TURISMO SICILIANO IN GINOCCHIO

ritratto di Nicola Pizzillo

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(ASCA) - Palermo, 28 mar - ''Le notizie sulle operazioni belliche contro il regime di Gheddafi, sugli sbarchi incontrollati dei profughi dal Nord Africa e sulla chiusura dell'aeroporto di Trapani - Birgi, stanno facendo il giro del mondo e il turismo siciliano e' ormai in ginocchio''.

L'assessore regionale al Turismo della Sicilia, Daniele Tranchida, lancia un nuovo allarme sulle conseguenze che la situazione di instabilita' nel Mediterraneo sta avendo sull'economia turistica della Sicilia.

''Quotidianamente, ormai, - prosegue - dai Servizi turistici regionali arrivano notizie di disdette da parte di tour operator per gli arrivi in Sicilia. Le prossime feste pasquali sono ormai compromesse e c'e' il rischio concreto di pregiudicare anche la prossima stagione estiva''.

''Si sta vanificando - aggiunge Tranchida - lo sforzo che la Regione ha fatto e sta facendo per risollevare un comparto gia' in crisi, con gli investimenti per promuovere l'immagine turistica della Sicilia con le grandi iniziative in settori come lo sport o i grandi eventi culturali e i provvedimenti varati, a partire da quello sui comuni a vocazione turistica o sulle guide e gli accompagnatori turistici''.

''Dobbiamo, invece, prendere atto - conclude - dell'indifferente inerzia dell'Unione europea e dei ritardi e dell'incapacita' del governo nazionale nel gestire la situazione, come dimostrano i casi di Lampedusa e dello scalo aereo trapanese.

Occorrono risposte immediate e efficaci per risolvere al piu' presto di una condizione di cui soltanto i siciliani stanno pagando il prezzo. Fermo restando lo spirito di accoglienza che fa parte dell'identita' dei siciliani e che anche in condizioni cosi' critiche, gli abitanti di Lampedusa stanno dimostrando, la Sicilia non puo' fare fronte da sola a una situazione cosi' eccezionale''.
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Le notizie dell'Assessore regionale al turismo lasciano l'amaro in bocca per le conseguenze nefaste di natura economica e non solo (ordine pubblico, igienico-sanitario) che si stanno abbattendo sulla nostra isola a causa delle rivolte nel Maghreb. Il Governo nazionale in tutto questo non sa che pesci pigliare, incerto sulla posizione da prendere sulla guerra libica, incapace di imporre la sua voce in Europa per ottenere la suddivisione dei profughi tra i vari Stati membri, non riesce neanche ad ottenere la solidarietà da parte della altre regioni italiane. Questa crisi sembra proprio che ce la dobbiamo piangere noi Siciliani, forse perchè la nostra Regione non è allineata ai partiti di governo e quindi è data ormai per persa, mentre è bene che si tengano care le ricche e filogovernative regioni del nord, come la Lombardia ed il Veneto, dove la Lega Nord la fa da padrona e sappiamo tutti come essa detenga la golden-share di questo Governo. EVVIVA L'ITALIA UNITA!