Buona Pasqua dall’Altra Cefalù - La Processione del Venerdì Santo - Cefalù, 22 aprile 2011 (parte 2°)

ritratto di Pino Lo Presti

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(Le parole del Vescovo, mons. Manzella, ai fedeli riuniti in piazza Duomo)

Le parole del Vescovo, mons. Manzella, ai fedeli riuniti in piazza Duomo

...ci invita a questa contemplazione.

Ma non è una contemplazione statica e rassegnata perchè nel cuore già canta la certezza della Resurrezione.
Per giungere alla Pasqua bisogna necessariamente passare dal Venerdì Santo; non c’è Pasqua senza Venerdì Santo!
La contemplazione, dunque, della Croce, dell’Uomo dei dolori, della sofferenza diventa un passaggio obbligatorio per ogni uomo perchè la sofferenza del Cristo è la sofferenza dell’Uomo e la sofferenza dell’Uomo è la sofferenza del Cristo.

La certezza della Risurrezione ci dona la forza di superare le cose di ogni giorno, le difficoltà in cui ci imbattiamo quotidianamente. La contemplazione della Croce e la fede della Risurrezione diventa per noi motivo per andare avanti ogni giorno superando ogni difficoltà e sapendoci unire alle sofferenze del Cristo, sapendoci unire a Lui per risorgere assieme a Lui.
In questo viaggio ideale, in questo viaggio di dolore e sofferenza, non siamo soli; accanto a noi vediamo l’Umanità intera, l’Umanità che soffre e geme, ma vediamo anche l’ Umanità che spera, e, nutrendo la certezza della Risurrezione, sa alzare gli occhi in aria guardando il cielo quasi a considerare lo spazio dove siamo attesi: in quella Gerusalemme Celeste, la Città eterna, là dove non ci sarà più nè la sofferenza, nè il lutto, nè la violenza, nè la morte, perchè le cose di prima saranno passate, perchè il Risorto, il Vivente fa nuove tutte le cose.
Ecco quali sentimenti albergano nel nostro cuore in questo giorno di Venerdì Santo!

Dicevo, in questo viaggio ideale, non siamo soli: c’è la Umanità intera ma soprattutto abbiamo il conforto di avere, accanto a noi, Maria Santissima, la Madre di Gesù: l’Addolorata, che mentre sembri, in questo momento, che anche Lei abbia bisogno di essere consolata e confortata, noi riconosciamo in Lei la Consolatrice degli afflitti; perchè una madre, afflitta per quanto sia, ha sempre la forza, la capacità, il coraggio di saper consolare i propri figli, di saper far sperare i propri figli, di saper leggere negli occhi dei figli un desiderio inespresso.

Maria, nonostante questa sera appaia ai nostri occhi addolorata, nonostante il suo cuore sia trafitto da una spada, Maria ha per noi, questa sera, una carezza; è ancora in grado di guardarci, di confortarci perchè, anche in Lei, alberga la speranza della Risurrezione del Suo Figlio, e sà, conosce, comprende, intuisce che nella Risurrezione del Figlio c’è la Risurrezione della Umanità intera.
E, allora, il nostro dolore comincia già a trasformarsi in gioia: è la gioia della Pasqua, è la gioia della riconciliazione con Dio e con i fratelli.

Pasqua non consiste nel “seguire” i Riti della Settimana Santa - troppo poco sarebbe -; la Pasqua deve mirare alla Conversione del cuore, la vera Devozione esige la Conversione del cuore. La vostra devozione ..(?).. il vostro raccoglimento mi è di testimonianza cristiana.
Una Processione che diventa manifestazione di fede deve incidere nella vostra vita: questa è una manifestazione di fede!
E’ la fede nella Chiesa, è la nostra fede e noi tutti ci gloriamo di professarla perchè vana sarebbe la nostra fede se Cristo non fosse risorto.

E, allora, contemplando sia pure la Passione e Morte del nostro Signore, ci proiettiamo già nella Risurrezione, ci proiettiamo già nella gloria della Pasqua.

Ed è con questi sentimenti di pace, di gioia, di conforto, di serenità che anticipo a tutti, alla Città intera, i migliori auguri di buona Pasqua.

Portate con voi questa carezze per darla a chi soffre nel corpo e nello spirito, ai vostri anziani. In ogni casa, c’è sempre bisogno della Benedizione del Signore e della Carezza di Maria: portate a casa questa Benedizione e lasciatevi permeare ed accompagnare, sempre, dalla Benedizione del Signore.
Il Signore sia con voi!

La Benedizione