Crm incontra, alla “Galleria”, G. Neri

ritratto di Pino Lo Presti

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Questo il dialogo di Lombardo con Giuseppe Neri

Domenica, 10 gennaio

Lombardo
Giuseppe neri, responsabile della Confindustria alberghi nel comprensorio di Cefalù-Madonie, è certamente uno dei più grandi esperti del circondario, e non soltanto della Provincia, per quanto riguarda il turismo.
Abbiamo lasciato alle spalle il 2009, io credo che attraverso le statistiche che sono state fornite dall’osservatorio del Dipartimento regionale del turismo, emerge che c’è una tenuta tutto sommato, perché si è andati da 586.491 presenze, del 2008, ai 586.605 del 2009; con un lievissimo incremento dello 0,2% - la stessa cosa non può dirsi per gli italiani. Ecco, tu puoi tracciare un bilancio dell’anno appena trascorso, attraverso la tua esperienza, attraverso anche quella di proprietario di uno degli alberghi della Sicilia che è il Costa Verde.

Neri
Sin dal mese di aprile maggio, quando mi è stato chiesto come va, come non va, questa crisi globale, io ebbi a dire che, vero è che la crisi globale c’è, e grossa, che sarebbe stato diverso dagli altri anni, che non sapevamo quello che veniva fuori. Però, ebbi anche a dire che c’era già un trend, da parte degli agenti di viaggio, al ribasso sulle tariffe; a condizione che venissero - non dico riconfermati ma almeno - rispettati gli impegni presi.
Abbiamo cercato di fare dei pacchetti più convenienti, appetibili e così via. Ho detto anche, più in là - luglio/agosto -, che, a fine anno, avremo sicuramente un 0: non sicuramente positivo, neanche negativo!
Possiamo discutere per ore e giorni su questo “zero e virgola”; perché ci sono tanti punti contro per tanti punti pro. Tra l’altro, la cosa più evidente è quella che ci manca il Club Mediterranèe. Pare che il Med abbia messo in vendita questa bellissima struttura - come progetto -, e pare che ci sia qualcuno nel mondo arabo che voglia interessarsene.

Lombardo - spiega che è stato dichiarato, dal sindaco - a Crm -, due domeniche fa, che comunque è un dato da prendere con le pinze perché è vero che loro hanno il progetto in mano ma finora non c’è stato alcun segnale di assenso.

Neri
Voglio solo dire che le presenze del Club si sentono, pesano, perché noi siamo scesi sotto la soglia delle 600.000 presenze; e, questo, indubbiamente determinato dalla mancanza di lavoro del club.

Rispetto al 2008, siamo rimasti “tali e quali”. Io non sono per dire “mal comune, mezzo gaudio”; se noi pensiamo alle altre località turistiche, vediamo che ci sono cali del 10/12/15%. Quindi, tutto sommato, potremmo essere anche contenti di questo, però - se analizziamo - in queste presenze, vediamo che gli imprenditori hanno fatto la loro parte: sia i nuovi alberghi, sia qualche altro albergo che c’era prima, ma che ha iniziato a lavorare prima, rispetto al 2008, e questo ha contribuito a questo “zero/virgola”.

Lombardo
Volevo aggiungere che il nuovo albergo, bellissimo peraltro, sul lungomare, il Sea Palace, ha registrato circa 6000 arrivi, e da 20 a 22.000 presenze.

Neri
Indubbiamente ho svolto un ruolo interessante e importante nel calcolo delle nostre presenze. Io sono convinto che quell’albergo lavorerà, lavorerà bene, perché nel posto dove è indubbio che non debba lavorare. E. spero, e auguro. a chi lo gestisce, che, in questo 2010, possa fare ancora più presenze.

Lombardo
Prima di parlare per il 2010, che difficoltà voi avete incontrato nel 2009, in tempi di crisi, in cui i tempi di permanenza sono diminuiti, segno che i turisti, sia italiani che stranieri, si fermano di meno a Cefalù.

Neri
Questo, determinato soprattutto dall’età dei nostri clienti!
Vediamo che, venendo meno la clientela giovanile, diminuisce automaticamente; perché i giovani non possono permettersi più - spesso - la vacanza: chi studia, chi lavora, chi ha impegni di altro tipo. Quelli che possono garantire - e con questo mi dispiace per quelli che vogliono un turismo d’èlite, perché, ormai, non siamo noi a determinare il turismo ”d’èlite”, ma, abbiamo il mondo globale, quindi sono tutti i turismi che determinano questo Turismo che abbiamo noi. Ad eccezione della Sardegna - ma come sapete, la Sardegna lavora solo due mesi -, noi lavoriamo da aprile fino a ottobre, e quindi, già questo, è una cosa importante, a garantire quantomeno ai nostri dipendenti un periodo di disoccupazione minore rispetto ad altri. L’allungamento della stagione ce lo possono dare solo quelle persone che hanno già una certa tranquillità economica. E questi sono i pensionati.

