Crisi della politica ..

ritratto di Giusi Farinella

Versione stampabile

Crisi della politica ..

Non vi è dubbio la politica è in crisi nel mondo, in Italia e anche a Cefalù.
Ilvo Diamanti, un giornalista che non scrive mai cose prive di critico interesse, individua la matrice della generale crisi che sembra avvolgere la cultura sociale e politica ed economica del Pianeta nel crollo dell’”autorità” e del “potere”.
Secondo la sua tesi, questo crollo investe tutti i paesi, Cina, Inghilterra, Stati Uniti…e, ovviamente, l’Italia.
Diamanti individua nella “povertà di riferimenti etici”… e “di attori e persone credibili ... in grado di dire le parole necessarie ad esprimere il sentimento del tempo” la causa prima dello scadimento.
Nel caso Cefalù evidentemente è giusto bollare severamente la classe politica dirigente cominciando dal Sindaco per finire a tutti i consiglieri comunali di “…assoluta perdita di autorità.“
Per cui il rapporto tra classe dirigente e pubblica opinione si è degradato rimanendo solo il disprezzo qualunquistico contro i politici e le istituzioni , ben guidato dagli intellettuali maestri del pensiero della sinistra, che fanno di tutto perché gli elettori abbiano questa percezione (finchè staranno all'opposizione).
Un altro elemento che si potrebbe analizzare (per me negativo) è che la “delega” ricevuta dagli elettori viene oggi considerato come un “abuso di potere” per troppa ubriacatura di “democratismo” contrabbandato per democrazia.
Esempio di democrazia che la sinistra vorrebbe
“Il First democratic hospital è l’ospedale più democratico del mondo. Non vi sono medici presuntuosi che decidono da soli come curare i pazienti. No, lì tutto funziona democraticamente. Quando arriva un nuovo paziente si convoca una assemblea alla quale partecipano tutti: medici, infermieri, ragionieri, archivisti, uscieri, elettricisti, idraulici, guardiani, autisti, cuochi, giardinieri, addetti alle pulizie. Tutti hanno diritto di parola e la libertà di espressione è garantita. Ogni testa un voto. Così diagnosi e terapia vengono decise ed approvate secondo la volontà della maggioranza. I pazienti crepano tutti, ma la democrazia è salva”.

Quale progetto allora?
La crisi propone con chiara evidenza le condizioni urgenti di un radicale rinnovamento del costume, della cultura di governo e di opposizione, dell’economia, dell’istruzione e della informazione, del rapporto tra insediamento e ambiente.
Una sfida epocale che dovrà coinvolgere questa e diverse future generazioni.
Una sfida che richiede visione, chiarezza e coraggio e che può essere luogo di appassionato entusiasmo e impegno esistenziale.
Di fronte a questa dimensione di impegno i bisticci inconcludenti del teatrino corrente della nostra scena politica giustificano lo scoraggiamento e inducono ulteriore degrado.
Come se ne esce?
Tutto comincia dalla cultura.
Una pesante responsabilità degli intellettuali quindi, dei “maitres a penser”, non solo della classe politica.
Dell’accademia, dei media e dell’informazione.
E qui si ha ragione di essere pessimisti nei confronti dell’autorità e del potere

PS: evidentemente scopiazzato …