La Festa della Madonna di Campella - 3° e ultimo giorno

ritratto di Pino Lo Presti

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La Festa della Madonna di Campella - 3° e ultimo giorno

E’ la prima delle Feste contradaiole che si svolgeranno tra quest’ultimo scorcio d’estate, e l’inizio dell’autunno, nelle nostre campagne.

Una occasione ciclica per esprimere il bisogno di “Comunità”, al riparo - nel bene e nel male - da ogni strumentalizzazione politica o turistica; un bisogno primario di stare assieme da “protagonisti” e non solo e sempre da spettatori, cioè come in famiglia!

- c’è sempre chi, pur non stando mai con le mani in mano, trova il tempo per dirne tante ai nostri vigili

Abbiamo già dato voce alla necessità e alla importanza dei Comitati di Contrada

I Comitati spontanei che si formano nelle Contrade, sono una forma primaria del desiderio di assunzione di responsabilità dei cittadini. In essi si fa esperienza di “gestione” pratica del bene e dell’interesse collettivo, con e per guadagno solo onore.

- attraverso quelle piccole mani, “la forza del destino” dei concorrenti al “gioco delle pignate”!

Il tutto, quasi sempre, intorno al valore comune del volto materno dell’idea religiosa

I Comitati, non sono soltanto dei laboratori di democrazia;

essi possono essere un supporto formidabile a qualunque Amministrazione: potendole fornire quella conoscenza approfondita del territorio utile a monitorarne i bisogni, e una “organizzazione” embrionale che possa tornare utile anche in situazioni di emergenza.

Il Governo di una Comunità dovrebbe comunicare meglio con essi, pronta a fornirle un minimo di “infrastrutture” utili a che i cittadini sperimentino il loro protagonismo sulla strada di una piena e matura “cittadinanza attiva”!

A Cefalù non si è mai vista una politica del genere nei confronti della Comunità della gente; e si continua a non vedere!

Si possono creare situazioni pericolose con il "Dividi e addormenta"!

Non meno importante è che tali occasioni di incontro permettono di conoscersi tra vecchi e nuovi residenti e una integrazione di questi in un sano senso di appartenenza e di responsabilità ad un “luogo”

Un argine alla “dispersione sociale”, un seme, da conservare, di democrazia dal basso