Rispondendo all'invito

ritratto di Pino Lo Presti
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Mi scuso davvero per aver creato questo disagio e soprattutto di avere bloccato il sito su questa storia, ma non ho inteso “toccare” in alcun modo il cuore delle persone che stimo né tantomeno mortificarli compiacendo quello di coloro che non stimo prefigurando una fine de laltracefalu, come non voglio “lanciare messaggi” o altro che appartenga ad una strategia rivolta ad uno scopo diverso da quello di accettare la realtà – quando è tale – con tutti i suoi limiti oggettivi e soggettivi e andare oltre; essere liberi, per me, significa anche esserlo nei confronti di qualunque “oggetto d’affezione”, fosse anche quello di un “innamoramento”, quando gli ostacoli si dimostrino insormontabili!

Le “ragioni personali non più eludibili” non hanno niente di fantasioso ma sono molto semplici e banali.
Ho, da qualche tempo, dei seri problemi alla vista creati dalle lunghe ore passate davanti ad un monitor ma soprattutto ho una madre di 88 anni che vive da sola a cui non posso non garantire un minimo di presenza e reperibilità, cose che andando appresso a situazioni in luoghi e in orari indeterminati non posso offrirle.
Il mio contributo al blog pertanto – anche quando superate le attuali “difficoltà tecniche (grazie ad un danno provocatomi da un rivenditore poco onesto e da una logica di produzione di una ditta-madre di computer ancor meno onesta) – non potrà essere più lo stesso.

D’altra parte ci sono delle cose che non possono o non hanno senso di esistere in virtù di una o di un ristretto numero di persone.
Un blog come laltracefalu può aver avuto dei fondatori, degli animatori, degli accompagnatori lungo la sua crescita ma esso è uno strumento creato per essere “agito” (non solo “usato” nelle vesti passive del lettore) dalla città o meglio da quella parte della città che vuole uscire dall’ombra e vuole fare luce sulle tante ombre delle tante sue altre parti, e anche della propria.
Se l’altracefalu fosse tanto più “una sola” persona sarebbe un fallimento; laltracefalu è l’altra parte della coscienza cefaludese.
Quando penso ad “altra”, come ad “oltre”, non penso soltanto ad un luogo, ad una classe, categoria, tipo o ad altro che separi tra loro gli individui, ma anche a quella zona in ombra della “stanza della coscienza” interna a ciascuno di loro.

Questa altra Cefalù esiste?
Se sì, elaborato – se mi si permette il paragone – il “lutto per la morte di un padre”, essa deve avere la capacità di diventare adulta, quindi indipendente.
Il blog “laltracefalu” è stato concepito per permettere questo e non per essere il megafono di nessuno in particolare.

Permettere a chiunque di raccontare quanto di sociale avviene in città ne è la prima regola: non importa con quale taglio (ognuno se ne assume la responsabilità); anzi proprio il fatto che vi siano diversi orientamenti e interessi assicura che nessuna zona in ombra (di buono o cattivo) della vita sociale possa restare tale in eterno. L’importante, l’obbiettivo è che non vi siano momenti della vita sociale “scoperti”, cioè di cui nessuno racconti.

Consentire a chiunque di commentare quanto raccontato: sia l’oggetto del racconto sia lo spirito del racconto è la seconda regola.

La terza è che il “contributo” (nelle due fasi) sia veramente tale; sia per l’arricchimento del bagaglio di informazioni, che per l’accrescimento della qualità del pensiero (“onestà intellettuale”), di tutti.

Oltre ad offrire un sufficiente spazio a Comunicati vari di Enti, Associazioni e Partiti, e ad interventi saltuari di varia natura (sempre di interesse sociale) di singole soggetti, il blog si trova oggi a disporre della continuità dell’impegno e della serietà dei servizi di autori come: Saro Di Paola, Claudio Pepoli, Gianfranco D’Anna, Nicola Pizzillo, Salvatore Culotta ed ora anche di Stephen D’Avola.
Tuttavia sono ancora pochi per coprire tutto quanto, di buono o di cattivo, fermenta nella nostra città.
Occorre che se un'altra Cefalù esiste esca fuori e si assuma le sue responsabilità; e non parlo soltanto dei giovani ma anche dei tanti troppi adulti che tacciono.
Occorre poi che tutto il lavoro dei Collaboratori sia riorganizzato per non lasciare da una parte “vuoti” informativi, e dall’altra magari delle sovrapposizioni, ma anche quello tecnico-amministrativo per essere veramente di supporto ai primi.

Non è qui il caso ed il momento di dilungarsi su ciò che potrebbe rendere questo blog adulto ed indipendente da figure genitoriali legittime o meno di ogni genere; ciò che mi sento di dire è però che io non sono più nelle condizioni di riempire tutti “i buchi” di tutti i generi, come dovrebbe ad esempio fare un “papà” ai primi passi della “sua” creatura, e garantirne la indipendenza.

