Consiglio Comunale straordinario del 1 dicembre 2011

ritratto di Pino Lo Presti

Versione stampabile

Presenti : Lapunzina, Genovese, Noto, Barracato, Fatta, Franco, Liberto, Scialabba, Mangano, Rasa, Lo Verde, Gattuso, Cassata, Terrasi, Greco, Sideli

Assenti : Barranco Messina, Coco, Calabrese

Il Presidente del Consiglio, prof. Giuseppe Barracato mette ai voti gli estremi di necessità ed urgenza della convocazione del Consiglio: unanimità.
Il Presidente Barracato, legge la Delibera del Collegio dei docenti del Circolo didattico “Nicola Botta” di Cefalù che il Presidente dell’Istituto, Domenico Castiglia, gli ha fatto pervenire nella serata:

( vedi allegato in pdf. “delibera docenti” )

Legge quindi il documento presentato dai rappresentanti dei genitori del Consiglio di Circolo della Scuola Primaria del plesso “S. Spinuzza”:

(vedi allegato in pdf. “proposta genitori” )

Il consigliere Rosario Lapunzina
Parlo per primo solo perché sono il primo firmatario di una richiesta firmata da cinque consiglieri comunali - ma solo perché questo è il numero minimo richiesto e non perché gli altri non la condividessero - che porta alla discussione del Consiglio comunale, questa sera, la razionalizzazione delle istituzioni scolastiche della scuola media e della scuola elementare, con la partecipazione dei genitori e degli insegnanti, in modo che questa sera l’argomento possa essere affrontato nel modo più definitivo possibile sugli effetti di una normativa nazionale che l’amministrazione comunale e la cittadinanza si trovano a subire.

Senza polemica alcuna, ma siccome è giusto che si chiariscano anche alcuni elementi che hanno costituito oggetto di dibattito sulla stampa, affermo che non ci può essere alcuna strumentalizzazione politica su una vicenda riguardante una scuola dove vanno tanti figli di Cefaludesi. L’intervento dei consiglieri comunali a difesa della collettività è stato, su questa vicenda, solo in quanto rappresentanti dei cittadini; un compito che penso i cittadini hanno loro affidato quando li hanno eletti in Consiglio comunale.
Questo è il motivo per cui abbiamo richiesto di portare l’argomento in Consiglio comunale ma non assolutamente per strumentalizzare niente e nessuno; anche perché - mi rivolgo al Sindaco e all’Amministrazione comunale - di questa vicenda i consiglieri comunali sono venuti a conoscenza nella giornata di lunedì (la Delibera di Giunta è stata adottata venerdì in tarda mattinata), per cui, anche per quelli più attenti, non c’è stato il tempo di andare a consultare le carte per approfondire la notizia che si era sparsa in città.

Fatto questo chiarimento, vorrei leggere la Delibera di Giunta N°190 che ci porta questa sera in Consiglio comunale a fare anche alcune brevissime considerazioni:

(vedi in "Ecco la Delibera di Giunta" http://www.qualecefalu.it/lac/node/6198#comment-5647 )

Abbiamo avuto notizia dalla stampa - ma ora ce lo dirà il Sindaco - che questa Delibera è stata revocata, per cui, proprio per sgombrare il campo da valutazioni che possono anche essere politiche su scelte dell’Amministrazione, intendo ragionare sulla D.G. 187. Questa è stata adottata dalla Giunta municipale dopo una riunione con rappresentanti di altri comuni; con essa è stato deliberato di mantenere sia il Circolo didattico N. Botta, sia l’Istituto comprensivo R. Porpora così come sono in questo momento organizzati con questi alunni. Ricordiamo che il Circolo didattico Nicola Botta (plesso Botta e plesso Spinuzza) ha 835 alunni, l’Istituto Comprensivo Scuola media di Cefalù e Gratteri “R. Porpora” ne ha 470 (di cui 70 a Gratteri).

Fatta questa lunghissima premessa e non accennando completamente alle motivazioni che hanno portato l'Amministrazione comunale ad adottare un Atto, discutibile, verso il quale noialtri, richiedendo il Punto all’O.d.g., abbiamo manifestato un fortissimo dissenso, che manteniamo in aula, in quanto lo riteniamo una scelta ingiusta per il decentramento scolastico sul territorio e per il ruolo che questa scuola ha avuto ed ha per il Centro storico pur tra tante difficoltà fra le quali quelle, che la stessa Amministrazione riconosce in questa Delibera, delle manutenzione urgenti (sappiamo che la Amministrazione ha adottato una Ordinanza di € 15.000 - per quanto insufficienti, come lo stesso Ufficio tecnico avrà relazionato - per i danni delle recenti intemperie), rivolgendomi ai colleghi consiglieri (e si sono dovuti documentare in fretta, come ho dovuto fare io, prendendo cognizione oltre che del Decreto nazionale, anche della Circolare assessoriale), dico che il problema va risolto.

Oggi a Palermo si sta svolgendo una importantissima riunione del Consiglio Scolastico Provinciale che dovrà dare un parere all’Assessore Regionale sulla razionalizzazione delle scuole. Hanno momentaneamente accantonato Cefalù, come anche un altro Comune (per le particolari problematiche), e sono state affrontate tutte le situazioni delle scuole dei comuni della Provincia di Palermo. Laddove non è stato possibile trovare soluzioni proponendo l’accorpamento della scuola, e, nel caso delle scuole elementari e medie, istituendo l’Istituto unico comprensivo. Non ha costituito particolare motivo di preoccupazione per la dimensione in funzione della gestione, se si pensa che già Lascari e Campofelice hanno oltre 1000 alunni e a Palermo vi sono istituti comprensivi di 2000 alunni; non ci sono scuole medie che chiudono a Cefalù con la istituzione dell’Istituto comprensivo!
Nemmeno è giusto quello che si sta facendo in queste ore, e cioè che si pone la questione di un Dirigente anziché un altro, perché non si possono gestire le vicende che riguardano gli interessi collettivi in funzione di quelli delle singole persone.
L’assessore Bonaviri, come anche il Sindaco - che hanno seguito direttamente, col suo capo di gabinetto, la signora Greco che si occupa di Istruzione da alcuni anni - sanno benissimo che Cefalù (lo dico da Presidente del consiglio dell’I.T.C., dove abbiamo, in perfetta sintonia con la Preside, fatto un accorpamento con la Scuola d’arte perché questo non aveva i numeri.

