere titolato a parlare della “cefalutanità” (perché sò che qualcuno ne ha qualche dubbio), o a parlare della storia di questa città per il fatto che le proprie radici familiari si estendono da questa città - nella quale sono nato, e che amo - ad altre parti delle Madonie.

Io però questa sera mi faccio presuntuoso, più di quanto non lo sia normalmente, ricordo - prima di tutto a me stesso, e poi - ai colleghi consiglieri, all’assessore Bonaviri (che ha la pazienza di ascoltarmi) e a tutti coloro che ci ascoltano per radio, che questa è una città con delle straordinarie valenze culturali. Valenze che non hanno soltanto radici in alcuni periodi della storia dell’uomo; anche se certamente le più eclatanti del nostro patrimonio sono probabilmente quelle medievali.
In queste settimane si è fatto un giusto e notevole parlare del lascito che l’epoca ruggeriana ha lasciato a questa città. Però io ritengo che, accanto all’enorme patrimonio che Ruggero, o comunque l’epoca normanna, ha lasciato questa città, ce ne sia altro di altrettanto importante che viene fuori da periodi come quelli dell’epoca federiciana (per esempio), come quello - non assolutamente da trascurare - dell’epoca barocca e del settecento; non è certamente da trascurare quello costituitosi, nel corso dell’ottocento e dei primi del novecento - ai tempi della bella epoque - con valori di grandissima, notevole sensibilità di carattere artistico e creativo, a Cefalù.
Questa città ha palazzi, ha luoghi come il teatro comunale, che è un gioiello non solo di architettura ma anche sul piano anche delle valenze pittoriche dell’arte decò dei primi del novecento.
Personalmente inoltre posso testimoniare quale straordinaria attenzione, nel mondo accademico e scientifico-storico, si ha per il ruolo che Cefalù ha avuto dalla preistoria all’epoca antica tutta quanta. La nostra città ha un patrimonio archeologico che è meno conosciuto rispetto a quello medievale e moderno ma che certamente affonda le sue radici nel nostro passato più profondo e ha una valenza straordinaria di richiamo a livello internazionale. Noi possediamo uno dei monumenti più misteriosi e più affascinanti nella storia dell’antichità del Mediterraneo che è l’edificio megalitico posto sulla rocca. Eppure alcuni dei massimi esperti di preistoria e protostoria del nostro paese, cioè dell’Italia, non conoscono assolutamente l’esistenza dell’edificio megalitico sulla rocca. Questo perché magari noi stessi abbiamo avuto delle difficoltà a trasmettere all’esterno l’esistenza stessa di un monumento così importante.

Il patrimonio culturale di Cefalù è fatto di “pietre”, è fatto di arte, è fatto di tantissime realtà che vanno dalla natura alle costruzioni dell’uomo; ma il patrimonio culturale di Cefalù è fatto anche di beni immateriali come la gastronomia, costituita da prodotti che andrebbero valorizzati, fatti conoscere in tutto il mondo per la genuinità e per il valore, anche di memoria storica antropologica, che essi hanno; e non è certamente da far sorridere la ricetta della “Pasta a Taianu che è un patrimonio endemico - cioè caratteristico - del nostro territorio.

Spendo due parole riguardo un patrimonio immateriale - che forse poche volte viene percepito -, al quale facciamo riferimento nella nostra proposta di Mozione: è quello delle potenzialità editoriali degli studi che si producono all’interno di questa nostra città ad opera non solo di studiosi, già confermati o che hanno prodotto delle pubblicazioni, ma ad opera - per esempio - dei nostri studenti, di coloro che concludono brillantemente il percorso universitario con delle tesi di laurea. Spesso si tratta di tesi di laurea che riguardano il patrimonio storico, monumentale, culturale e artistico della nostra città, e che - all’interno di una sinergia generale nella quale si possano reperire risorse - possono avere non solo la soddisfazione ma anche la valorizzazione del loro lavoro; perché possa diventare motivo anche di affermazione delle proprie idee, del proprio pensiero e perché nò anche “opportunità” di lavoro ad altissimo livello.

La fruizione dei Beni culturali, le sinergie che si possono sviluppare intorno ad un Patrimonio culturale, monumentale, artistico - come quello della nostra città - sono opportunità di lavoro per i nostri giovani, sono opportunità di incontro, di interazione fra le giovani generazione di questo territorio e di altre realtà che da tutto il mondo possono innestare ulteriori potenzialità perché nella nostra città si creino effettivamente occasioni, opportunità, momenti ma anche stabilità di lavoro, non soltanto sul piano della cultura e delle più alte potenzialità delle professioni ma anche sul piano della manodopera e dei servizi di cui c’è bisogno nel campo del turismo, nel campo della fruizione dei beni culturali, della tutela, e dei supporti alle strutture turistico-alberghiere.