Torcivia
Sottolinea la mancanza di strutture, come centro congressi, perché l’allungamento del periodo... Taormina, ad esempio, sopperisce ai periodi di magra richiamando continuamente gente con la partecipazione a congressi: medici, imprenditoria etc... Le Sale congressi sono estremamente importanti.

Lombardo
Giuseppe Pagani, parlava del turismo giovanile, ma c’è anche il turismo congressuale, a cui faceva riferimento l’assessore Torcivia; e, c’è anche un turismo religioso ... avete pensato anche a questa possibilità?

Neri
Il turismomo religioso, in quest’ultimo decennio, è stato un po’ diradato dai nostri luoghi, perché - di solito - si svolge da aprile fino a giugno, e poi da settembre a ottobre, novembre; ed è la stessa cosa del turismo congressuale. Quando si parla di un convegno, o di un convegno religioso, bisogna mettere a disposizione bisogna dare la disponibilità di X posti letto, X camere. Noi abbiamo degli impegni con i tour-operator e le agenzie di viaggio, non possiamo - per nessun motivo - distogliere questi posti per poterli indirizzare ad altri. Quindi noi dovremmo per forza fare in modo che queste manifestazioni congressuali, sia religiose che di altra natura, avvenissero in tempi diversi: novembre, dicembre, gennaio, febbraio, marzo.
Abbiamo avuto il problema con i Lyons per il congresso invernale; il congresso d’autunno non abbiamo potuto farlo perché non avevamo la disponibilità delle camere ma non solo il Costa Verde; io dico “in tutto Cefalù”. Anche se c’è la disponibilità della sala manca automaticamente la disponibilità delle camere. E ,quindi diventa un discorso complicato poter svolgere un congresso! Io sono sempre del parere che più alberi ci sono meglio è, e che, più posti a disposizione ci sono, è sempre una ricchezza per tutta la zona. Però c’è un orientamento, a carattere regionale siciliano. L’orientamento è che si dia spazio a coloro che devono restaurare o che devono ripristinare servizi alberghieri, che devono sistemare la struttura degli alberghi, anziché creare nuove cattedrali in posti...; oggi tutti vogliono fare turismo; andiamo a Roccacannuccia dove quest’anno “sono venute 100 persone, speriamo che ne vengano 200”! Io capisco perfettamente che in quella settimana magari che ci sono quelle 100 persone in un paese qualunque... Ecco, questi presepi - ad esempio - durante quel periodo, il paesino ci ha quei 2000/3000 visitatori: per loro è una grande cosa; “fanno turismo”. Per le zone che svolgono effettivamente una attività economica ben precisa, Taormina, Cefalù, Sciacca, Palermo - anche se Palermo è un po’ ibrida!

Lombardo
Tu, Giusy Farinella, Rosanna de Gaetano, avete un po’ il polso per toccare la situazione del turismo di Cefalù, anche in prospettiva futura - nel senso che siete andati già all’estero a fare dei contratti con le agenzie -. Ecco, cosa prevedi tu?

Neri
I contratti, per il 2010, sono stati già fatti nella primavera del 2009; perché di solito si fanno prima. Bisogna vedere ora se effettivamente l’economia mondiale, o quantomeno europea, ci consente di potere annoverare, tra i nostri clienti, tutti questi clienti potenziali. Io sono convinto che dovremmo migliorare rispetto al 2009. A me, fa piacere, tra l’altro, essere ottimista.
Fra l’altro, vorrei dire che ho fatto un appello, su DonLappanio, all’assessore al turismo, chiedendogli delle priorità: una, che si destinasse almeno un minimo di fondi al turismo. L’assessore deve avere la possibilità di stabilire, d’accordo con l’arredo urbano, d’accordo con l’igiene sanità, d’accordo con gli altri, ma per potere fare qualcosa. E, poi cercare effettivamente di dare delle opportunità, oltre che agli alberghi, ai commercianti soprattutto per potere lavorare un po’ di più! Perché, noi sappiamo bene, che ormai è inutile che qualcuno mi dica che staremo meglio senza turismo; ma, l’economia di Cefalù è prevalentemente una economia turistica, alberghiera; lo sappiamo! Vediamo, noi, in altri paesi - dove ci sono magari bellissimi negozi -: manca quel valore aggiunto, degli stranieri, o forestieri che comprano, che possono comprare, anziché essere soltanto quelli del luogo. E, questo, è chiaro che va a favore del commercio, dei ristoranti, di tutti. Io sono convinto che il 2010 sarà un anno buono, spero.