Non si può parlare, caro signor Sindaco, di trend positivo per la Scuola Media perché in questi anni, purtroppo, è stato negativo. E, allora alla luce di questo, io dico che non basta la revoca, non basta nemmeno dire che il Consiglio comunale di questa sera se non si teneva era lo stesso dal momento che era stata fatta la revoca, perché questa sera è l’occasione per decidere tutti insieme su una problematica che riguarda tutti; non si può lasciare che sia soltanto l’assessore Centorrino - magari influenzato dal politico X o Y - a prendere una decisione sul territorio che riguarda il territorio, come non si può lasciare che questa decisione sia delegata a qualche sindacalista che in quel momento, non conoscendo nè la scuola media, nè la scuola elementare, prenda un'iniziativa che sfugga a chi gestisce in questo momento la città, cioè all’Amministrazione che la sta guidando.

Dunque noi accogliamo positivamente la revoca dell'Ordinanza perché porta alla distensione ma non vogliamo delegare ad altri quello che noi possiamo decidere, e su questo, Sindaco, io che non ho mai avuto con lei la possibilità di confrontarmi se non in Consiglio comunale (certe volte anche con toni esasperati), le dico che questa decisione va presa tutti insieme. Questa sera va presa una decisione - che noi consegneremo nelle sue mani - che sia la migliore per Cefalù.

Noi, in questi anni abbiamo avuto la scuola Media che ha rinunciato alla biblioteca, al laboratorio musicale, al laboratorio scientifico, alla sala professori (che è stata ricavata nei locali dell’ex Distretto come se fossero indipendenti dalla scuola), alla sala per attività supplementari per i bambini portatori di handicap, al laboratorio artistico. Inoltre abbiamo sprecato risorse del Comune, che avremmo potuto utilizzare in modo diverso; abbiamo pagato per due anni e mezzo a privati - per poi vedere quei locali chiusi dai NAS - delle somme per una mensa. La Preside diceva: quando i lavori dell’ultimo piano saranno finiti, faremo la mensa a scuola!
Ma, di cosa stiamo parlando? Quella scuola non ha locali per mettere altre classi, quella scuola deve riprendere le attività a cui ha rinunciato, quella scuola deve lavorare al meglio per gli alunni che ha.
Non è giusto che questa vicenda sia stata condotta in funzione delle problematiche di singole persone; mi scuso personalmente con chi pensa che io in questo momento ce l’abbia con Tizio o con Caio.

Il Sindaco, dott. Giuseppe Guercio
Da un po’ di tempo sono abituato a trattare, purtroppo per la grave situazione economica non solo dell'Italia e della Sicilia, per temi molto scottanti.

Prima di tutto abbiamo trattato il tema della chiusura del Punto nascite a Cefalù. Oggi siamo abituati ad amministrare considerando soltanto i numeri. A Cefalù si stava chiudendo il Punto nascite perché il limite era il numero di 500 mentre il nostro era un numero di circa 480. Soltanto per 20 nascite in meno stavamo perdendo a Cefalù un servizio molto importante anche per il territorio Madonita. Immaginate voi i rischi per le partorienti provenienti da paesi disagiat dal punto di vista della dislocazione rispetto a Cefalù, come S. Mauro Castelverde e lo stesso Castelbuono. Assieme ai sindaci del territorio, abbiamo cercato di impegnarci. Ho chiesto al Presidente della Regione, Lombardo, di convocarci tutti per cercare di superare questo problema che poi, in un certo qual senso, abbiamo risolto evitando la chiusura del Punto nascite.
Scusate se ho fatto questa premessa.
Abbiamo quindi vinto questa battaglia con l’assessorato alla Sanità. Ora, la settimana scorsa, si è presentato anche il problema della chiusura della Sezione staccata del Tribunale di Termini Imerese; anche qui ci stiamo adoperando: abbiamo convocato tutti i sindaci per cercare di mantenere a Cefalù la Sezione staccata del Tribunale, la cui chiusura comporta certamente un grave disagio, non solo per gli utenti del territorio madonita, ma anche per i professionisti che operano nel nostro territorio.
Andiamo ora al Punto all’ordine del giorno: la razionalizzazione della scuola Media e di quella Elementare.
Io ho convocato, di mia iniziativa, tutti i sindaci del Distretto sanitario 33. Che c’entra il Distretto sanitario? È previsto dalla legge che anche i comuni del Distretto sanitario (sono circa otto o nove, ora non mi ricordo) dovevano riunirsi attorno a un tavolo per stabilire questa razionalizzazione dei vari istituti, non solo elementari ma anche medi. Ho convocato i sindaci di Collesano, Campofelice, Lascari, Gratteri, Isnello, Pollina, Castelbuono e San Mauro Castelverde. Ci siamo riuniti attorno ad un tavolo nella mia stanza e abbiamo fatto un po’ il punto della situazione.

