23.05.1992 – 19.07.1992 di mano in mano passa il testimone 23.05.08 - 19.07.08

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Comunicato della Associazione "I Vastasi di vicolo Saraceni"

19 07 11 Con le mani sul muro elastico della “morbistenza”, mai come nell’attuale tempo un
orrendo termine della pubblicità tv ha valore d’impatto, siamo qui a testimoniare, oggi appena trascorso il 19 luglio 2011, come tre anni fa 19 luglio 2008 che noi c’eravamo alla Terrazza della Corte delle Stelle con una fiammella tra le mani ad accendere il ricordo delle stragi di Capaci e via d’Amelio nell’assordante silenzio che durava a Cefalù da sedici anni. Delitti di mafia. Da Portella della Ginestra e anche prima, in poi. Abbiamo avuto in quell’occasione il privilegio di chiamarli ad uno ad uno o di proiettare su un lenzuolo i nomi di carabinieri, poliziotti, sindacalisti, giudici, sacerdoti, testimoni di giustizia loro malgrado uccisi per aver assistito a qualche tremendo episodio di mafia, per aver usato la radio quando Internet non esisteva, per non aver pagato il pizzo… Per dar voce alla legalità. Siamo per la pace e la legalità. Lo siamo da quando assumemmo il nome di “vastasi”, ritenendo di essere gli eredi diretti dei facchini di piazza Marina in Palermo, i quali , esclusi dai teatri della gente per bene si costruirono in quella piazza i casotti dove ogni sera, finito il lavoro, raccontavano le loro storie. Ebbero successo per 30 anni dal 1770 e fu tale che la gente per bene se ne impadronì e gli scippò tutto per portarlo nei teatri per bene a loro puntualmente ancora una volta negati. La storia , in seguito, rese il dovuto. Erano in molti quella sera di tre anni or sono ad ascoltare con rispetto e commozione la voce di un ispettore capo del commissariato di Cefalù, Santo Laganà, che parlava del”servizio di scorta” che egli conosceva per esperienza,e a tributare un omaggio ad una donna, Tina Montinaro, moglie di Antonio Montinaro, caposcorta di Falcone.

Rocco Di Cillo, Antonio Montinaro, Vito Schifani, Agostino Catalano, Eddie Walter Cusina, Emanuela Loi, Vincenzo LiMuli, ClaudioTraina

I brani che seguono sono tratti da “La scorta” 19 luglio 2008 Terrazza Corte delle StelleOmbra illusione vano simulacro Bianco senza luce luce senza bianco distanti scagliate frammentate schegge impazzite che tracciano scie rosse e gementi e crudeli e cruente e noi come sollevati su ali di aquile oltre il fragore la polvere … la fiamma siamo come aquile che incidono la volta senza nome senza peso senza corpo siamo …. Siamo la scorta 23 maggio 1992 Allunghiamo la mano Le nostre mani allacciate stringiamoci intorno al nostro giudice - Falcone e a sua moglie Francesca Morvillo, - magistrato,… avvolti in una nube dentro una voragine dopo pochi giorni neanche due mesi 57 giorni, per l’esattezza, 19 luglio 1992 un altro cerchio intorno al nostro giudice Borsellino in un cortile.

GIOVANNI FALCONE, PAOLO BORSELLINO, ANTONINO CAPONNETTO. GIUDICI antimafia  per  la LEGALITA' e la PACE
UN URLO PER L’ ITALIA E PER LA COSTITUZIONE

«La lotta alla mafia (primo problema da risolvere nella nostra terra,bellissima e disgraziata) non doveva essere soltanto una distaccata opera di repressione, ma un movimento culturale e morale, anche religioso, che coinvolgesse tutti, che tutti abituasse a sentire la bellezza del fresco profumo di libertà che si contrappone al puzzo del compromesso morale, dell'indifferenza, della contiguità e quindi della complicità»- Paolo Borsellino,23 giugno 1992 -

L’ispettore capo Santo Laganà

L’ultimo appuntamento
Sei tu
Sono io
Vivi lontano
Da te
Per sempre
E non ritornerai
In sogno
Forse

Tina Montinaro

notizie di agenzia
16.58 minuti e 20 secondi
e’ l’ora fissata dall’osservatorio geosismico
ore 17.16 il primo dispaccio di agenzia : attentato
ore 17.40 sul luogo dell’attentato le ambulanze hanno raccolto decine e decine di feriti
ore 17.50 nell’attentato e’ rimasto ferito un magistrato: una mano …e’ stata raccolta da terra
ore 18.01 periti 4 agenti della scorta nelle loro auto blindate efemismo di ….
ore 16.15 la conferma dell’uccisione: e’ certamente lui il giudice Borsellino il suo corpo carbonizzato con il braccio destro troncato di netto e’ nel cortile del palazzo i morti sono 5 tra di essi una giovane donna
ore 18.22 il corpo di emanuela loi e’ stato ritrovato in un giardino

ANTONINO CAPONNETTO …è tutto finito, è tutto finito…

Giovanni Falcone Buscetta lo avvisò: "L'avverto, signor giudice. Dopo quest'interrogatorio lei diventerà forse una celebrità, ma la sua vita sarà segnata.
Cercheranno di distruggerla fisicamente e professionalmente. Non dimentichi che il conto con Cosa Nostra non si chiuderà mai.
E' sempre del parere di interrogarmi?".

