VIA DEL GIUBILEO MAGNO : LA SITUAZIONE E’ ALLARMANTE!

ritratto di Saro Di Paola

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Le prime abbondanti piogge autunnali hanno trasformato in un autentico letto di torrente la sede stradale del primo tratto di quella che, in passato, è stata la strada provinciale Cefalù-Gibilmanna ed, oggi, è la strada comunale del “Giubileo Magno”.
Quel tratto che collega il bivio, cosiddetto, di Gibilmanna al bivio, cosiddetto, della “circonvallazione”.

Ciò perché, a seguito della edificazione del versante basso del S.Elia,
le acque piovane di gran parte delle aree libere da costruzioni e delle rampe che sono state realizzate per accedere alle nuove costruzioni si riversano sulla sede di quel tratto di strada.

Ciò perché quelli che erano gli impluvi naturali nei quali confluivano le acque del versante collinare sono stati alterati e manomessi se non, addirittura, soppressi.

Ciò perché con gli interventi, parziali e totali, di rifacimento del manto stradale, è stata soppressa, quasi totalmente, l’originaria cunetta che correva lungo il lato monte della strada. Cunetta che convogliava le acque nelle caditoie per farle defluire a valle attraverso quei tombini in pietra nei quali gli impluvi naturali vennero “costretti” per sottopassare la sede stradale.

Per la assoluta mancanza di opere di intercettazione superciale, l’acqua che scorre sulla sede stradale sfocia a valle e finisce per precipitare sulla sottostante via Cirincione.
Quasi a cascata,come, lo scorso anno, è stato documentato da Cefalunews.
In corrispondenza dei due unici “sfoghi” che riesce a trovare e che sono uno in corrispondenza del parcheggio per bus della via Cirincione ed un’altro a monte dello stesso parcheggio.
Come dire che l’acqua del “torrente del Giubileo Magno” finisce per alimentare il “torrente Cirincione”.

LA SITUAZIONE E’ ASSAI GRAVE!
Il rischio di danni a persone e cose non può essere sottovalutato.
Non deve essere sottovalutato.
LA SITUAZIONE E’ ALLARMANTE!

Può servire ma
è ben poca cosa, se non nulla, che i “fransuà” di turno intervengano
per pulire laddove il Comune non ha mai pulito e per canalizzare laddove il Comune non ha mai canalizzato :

PUO’ SERVIRE !
Però, OVVIAMENTE, NON BASTA!

POTREBBE BASTARE che il Comune intervenisse per realizzare caditoie trasversali alla sede stradale della ex provinciale.
Caditoie, capienti, che taglino il flusso d’acqua che scorre in superficie per immetterlo nei sottostanti tombini.
Come quello che sottopassa la sede stradale nel punto evidenziato dalle foto che seguono:

POTREBBE BASTARE!
Però, NON IN OCCASIONE DI PIOGGE ECCEZIONALI.
Ovviamente.
Da quelle speriamo che, a guardare Cefalù, sia Gesù Salvatore.
Sempre!

Saro Di Paola, 27 ottobre 2011

ritratto di Leonardo Mento

Caro Saro

Ti avevo chiesto che fine hanno fatto i"vadduna".....è questa la risposta? Speriamo bene...

ritratto di Saro Di Paola

SONO STATI INTUBATI

Caro Aldo, i "vadduna" ?
I tre più consistenti all'interno del centro abitato e cioè Pietragrossa, Spinito e Pietra Pollastra, SONO STATI INTUBATI!
Almeno per brevi tratti.

Dei più vicini all'abitato fa eccezione, ad ovest, soltanto il Gallizza.
Lato Est anche il più consistente di tutti, il S.Oliva, è stato intubato, anche se in un ARMCO DI GRANDE DIAMETRO, per un tratto lungo all'incirca 100 mt.

All'imbocco e/o all'interno dei tratti intubati il rischio che si formino "tappi" potrebbe tramutarsi in realtà in occasione di EVENTI ECCEZIONALI della consistenza di quello verificatosi, ieri, alle CINQUE TERRE.

Eventi che, statisticamente, ritornano.

A Cefalù "LE PRIME PIETRE", alla foce del Pietrapollastra, vennero depositate dopo un alluvione di qualche secolo addietro.

Personalmente, come ho avuto modo di ricordarti su "DonLappanio", avevo tre o quattro anni (1953-1954) quando la via S.Pasquale si trasformò in torrente facendo salire l'acqua sino all'altezza dei primi gradini della scala interna del "Palazzo Bummara" (quello di "Capo Serio" per i più giovani).
Abitavo al primo piano, scivolai e mi spaccai il mento (ne porto ancora il segno).
Ho vivo il ricordo di mio padre che, come S.Cristoforo, mi portò al vecchio ospedale per farmi suturare la ferita.

ritratto di Leonardo Mento

Caro Saro

ricordo negli anni 60 che u "vadduni" di Pietra Grossa che è interrato dalla ferrovia fino al Lungomare si ostruì e scoppiarono i tombini di via Giglio e il garge dove abitavo si allagò e fu svuotato dall'intervento Vigili del fuoco. La fortuna volle (o u Gesù Salvatore) che nessuno era nel garage.