La fontana delle mura

ritratto di Salvatore Culotta

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“Ad una giornata leggiera da Sahrat 'al 'hadid giace, sulla spiaggia del mare, Gaflúdi (Cefalù) fortezza simile a città, co' suoi mercati, bagni e molini, piantati dentro lo stesso paese, sopra un'acqua ch'erompe [dalla roccia], dolce e fresca e dà da bere agli abitanti. La fortezza di Cefalù [è fabbricata] sopra rocce bagnate dal mare.”
(Edrisi – 1099ca – 1164 )


LA FONTANA DELLE MURA

Uscendo dalla Postierla e andando verso est si cammina accanto alla parte delle mura megalitiche meglio conservata e più evidente, si tocca la storia più antica di Cefalù. Mura che , a volerci ben riflettere, superano per imponenza singolarità e umano motivo d’esistere la stessa Basilica Cattedrale, che rientra in tutt’altra sfera. A fianco della postierla , non a caso ubicata lì, è la sorgente di acqua dolce a cui si scende da pochi gradini intagliati negli scogli. Sulla roccia sovrastante la fuoriuscita dell’acqua c’è una iscrizione studiata e decifrata dal Dr. Carlo La Calce che pubblicò poi il suo studio sul bollettino di Italia Nostra (per il quale ringrazio Sandro Varzi) :
“La fontana delle mura
Le caratteristiche che maggiormente hanno contraddistinto Cefàlù nell' antichità già parecchi secoli prima che i Normanni edificassero lo straordinario ed imponente Duomo sono state senza alcun dubbio le monumentali fortificazioni e la ricchezza delle acque. Tali elementi cui il geografo arabo Edrisi diede grande rilievo nella descrizione della città coesistono e si integrano perfettamente se prendiamo in esame il suggestivo tratto di scogliera adiacente alla Postierla, all'altezza della confluenza del vicolo Miceli con le vie Porpora e Pierre (zona da sempre denominata "la Fontana”).
La Postierla, piccola "porta secondaria" costituita da enormi blocchi laterali sormontati da un architrave monolitico, rappresenta un varco nell'antica e monumentale cinta muraria (le cosiddette mura megalitiche, risalenti al VI - V sec. a.C.) direttamente poggiata sulla scogliera. Dalla Postierla, attraverso una serie di scalini intagliati nella roccia, si accede ad una sorgente di acqua dolce che sgorga dalle fondamenta delle mura, direttamente a livello del mare.
Nettamente oltre lo sbocco di tale sorgente, a est della Postierla, in un enorme roccia abbarbicata alla cortina muraria, racchiusa in un elegante "cartiglio" scolpito, si trova un'antica incisione piena di fascino e mistero. Il suo contenuto, in latino, infatti è di non facile lettura a causa della erosione subita dai tempo e specie dal mare cui essa e' rivolta ma un'analisi minuziosa permette la ricostruzione del testo che dice: IHSM / HOC OP? CU NOV A/ AQUA FUIT LUCIO VE / LASCO ARMOR DUCE /PUBLICE COMODATI / INNOVATU3 / .1.6.9.3 e la cui traduzione letterale è: QUESTA OPERA / FU INNOVATA CON NUOVA ACQUA/ DA LUCIO VELASCO CAPITANO D'ARMI / PER USO PUBBLICO /1693



Un attento esame delle strutture circostanti consente inoltre di identificare alla base della roccia sede della incisione delle ampie fenditure sovrastanti un basamento costituito da piani inclinati degradanti, direttamente modellati nella pietra. La decifrazione della iscrizione permette di interpretare gli elementi strutturali descritti come appartenenti ad un complesso organico ed unitario che realizza l'architettura essenziale e al tempo stesso imponente di una vera e propria "fontana" in cui l'acqua - di cui oggi non esiste più traccia - fuoriusciva dalle fenditure nella parte inferiore della roccia per espandersi a 180 gradi sul basamento e ricadere in mare, Tale complesso - risalente ad epoca non precisata - fu ristrutturato nei 1693. data dell' iscrizione, per volere del Capitano d'armi Lucio Velasco e rappresentò opera di pubblica utilità fino al momento della estinzione della falda acquifera. Ampie fratture avvenute nel tempo nella scogliera hanno interrotto l'articolato percorso (rimangono comunque visibili tracce) che conduceva alla "Fontana", a quella "Fontana" tanto importante e di tale rilievo da costituire addirittura un toponimo (perché è certamente da essa che ha preso il nome l'intera zona adiacente alla Postierla) e che mirabilmente, per le caratteristiche della sua struttura e della sua posizione, sintetizza proprio quei due elementi, imponenza delle fortificazioni e ricchezza di acque, che già molti secoli addietro avevano impressionato il geografo arabo Edrisi.

Carlo La Calce
(Italia Nostra – Sezione di Palermo. Anno IV n°1 - maggio 2001)
Oggi il luogo si presenta così , per l’azione del mare, ma non sarebbe difficile intervenire ripulendolo dalle macchie di catrame.





Credo superfluo sottolineare come, e non credo di sbagliare, questo luogo sia uno dei più importanti di Cefalù unitamente a tutta la scogliera , che non a caso chiamò l’Architetto Pasquale Culotta , e poi Tania, a ideare e realizzare con paziente amore un cammino dentro questo antico accavallarsi di scogli.


