Consiglio Comunale del 4 maggio 2011

ritratto di Staff

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Presenti: Cassata, Barracato, Scialabba, Rasa, Sideli, Greco, Fatta, Lapunzina, Lo Verde, Liberto, Calabrese; Lo Verde è sopraggiunta poco dopo

Di questo Consiglio, diversamente dal solito resoconto letterale, vorrei darne un resoconto più soggettivo e sostanziale.

Ciò che i cittadini volevano, “occupando simbolicamente” l’Aula consiliare (per un paio d’ore), non era certo disconoscere ai consiglieri il ruolo di loro rappresentanti, scavalcandoli o occupandone il posto per, da lì, poter avere una interlocuzione privilegiata con la Amministrazione.
Anzi, i cittadini presenti - in rappresentanza di vari organismi associativi - con questo gesto intendevano rinnovare il credito ai loro rappresentanti - agli occhi della Amministrazione - almeno su un Atto (espressione peraltro unanime della volontà del Consiglio) in cui essi cittadini totalmente si riconoscevano (il famoso Atto di Indirizzo del 28 aprile scorso).

Il gesto dei cittadini voleva con ciò significare una richiesta, alla Amministrazione, di una maggiore sensibilità democratica nei confronti delle istante da loro avanzate, generate dalla grave situazione di disagio provocata dall’assoluta mancanza di controllo - e ben che meno razionale - sul territorio, in particolare sul traffico veicolare, da parte della stessa.

Una sensibilità - ad avviso dei cittadini - scarsamente manifestata dalla Amministrazione non solo nel disattendere un recente Atto di Indirizzo unanime del Consiglio ma anche una propria stessa Ordinanza (la n° 38) - emanata ben il 29 aprile 2010 -; una Ordinanza la cui particolare valenza stava proprio nell’essere stata frutto di una tensione collaborativa e propositiva dei cittadini, nell’affrontare lo stesso grande tema oggetto del suddetto Atto di indirizzo, consiliare.

La stessa insensibilità mostrata nei confronti di un accordo diretto con i cittadini del Centro Storico - maturato addirittura in una Ordinanza Sindacale, la n° 38/2010 -, veniva ora manifestata nei confronti di un Atto di Volontà del Consiglio che, tra l’altro, in particolare recepiva la volontà dei cittadini di via Vazzana di revoca della Ordinanza n° 5 del 16.02.1011.

In tema di controllo del Territorio - in particolare veicolare - la volontà dei cittadini, sotto qualunque forma, o canale, espressa trova alla fine una Amministrazione non solo poco sensibile alle richieste, per quanto avanzate in forma autorevole, ma persino palesamente inadempiente nei confronti degli stessi impegni assunti con la emanazione di una propria disposizione normativa: questa “incomunicabilità” è quel “vuoto di democrazia” che i cittadini hanno inteso con il loro gesto significare non scalzando il Consiglio ma intendendo anzi supportarlo nello sforzo di colmare quel “vuoto”!

Probabilmente la pratica della partecipazione e della rivendicazione - non usuale in questa città - proprio per ciò non è matura a sufficienza ancora per organizzarsi ed esprimersi al meglio.
Ciò ha provocato qualche piccolo equivoco iniziale ma soprattutto una dispersione poi della discussione che ha indotto il Presidente Barracato, trascorsi quasi due ore, a porre fine alla Sospensione dei lavori del Consiglio - decisa dall’Aula per dare lo spazio richiesto ai cittadini - prima che si arrivasse ad un momento di sintesi finale e quindi ad un Atto “deliberativo”.

-l’arrivo dell’assessore Corsello

A ciò ha certamente, per quanto involontariamente contribuito, l’arrivo in Aula dell’assessore Corsello, che nel frattempo seguiva quanto stava accadendo alla Radio.
La sua presenza infatti mentre da una parte non è stata utile a dare delle risposte - in quanto una volta è il Comandante, una volta è il Sindaco e lui “non c’entra” mai -, dall’altra ha indotto la discussione a riprecipitare nel caotico labirinto delle considerazioni tecniche su via Vazzana e non solo e di quanto già detto o non detto nei precedenti incontri, etc...

L’equivoco iniziale (niente di grave è da dire) si era creato tra i cittadini ed i consiglieri.
Se, da un lato, i cittadini non intendevano “occupare” l’Aula estromettendo i consiglieri dal loro ruolo, dall’altra non ritenevano di dover trovarsi ad essere considerati dei provvisori ospiti che non avendo dove riunirsi chiedessero, per una mezz’ora o un’ora (un quarto d’ora qualcuno ha detto), l’Aula consiliare per scrivere un documento e discutere di successive forme di protesta per cose che riguardavano solo loro.
I cittadini - ripeto, certamente non si sono espressi bene - chiedevano ai consiglieri di unirsi a loro nella comune protesta per quel vuoto di democrazia che li vedeva “entrambi” parte offesa.

