Manifestazione contro i pedaggi il 27 aprile

ritratto di Staff

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Il coordinamento regionale 'No pedaggi', nato il 28 marzo scorso, ha indetto per il 27 aprile una manifestazione contro l'applicazione del decreto mille-proroghé che, il 31 maggio dell'anno scorso, tra le 'misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitivita' economicà, ha introdotto il pagamento del pedaggio nelle autostrade siciliane. "Dal primo maggio prossimo - si legge, in una nota del comitato - la Sicilia pagherà il 'pizzo' sull'autostrada. L'urgenza non è quella
di dotare la Sicilia di un'infrastruttura stradale degna di questo nome, o di potenziare la fatiscente rete ferroviaria, ma di farci pagare 1,5 euro ogni volta che entriamo in autostrada. La Sicilia delle strade fatiscenti, del binario unico e dell'assenza di un piano per il trasporto, non ci sta".
La manifestazione si svolgerà alle 16, in piazza Pretoria, a Palermo: sono stati invitati a partecipare sindaci, assessori, consiglieri di comuni e province siciliane, movimenti civici, associazioni di categoria, realtà sindacali, rappresentati di tutte le forze politiche. Successivamente è in programma anche una protesta davanti l'Ars.

Zito Martino

ritratto di Gianfranco D Anna

Anche un video per dire NO ai pedaggi

Anche un video su "NO PEDAGGIO il 27 aprile manifestazione a Palermo"

http://www.youtube.com/watch?v=XMY_M5sx4sY

ritratto di Nicola Pizzillo

Non solo Autostrade

In effetti le autostrade siciliane sono lontane mille miglia da quelle del centro-nord d’Italia, per non parlare degli anni-luce che le separano da quelle Europee. A parte le tre o quattro corsie che da noi sono un miraggio, qua ci sono tratti privi di corsie d’emergenza, gallerie senza o con scarsissima illuminazione, curve pericolosissime che se uno è leggermente distratto va per la tangente, fondo stradale sconnesso con avvallamenti che in presenza di pioggia possono causare l’effetto acqua planning, tratti chilometrici segnalati come pericolosi o perennemente con lavori in corso, ove bisogna rallentare la velocità come in paese.

In tutto questo splendore di efficienza noi dovremmo pure andare a pagarci un pedaggio, che diventerebbe una vera e propria imposizione fiscale, in quanto non esiste una viabilità alternativa gratuita altrettanto veloce (superstrade, statali o provinciali scorrevoli) , quindi o ti mangi questa minestra…

Insomma il Governo che ha giurato nel suo programma elettorale che non avrebbe mai messo le mani nelle tasche degli Italiani, ce le mette eccome!

Vedasi anche, sulla stessa scia, l’aumento delle tasse scolastiche e delle rette universitarie, delle accise sulla benzina, del canone Rai e tutti quegli aumenti disposti da Regioni ed Enti locali a causa dei minori trasferimenti dallo Stato che vanno dai ticket sanitari per le visite specialistiche e la diagnostica, alle addizionali IRPEF, all’IRAP sulle attività produttive, all’ ICI sulle seconde case, alle maggiori tariffe di acqua, rifiuti, gas, luce.

Questo perché Tremonti avrebbe tenuto i conti in ordine, pensa un po’ se non lo avesse fatto, ed inoltre perché la prossima manovra per far rientrare il debito, di circa 65 miliardi di euro (fonte DPEF), non la si fa adesso per motivi di consenso elettorale ma la si vuole scaricare sulla prossima legislatura 2013-2014, ovvero chi vivrà vedrà. Bel senso di responsabilità!