Lettera aperta del Sindaco di Castelbuono Mario Cicero al Consigliere Brancato Antonino

ritratto di Comune di Castelbuono

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Perché?

Leggendo l'articolo pubblicato sul periodico “L'Obiettivo” dell’ 8 Novembre 2011, mi sono chiesto: ma dove sono stato in questi venti anni?

Successivamente, confrontandomi con amici e compagni, che hanno condiviso il progetto politico di sviluppo e crescita del nostro paese, avviato nel 1993, sono ritornati alla mia memoria tanti ricordi, tante vicende, che ci hanno visti protagonisti.

Mi voglio soffermare sul Consigliere Brancato, e mi sono chiesto il perché di tanta ingenerosità e tanta falsità.

È un politico di lungo corso, viene dalla prima Repubblica, più precisamente dal P.S.I di Craxi, perciò, come mai fa questi errori, oppure, quale altro fine ha?

Di seguito cercherò di fornire alcune mie spiegazioni, affinché il lettore possa farsi una sua personale opinione.

Mai, dico Mai, è stato presentato il Bilancio di previsione, il rendiconto, gli equilibri di bilancio, il programma triennale delle opere pubbliche senza prima aver fatto un incontro pre-consiliare e siano state condivise le scelte strategiche.

A mia memoria, il Consigliere Brancato, ha partecipato raramente.

Sulle delibere di programmazione politica e amministrativa sono state dedicate intere giornate agli incontri tra Giunta, Gruppo Consiliare e Coordinamento politico e in dieci anni, posso contare sulle dita di una mano, la presenza del Consigliere Brancato.

Si sono tenuti diversi incontri con i Capi gruppo di maggioranza e di opposizione e informare i consiglieri sull'esito degli incontri non è certo compito del Sindaco ma del loro Capo Gruppo.

Le vicende che sto evidenziando hanno impegnato diversi attori, mi chiedo: perché il consigliere Brancato racconta queste mastodontiche falsità sul periodico locale?

Il Sindaco, inoltre, non ha bisogno di “incoraggiarsi calpestando” il confronto democratico; piuttosto si incoraggia portando avanti il progetto politico che il suo Gruppo e i cittadini gli hanno affidato; il confronto avviene dentro gli organismi riconosciuti, le assemblee, i direttivi, i coordinamenti, i gruppi consiliari, ecc …

Lo scrivente non ha mai preso ordini o indicazioni da capi corrente, o da altri.

In questi anni, molti di noi, abbiamo lavorato per superare la logica dell'appartenenza, creando contenitori politici più ampi, per dare a tutti e a ciascuno in particolare, la possibilità di confrontarsi.

Altri invece, come il consigliere Brancato, ritengo sia rimasto tra chi ha bisogno, per darsi un ruolo, a chiudersi in un “recinto”, attuare il potere di veto, riscriversi il certificato di “esistenza in vita”, mortificando i risultati raggiunti in questi anni con polemiche strumentali, facendosi guidare da logiche a me estranee, e come dice il noto “folgorato sulla via di Damasco”, come quando con il suo voto, ascoltando una falsa notizia data dal consigliere Tumminello, ha affossato l'Unione dei comuni con Gratteri, facendo perdere un contributo annuale di €.180.000,00 o ancora, facendosi coinvolgere in una polemica pretestuosa sulla gestione della casa Speciale…

È giusto precisare che il “Centro Polis” è un’istituzione comunale come il Museo Civico e come il Museo Francesco Minà Palumbo e che la delibera di approvazione del centro studi Rosa e Marco Speciale è stata discussa due volte in consiglio comunale e che gli emendamenti presentati dal Consigliere Vignieri, sono il risultato del confronto dentro il gruppo consiliare di Maggioranza. Se il consigliere Brancato non si è sentito coinvolto, dovrebbe lamentarsi con altri interlocutori e non con il Sindaco.

Riferendomi al “percorso storico monumentale” e all’organizzazione del servizio proposto, non è certo il Sindaco a “imporre” qual’è la procedura da adottare per la realizzazione degli atti necessari!

Spetta ai responsabili, a cui và la nostra fiducia e stima per la correttezza morale ed etica, per la competenza nello svolgere il proprio lavoro, indicare al politico amministratore quale atto è più pertinente .

Ricordo pure, che tutti i provvedimenti precedenti, come il servizio di biglietteria al Museo Civico, al Museo Francesco Minà Palumbo, il biglietto unico nel 2006, sono stati assunti con atto deliberativo di Giunta.

Come mai solo ora, ce lo spieghi il consigliere Brancato, sta innescando una polemica inutile, fra illazioni ed opinioni personali!

A conferma della correttezza politica e amministrativa di chi oggi governa il nostro paese, e la coerenza mantenuta negli anni, senza farsi condizionare da stati umorali, ricorderà bene che nel 1996, Sindaco Ciolino, Presidente del consiglio il Consigliere Mazzola e Lei, signor Brancato, consigliere comunale, per assicurare la migliore fruizione e valorizzazione dei beni custoditi nei nostri Musei, per le mostre, per gli eventi culturali, abbiamo istituito il biglietto di ingresso con una determina sindacale.

Nè Lei, nè il consigliere Mazzola, avete sollevato nessun dissenso sulla illegittimità dell’atto, malgrado le aspre polemiche sollevate dal gruppo di opposizione attraverso manifesti pubblici e interrogazioni in consiglio comunale.

Spero di avere esaurientemente dato riscontro alla nota pubblicata dal periodico l'Obiettivo con l'immancabile commento del Direttore Maiorana, a cui chiedo la disponibilità ad un incontro pubblico, dove il sottoscritto, è disponibile a rispondere a tutte le “denunce” fatte dal suo giornale sui “comportamenti” illegittimi perpetrati dallo scrivente in questi anni.

Il Sindaco
Mario Cicero