Perciò sono rimasti un pò sbilanciati nel momento in cui il Consiglio mostrava di non intendere, insieme a loro, “scioperare” azzerando i lavori per quella sera ma solo sospenderli per un pò e poi continuarli tranquillamente come se a quella protesta anche loro non fossero chiamati.
Tuttavia anche la “forma” ha la sua importanza, e in questo il documento è stato imperfetto.

Ciò tuttavia non ha condizionato in alcun modo il prosieguo della serata; i consiglieri, ora nelle vesti di semplici cittadini, hanno partecipato contribuendo alla discussione, così come i cittadini sostanzialmente desideravano, alla ricerca di una comune linea da seguire per indurre ad un diverso atteggiamento la Amministrazione.

Ma - e qui torna la “immaturità” ancora di cui si diceva prima -, i cittadini non hanno saputo ben gestire e far convergere la discussione su una effettiva strategia da seguire per indurre la Amministrazione alla immediata applicazione del Punto 1, e all’immediato recepimento del Punto 2; come si diceva prima, l’arrivo di Corsello, da una parte, ha provocato il retrocedere della discussione sugli infiniti e sempre opinabili aspetti tecnici, e, dall’altra, la comprensibile preoccupazione del Presidente per una serata di lavoro del Consiglio persa lo ha portato ad interrompere d’improvviso la discussione prima che la stessa si indirizzasse alle conclusioni operative.

Per la cronaca
A parte le belle parole usate nei confronti della “volontà di partecipazione” dei cittadini - come ha voluto sottolineare - ben comprendendo che non di irriguardosa “occupazione” si trattasse, l’assessore Bonaviri,

presente in rappresentanza della Amministrazione, ha dato rassicurazione che, già dal mattino, seguente questa avrebbe dato disposizione al Comando dei VV.UU. di rendere immediatamente operativa, nella sua interezza, la Ordinanza n° 38/2010.
Per l’Atto di Indirizzo ha assicurato che la Amministrazione la stava tenendo nella massima considerazione e si mostrava certo che la maggior parte delle indicazioni sarebbero state accolte; “certo” aggiungeva “ non tutti i punti potranno essere accettati”!

Surreale la richiesta del consigliere Rasa di un parere del Segretario circa la correttezza della procedura della Sospensione sulla base di un documento “non firmato e quindi espressione di soggetti non identificabili”, come se tutte quelle persone che stavano lì presenti non fossero nessuno e come se quel “documento” nulla avesse a che fare con loro.
Come ben detto dal consigliere Calabrese: “non sta nè in cielo, nè in terra; la firma è data dai tanti cittadini che sono presenti”!

Due le linee di possibili strategie:

una (Calabrese) quella di elaborare un documento congiunto, da cittadini, in cui si diano tre giorni di tempo per la la applicazione della 38/2010 per la revoca dei Pass, e per la revoca della 5/2011 per la via Vazzana, a cui - in caso negativo - fare seguire delle manifestazioni cittadine di protesta

l’altra (Lapunzina) di richiedere (per la prossima seduta) la presenza del Sindaco come unico interlocutore perchè lui direttamente risponda ai cittadini su quali provvedimenti immediati intenda adottare in risposta alle richieste, e in sua assenza di non procedere ai lavori dell’Aula abbandonando la seduta. Fuori da questa sede, e quindi dismesse le vesti istituzionali, poi si può discutere su quali forma di protesta cittadina più efficaci organizzare.

Alla dichiarazione, del Presidente di fine della Sospensione e di ripresa dei lavori d’Aula, i consiglieri del PD hanno abbandonato l’aula seguiti da altri.

Constatato l’assenza del numero legale (presenti soltanto: Cassata, Barracato, Scialabba, Rasa, Sideli e Greco) il Consiglio è stato rinviato di un’ora (alle 11.50) ma di fatto ad oggi, 5 maggio, alle ore 20.00

ritratto di Saro Di Paola

UNA ORDINANZA INDIFENDIBILE

Quella del doppio senso in via Vazzana è UNA ORDINANZA INDIFENDIBILE !

Una ordinanza che porta, pure, ATTASSO!
Da quando è stata emessa non abbiamo avuto una domenica o una festività col bel tempo!
Quel bel tempo che, con il pienone, ne avrebbe messo a nudo i risultati ponendo fine ad una SPERIMENTAZIONE che, forse, LA RAGIONE avrebbe DOVUTO EVITARE.

Una domenica o una festività col pienone sarebbe stata la prova più patente di quanto, CERTAMENTE, si verificherà :
IL CAOS NELL'ANELLO INFERNALE -via Roma, via San Pasquale, via Pintorno, via Vazzana- AUMENTERA' sia durante le ore di punta IN ENTRATA sia anche durante le ore di punta IN USCITA.

LE RAGIONI SONO TROPPO OVVIE per meritare di essere esposte.

PURTROPPO, se l'ordinanza sarà reversibile, I DANNI ALLE ATTIVITA' COMMERCIALI sono IRREVERSIBILI.