"Senz'arme vinto son da una pulzella" - Cortile del teatro Comunale 9 agosto

ritratto di Pino Lo Presti

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Dello spettacolo di Elisa Parrinello e Paolo Zarcone, del “teatro Ditirammu” di Palermo ci limitiamo a dire che c’è stato secondo il cartellone (e di questi tempi non è cosa da poco) del Programma estivo del Mandralisca e che è stato un ottimo spettacolo, interessante da molti punti di vista e molto godibile.

Lo sarebbe stato anche da un punto di vista fotografico ma non abbiamo trovato le condizioni per poterlo svolgere come di consueto.

L’ottimo Marco Manera, curatore della rassegna delle quattro serate “Convivio - incontri con il Teatro”, ci ha infatti rappresentato, a nome degli attori, la loro necessità di non essere distratti nella loro interazione, a livello di movimento fisico, col pubblico; perciò di non muovermi nel corridoio centrale, nè sotto il palcoscenico. Mi sarei però potuto “muovere” tra il muro destro e le sedie.
La stessa esigenza si sarebbe posta anche per altri spettacoli della rassegna.

-uno stretto corridoio invero impervio

Rispettoso del lavoro altrui ma anche del mio, ritenendo che questo non lo avrei potuto svolgere convenientemente e che, ovviamente, era prevalente l’altro, mi sono limitato a queste semplici citazioni fatte dal fondo del cortile.
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In questa nota, tratta dalla Presentazione, del 9 luglio, del Programma Estivo (http://www.qualecefalu.it/lac/node/4976) del Mandralisca, la Presentazione di Manera della Rassegna da lui curata:

(invitando i nostri lettori a seguirli tutti e quattro, ci scusiamo sin da adesso se non forniremo alcun resoconto fotografico)

Marco Manera ha spiegato come ha inteso articolare le quattro serate di teatro la cui micro-rassegna, “Convivio - incontri con il Teatro”, ha avuto l’incarico di organizzare.

“Le considerazioni dalle quali sono partito per fare la scelta sono innanzitutto che, fin quando possiamo servirci delle risorse locali è bene farlo, e poi quello di allargare il nostro spettro di ricerca verso l’esterno”.
“Ho pensato così di alternare queste quattro serate mettendo uno spettacolo che viene da fuori, uno spettacolo che viene da Cefalù, un altro da fuori ed infine il mio”.

I quattro spettacoli sono declinazioni di un Tema “La Sicilia” secondo le due direttrici percorse dagli artisti teatrali che con la Sicilia si rapportano: la tradizione e la innovazione (nelle tecniche e nel repertorio). Anche in questo c’è alternanza tra due “che abbiano la idea della innovazione ... e due che invece abbiano un substrato fortemente tradizionale”.

Il Primo, il 9 agosto, una produzione del teatro Ditirammu "Senz'arme vinto son da una pulzella", scritto ed interpretatato da Elisa Parrinello, è uno di quelli che appartiene al filone della innovazione.

Il “Teatro Ditirammu”, per chi non lo sapesse, è un piccolissimo teatro palermitano, di appena 40 posti, dove si fa tradizione siciliana nei temi e nelle tecniche”.
Elisa - che è la figlia dei gestori di questo teatro - però, partendo dalla tradizione della figura di Angelica, cerca di modificarne i tratti.
“Lo fa attraverso la multimedialità”; lo spettacolo - che dura attorno ai 50 minuti - utilizzerà la tecnica cinematografica (la proiezione di un cortometraggio) e attraverso la assunzione del “Cuntu” il quale per la prima volta - rompendo una rigida tradizione - sarà svolto da una donna.

Il secondo, il 10 agosto, viene da Cefalù. Fortemente legato alla tradizione è una commistione di canti e cunti. Si tratta del nostro unico gruppo folcloristico che in questa occasione si produrrà in un repertorio di canti della tradizione popolare. La Associazione è quella dei Viginti Millys, ed il gruppo si chiama “I Cantori di Dafni “.
All’interno della sequenza dei canti, si innestano le narrazioni improvvisate di Totò Bianca che è un contastorie, io dico, “improvvisato” perché lui non recita dei testi. Per questo è un patrimonio culturale lui stesso: per il suo modo di fare ma soprattutto di essere sul palcoscenico della tradizione popolare teatrale siciliana.

L’11 agosto ci sarà la “Compagnia del Tratto” di Palermo, con lo spettacolo "Ouminicch", con cui torniamo alla innovazione.
E’ una Compagnia, molto conosciuta a livello nazionale ed internazionale, che si occupa di drammaturgia contemporanea. L’autore, che è anche uno dei due attori che va in scena e ne cura la regia, è Rosario Palazzolo.
Questo lavoro è il primo di una trilogia.
Parte anche esso dalla tradizione in quanto è recitato interamente in dialetto siciliano, palermitano, però rivolgendosi alla società contemporanea. Il tema è quello della “impossibilità” su di cui la Compagnia sta perseguendo una sua ricerca e di cui il primo capitolo è proprio "Ouminicch": la impossibilità della scelta.