Forti di tutto questo, noi proponiamo che vengano sviluppate dall’Amministrazione comunale appunto le suddette sinergie: con chi?
Noi assistiamo, in questi mesi, a un rilancio delle attività da parte della Curia vescovile.
Il nostro vescovo, Monsignor Manzella, è stato capace di dare un input fortissimo alla valorizzazione e - in primo luogo - alla fruizione di alcuni beni monumentali che rimanevano chiusi alla fruizione della gente (come, in particolar modo, la struttura del complesso di San Domenico e della connessa chiesa della Santissima Trinità, la chiesa della Santissima Annunziata in corso Ruggero). Altre novità sono state proposte dal Vescovo, come ci ha dimostrato la brillante conferenza di presentazione che è stata svolta sabato scorso da Monsignor Crispino Valenziano in Cattedrale con le meravigliose novità che la Cattedrale presenterà nei prossimi mesi, non solo con la inaugurazione della Colonna del cero pasquale e del Fonte battesimale ma anche, si spera nei tempi più brevi, dell’Ambone monumentale!
Ecco vista questa disponibilità, visti anche i fermenti che nelle ultime settimane e mesi si sono registrati in questa città da parte delle associazioni culturali, vista la disponibilità di professionisti, uomini di cultura, studiosi, giovani, volontari, perché si proceda in questo senso, il nostro intento è quello di impegnare l’Amministrazione comunale - ma di impegnarci per primi ciascuno di noi - perché si giunga ad una effettiva Politica di carattere culturale e alla “messa a regime” di tutto il Patrimonio e di tutte le esperienze di carattere culturale e artistico-creativo che possono esprimere non solo i luoghi ma anche le persone e le energie di questa città.

Detto questo passo alla lettura della proposta di Mozione, aspettandomi anche che ci siano altri contributi da parte dei colleghi consiglieri.
(Legge il testo della mozione)

Calabrese
Non vi è dubbio che quanto questa sera viene all’esame del Consiglio ha una sua rilevantissima importanza, anche alla luce di quello che sta accadendo in questi anni a Cefalù è cioè che molti dei nostri beni più preziosi sono andati in assoluto decadimento! Non aggiungo altro a quanto detto dal consigliere Toni Franco, tuttavia vorrei sottolineare una cosa: non vorrei che con la creazione tra virgolette di questa sorta di Osservatorio - con la partecipazione della Amministrazione e anche del Consiglio comunale -, alla fine non si faccia che demandare ad un altro organismo un qualcosa che poi alla fine andrà a rallentare quelle che saranno le varie scelte.

Tutelare questo Patrimonio.
Non dobbiamo prenderci in giro, nel senso che la tutela - oggi come oggi - passa non solo dalla sensibilizzazione sull’importanza del Patrimonio che ha Cefalù, ma anche dalle attività di controllo e di repressione. Per potere fare tutto questo occorre sicuramente dotarsi di un ottimo e idoneo sistema di video-sorveglianza come accade in tutte le grandi città d’arte del nostro paese e non solo.
Ricordo a me stesso che già in questo Consiglio comunale, quando si parlò di video-sorveglianza, le vedute dei consiglieri comunali non erano concordi nell’adottare questo sistema che serve appunto a controllare anche i nostri Patrimoni, i nostri gioielli.

Ritengo pertanto che il primo fondamentale passo che debba fare l’Amministrazione, l’ “Osservatorio” - quello che vogliamo - è proprio quello di dare concretezza tangibile a questo progetto che è un progetto di Salvaguardia. Ritengo che l’unico strumento che nell’immediatezza può darci questa certezza è proprio un sistema di video-sorveglianza. Poi, è ovvio, che sulla scorta del Regolamento che ha approvato questo Consiglio comunale potranno farsi tutte le scelte che si vorranno - sempre nell’alveo delle regole stabilite dal Consiglio comunale -, e perché nò prevedere che ci possa essere una sinergia tra “pubblico” e “privato”. L’associazionismo, che comunque è una presenza privata, può costituire un ulteriore volano alla nostra cultura e alla nostra economia, (e mi piace che questa “proposta pubblico-privato” venga proprio da parte del Partito democratico).
Dico che siamo assolutamente favorevoli a questa Mozione, con l’auspicio che evidentemente il primo passo che possa fare l’Amministrazione, il Consiglio, questo “Osservatorio”, sia proprio quello di costituire nell’immediatezza un sistema di video-sorveglianza.

Il Presidente mettere ai voti la Mozione: unanimità

Il Consiglio viene rinviato a mercoledì prossimo, 9 marzo