…“Sorgono difatti nell'esteso suo lido da mezzo i flutti,e prima e dopo la città, enormi scogli che contengono,taluni, profonde caverne; e sovrapposti agli scogli altr’ordine di massi con tali contorni da rassomigliare a grandiose umane figure.”
( Rosario Salvo di Pietraganzilli – Cefalù Le sue origini e i suoi monumenti – 1888)


E siamo ad un’ultima, purtroppo dolente, nota :
Il Dr. La Calce constatò l’avvenuta sparizione della vena d’acqua eppure oggi qualcosa esce da sotto le rocce, ma non so dire se è acqua sorgiva o no.

Di certo non è “dolce e fresca” acqua sorgiva quella che sgorga in altri punti della cortina muraria.

ritratto di Saro Di Paola

IL POPOLO DEGLI SCOGLI

Le immagini di quegli scogli ai quali si
"sovrappone altr’ordine di massi con tali contorni da rassomigliare a grandiose umane figure”
non può non far tornare alla memoria la definizione che Pasquale Culotta diede a questo UNICUM STRAORDINARIO :
"IL POPOLO DEGLI SCOGLI".

Il vento di scirocco e di libeccio che tirò forte alla vigilia del secondo anniversario della Sua dipartita e lo SPETTACOLO DI NATURA che quel giorno andai, appositamente, a mirare dal Bastione mi dettarono le righe che dedicai a Pasquale nella ricorrenza :

IL POPOLO DEGLI SCOGLI
(il luogo per l’anima)

Oggi tira vento,
di scirocco e libeccio.

Tira forte,
più forte di un forte maestrale.

Un Uomo è salito al Bastione,
è il vento che L’ha portato lassù.

Lassù, nel luogo per l’anima,
Lassù, in punta, sulla prua, all’impiedi.

L’ Uomo guarda lontano ……
l’Infinito è il Suo orizzonte.

Il nostro, ahinoi, è il macello,
di scritte, di bottiglie, di vino.

Un popolo guarda a quell’Uomo,
immobile, dal basso, ne scruta il profilo.

D’un tratto il vento Gli alza i capelli,
quel popolo Lo riconosce.

È Lui …… il Maestro e quel popolo è il Suo.
Quel popolo sono gli scogli.

Sono mani che battono
le onde che gli si infrangono contro.

Saro, 9 novembre 2008

ritratto di Vincenzo Gerone

Bell'articolo, complimenti.

Bell'articolo, complimenti.

ritratto di Giuseppe Aquia

"A FUNTANA"

Grazie salvatore se potessi ti menzionerei nella storia di questo paese, in quanto stai riesumando una parte di cefalù assolutamente bella e nello stesso tempo sconosciuta dove solo noi che ci siamo cresciuti sappiamo quanto è bella viverla la scogliera, ma in questo paese purtroppo quello che in altri posti verrebbe risaltato e issato ad icona turistica viene solamente snobbato da chi sarebbe preposto alla sua valorizzazione ecco un posto che potrebbe ospitare la pietra di ruggero per poter nello stesso risaltare le 2 idee storico.paesaggistico e invitare i turisti a visitare
uno dei posti più belli e suggestivi di cefalù "afuntana".
A proposito se chiedi a qualche amministratore di cefalù a unni e a funtana unnu sapi.)

ritratto di Nicola Pizzillo

Anche la Fontana

potrebbe inserirsi nei circuiti turistico-culturali che dovrebbero crearsi, opportunamente segnalati e ristrutturati, alla stregua di una passeggiata nella cortina megalitica della Discesa Paramuro, ormai invisibile a chiunque a causa di giardini privati che sono sorti alle sue pendici.
Certo se dopo avere reso fruibile un bene storico arriva l'idiota con la bomboletta spray, forse è meglio che resti nascosto!

ritratto di Gianfranco D Anna

Un patrimonio sconosciuto a molti....

Anzitutto complimenti all'Arch. Salvatore Culotta per averci fatto ri-scoprire questo suggestivo luogo della nostra Cefalù.

La "Fontana delle Mura" è un'altro pezzo di quel patrimonio che rende unica Cefalù ma che, purtroppo, solo chi ama veramente Cefalù conosce e fa conoscere.

Diamo merito al Circolo di Legambiente di Cefalù di essersene occupato tra i primi in una conferenza che si tenne il 30 ottobre 2002 nella Sala delle Capriate del Palazzo Comunale di Cefalù ed in cui furono presentati proprio i risulati degli studi condotti dal Dr. La Calce ripresi dall'Arch. Cuoltta.

ritratto di Salvatore Culotta

Devo ereticamente ed

Devo ereticamente ed egoisticamente confessare che mi terrorizza l'idea di trovare sulla scogliera file di turisti.Lo vivo come un luogo per un solitario e riflessivo girovagare e fantasticare.

ritratto di Giuseppe Aquia

Bisogna dare atto che il

Bisogna dare atto che il sindaco vicari per prima, e forse unica, aveva cercato di valorizzare questi luoghi; vedi il percorso sul mare, vedi le mura megalitiche, "abbannamura"purtroppo nessuno ha capito e seguito queste cose anzi le hanno abbandonate completamente se passate di via perre ve ne rendete conto,immondizia ed erbacce la fanno da padroni.Non esaltiamo sempre associazioni che si vedono solo al momento di farsi notare o solo di farsi vedere.