Di nuovo la scogliera

ritratto di Salvatore Culotta

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Pensavo,il 4 Maggio 2011, che questo fosse la massima offesa all’immagine di questa parte di Cefalù

Oggi, 7 agosto, chiedo scusa per quel giudizio avventato .






Il percorso pedonale sulla scogliera, intervento,se non sbaglio,studiato in diverse facoltà d’Architettura.


Quanto avviene sulla scogliera,tutto beninteso autorizzato,sembra che ben si attagli a quello che immagino possa essere il programma del "PARTITO DEL TURISMO" auspicato da G.Farinella quando parla di " alta cultura turistica" degli imprenditori turistici.

ritratto di Pino Lo Presti

Da qualche anno

non passo più da quelle parti. Scopro ora che anche sulla scogliera la politica della concessione del suolo pubblico (pro-pseudo imprenditori turistici), non solo non tiene conto dei danni che provoca, con la sua invasività, a quello che dovrebbe essere il capitale su di cui vivono (abbruttendolo), ma anche del diritto di passaggio dei pedoni su una (fino a prova contraria) "pubblica via"!
Una ulteriore medaglia da intestare al nostro assessore al Centro Storico (ed alla viabilità).

ritratto di Pino Lo Presti

Una triste gara la nostra

caro Totò, ma credo che la massima offesa alla immagine di Cefalù (lato scogliera) resti la seguente opera turistica, ormai aquisita nelle carte come "status quo", cioè aquisita al patrimonio monumentale della cortina megalitica

Non riesco ancora a comprendere come sia stato possibile realizzarla e "condonarla". E' qualcosa di inaccettabile, il cui abbattimento la città intera dovrebbe intestarsi come obbiettivo.

ritratto di Leonardo Mento

Hanno occupato tutto.....

il solo tratto di "mura megalitiche" visibili e fruibili è quello che va dal Bastione all'"Aquicedda" zona Giudecca. Voglio sperare che i partiti tutti finalmente pongano dei limiti alle concessioni sulle scogliere da adibire a ristoranti, bar, solarium, e schifezze vari...basta, basta i luoghi vanno protetti non si può mercificare tutto anche il nostro passato. Vergogniamoci del male che facciamo a questa Città

ritratto di Gianfranco D Anna

Quali parole migliori di queste!

«Santissimo Salvatore, salvaci, difendici, proteggici, liberaci dalla male burocrazia, liberaci dal crimine dell’indifferenza, liberaci dagli arrampicatori, [...].
Santissimo Salvatore, salvaci [...] dagli irresponsabili che, danneggiando e deturpando il creato, offendono il Creatore e ledono i diritti dei cittadini.
»

dall'Omelia del Vescovo Manzella in occasione della processione del SS. Salvatore

ritratto di Rosalinda Brancato

Ho visto poco fa le foto della scogliera

ed un forte senso di rabbia e di impotenza ora mi assale. Debbo per forza scrivere. E' da quando è iniziata le stagione turistica che ogni mia uscita nel centro storico o al lungomare è causa di sofferenza e, come dicevo prima, di senso di impotenza che dovrebbe assalire ogni buon cittadino cefaludese di fronte alla sfacelo della nostra città.
Sporcizia ovunque, disordine, libertà assoluta di usare la città,le sue strade,le sue piazze come luoghi non pubblici, di tutti e come tali meritevoli del rispetto e della
salvaguardia. Ma a che vale la protesta? Tutto continua come prima e peggio di prima: cittadini distratti,turisti divoratori del nostro paese. La scoglierala foresta di e i commenti pietra, il luogo della memoria, della storia dell'antica cefalù, il luogo della meditazione, dei pensieri alti, delle riflesioni, degli dei di una volta e della presenza oggi del divino,tutto venduto al moderno feticcio del turismo. Non ce l'ho con il turismo, anzi, fonte di ricchezza, di aperture ad altre genti, ad altri paesi, ad altre culture. Arricchimento economico e arricchimento culturale. Ma è questo il nostro turismo? Non sono un'esperta di questa scienza, ma anche da profana posso affermare che questo non è turismo.
La scogliera profanata, lasciata all'abbandono, alle erbacce, ai percorsi cadenti, alla varia sporcizia.
Basta non voglio più andare avanti, perchè potrei anche dire cose sbagliate.
Sono triste.
Pasquale, nonostante la morte, forse è stato più fortunato, non ha assistito a questa rovina.
Rosalinda Brancato Culotta