Lombardo
Da sempre, per quanto riguarda i turisti stranieri, ad esempio, i francesi hanno fatto la parte del leone; sono stati sempre i primi a Cefalù. Quest’anno c’è stata una diminuzione dei francesi e una crescita del turismo tedesco. C’è qualche ragione?

Neri
No, non è un problema di agenzie; è un problema di crisi globale. I tedeschi, in genere, sono più organizzati rispetto ai latini; hanno retto meglio, all’impatto, le agenzie che trattano la clientela tedesca. Noi abbiamo visto, in questi ultimi anni, ad esempio, come anche una fascia di clientela belga sia venuta a Cefalù e occupi anche un posto considerevole: il terzo posto. Quindi sai dipende anche dal fatto che - secondo me - noi abbiamo molti figli di emigranti che vogliono venire in Sicilia; parla dei belgi, così, anche , tedeschi; e, poi, per loro, una settimana di sole nostro riesce a diventare una medicina per tutto l’anno! Penso che, tra Germania e Francia, la nostra migliore clientela sarà sempre Germania, Francia, Belgio e Paesi Bassi. L’Inghilterra è andata molto giù in questi ultimi anni; vediamo pure che l’Inghilterra ha dei problemi di natura economica considerevole.

Sapienza
Sono cresciuti di tantissimo - quasi del 50% - gli svizzeri: 17.000 presenze, e 17.000 presenze anche gli austriaci. Sono turisti di un arco alpino turisticamente molto avanzato! Questo vuol dire qualcosa: che Cefalù, effettivamente, ha un richiamo molto forte, un fascino particolare, perché loro - in quanto a turismo - non sono certamente secondi a nessuno.

Neri
Senza dubbio, non sò se stamattina, avete visto Raiuno: sullo sfondo c’era la Cattedrale, il panorama di Cefalù.
È anche merito di quelle agenzie che trattano questo tipo di clientela, che decidono di portarla a Cefalù, perché hanno visto, in Cefalù, una località accogliente che può soddisfare sicuramente quella settimana di vacanze dei nostri turisti.

Lombardo
A proposito di panorama di Cefalù, volevo ricordare l’intervento che ha fatto il grande Triganò, presidente del club mediterranèe, quando un giornalista gli chiese: ma secondo te quale è il panorama della città più bella del mondo? E, lui dice: in inverno, potrebbe essere una città di montagna, però quando c’è “ghiacciato” si rischia parecchio. Ma ci sarà, in assoluto, proprio, una città che sia la più bella del mondo? Lui, che se ne intendeva, che aveva circa 160 villaggi sparsi in tutto il mondo, dice: sii certo che c’è; se vuoi prendere due sdraio, ci sediamo accanto alla chiesa di Santa Lucia e lì vedrai la cosa più bella del mondo: il panorama di Cefalù. E, Trigano se ne intendeva!
Ho visto che, parlando poc’anzi con l’assessore Torcivia, dei servizi non adeguati a quelli che il cittadino paga, tu assentivi, nel senso che Cefalù ha bisogno di servizi migliori. Vuoi esprimerlo meglio questo concetto?

Neri
Sì, la lamentela più grossa che noi abbiamo - se si prendono le schede -, sono sempre quelle che si riferiscono al - non chiamiamo “degrado” -, la mancata funzionalità di certi servizi dentro la città o delle mancate, apparenti o sostanziali, situazioni di pulizia, di traffico e così via. Queste due cose - secondo me -, non l’Assessore - secondo me - (perché non ha neanche la delega traffico), ma la squadra di Giunta, compreso il Sindaco, penso che - una volta per tutte - quest’anno, pensandoci ora, dovrebbero sistemarla categoricamente. Dando degli orari molto precisi per quello che riguarda il traffico interno; perché dobbiamo finalmente sistemare...; se il turista sa che, a tale ora, può scendere a Cefalù, e non c’è movimento di macchine, si gusta meglio i negozi, acquista meglio, cammina meglio, si gode Cefalù. E questo è importante. Poi un appello che io faccio ai commercianti - che fino a ieri sono stato avvocato difensore, si può dire -: io vi prego, quando c’è, la sera, l’opportunità di lasciare accesa una luce, nella vetrina, lasciata!