Cefalù, purtroppo è rimasta fuori da qualsiasi aggregazione, per cui io ho cercato, come Sindaco, di difendere quella che è l’autonomia della Scuola media “Rosario Porpora” di Cefalù. È stato un tentativo di cercare di salvaguardare questa aggregazione. Però, scusatemi, io non pensavo al disagio che gli alunni potevano avere nel trasferimento dall’istituto Spinuzza alla Scuola media. Ieri ho incontrato diversi genitori e abbiamo un po’ discusso questa problematica e mi sono reso conto che in verità c’era questa cosa che non andava.
Parlavate, poco fa, che c’era un interesse di cercare di salvaguardare la Preside della Scuola media; io non penso che la Preside abbia bisogno di essere salvaguardata, io volevo salvare, assieme a tutta la Giunta, l’autonomia di una scuola perché la perdita dell’autonomia della Scuola media comporterebbe il fatto che non ci sarebbe più a Cefalù la Preside, ci sarebbe soltanto un unico Direttore dell’istituto didattico.
Oggi, abbiamo noi revocato quella Delibera che portava a questo eventuale, diciamo, spostamento di aule dal plesso Spinuzza alla Scuola media; abbiamo revocato questa Delibera perché abbiamo ritenuto opportuno far primeggiare quello che è l’interesse soprattutto dei ragazzini, e degli insegnanti pure. C’è stato questo malcontento, quindi io sono contento di averla revocata perché vi vedo così numerosi e mi scuso con voi se noi, in un certo qual senso, avevamo un po’ sottovalutato questi disagi.
Oggi, si era prospettata un’altra possibilità: quella di fare l’accorpamento e lasciare le aule nel plesso Spinuzza, però mi sono anch’io opposto a questa cosa perché, parlando anche con la dottoressa Franco, abbiamo un po’ valutato gli eventuali disagi che potevano avere gli insegnanti, per cui ho convocato subito la Giunta e abbiamo deciso tutti insieme, all’unanimità, di revocare quell’Atto deliberativo per potere, diciamo, evitare questi disagi. Però, come diceva il consigliere Lapunzina, noi, come Amministrazione, siamo qui pronti - come ho fatto per il Punto nascite e anche per la Sezione staccata del Tribunale - a lavorare tutti assieme per cercare di migliorare quella che è la situazione non solo della Scuola elementare ma anche della Scuola media.
Vi dò, adesso, lettura della Delibera di revoca:

(vedi allegato in pdf. “D.G. 195 (revoca) “)

Il Presidente Barracato chiede se vi siano altri consiglieri che desiderano intervenire.

Il consigliere Pietro Rasa
Io sono il secondo firmatario della richiesta di iscrizione del Punto all’ordine del giorno.
Il collega-consigliere Lapunzina me l’ha prospettata e immediatamente ho firmato. Ho firmato perché la disposizione del testo di iscrizione all’ordine del giorno dichiarava conseguente soppressione del plesso di scuola elementare “Salvatore Spinuzza” di corso Ruggero.
È chiaro che io non ho frequentato lo Spinuzza, però, sarò romantico, ma sono molto legato allo Spinuzza perché per tanti anni, a casa mia, se ne parlava. Mia madre vi insegnò tanti e tanti anni, e quindi mi sono preoccupato dello Spinuzza. Sarà stato forse per questo amarcord, questo romanticismo che mi legava allo Spinuzza ma mi sono immediatamente prodigato a mettere la firma sulla documentazione. Stasera, credo che questa Delibera successiva taglia, censura il nostro Punto all’ordine del giorno perché revoca con delle motivazioni chiare - che la Giunta ha detto -, con questo “ravvedimento operoso” che la Giunta fa, di dire: “signori, noi come Amministrazione abbiamo, come dire, pensato di fare qualcosa di buono però ci siamo ritrovati nelle condizioni che in realtà non abbiamo riflettuto molto ma adesso, riflettendo, riteniamo che la nostra Delibera vada revocata”.
E questo naturalmente non può essere che un plauso! Però io non credo che la Delibera di revoca sia il toccasana al problema. Il problema c’è, - magari voi questa sera ve ne andate a casa contenti e soddisfatti che il Sindaco “ha revocato” - ma non basta la revoca del Sindaco in quanto sussistono delle normative nazionali che impongono gli accorpamenti.
Io purtroppo faccio il mestiere di docente, e sò cosa succede nei collegi dei docenti, nei consigli di istituto, nella formazione delle classi, nella ricerca dell’handicappato per formare le classi; io tutte queste cose, come docente - perché io insegno non a Cefalù ma a Termini Imerese in un istituto che ne comprende quattro -, so che cosa significa, e sò cosa significa pure l’economia scolastica.
La economia scolastica, che qualche decennio fà entrò nelle scuole, che cosa ha significato diciamolo: ha significato di dare alla scuola dei finanziamenti per autorganizzarsi, per decidere la spesa!
Il famoso Direttore didattico, il Preside, non è più il preside o il Direttore didattico ma rappresenta il Dirigente scolastico, cioè rappresenta il manager, il Marchionne della situazione che deve operare e che deve naturalmente cercare di fare una politica di contenimento dei costi, cercando altresì di fare una ottimizzazione della spesa pubblica; qua c’è un Dirigente scolastico che sicuramente me lo insegna.

Io credo che, per quel poco che ho studiato recentemente per un concorso per Dirigente scolastico, questo mi è stato inculcato. E, allora io credo che il problema non si risolve; perché se un domani dovesse esserci un accorpamento al contrario, cioè è la Scuola Botta che acquisisce la Scuola media Rosario Porpora, allora a quel punto mi chiedo: per la economicità della spesa, cosa farà il Dirigente scolastico, che soluzioni prenderà questo Dirigente scolastico, risolverà la problematica dello Spinuzza quando dovrà economizzare sulle classi, perché economizzare sulle classi significa risparmiare costi di gestione, spesa corrente come possono essere: personale Ata, cioè - per capirci - i bidelli (quelli che una volta si chiamavano “bidelli”) o si tratterà di risparmiare luce e quant’altro?
E, allora il problema non lo si risolve. Il problema credo che lo si rimandi ma non lo si risolve.
Quindi io credo che queste domande che mi faccio - a cui ancora non mi rispondo perché non riesco rispondermi perché non posso prevedere il futuro (anche se lo posso intuire) -, chiaramente sono domande che rimando, domande che rimetto e vi dico: ma stasera, il problema momentaneamente sembra risolto, ma definitivamente sarà risolto quando sarà richiesta la economicità della spesa, quando sarà richiesto in quell’80% (perché il 20% va ai progetti); quell’80% della spesa come deve essere armonizzata, come deve essere estesa, dove devono essere risparmi? E allora forse il Dirigente scolastico - dico “forse, non dico che “lo sarà” - trovandosi delle classi libere in altri istituti dovrà ritirare anche gli alunni dallo Spinuzza, quindi lo Spinuzza dovrà chiudere ugualmente? Io questo non lo so, non lo posso dire, non vado a prevedere il futuro, però io posso semplicemente questa sera sottolineare una cosa: il problema questa sera non si risolve, non è quella revoca della Delibera che ha risolto il problema, il problema si rimanda e credo che per poterlo risolvere occorre stravolgere una legislazione nazionale!

