Questo è segno di ciò che ancora non va nella nostra Comunità!

ritratto di Pino Lo Presti

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(da "La Festa della Madonna di Campella - la Messa e la Processione" (http://www.qualecefalu.it/lac/node/5372)

Ci si prepara allo spettacolo teatrale che concluderà la Festa

Occorrerebbero dissertazioni meno teologiche (o ideologiche) e una maggiore capacità di indicazione di come tutto si dovrebbe poi tradurre e realizzare nel più piccolo comportamento sociale quotidiano, ma ci vorrebbe una forte capacità di “Esempio”!

Questo è segno chiaro di ciò che ancora non va nella nostra Comunità!

ritratto di Giovanni Biondo

Regole

Intanto, questo articolo, per chi ancora ne avesse bisogno, dimostra inconfutabilmente il tuo livello di acuto osservatore delle nostre cose.
Poi, questi tuoi scatti micidiali fulminano un comportamento abbastanza diffuso di scorretta prevaricazione .
Personalmente credo che sia utile tentare di riportare il pubblico a comportamenti più corretti e confacenti con il ruolo sacro dello spettatore che si, deve pretendere i suoi diritti: spettacoli all'altezza delle aspettative ed in condizioni di ottimale fruibilità, ma non deve dimenticare i suoi doveri.
Bisognerebbe ripartire dall'a b c, cioè dalle regole fondamentali, tipo: agli spettacoli si deve pagare.
Il gratis non esiste più in nessun posto. Anche perchè nessuno se lo può più permettere.
Vuoi prendere tre sedie? Paghi tre biglietti, e si badi bene, a cifre confacenti alla qualità dello spettacolo a cui hai deciso di assistere. Gli spettacoli hanno un costo ed è giusto che si coprano tutte le spese e che gli artisti percepiscano il dovuto.
(Le uniche eccezioni che si dovrebbero fare riguardano gli spettacoli che affrontano particolari tematiche "sociali" e/o di generi che non incontrano ancora il favore del nostro pubblico, e che per la loro validità o interesse, vanno lo stesso proposti e quindi hanno bisogno di un sostegno pubblico).
Io credo che tutti noi abbiamo delle colpe, e che questo discorso delle regole prima o poi sarà necessario cominciarlo a fare per il bene di tutti: artisti , pubblico e giornalisti compresi, alcuni dei quali, per esempio, a mio modesto parere, hanno la tendenza a lanciarsi in insensati giudizi di esaltazione che trasformano dignitose esibizioni a carattere estivo e provinciale in indimenticabili serate meritevoli di passare alla storia. (E di cui puntualmente non esiste recensione critica neppure nel Giornale di Sicilia!)
Permettimi di chiudere con una battuta.
Da un po di tempo avrei voglia di rivolgere la seguente domanda ad uno di questi nostri recensori che maldestramente abusano del ruolo di critico.
Se , per esempio, giudicando una mia poesia usi aggettivi del tipo meravigliosa, indimenticabile, eccezionale e sublime, esaurendo così tutto il possibile vocabolario, quali parole ti resteranno quando ti dovesse capitare di recensire una lirica di Ungaretti o di Quasimodo?

ritratto di Pino Lo Presti

Caro Giovanni

Giusto per la cruda cronaca: questo spettacolo era autofinanziato e realizzato dagli stessi abitanti della contrada.
Questo non toglie nulla alla validità del Principio che, l'Arte, gli Spettacoli, la Cultura sono frutto di impegno e di lavoro e che è giusto che si cominci a riconoscerli; anche per indurre i fruitori ad avvicinarvisi con maggiore rispetto.
Condivido (fatte salve le dovute eccezioni che tu hai ben indicato).

Sugli "insensati giudizi di esaltazione che trasformano dignitose esibizioni a carattere estivo e provinciale in indimenticabili serate meritevoli di passare alla storia" non mi esprimo perchè non sono andato a nessuno degli spettacoli "a pagamento" all'Arena Dafne (per una questione che riguarda me e l'assessorato al Turismo di Cefalù).
Ho avuto comunque modo di segnare qualche diversità di valutazioni con i cronisti di cefalunews riguardo ai recenti Giochi d'Artificio.
Penso comunque che un Giornale per guadagnarsi dei pubblici riconoscimenti dal Presidente della Provincia, Avanti,(come di recente avvenuto) qualcosa la deve pur fare!

ritratto di Angela Di Francesca

giudizi di esaltazione

L'arguto commento di G. Biondo "Regole" mi ha fatto ricordare un pezzo di Achille Campanile, "Come visitare lo studio di un pittore"....:)
"La visita allo studio d’un pittore è una cosa difficile.
Si comincia, di solito, a lodare sventatamente i primi quadri con superlativi; dopo qualche passo, l’incauto che s’è slanciato a cuor leggero su questa via, deve ripetersi ...E poiché la buona educazione, e anche il pittore, vogliono un crescendo ammirativo nei giudizi, a un certo punto il visitatore non sa come andare avanti. Se il primo quadro è bellissimo, il secondo splendido, il terzo meraviglioso e il quarto magnifico, come sarà il quinto? Mettiamo che sia sorprendente; al sesto vi voglio vedere! Per via del crescendo, esso non potrà che rientrare nell’ordine del soprannaturale. E dal settimo in poi?"

per chi vuole leggere tutto il pezzo (caustico e divertente, nello stile tipico di Campanile), ecco il link:

http://www.cronopio.info/come-visitare-lo-studio-dun-pittore/