Torcivia
Per esempio, io, come utente, frequento - quando faccio una passeggiata con mia moglie -, frequento molto corso Vittorio Emanuele, corso Ruggero: gli itinerari classici delle passeggiate. Vedere, alle otto di sera, con le due strade affollate di turisti, vedere sfrecciare il motorino, o le macchine - che magari vanno più lentamente ma... - che impediscono il godimento di queste due strade - che non hanno marciapiede -, non si deve tollerare una cosa del genere; non stò indicando delle responsabilità, stò indicando i fatti! È chiaro che tutto questo si scontra con il problema nostro, endemico, della mancanza di parcheggi. E’ chiaro che però bisogna fare delle scelte, e le scelte spesso impongono anche dei sacrifici, che già la popolazione fa; devono essere chiaramente, ancora una volta, affrontati dalla gente che vive poi nel centro storico: deve rinunciare; perché ne avrà, primo o dopo, un tornaconto. Dovrà rinunciare all’utilizzo della macchina, in quel periodo. Non c’è modo diverso di affrontare il problema!

Lombardo
Credo che va supportato anche l’appello che ha fatto, Giuseppe Neri, ai commercianti: lasciare accese la luce, la sera, delle vetrine; facilitano e rendono più gradevole l’accesso dei turisti.

Neri
Anche perché, devo dire, che Corso Vittorio Emanuele ha un po’ surclassato, quest’anno, corso Ruggero, dove, più che altro, si svolgeva il passeggio dei residenti. E, i turisti scendono la sera per vedere ciò che devono comprare il giorno dopo; lo faccio io stesso, in certe località, anche quando non sono turistiche.
Nella seconda decade di febbraio, a Milano, ci sarà la solita borsa turistica; e, noi saremo presenti sicuramente; e saranno quei contratti che poi ci daranno lavoro per il 2011. È sperabile che Milano possa darci qualche buona notizia: se qualche agenzia è scomparsa, se ci sono ancora tutte, se Cefalù tira ancora.

Beppe Provenza (caffè letterario)
Rivolto l’Assessore Torcivia, riferisce le lamentele usuali dei turisti.
Anzitutto, lamentano che un paese bello come Cefalù - per quello che costa Cefalù (è cara), non ci sono i servizi che dovrebbe avere. Si lamentano del servizio taxi che non esiste. Noi, in quanto gestori di questo locale, proprietari, quando viene un turista, alla sera, e ci chiede di chiamare un taxi per accompagnarlo negli alberghi, oppure alla villa affittata al Monte, o al settimo Km. di Gibilmanna, io personalmente temo: perché i taxi non rispondono (qualcuno mi dice che preferiscono fare le trasferte per Punta Raisi). Noi, me e al mio socio Angelo, diverse volte è capitato di accompagnare i turisti negli alberghi, perché non c’è un servizio taxi, o chiedono cifre allucinanti: € 40, da piazza del Duomo a zona Monte. È allucinante, non c’è un controllo!
Si lamentano inoltre che passeggiando per corso Vittorio Emanuele - una via bellissima, però -, quando si vede un turista che spende - anche € 2.000 per una settimana - e vede camminare il bagnante, in costume grondante, appena uscito dal mare - che fa schifo a guardarlo -, e la Polizia municipale non fa nulla, è vergognoso, perché li guardano! Nel nostro locale, quando c’è qualcuno che viene con pantaloncini corti e piedi nudi, noi non lo facciamo entrare. Ed è uno schifo, perché, a noi, la gente lamenta questo fatto. Il lavatoio medievale, a me costa - perché lo vedo giornalmente -, non c’è un controllo, perché la gente va a mangiare, bere, sta lì a bivaccare, posa la carta dove ha mangiato il panino, o la bottiglia di birra; non c’è un controllo: la lascia e se ne va. Perchè, per esempio, ci sono tanti lavoratori socialmente utili, tanti articolisti che non fanno nulla, sparsi nei vari uffici, dislocateli in questi siti archeologici, fate pagare, come in tutti posti del mondo. A Firenze, nelle cattedrali, nelle chiese, si paga; perché non permettere a Cefalù di pagare, anche 20 centesimi, per andare a visitare il lavatoio medievale? Non c’è una spiegazione! E’ sporco, la sera bisogna chiuderlo. Io stesso sento dire, al signor Barravecchia, che lo chiude lui il cancello.

