Via Pierre - Scavi o discarica?

ritratto di Pino Lo Presti

Versione stampabile

Davvero non trovo alcun piacere a fare di queste foto, nè, d'altra parte, mi sento colpevole di produrre, con esse, un danno per la “Immagine” di Cefalù.

Sono inoltre stanco di cercare di provare ad indicare “responsabili” di questo stato indecente di cose (poi, con questo caldo)!

Fate voi e ditemi se comunque è possibile che una Città che permette questo sia una Città “degna”, lasciando perdere il turismo!

Proloco, ArcheoClub dove siete?

ritratto di Scorsone Francesco

Ogni tanto "Fransuà" che abita

lì vicino ha provveduto a pulirlo e spesse volte ne ha segnalato lo stato di incuria al Comune, ma a quanto pare senza risultati....

ritratto di Giuseppe Fajlla

Discarica,naturalmente

Infatti a cosa può servire quello scavo?
Ai tempi in cui lo fecero si sentì dire che fu per utilizzare una rimanenza di un finanziamento di altri restauri che nemmeno ricordo(tra gli utenti ci sono fior di persone più vicine alle cose pubbliche ed ai fatti,che potranno precisare...). D'altra parte se fu fatto per una indagine archeologica, benissimo,una volta fatto lo studio si poteva ricoprire, come è stato fatto per la via romana sotto il portico della cattedrale o per i tanti altri sondaggi operati dal professor Tullio di cui non sappiamo più nulla se non nei settori specializzati... Ma il muro è ben visibile appena ci si affaccia sulla scogliera a pochi metri con i suoi grandi massi e le stratificazioni e allora a cosa serve?

ritratto di Giuseppe Aquia

scusami Peppe doveva servire

scusami Peppe doveva servire in un viaggio tra la scogliera e le pietre megalitiche!! portare alla luce i resti delle pietre megalitiche, e ti posso assicurare che all'inizio, la gente era incuriosita e anche attratta da questo percorso, ma come tutto qua a cefalù nessuno lo ha mai seguito e pulito e adesso come dici tu è discarica pubblica, se vai nelle zone più rinomate turisticamente parlando, reperti archeologici, che forse non hanno il valore di questa!! lo fanno pagare per visitarlo ma noi tendiamo solo a farci del male! turisticamente parlando, non valorizzando tutto il ben di dio che ci ha regalato.

ritratto di Marcello Panzarella

Non siamo a Treviso

In effetti l'arch. Pasquale Culotta, nell'ambito dei lavori di valorizzazione del fronte a mare di Cefalù, aveva progettato di riempire di sabbia lo scavo, dopo l'indagine e i rilievi archeologici, e di ripristinare la pavimentazione della via, consentendo anche di accedere a uno stretto camminamento, posto a quota più alta, per affacciarsi dalle mura verso la scogliera sottostante e il mare.
Ma gli archeologi si opposero alla ricopertura dello scavo, e la Soprintendenza realizzò quel parapetto di vetro, abbastanza mal fatto, che evita ai passanti di cadere nel fosso, ma certo non impedisce ai maleducati di trasformare quel reperto in immondezzaio.
Del resto pure nel cortile del Municipio c'è uno scavo archeologico lasciato a cielo aperto. Ha miglior sorte? NO! E' pieno di cicche di sigarette, ciuffi d'erba infestante e cartacce: dico DENTRO il Municipio.
Se però andate nella LEGHISTA Treviso, troverete nel centro storico della città uno scavo archeologico con bene in vista il mosaico pavimentale di un'antica costruzione d'epoca romana; bene, anche a cercarle col lanternino, non c'è traccia di immondizie, nessuna cicca, nessuna erbaccia, nessuna lattina o bottiglia di plastica. Perché? Perché i Trevigiani sono beneducati e hanno pure un servizio di nettezza urbana molto efficiente, che toglie le foglie secche (e i soffioni in primavera), che sono l'unica cosa che il vento riesce a depositare in quello scavo.
Andare, vedere, credere.
Assodato però che Cefalù non è Treviso, né mai riuscirà ad esserlo, quello scavo di via Pierre va semplicemente ripulito, riempito di sabbia, ripavimentato con lo stesso disegno e materiali di prima, e basta.
Altrimenti, per coprirlo senza comprometterne la vista si dovrebbe fare un progetto più articolato, ma a Cefalù ormai troppe cose sono divenute difficili, se non impossibili, quindi leviamocelo completamente dalla testa.

ritratto di Giuseppe Fajlla

Appunto, è quello che

Appunto, è quello che pensavo,ringrazio il prof. Panzarella delle notizie più approfondite su quello che era il progetto iniziale e l'amico Peppe Aquia su quella "curiosità" per i lavori comprensibile dei cittadini che però poi hanno protestato. I risultati comunque,secondo me, andrebbero conservati in appositi libri(al massimo qualche pozzo-luce sulla pavimentazione). Semmai mi sorprendo degli archeologi che,su una pubblica via, hanno preteso quello che invece non è stato chiesto sotto tutti gli edifici che via via hanno ricoperto la necropoli e i resti del teatro antico non altrettanto visibili e tanto meno recuperabili.

ritratto di Salvatore Culotta

Forse se l'Amministrazione

Forse se l'Amministrazione Comunale riproponesse alla Soprintendenza la questione, con valide argomentazioni,si potrebbe arrivare ad una soluzione accettabile.