Il consigliere Vincenzo Terrasi
Io, al contrario del consigliere Rasa, assieme a lei, signor Sindaco, ho frequentato quella scuola; se lei si ricorda (ancora forse il vicesindaco era piccolino) la abbiamo vista nascere perché noi eravamo all’interno dell’Istituto quando accadevano certi avvenimenti.
Lei sa cosa ci ha legato sempre a quella scuola: tra i nostri ricordi, il professore Liberto, il professore Maggio, suor Scarpetta e tanti altri insegnanti che hanno dato l’anima per quella scuola che quindi sta sicuramente nel nostro cuore e sono convinto che quest’ultimo Atto deliberativo non sia stato per lei assolutamente difficile da essere partorito.
Ma, soprattutto le chiedo e chiedo al Presidente del consiglio, se ritiene opportuna una breve Sospensione del Consiglio per permettere agli eventuali rappresentanti di tutte le persone che sono qui questa sera di poter intervenire.

Il Presidente Barracato mette ai voti la Sospensione del Consiglio: unanimità.
Quindi chiede ai presenti se qualcuno tra loro vuole prendere la parola.

Il Dirigente scolastico Domenico Castiglia
Il mio intervento è una conferma di quella che è stata la Delibera del Collegio dei docenti e delle motivazioni rispetto all’indicazione della conversione delle scuole del primo ciclo in un’unica realtà scolastica come Istituto comprensivo. Questa è una indicazione data, a livello nazionale, dalla legge di stabilità. Per quanto riguarda la Sicilia, poi, bisogna attendere le interpretazioni e le volontà dell’Assessorato regionale. Noi come scuola ci siamo attenuti alla Circolare dell’Assessorato regionale, quindi ottemperiamo ai criteri che vengono indicati: quelli dei parametri del numero degli alunni, e poi quello di privilegiare la istituzione di istituti comprensivi e soprattutto di legare questo tipo di aggregazioni alle realtà territoriali.
La proposta del Collegio dei docenti è motivata in questo senso: nel senso che la presenza di due istituti comprensivi che abbiano la stessa popolazione di riferimento porrebbe la comunità nella condizione di due percorsi formativi diversi, differenziati per la stessa popolazione, e quindi con evidenti differenze poi nella carriera scolastica. È importante il riferimento allo stesso contesto territoriale, cioè un solo Istituto comprensivo ha questa potenzialità di essere unico polo di riferimento nella prospettiva di un piano della offerta formativa che soddisfi le esigenze di continuità, sia verticale che orizzontale, in questo dando una spinta in più a quello che è il percorso educativo formativo delle nuove generazioni. Nuove generazioni che, di giorno in giorno, mostrano esigenze e richieste formative sempre più pressanti. Per cui anche a questo livello, così come a livello sanitario, è stata riformata la dislocazione territoriale, uniformando e facendo combaciare i distretti sanitari con i distretti scolastici per quanto riguarda l’Osservatorio sulla dispersione scolastica; cioè per gli osservatori sulla dispersione scolastica - e la nostra scuola è sede di Osservatorio - i comuni e le scuole coincidono con quelli sanitari proprio per permettere la interfaccia con i servizi sociosanitari del territorio.

Ecco queste sono le motivazioni di fondo che sostanziano il deliberato del Collegio dei docenti, e questo al di là ... il consigliere Lapunzina diceva delle fotografie, ma questo non è un problema di fotografie, è un problema veramente di pensare a quale debba essere la migliore soluzione della organizzazione della rete scolastica per la città di Cefalù e riflettere su questo. Probabilmente il percorso seguito sinora, che ha portato alla riunione di questa sera, può essere l’occasione di far tesoro e quindi trovare soluzioni che siano, per la intera comunità, migliorative. Ecco, in queste cose il confronto, il dialogo possono portare a idee e soluzioni migliori, e sicuramente il più alto consesso della città questo lo può fare.
Questa è la testimonianza che io posso dare per quanto riguarda le ipotesi di razionalizzazione della rete scolastica.
Per quanto riguarda l’intervento del consigliere Rasa, mi permetto di puntualizzare una cosa: per quanto riguarda la razionalizzazione della spesa già ci ha pensato il Ministero delle finanze con il Decreto di stabilità e il Ministero della pubblica istruzione con i decreti sugli organici; e quindi già la scuola sta pagando un salasso enorme, in decine di migliaia di posti di docenza in meno.
È stato pubblicato ieri - lo potete trovare su Internet - uno studio della fondazione Agnelli per quanto riguarda la situazione della Scuola media in Italia, la Scuola media in Italia che ha sofferto i maggiori tagli di personale (anche la scuola primaria è in queste condizioni anche se in misura minore). I tagli nel corso degli anni e la politica di reclutamento ha comportato un invecchiamento oltre misura del corpo docente, quindi con una inadeguatezza a livello professionale-formativo, perché la formazione, da parte del Ministero, da diversi anni è stata abbandonata, cioè sono stati tagliati tutti i fondi per la formazione; vengono dati finanziamenti irrisori alle scuole per la formazione e noi negli anni abbiamo potuto fare formazione grazie ai finanziamenti Pon, senza i Pon, non avremmo potuto fare formazione. Perché ora con cinquecento euro l’anno di finanziamento ministeriale per la formazione ditemi voi che corsi di formazione si possono mettere su: un’ora, due ore. Mentre con i Pon (non abbiamo perso nessuna delle occasione dei Pon), da cinque anni facciamo mediamente due corsi di formazione l’anno per i docenti e i laboratori per gli alunni. L’anno scorso ne abbiamo attivati ben 11.