IL GIORNO DEL FUNERALE
Il giorno del funerale in cattedrale, clima denso rarefatto momento di terrore, fuori clamore
Siamo venuti col lutto al braccio
Siamo venuti con cuore di rabbia
Siamo venuti a fare la scorta ai nostri morti ma :
sono loro di scorta a noi
noi i morti viventi che continuano a stare
noi i colleghi cacciati fuori da altri chiamati da fuori
che pure ci dicono spingete ragazzi spingete con cuore di furia rompete i cordoni che ci hanno ordinato e dalla cattedrale esclusi includetevi
noi gli invisi gli indesiderati col nostro cuore di rabbia ardente.
Noi pericolo (?) Noi disordine In mezzo agli orpelli delle alte cariche noi cacciati fuori noi gli allontanati
noi siamo i morti che camminano sulle gambe dei nostri morti” e i nostri morti vogliamo riavere ”
Spinte spintoni clamore e furia
Via le mani dalle nostre bare dai nostri brandelli gocciolanti e di tritolo ancora fumanti neri combusti
Via le mani da quelle toghe stillanti rosso sangue

guardiamoci intorno allora come oggi…
La terra o il cemento che ti accolgono /
non fanno differenza tra imbroglione o imbrogliato carnefice e vittima eroe santo subito doppiogiochista
applausi fischi nelle chiese
nelle chiese dove gli applausi sono battuti da mani dolenti e contratte e mani ancora sporche di polvere da sparo di tracce di esplosivo o mani tranciate di netto che scrivono col sangue il proprio nome
non vogliamo applausi non vogliamo discorsi domande a chi non c’era
Luci Trombe Fanfare Medaglie Promesse quasi mai mantenute

Silenzio
e…
ora di fare mogli figli padri fratelli madri gente comune
vogliamo che la memoria s’impadronisca di noi vogliamo che s’involi da noi lasciando dietro
inalterabili di noi i giochi ( giochi ? ) giochi di fuoco
degli artificieri e la vita vita vita nostra
non monumenti noi e basta basta più basta più.
Punto fermo ricominciamo da qui oggi.

Giochi mai giocati sempre da “la scorta” :
Per quei bambini che oggi sono grandi e per i grandi che lasciai già grandi
voglio cantare / cantare mentre ne ho la voglia / sono trascorsi per te i giorni e gli anni / sono i giorni passati i miei rivali
Trotta trotta cavallo di legno con / quel bel cavalier sulla groppa / Trotta trotta se arrivi a quel segno per un fiato lo riesco a sfiorare /
Trotta trotta cavallo di legno / mentre cresce e mi lascia a guardare / Su galoppa galoppa galoppa un attimo insieme noi vogliam come il vento volar su galoppa galoppa galoppa ….
Dagli zoccoli raccogliere scorie nel cielo
E polvere e luccichio nei rigagnoli / Musica senza note dissonante
nel palmo fra le dita fermare un momento così (tra virgolette) “ ………………”

Oggi tornate qui state con noi

Claudio Traina che dal Brasile / in mezzo a questa storia / avevi messo la tua compagna e il tuo bimbetto che non aveva un anno / e li hai lasciati / troncando di netto
E tu Eddie Walter Cusina / tu a questa terra di Sicilia non appartenevi / E avevi ottenuto il trasferimento per tornare su al nord / tu all’ultimo momento chiamato / Non dovevi essere nella scorta / Hai mischiato al fuoco vero / I tuoi rossi capelli di fiamma / Tu che a Trieste hai fatto ritorno/ Per un giorno / stai vicino a noi Qui in Sicilia / Oggi
E tu Vincenzo che avevi fatto la richiesta / Richiesta personale / Per far parte della scorta / Eri il più giovane Vincenzo Li Muli / E per tua madre una sorte feroce / Alla TV l’annuncio / il tuo nome / e resta soltanto di abbracciare il legno / se dentro c’è qualcosa / dalla porta / sono usciti i tuoi ventidue anni / lì sulla soglia sono restati / ora i tuoi anni di legno vestiti / sono nel legno che portano a spalla / non altro / non altro
E tu Agostino Catalano che eri il più “grande” quello con maggiore esperienza
E tu, l’unica donna della scorta / Vai Emanuela vai / a fare la scorta / che non hai fatto nemmeno il corso / vai Emanuela a fare la scorta più a rischio del rischio / coi tuoi acerbi anni / bella come il sole / sole e vento della tua terra / Vai Emanuela vai / La più leggera era la tua bara / E hai pagato perfino il trasporto / Un soffio in volo per la Sardegna / contrassegno

E adesso un debito sommesso : grazie, nel reboante clangore del risuonare della domanda
reiterata circa il silenzio che durerebbe da diciannove anni a Cefalù, grazie pertanto ad Angela
Di Francesca che non ha dimenticato, grazie a Pino Lo Presti che ha riproposto il servizio e le foto
pubblicati nel 2008, grazie a Gaia Biondo che,nel 2011 per ragioni tecnico logistiche,non ha
potuto riproporre la canzone per la quale aveva composto la musica, grazie a Giovanni Cristina
ideatore e realizzatore degli Incontri d’estate 2008 all’interno dei quali fu realizzato il nostro
intervento. E ancora grazie a Master che realizzò un bellissimo video.
Grazie al Commissariato di Pubblica Sicurezza di Cefalù e all’Ispettore Capo Santo Laganà,
grazie a Tina Montinaro, per la loro presenza e testimonianza.
Non abbiamo inserito le nostre immagini, visto che oltre ad Angela e Gaia, non c’era nessun altro,
e …. “ avanti,fantasmi, carica” ( sempre dal testo), ma quelle dei video frutto delle ricerche dei
vastasi e unicamente di essi, tratte da opere di Mario Ceroli, Michelangelo Pistoletto, Giulio
Turcato, Mimmo Rotella, e le foto di Pino Lo Presti.

Noi abbiamo passato il testimone per una continuità della memoria di chi non c’è per aver dato la vita per la legalità, per la lotta alla mafia, per la pace.
E continuiamo a impegnarci I vastasi di vicolo saraceni Ugo Fontana e Laura G.Miceli