Parcheggio libero? No, occupato dall' hotel!

ritratto di Visitatore

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(n.d.r. - Abbiamo ricevuto questa segnalazione ieri. Prima di pubblicarla abbiamo ritenuto di andare sul posto a fare un rilievo fotografico che alleghiamo al testo della stessa.

Il sig. Castiglia ci dice tuttavia di non esere informato del fatto segnalato e che, per quanto gli riguarda l'hotel non vanta alcun diritto nel tratto che va - foto 3, 4, 5 - da dove finiscono le fioriere sino all'inizio del pargheggio a pagamento).

"Ieri mattina sono stato protagonista di un banale, ma spiacevole episodio davanti all’Hotel Riva del Sole.
Poco dopo gli ingressi dell’albergo (procedendo nel senso di marcia), ben segnalati e marcati da fioriere/dissuasori, si trovano, quattro parcheggi liberi segnalati dalle strisce bianche
.

Appena oltre c’è un cancello che introduce ad un parcheggio privato (penso dello stesso hotel), quindi iniziano gli spazi di sosta a pagamento (strisce blu) .

Al mio passaggio due posti dei parcheggi a strisce bianche erano liberi, anzi, per l’esattezza, uno era occupato da una transenna mobile e l’altro era completamente libero.
Accosto e inizio in retromarcia la manovra di parcheggio.
A questo punto vengo redarguito in malo modo da un valletto in livrea dell’albergo, il quale, senza darmi nessuna spiegazione mi invita con modi spicci ad andarmene e viene a posizionare, di corsa, un’altra transenna mobile nel posto-parcheggio che stavo occupando.
Certamente disturbato dalla “vastasaggine” del soggetto, ma convinto di non avere visto un segnale che, magari, potesse indicare un diritto esclusivo da parte dell’hotel su quei posti-parcheggio, ho proseguito senza protestare.
Tuttavia, ad altri passaggi che mi è toccato fare per trovare un altro parcheggio, mi sono reso conto che, su quei quattro posti non c’è nessun segnale, ufficiale o ufficioso di parcheggio riservato e che le transenne dell’hotel sono l’unico sistema di occupazione, suppongo abusiva, dei posti, anche in mancanza di auto da parcheggiare.
A questo punto mi chiedo: se quei posti sono di parcheggio libero e gratuito, perché si consente all’hotel di utilizzarli per uso esclusivo?
Qualcuno sa darmi una risposta?
Alla Direzione dell’hotel, in ogni caso, suggerirei di svolgere dei corsi di educazione per il personale
".

ritratto di Gianfranco D Anna

“Pubblico” e “Privato” (2)

Sostanzialmente valgono le stesse domande poste nel mio commento relativo alla situazione di Piazza Duomo (http://www.laltracefalu.it/node/5644#comment-4678).

Che dire:
è un caso di occupazione non autorizzata di suolo pubblico?
è un esempio di “furbata” messa in atto arbitrariamente da parte dell’albergatore che si sente troppo penalizzato dalla mancanza di parcheggi non a pagamento?
è il frutto di un tacito e non ufficiale accordo con le istituzioni?
è una “prova di forza” tra pubblico e privato?

ritratto di Totò Testa

La segnalazione è mia

La segnalazione è mia. L'ho mandata anonima per errore.
Siccome, però, come si dice, "cosa fatta capo ha", ho preferito non correggermi e aspettare che l'amministrazione del blog intervenisse.
La fiducia, a quel che vedo, non è andata delusa.
Trovo, tuttavia sorprendente che il Sig. Castiglia se ne esca con un'affermazione di "non vantare diritto", visto che le transenne quotidianamente usate durante questa stagione turistica, come anche nella precedente, sono dell'hotel e che il signore (si fa per dire) in livrea granata non è certo un ausiliario del traffico.
Vorrei segnalare, inoltre, alla direzione dell'Hotel che qui la questione in gioco non è solo quella dell' occupazione più o meno abusiva del suolo pubblico, ma anche d'immagine.
Perciò non si comprende perchè l' "Ape Calessino", palesemente utilizzata come navetta per i clienti dell'Hotel continui a stazionare da settimane, se non da mesi, nei parcheggi liberi e non nel parcheggio privato.
Ci tengo a precisare, inoltre, che il signor Castiglia non sa nulla dell'episodio per il semplice fatto che, se mi fossi fermato a segnalarlo, probabilmente mi sarei trovato nella condizione di qualificarmi e, quindi, di influenzare i comportamenti degli interlocutori.
Non è nel mio stile e nella mia natura.