Ecco questi sono i percorsi di vita e difficoltà delle scuole, di tutte le scuole, per cui è stato grazie alla possibilità del treno dei Pon che la scuola non si è impoverita più di tanto, perché per quanto riguarda i finanziamenti ordinari c’è poco da risparmiare perché i finanziamenti della Regione per il funzionamento amministrativo e didattico sono ridicoli. Pensate che già quest’anno, per il programma annuale, abbiamo il 60% di quanto ci hanno dato l’anno scorso. Non immaginate “cifre”: non superano i € 10.000! È da questa cifra dovete togliere € 3000 per il pagamento dei Revisori dei conti, per cui alla scuola resta una miseria, al nostro Circolo didattico, di 7/8000 euro per potere assicurare il funzionamento amministrativo e didattico. È stato grazie all’attività dei docenti, alla loro disponibilità e alla loro formazione che noi abbiamo ricevuto fiducia da parte dei genitori, che si sono prodigati. Le entrate che noi abbiamo avuto dai genitori sono il triplo di quelle che la Regione ci fornisce.
I viaggi di istruzione si fanno a pagamento, le assicurazioni si fanno a pagamento, alcuni laboratori anche; diversi genitori operano in maniera fattiva per tinteggiare le aule, fornire alla scuola i supporti didattici e materiali di facile consumo. Noi amministriamo somme vincolate, più del 90% delle somme che amministriamo sono vincolate alla destinazione d’uso; le uniche somme che noi amministriamo con la discrezionalità sono queste di 8/9000 euro per il funzionamento amministrativo e didattico che, tolti i soldi per Revisori, sono una miseria. Noi ricicliamo tutto: ricicliamo la carta delle fotocopie utilizzandone il retro; ecco questa è la nostra realtà. Per cui quando la scuola riesce a fare e ad essere presente nel territorio è un miracolo, per cui mantenere le strutture scolastiche, come presidio di identità culturale e tutti gli edifici e i plessi che noi abbiamo, rappresenta questo: sono elementi di identificazione delle famiglie, sono punti di riferimento e di appoggio per quanto riguarda l’educazione e la formazione delle nostre generazioni che sono il futuro di questa città.
Per cui io vi invito veramente ad assumere le decisioni migliori che ritenete opportune, con mente libera così come ha operato il Collegio dei docenti, al di là della presenza o meno del Presidente del Collegio dei docenti (che sarei io) perché per quanto riguarda la razionalizzazione, in rispetto del Collegio dei docenti, io ho mandato un mio parere personale all’Ufficio scolastico regionale e provinciale, in ottemperanza a quelli che sono gli obblighi delle funzioni del mio ruolo.

L’avvocato Luigi Spinosa
Io intervengo in qualità di rappresentante dei genitori perché sono il Presidente del Consiglio di circolo del plesso Botta. Svolgo questa mia funzione da sei anni con il massimo dell’impegno nei miei limiti di tempo, e oggi sono in scadenza del mandato perché non mi sono ricandidato.

Mi sembra un segno del destino che proprio a scadenza di mandato io abbia dovuto affrontare una questione così delicata. Io - penso di parlare a nome di tutti i genitori - ho apprezzato, Sindaco e componenti della Giunta tutti, il vostro coraggio, il coraggio di revocare una decisione presa alla luce di valutazioni che muovevano da presupposti che forse non erano corretti. È però consentitemi di dire, ma questo credo che sia chiaro, che forse c’è stato un problema nel metodo di affrontare un problema così delicato. Ho apprezzato l’intervento anche dei consiglieri perché un aspetto così delicato come quello della istruzione scolastica, al di là dei freddi numeri che ci provengono da leggi di stabilità, e da burocrati che ragionano soltanto in termini di risparmi di spesa e di numeri, non può essere condiviso. Quindi quando si devono assumere decisioni così delicate, necessariamente ci deve essere una consultazione con i rappresentanti degli insegnanti e con i genitori.
E poi consentitemi di dire, da cittadino che non si occupa assolutamente di politica, che questa sera noi abbiamo un segnale positivo da questa città che viene accusata spesso di essere silente, dormiente; questa è una risposta civile, educata, una forma composta di far valere le proprie istanze che giustamente la Giunta, e lei Sindaco in prima persona, avete avallato. E, allora non perdiamo quest’occasione, non abbandoniamo questo dialogo, creiamo i presupposti perché una realtà scolastica come il plesso Spinuzza non solo venga mantenuta ma venga ulteriormente valorizzata-
Io sono stato un alunno del plesso Spinuzza, ho scientemente, volutamente iscritto tutti e due i miei figli al plesso Spinuzza e sono felice di questa scelta anche con le carenze strutturali che questo plesso ha; ma questo non deve portare alla sua chiusura, mi pare chiaro, deve essere invece un punto di partenza per effettuare ulteriori interventi, alcuni sono stati fatti altri devono essere effettuati perché una scuola è un patrimonio da salvaguardare.
Io ne prendo atto, ne prendiamo atto noi genitori, apprezziamo, ripeto, il vostro sforzo e però io sono uscito di casa con l’interrogativo da parte di mia figlia: “papà ma i miei insegnanti, la mia scuola sono salvi?” - così mi ha detto - “ Perché è venuto il Sindaco questa mattina a parlare con noi e ci ha detto che noi non perderemo i nostri insegnanti e non perderemo la nostra scuola”, e io ho detto a mia figlia “questo sarà sicuramente così” perché un patrimonio così non può essere perduto.
Io non ho altro di aggiungere spero che, sulla base di queste premesse e sulla base di questo patrimonio di Cefalù e di un dialogo costante tra la popolazione, i consiglieri e la Giunta, si possa ottenere sempre il massimo dei risultati, perché Cefalù merita questo.
Io ho apprezzato pure il riferimento che lei ha poc’anzi fatto a proposito della chiusura del Tribunale di Cefalù, della sezione distaccata (perché questo è un problema di cui mi sto occupando in prima persona), ed è un problema che non riguarda solo noi avvocati ma tutta la popolazione: non dobbiamo perdere nulla, noi dobbiamo lottare per conservare quello che abbiamo, pur mantenendoci nelle logiche dei risparmi di spesa e di quello che i nostri politici dall’alto ci impongono come quelli di questi giorni difficili che stiamo vivendo.
Abbiamo dato, credo, noi genitori un esempio di compostezza, di civiltà, di protesta corretta.

