Il giorno delle Riflessioni

ritratto di Rosario Fertitta

Versione stampabile

Il giorno dopo è sempre il giorno delle Riflessioni.
La mente richiama immagini, colori, suoni e frammenti di una Festa oramai riposta nel cassetto dei ricordi.
Anche quest’anno ero “a Marina”, tra la mia gente, per godermi quello spettacolo che è la “N’tinna a mmari”, un evento che soltanto chi è “cefalutano” riesce a respirarlo davvero in tutte le sue essenze.
Il meraviglioso colpo d’occhio delle barche a far da cornice allo specchio acqueo del Molo, la moltitudine colorata di gente e famiglie accorse per rispettare una tradizione familiare che non può consentire di essere assenti allo spettacolo della “N’tinna”, quasi significasse un affronto al nostro Salvatore, gli amici di sempre….quelli incontrati, per la prima volta, di persona pur essendo cifalutani da sempre (grazie Aldo per il Tuo affetto…).
Ecco, la vera essenza della Festa, la vera Cefalù che si riunisce intorno ad un “Palo” al quale affida – per poche ore – sogni e speranze di un futuro migliore per la nostra città.
La gara tra i concorrenti diventa quasi un “dipiù” rispetto all’evento che assorbe emozioni indescrivibili.
La voce di Pino a scandire i tempi, le performance, le delusioni, i quasi-trionfi e …. dopo i giri eliminatori LA BANDIERA!
Quella con la sacra Immagine di Colui che DA SEMPRE protegge questa Città anche dai Mali più nascosti e dimentica sempre le nostre malefatte.
Quest’anno la sorte ha voluto che, ancora una volta, potessero nascere tensioni e polemiche sull’assegnazione della vittoria.
Le parole ed il comportamento dei nostri giovani Nino e Federico servano, davvero, da esempio.
Non è un problema di regole più o meno scritte, di regolamenti o quant’altro…
Le regole della “N’tinna” sono nella Tradizione e nel Rispetto.
Già il pensiero va alla prossima edizione.
Forse è giunto il momento che ciascuno di noi dia una forte mano d’aiuto a Pino Serio, a Peppe Aquia e a quanti da anni si impegnano – anche economicamente – a mantenere salda questa nostra tradizione.
Lo dobbiamo a quella Bandiera.
Perché continui a sventolare.
Rosario Fertitta