Il 12 infine ci sarà un mio spettacolo ripreso con piacere in quest’occasione. L’ultima volta l’ho rappresentato nel 2003, con la 150° replica in cinque anni - che è in genere un record -; lo riprendiamo però aggiornandolo.
Si chiama "Magarìa (affabulazioni siciliane)" ed è uno spettacolo che parte dalla tradizione, raccontando la Sicilia attraverso un viaggio, per capitoli, ma che si rivolge ad un pubblico contemporaneo con l’intento di fare capire che il rapporto con i luoghi e con le storie che nascono dai luoghi è un rapporto che va affrontato, prima o poi, per non rendere tutti i luoghi uguali e per non rendere tutte le storie uguali, in un’epoca di globalizzazione.

Saranno quattro spettacoli di assoluta godibilità nonostante le tematiche che, se guardate approfonditamente, sono ; sono tutti e quattro spettacoli molto coinvolgenti, che si rivolgono ad un pubblico estivo ma che questo pubblico, estivo, se vuole, può approfondire.

ritratto di Marco Manera

Io, caro Pino, avrei invece

Io, caro Pino, avrei invece piacere di avere la tua presenza durante tutte le quattro serate. Stasera, ad esempio, potrai muoverti come meglio credi per lo spettacolo di Totò Bianca e del gruppo di musica popolare. La stessa cosa potrai fare per il mio spettacolo di venerdi. Per quello di giovedi, se sarai così cortese da passare nel pomeriggio, studieremo con gli attori delle posizioni che non disturbino l'azione scenica. Ieri sera, come hai visto, lo spettacolo si svolgeva su tutto lo spazio e non solo sul palcoscenico, in quanto il gioco teatrale partiva da un canovaccio e si sviluppava anche attraverso l'improvvisazione col pubblico. Il mio ruolo di curatore della rassegna mi impone innanzitutto di proteggere gli artisti e gli spettacoli. Tuttavia non è mio costume escludere nessuno né disinteressarmi delle autoesclusioni. Ti invito, pertanto, a tornare stasera al cortile del teatro e ad aiutarci, attraverso il linguaggio della fotografia, a portare avanti la nostra attività, che propone forme di spettacolo siciliano non troppo convenzionali nell'idea che per fare cultura occorre allargare gli orizzonti di conoscenza delle possibilità espressive dell'arte scenica.

ritratto di Pino Lo Presti

Caro Marco

mi piace che tu sappia che dai 20 anni circa ai 35 circa ho vissuto, a Roma, - tra l'altro - in ambienti teatrali sperimentali (Cantine), gestendo poi per circa 4 anni una agenzia che organizzava spettacoli per le scuole in tutto il Lazio.
Mi rendo conto pertanto perfettamente dei tanti problemi organizzativi che ruotono attorno ad una rappresentazione.
Per questo le mie parole non volevano essere assolutamente polemiche nei tuoi confronti ma solo esprimere il mio dispiacere per una gioia che non ho potuto vivere e trasmettere, attraverso le foto, ai lettori.
La soluzione è proprio quella che proponi tu: studiare prima della messa in scena come si può lavorare assieme, fotografi ed attori, per la migliore riuscita dello spettatcolo e la sua valorizzazione.
Ti ringrazio per la tua sensibilità. Sarò pertanto giovedì prossimo puntuale alle prove per lavorare assieme (fammi sapere un orario).
Ci vediamo intanto stasera per il secondo della Rassegna.

ritratto di Saro Di Paola

UN BELL'ESEMPIO PER TUTTI

Tra Marco e Pino UN BELL'ESEMPIO PER TUTTI :
l'uso del blog e delle parole per il CHIARIMENTO!

Usare il blog e le parole per ATTRIBUIRE ETICHETTE AGLI ALTRI e per OFFENDERE GLI ALTRI
ACUISCE LE DIVISIONI in una Città già sin troppo divisa :
in politica, nell'informazione, nell'imprenditoria ........

Ecco perchè "I PUGNI" Sua Eccellenza il Vescovo li ha sferrati SULLA FACCIA DI TUTTI!

ritratto di Vincenzo Nastasi

Caro Saro..

Sta a vedere chi sia stato a "sentirli " quei pugni in faccia!
Sta a vedere quanti si sono "nascosti " dietro alla maschera !
Sta a vedere quanti abbiano schivato quei diretti !!
sta a vedere quanti pur colpiti sono rimasti in piedi senza andare ko!!
sta a vedere......