La maestra Santa Franco
In questo momento rappresento la scuola in quanto sono una docente, una maestra. A me piace essere chiamata “maestra” perché in generale questo titolo si dava a persone che avevano dei grandi valori.
Insegno da anni; ho cominciato la mia carriera nel plesso Spinuzza per una scelta, una scelta anche ideologica, perché questo plesso oltre ad essere un plesso storico è un plesso che serve una utenza particolare. C’è una utenza variegata ma nel nostro centro storico insiste anche un istituto, che è l’istituto Regina Elena, che accoglie bambini nella sfera del disagio e del disadattamento. Quindi insegnare, per noi, per tutti i miei colleghi, all’interno del plesso Spinuzza, oltre ad essere un onore è una scommessa nella professionalità di ciascuno di noi perché appunto dobbiamo confrontarci ogni giorno con problematiche molto particolari che riguardano sfere, appunto, del disagio in questa delicata fase dell’età evolutiva.

Io apprezzo molto la revoca della Delibera, e quindi ringrazio il Sindaco, ringrazio gli assessori che hanno ritenuto opportuno andare a sottolineare e rilevare motivazioni altre rispetto a quelle che avevano giustificato il vecchio deliberato, nel quale punto si chiedeva la soppressione del plesso Spinuzza e la annessione all’istituto comprensivo Porpora. Non è una guerra, né tantomeno una guerra tra reggenze, questo lo voglio sottolineare perché è così. Noi rivendichiamo, nel nostro documento, nel deliberato del nostro Collegio dei docenti, la inclusione, all’interno del nostro istituto, che diventerebbe istituto comprensivo per delle ragioni che sono all’interno della circolare dell’assessore Centorrino. Io in questo momento vorrei ricordare a tutti noi che all’interno della Circolare - che poi all’interno di questa Circolare è insita anche la Legge di stabilità perché la Circolare nasce soprattutto perché viene alla Regione Sicilia che ha autonomia rispetto alla Sanità e rispetto alla Scuola - ha inteso fare proprie le ragioni di una legge emendandola nelle parti che appunto ... per salvaguardare un nostro diritto ad alcune situazioni territoriali che andavano preservate. All’interno di questa Circolare, si recitano alcuni aspetti molto particolari.
Intanto non può esistere più la Direzione didattica in quanto Stato giuridico di Direzione didattica; in quanto, all’interno della Circolare, viene ribadita la necessità di creare Istituti comprensivi. Quindi, qualora l’ipotesi che noi abbiamo scongiurato revocando la Delibera, qualora si fosse attuata quel tipo di Delibera, si veniva a creare una situazione anomala, giuridicamente anomala in quanto si manteneva l’istituto comprensivo Porpora e si lasciava un’entità giuridica di Direzione didattica che deve essere cambiata, perché giuridicamente trasformata in Istituto comprensivo. Ora la ragionevolezza ci porta a fare delle deduzioni.
Noi, veniva ribadito nel documento, abbiamo 830 alunni in questo momento, rispetto ai parametri indicati dall’assessore Centorrino nella circolare 28, noi rispettiamo assolutamente i parametri anzi siamo forse “oltre” i parametri. In questo momento, dobbiamo anche registrare, con la stessa onestà - perché i numeri purtroppo sono asettici -, che l’istituto comprensivo R. Porpora è sotto dimensionato; questo che cosa significa? Non dobbiamo pensare che stiamo distruggendo, consigliere Mangano, la Scuola media; non è nelle nostre intenzioni cercare di distruggere qualsiasi ordine scolastico perché gli alunni, i bambini, i ragazzi sono il bene supremo di questa comunità, né tantomeno includendo la Scuola media Porpora nel nostro assetto possiamo in qualche modo diversificare quelli che sono i parametri di un’offerta formativa; lì possiamo sforzarci di dare il massimo dell’offerta formativa nella nostra Direzione didattica che si dovrà trasformare in Istituto comprensivo!

Io penso che il problema si può risolvere oggi istituendo, Sindaco, assessori, un tavolo tecnico, una concertazione tra le parti che devono per forza farsi portavoce e fare in modo di essere garanti che il contenuto del documento che noi abbiamo questa sera affidato nelle vostre mani, che hanno dato i genitori nelle vostre mani, sia concertato e discusso all’interno di un tavolo tecnico dove ovviamente ci saranno le espressioni di tutte le parti sociali di questa comunità. Penso che questo sia il passaggio fondamentale da consumare per potere fare in modo che la Delibera, il cuore della Delibera “nuova” possa contenere quelle che sono le istanze di questo territorio. Io penso che questa sia la formula più corretta, un passaggio da consumare, perché questo significa “ascoltare” quelle che sono le esigenze delle componenti sociali, delle componenti scolastiche, delle componenti familiari, perché ognuno di noi rivendica un diritto, il diritto all’esistenza, il diritto alla garanzia che venga rispettato - scusate se insisto sul concetto - il diritto allo studio, che significa anche dare ai nostri ragazzi stabilità nella Dirigenza. Questo è importante perché oltretutto, ripeto, la circolare dell’assessore Centorrino ci impone delle scelte che noi dobbiamo in qualsiasi modo non disattendere.
Io credo che questo momento è un momento di crescita per tutti; è un momento di crescita pensò anche - consentitemi con grande affetto -, anche per la Giunta e per il Consiglio, perché quando c’è un confronto aperto, civile, democratico con tutte le componenti del territorio, questo luogo che è il luogo deputato ad essere la casa dei cittadini, solo in questo modo può essere rappresentato: quando ci sono le componenti stesse di tutte le realtà.
Questo è quello che volevo dire - e con grande assunzione di responsabilità -, perché, in questo momento, rappresento la Istituzione scolastica. Ho grande rispetto per la Istituzione che mi ha ospitato e ho grande rispetto per la Istituzione che ha prodotto anche un documento che io non ho condiviso; ma penso che da oggi in poi noi dobbiamo anche fare uno sforzo per creare un altro tipo di storia. Penso che questa Giunta comunale, nella espressione dell’assessore al ramo, debba creare dei momenti di incontro con la Istituzione scolastica sia per capire quelle che sono le istanze della Istituzione scolastica, sia perchè solo attraverso una concertazione può nascere un documento che risponda all’esigenza reale di questo territorio.

