Un saluto e un augurio al nuovo pastore della Chiesa cefaludense

ritratto di Vincenzo Garbo

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Sabato scorso l’intera comunità diocesana ha accolto il suo nuovo pastore, S.E. mons. Vincenzo Manzella.
Sono certo di interpretare la maggioranza dei sentimenti di quanti erano presenti alla cerimonia nel ritenere che, sin dal suo primo discorso, il nuovo Vescovo ha conquistato il cuore della gente e desidero porgere i migliori auguri al nuovo Pastore della nostra Chiesa locale.
Ella, Eccellenza, ha rivolto un invito a ciascuno e, a maggior ragione a coloro che ricoprono ruoli di responsabilità nell’amministrazione della cosa pubblica, a volare alto e ci ha spiegato che per volare alto è necessario esporsi.
Eccellenza Reverendissima, questa sua affermazione ha positivamente colpito e commosso quanti hanno promosso e collaborano alla realizzazione di questo sito telematico, perché conferma la giustezza dei presupposti che stanno alla base delle nostre idee.
Cefalù è una realtà molto complessa dal punto di vista sociale e, spesso, è molto difficile avere un confronto di idee franco, esponendosi liberamente in prima persona, giacché si preferisce, per un atavico timore, non “mettere la propria faccia”. Il nostro sito, nato pochi giorni fa (quasi con una felice coincidenza con l’inizio del suo ministero pastorale nella nostra diocesi), nasce proprio dalla voglia di sfidare questo habitus mentale e dimostrare che soltanto dalla libera espressione delle idee e dalla capacità, di ognuno di noi, di prendere posizione sulle diverse questioni che riguardano la società, può esserci una vera crescita collettiva e del vivere civile.
Le sue parole, Eccellenza, ci confermano nelle nostre convinzioni e ci fanno comprendere come, oggi più che mai, ci sia bisogno di volare alto.
Ella ci spiega che volare alto vuol dire “assumersi responsabilità non indifferenti”; ritengo che l’intera comunità locale auspichi che tutti riscoprano la capacità di volare alto e, in primo luogo coloro che incarnano le istituzioni, ricoprendo quei ruoli di alta responsabilità cui li hanno chiamati gli elettori.
Ella, Eccellenza, nell’affermare che “questa gente merita di essere servita” ha riacceso il nostro cuore di orgoglio e di speranza, facendoci comprendere che il ministero episcopale, come pure l’amministrazione civile della cosa pubblica, debbano essere autenticamente intesi come servizio.
Infine, la sua esortazione alla realizzazione di un programma condiviso ci sprona verso quella esigenza di unità e condivisione senza le quali non può realizzarsi un’autentica crescita morale e materiale del nostro tessuto sociale.
Ella, Eccellenza, ci ha indicato il sentiero da percorrere insieme, riteniamo che il nostro cammino sarà a volte più spedito, altre volte claudicante ma ci conforta la certezza della giustezza della strada indicata e la sicura speranza di averla sempre accanto nel nostro cammino.
Grazie Eccellenza Reverendissima e auguri per il suo nuovo ministero pastorale.