Torcivia
Quanto è stato, ora lamentato, lo lamento pure io. Questa città io l’ho scelta come luogo di residenza, di lavoro; lo scelta da adulto. Quando uno sta per quarant’anni in un luogo, debbo dire di essere cittadino di quel luogo, ancor più di chi, trentenne, vi è nato: non c’è dubbio! E, c’è di più; è portato ad innamorarsi non per motivi di natalità ma per motivi del cuore e della mente; e, vede queste cose, forse soffre di più di chi ha un attaccamento viscerale per motivi di natalità. Ovviamente - non pensare che il rilievo possa essere critica malevola -, mi sono trovato io, da utente, da cittadino, a dovere fare questi rilievi, non certo per motivi di malevolenza verso questa città ma perché chi è innamorato veramente non può non rilevare quanto è sbagliato, brutto. Bene, tutto questo però se richiede una maggiore attenzione, beh, chi ha il dovere di prestare attenzione a queste cose - parlo degli amministratori (e, oggi, parlo quindi anche di me, come responsabile in prima persona unitamente agli altri), ovviamente avrò a bisogno della collaborazione dei cittadini. Chi sfreccia per Corso Umberto deve essere attento al fatto che, prima o dopo - forse più prima che dopo -, questo verrà sanzionato. Di questo posso darle la mia personale parola d’onore. Chi dovesse girare per le strade con il pancione di fuori in slippino - li ho visti io entrare nei supermercati -, ecco dovrebbe ricevere un “no grazie, lei non è ben accolto qui dentro”, da parte del gestore del supermercato, ancor prima del vigile urbano. Non possiamo pensare di aver un vigile urbano ad ogni angolo di strada e via di seguito. Io non ci ho mai creduto. Io credo che la collaborazione di 1000 cittadini sopperisce certamente alla inevitabile mancanza di 1000 vigili urbani. Ecco quindi cominciamo da questo.
Ve ne dico un’altra: in questi giorni, per quanto possa sembrare strano o non rituale, io sto facendo quanto fatto, per motivi - diciamo - di interesse sentimentale, per questa città; ho girato con la macchina fotografica per documentare, poi, in Giunta, proprio in maniera visiva, in maniera più esauriente di 1000 parole, quelli che sono - a mio avviso - i luoghi in cui bisognerà porre attenzione, intervenire. Ne dico una: io, come nonno, ho portato tre o quattro volte mia moglie - molto più spesso, i nipotini - in quel risibile luogo (ma, meno male che c’è), attrezzato all’interno della villa comunale, dedicato ai bambini. Quei cavallucci e quelle giostrine, quello scivolo, sono diventati “armi improprie” per i bambini; mancano i bulloni, le molle di alcuni dondoli, manca la catena dell’altalena. Ma c’è di più, tutti quegli arredi, zone attrezzate, sono pieni di scritte vergognose, di graffiti che i giovani bulletti di Cefalù si sono permessi di scrivere. Perché questo, perché manca una vigilanza. Ho preteso - e il comandante Blasco personalmente ha dato disposizione -, che, durante l’orario di apertura (questo il minimo che si possa fare), due vigili , per il deterrente che dovrebbe sempre costituire la divisa, stia in quei pressi. I bambini devono poter girare senza che, come mi è successo di vederlo, una pallonata butti giù un ragazzino di tre anni, da parte di un giovane calciatore in erba, di 14 anni, che non doveva giocare a pallone lì, all’interno, e che non doveva girare con la bicicletta facendo kross; il kross se lo andrà a far da un’altra parte. Io mi rendo conto che mancano luoghi di svago per i giovani, per i giovani di tutte le età, per l’amor di Dio, però è chiaro che dove ci sono dei bambini, dove ci sono le carrozzine delle signore, dove hanno magari un ragazzino dentro la carrozzina, e un bimbetto ancora più piccolo che fa lo scivolo, non deve essere la carrozzina messa in pericolo da chi sta facendo evoluzioni in bicicletta! E questo è il minimo che si debba fare; togliere per esempio quel tappeto verde che è ricettacolo di non so quante malattie. Non c’è la possibilità di fare un pavimento adeguato. (?), si sostituisca quel tappeto infame che rappresenta il pavimento, per ora, di quel luogo. Ecco, sono cose che non costeranno miliardi ma sono il minimo che si debba fare per sopperire anche alla mancanza di altri spazi.