Il consigliere Carmelo Mangano chiedere la parola come cittadino

L’Ingegnere Mangano
Senta Presidente se lei vuole che io mi allontani dall’aula, io mi allontano

Il Presidente
Come vuole, può parlare dopo

Mangano
Era soltanto questo.
Stamattina, quando ho saputo di queste delibere, io ne ho parlato per prima - perché è l’unica persona che conosco a livello di scuola - con la maestra Franco. Non ci sono dubbi che stamattina credo la maestra abbia ...; abbiamo avuto una lunga discussione - anche per telefono - in cui ho detto (e la maestra credo me ne possa dare atto) che se non era fattibile la questione dell’aggregazione ed era più utile la fusione, stamattina abbiamo detto una cosa, facciamola, togliamo di mezzo la Delibera e facciamo la concertazione: questo è quello di cui abbiamo discusso stamattina.

Il mio problema non era di questo tipo, noi abbiamo due realtà a Cefalù che sono la scuola elementare e la scuola media. Io non sono un docente quindi non so bene nemmeno come sono organizzate ora le due scuole (i miei figli sono ora abbastanza grandi e quindi non so nemmeno il tipo di organizzazione) e ti ho detto stamattina una delle mie preoccupazioni: non disperdiamo nemmeno però quello che dicevamo poco fa cioè la storia di queste istituzioni a Cefalù; vediamo se possiamo salvare le due istituzioni e se queste due istituzioni possono, in sinergia, funzionare bene; se non ci sono alternative scegliamo il percorso che ci consente di dare la migliore soluzione.
La mia preoccupazione del Porpora era in questo senso, che era quello che si è detto stamattina; non è che io voglio salvare a tutti i costi niente perché non ci sono dubbi che noi dobbiamo salvare il fatto di dare i servizi nel miglior modo possibile. Questo è l’obiettivo, e basta, quindi ho assolutamente condiviso che il metodo della concertazione con la scuola deve essere continuo perché molto spesso nella Giunta, nei consigli comunali, non ci sono addetti lavori di questo tipo di discorso; ne possono sapere per sentito dire.
Io stamattina ho avuto quella Determina e quando ho avuto i documenti ti ho chiamato per dire “come siamo combinati?”, ma non perché siamo politicamente distanti ma perché siamo vicini come cittadini.
Quindi io non ho il problema di “salvare” qualcosa; ho detto che lo Spinuzza, il Porpora, il Botta, il Mandralisca sono nella nostra storia, possiamo salvare questo Sistema? Se non lo possiamo salvare dobbiamo adeguarci a quella che è la legge ma in un modo tale da essere concertato con tutti. Questa è la mia preoccupazione e resta la mia preoccupazione, e soprattutto nel rispetto di quelle che sono le famiglie e i ragazzi.

Il Presidente
Grazie cittadino Mangano.
Dopo una rapida consultazione dichiara riaperto il Consiglio e dà la parola al Sindaco.

Il Sindaco
Io volevo proporre di preparare un documento comune, una Mozione, che venga firmato da tutto il Consiglio comunale per cercare, tutti assieme con la Direzione didattica, le altre Istituzioni scolastiche, i Consigli d’istituto, un documento comune per darsi forza tutti noi per poter migliorare questa razionalizzazione, il miglioramento della realtà scolastica cefaludese.
Quindi io propongo questo documento comune di tutto il Consiglio comunale (in questa sede soltanto il Consiglio lo può fare).

Il consigliere Vincenzo Liberto
Mi piacerebbe intervenire, questa sera, prima come genitore e poi come consigliere comunale, espressione - come tutti quelli quà questa sera - di questa città della quale sembra giusto portare, in questa sede, quelle che sono le problematiche di questa città.
Perché cercare le soluzioni a questo tipo di problemi, signor Sindaco, portare queste problematiche all’interno di questo consesso non è perché - come qualcuno asserisce (non voglio fare polemiche) - si vuole “strumentalizzare” bensì significa solo cercare di trovare una soluzione ai problemi che nascono.
Io, questa sera, prendo atto della volontà della Amministrazione della revoca rispetto alla Ordinanza 190, ossia quella precedente. Però insorge anche me qualche perplessità così come anche il consigliere Rasa si era espresso precedentemente, e cioè che probabilmente la questione forse non si è conclusa.
Ma parlerò brevemente perché forse è meglio più andare ai fatti che perdere tempo nel discutere una questione tanto sobbarcata dal consigliere Lapunzina che già ha espresso ampiamente quella che è la problematica, e sia da altri consiglieri presenti.
Io non capisco perché, rispetto alla problematica, si debba cercare sempre il percorso più tortuoso e complicato quando la soluzione penso che sia semplicissima. Il fattore principale è che la scuola media, Rosario Porpora, non ha i numeri: questo è il problema principale! Quindi non vedo perché la soluzione non possa essere - a prescindere dal fatto che i 475 alunni che risultano al Porpora, una parte è quella che vige a Gratteri (quindi se leviamo anche questa parte possiamo considerare che la Scuola media ha circa quattrocento alunni) - ... Quindi rispetto a tutto questo, la soluzione più semplice era quella che era alla portata di tutti, cioè assemblare l’istituto Porpora insieme al Botta e fare quello che è un unico Istituto comprensivo così come hanno fatto e hanno attuato in altri comuni del Comprensorio: questa era la soluzione più ovvia, più semplice da attuare; non c’era bisogno di fare un Consiglio in via urgente, questa sera e fare venire tutte queste persone quà, non c’era bisogno, bastava trovare la via più semplice e quella più congrua, quella più semplice.

