Meno male che a Cefalù accade anche di questo

ritratto di Pino Lo Presti

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Impossibile ricostruire tutto quanto è stato detto, sabato 18, al Caffè Letterario se non che una ragazzina di 16 anni, cefaludese, ha pubblicato il suo primo romanzo che, pare, abbia suscitato un certo interesse.

-Prof.ssa Clara Aiosa del Mandralisca

Io ancora non l’ho letto ma credo sia qualcosa che valga la pena .- più che per le sentite parole dei relatori - per i modi e le espressioni del viso della autrice che intanto dicono, prima del libro.

-Prof. Giuseppe Riggio, già Preside del Mandralisca

Dalla registrazione cortesemente fornitami dall’editore di CrmRadio, Angelo Arduino (tuttavia incompleta) mi hanno colpito alcuni passaggi del prof. Franco, riguardo a ciò che anima il libro, e del prof. Giacomarra riguardo alla maturità-strutturazione della sua concezione.

Prof. Antonio Franco, docente del Mandralisca

Rispetto dei sogni” - diceva Franco - “ I sogni di questi ragazzi non sono come noi spesso li etichettiamo: illusioni, ma sono “sogni” cioè dei progetti, degli investimenti; investimenti che si fanno rischiando, come tutti l’abbiamo fatto alla loro età ...

Diceva (in sintesi) del romanzo: “ ... il tempo del futuro, il tempo di questa gigantesca incognita è ciò che anima, con le varie sfumature emotive dei quattro protagonisti, il dialogo che si svolge in questo volume: il tempo ...

... tutto si svolge al passato rispetto al tempo conclusivo ... vi è qualcosa di “classico” nel senso delle “contraddizioni”, del dionisiaco: l’ansia, la sofferenza e il pathos di giungere al risultato e viverlo con l’ebbrezza della gioia.

Alcune attese trovano risposta subito. altre - attraverso un percorso di maggiore sofferenza - dopo...

... la strada, il viaggio, il divenire - è il luogo dell’espressione dei giovani e quello in cui si incontrano: del movimento; che può essere anche quello dell’ “Annacarsi” senza una méta o quello del muoversi nel senso di “smuoversi”, mettersi alla prova, in discussione e correre il rischio di essere crocifissi a un’etichetta magari scomoda.

Si tratta di una band musicale che si dà questo nome: “L’ultima strada”, potrebbe essere anche “L’ultima frontiera” quella di un’ottica diversa con cui gli adulti dovrebbero guardare ai giovani; l’ultima nostra risorsa sono loro: quelli che ci avvisano del futuro, sono profeti. Anche noi lo siamo stati da giovani scontrandoci spesso con i nostri genitori che, a loro volta, pure sono stati giovani”.

-Prof. Mario Giacomarra, Preside della Facoltà di Lettere e Filosofia di Palermo

Diceva per altri versi Giacomarra: (in sintesi) “ ... sentiamo dire che la nostra è l’epoca della frammentarietà, della dispersione”.

Da una ragazza di 16 anni si sarebbe aspettato delle poesie, dei racconti brevi ma mai 260 pagine di un romanzo. Riuscire a gestire uno spazio così ampio di pagine - tutte “intense” - richiede “un’esperienza” di vita che “non t’aspetteresti”.

Una struttura narrativa, un percorso senza cedimenti” - che definisce a spirale poiché “sviluppa la serie di punti di partenza ampliandoli, problematizzandoli, facendoli diventare temi di raccordo fondamentali del percorso”. Una capacità ( di regìa) rara.

Tali sono i Titoli musicali come “flash back” starei per dire titoli epifanici cioè che rivelano, e che portano poi a ricordare. Ma non è un libro di ricordi”!

- la sig. Arianna

Quindi poi il discorso si sposta sulla giovanissima casa editrice, Arianna (nata nel 2005); un’editrice delle Madonie che ha tutti i requisiti di editing per sviluppare collane di prestigio

Musica e Filosofia si richiamano - mi è sembrato di capire - tra loro, e in quello spazio - quello del romanzo - la giovane Carola si muove - a detta di tutti - con sorprendente competenza, sensibilità ed intelligenza.

Il saluto del Sindaco Guercio

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L’Autrice

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