Io sono disponibile ancora ad esserci, nei limiti delle mie possibilità, ma solo in un rapporto con una “realtà” adulta, responsabile ed indipendente.
In questo senso, nei prossimi immediati giorni, nel lanciare un appello ai cefaludesi dell’altra Cefalù a mettersi in contatto con lo staff de laltracefalu (info@laltracefalu.it) per fornire le loro disponibilità, richiederò un incontro tra staff e collaboratori per vedere quali margini ci sono per, alle soglie del secondo anno di età, strutturare in maniera più stabile ed efficiente il blog nella garanzia della sua indipendenza.

p.s. – ricordo che, ancora per qualche giorno, per comunicare dovrò approfittare della ospitalità e del computer di qualche amico, che non può essere in ogni minuto del giorno.
Se, come ho, in altra occasione detto, laltracefalu l’ho voluta, pensata e progettata io, e poi creata e nutrita assieme ad altri, essa non è stata mai la mia “sposa” e la mia “amante”, ruoli per i quali preferisco altre “realtà” (ciò per amore di precisione, comprendendo peraltro perfettamente lo spirito con il quale l’amico Antonio Franco evocava, nel suo “invito alla riflessione”, “…quell'intreccio di sentimenti su cui tanto spesso, anche con spirito dissacrante, ci piace riflettere a voci alte”).

ritratto di Saro Di Paola

GRAZIE PER QUESTA TUA GRANDE LECTIO

Carissimo, GRANDE, Pino

GRAZIE PER QUESTA TUA GRANDE LECTIO

ritratto di Antonio Franco

Ecco, appunto!

Da quello che hai detto, da come l'hai detto si comprende bene l'importanza del tuo contributo a questo delicato momento sociale e culturale della nostra Città. Senza volerti gravare del pesante fardello dell'esclusività, il tuo apporto rimane, comunque, insostituibile perché una e insostituibile è la persona umana: diceva sempre Don Pino Puglisi "quello che tu puoi e sai fare lo puoi e lo sai fare così solo tu, se non lo fai resterà non fatto". Scusa se ti ho imbarazzato con il riferimento, diciamo così, "erotico" a L'Altra Cefalù come tua moglie e amante: una delle mie espressioni provocatorie per sottolineare la passione con cui svolgi il tuo impegno. Mi auguro che Saro Di Paola non ne faccia l'interpretazione autentica con tanto di analisi logica e grammaticale, com'è successo per altro... ovviamente lo dico scherzosamente per proteggere il suo tempo prezioso!:-) Auguri Pino, per ogni tuo attuale problema, perché l'incontro che farete possa avere esiti costruttivi, per le tue scelte. Aspettiamo fiduciosi!

ritratto di Saro Di Paola

ANCHE STAVOLTA SOTTOSCRIVO

Caro Tony,
ma che interpretazioni e analisi logiche e grammaticali.....:-)!

ANCHE STAVOLTA SOTTOSCRIVO quanto tu hai scritto.

Nel caso di Pino le parole PIU' INDICATE sono quelle di Don Pino Puglisi che tu hai ricordato :
"quello che Pino non farà resterà non fatto".

ritratto di Gianfranco D Anna

Due inviti

Caro Pino,
tra i vantaggi del far parte di una comunità vi sono la condivisione ed il reciproco aiuto e sostegno.

L’altraCefalù è una comunità che nei suoi due primi anni di vita è andata sempre più crescendo come, forse, neanche tu speravi ed immaginavi, sia nel ruolo che svolge all’interno della più ampia comunità cefaludese sia anche, fortunatamente, nel numero di membri che la compongono.

Hai ragione quando dici:
«[…] ci sono delle cose che non possono o non hanno senso di esistere in virtù di una o di un ristretto numero di persone.
[…]
Un blog come laltracefalu può aver avuto dei fondatori, degli animatori, degli accompagnatori lungo la sua crescita ma esso è uno strumento creato per essere “agito” (non solo “usato” nelle vesti passive del lettore) dalla città o meglio da quella parte della città che vuole uscire dall’ombra e vuole fare luce sulle tante ombre delle tante sue altre parti, e anche della propria.
[…]
Tuttavia sono ancora pochi per coprire tutto quanto, di buono o di cattivo, fermenta nella nostra città.
Occorre che se un'altra Cefalù esiste esca fuori e si assuma le sue responsabilità; e non parlo soltanto dei giovani ma anche dei tanti troppi adulti che tacciono.
»

Il primo invito lo rivolgo a te: torna ad "esserci" ancora ed a "mettere la tua faccia" tra i componenti dello Staff de L’altraCefalù

Il secondo invito, con te, voglio rivolgerlo a tutti i membri de L’altraCefalù: fornite la vostra disponibilità a dare un contributo fattivo per questa nostra comunità OGNUNO SECONDO LE PROPRIE POSSIBILITÀ

ritratto di Nicchi Salvatore

Gianfranco, permettimi di

Gianfranco, permettimi di chiamarti per nome, ti ho conosciuto ancora ragazzino attento agli studi universitari. Penso, senza voler indagare tropo sul ribollimento dell'animo di Pino, che al momento opportuno ritornerà nel modo, nei luoghi ed a tempo, quando lui riterrà giusto.
Senza voler mettere in bocca a Pino parole che lui non ha pronunciato, credo, che oltre ai problemi personali, quello che più lo amareggia é la difficoltà, a mio modo di vedere, nel cercare di dare un'anima, una coscienza, un'unità a questa sciagurata Città.
Un grazie anticipato, per questa tua forte risoluzione, che certamente non resterà senza frutto.