Quindi, io ritengo, viste anche le perplessità espresse dal mio collega Rasa e mie - rispetto alla problematica - e visto che è giusto che questa sera si concluda questa vicenda, e che il Consiglio possa determinarsi in una scelta che questa Amministrazione deve poi portare avanti perché scelta dal Consiglio comunale che è espressione della città e che rappresenta i cittadini di Cefalù.
E spero che venga formulato questo Documento, che possa essere così condiviso da tutti i consiglieri presenti e che finalmente ci porti a quella che è la cosa più comprensiva da fare: un unico Istituto comprensivo della città; perché questo, cari assessori, caro signor Presidente, questo significa “razionalizzare”, e questo è il cuore della Circolare.

L’assessore alla Pubblica istruzione, Salvatore Bonaviri
Una precisazione.
Per la Amministrazione è già intervenuto il Sindaco e quindi è inutile che intervenga pure l’Assessore al ramo che sarei io. Però alcune precisazioni voglio darle.
Tutti qui parliamo; ho seguito con molta attenzione tutto il dibattito, tutti i consiglieri, ho sentito la maestra, e tutti diciamo che bisogna sentire tutti prima di adottare un Atto: gli organismi delle scuole, dei genitori ... ma che cosa ha fatto l’Amministrazione? Ve lo assicuro io, abbiamo sentito tutti gli organismi delle scuole medie per iscritto (abbiamo tutti verbali), abbiamo sentito tutti gli organismi della scuola elementare (abbiamo i documenti qui), abbiamo sentito tutti sindacati (che rappresentano tutta la popolazione), abbiamo sentito i nove sindaci del Distretto sanitario... quindi più di questo chi doveva sentire l’Amministrazione? Forse queste cose sono sfuggite.
Ora, se vogliamo li possiamo contattare di nuovo, però noi possiamo affermare di averli già sentiti - cioè non “sentiti” oralmente ma di avere chiesto tutti documenti -, e tutti gli organismi delle scuole medie e delle scuole elementari. Quindi nella prima deliberazione abbiamo fatto esclusivamente quello che “loro” hanno deciso, cioè gli organismi della scuola media e quelli della scuola elementare.
Se voi prendete la prima Delibera, non è che lo ha deciso la Amministrazione comunale: hanno deciso gli organismi scolastici di Cefalù; hanno deciso questo con l’appoggio anche dei sindacati, scritto, e con l’appoggio di nove sindaci. Quindi che cosa poteva fare l’Amministrazione comunale, scusate? Io lo chiedo me stesso, non lo chiedo a voi perché non posso avere colloqui in questa sede. Io vi chiedo questo: “cosa poteva fare l’Amministrazione?”. Tutti questa sera mi venite a dire: “bisogna chiedere il colloquio, bisogna avere il confronto”. Sono perfettamente d’accordo, sono aperto a qualsiasi soluzione; sto dicendo a “qualsiasi soluzione”.
Io dico questo: siamo aperti, io come Assessore (ma anche l’Amministrazione lo ha detto prima) - a qualsiasi soluzione; quindi non ci sono barriere, non ci possono essere barriere tra voi e noi, siamo tutti noi, siamo noi non c’è siete voi e noi. Però io ho voluto precisare, ancora una volta, lo ripeto: “quando è stata adottata la deliberazione non è stata adottata da noi della Giunta; abbiamo fatto quello che esclusivamente gli organismi scolastici, delle scuole elementari e delle scuole medie, ci hanno imposto di fare, con verbali.
Li volete vedere, li feccio vedere, ve li leggo, non so ... e più i nove sindaci e più i sindacati.

Ora, gli organismi delle scuole elementari hanno modificato il primo parere che hanno dato - lo hanno portato stasera e lo ha letto il sig. Presidente - quindi, ora la Giunta municipale (in relazione a questa “modifica” che ha fatto l’organismo della scuola elementare, e in relazione ai colloqui che abbiamo avuto con i singoli genitori) si sta adeguando; non è che ce le siamo inventate le cose! Questo solo volevo precisare.
Ripeto (soprattutto alla signora - non mi ricordo come si chiama - la maestra di prima che diceva che bisogna avere un confronto), beh un confronto lo abbiamo già avuto, però ne possiamo avere un altro, come volete voi; non c’è alcuna chiusura da parte nostra.

Il consigliere Nicolò Noto
Io volevo agganciarmi a quello che ha detto ora l’Assessore: “noi abbiamo sentito, ci siamo consultati con gli organismi delle scuole”. Ma queste sono decisioni che vanno sulla testa dei cittadini che sono quelli ad essere per primi calpestati e a subire le decisioni dall’alto; bisogna invece a mio avviso sentire le vere esigenze dei genitori, le vere esigenze delle famiglie; non si può da un tavolo tecnico sparare delle decisioni che poi hanno delle refluenze negative sulla famiglia - e noi lo vediamo qui questa sera -. Il suo percorso è stato un fallimento perché noi qui questa sera abbiamo centinaia di persone che sono qui per protestare perché non sono stati d’accordo, non sono d’accordo sulle decisioni che piovono sulla testa di queste persone. Quindi, quindi, quando noi ci troviamo di fronte a delle problematiche serie ... che sono le problematiche della Sanità, che sono le problematiche della Istruzione, che dovrebbe essere una Istituzione principale (guai, guai a dimenticarsi della Scuola, guai a non rafforzare, perché dalla Scuola poi provengono i futuri cittadini). Quindi l’Istituzione Scuola è una Istituzione importantissima, eppure quando c’è da fare “tagli” i primi a subirli sono le Istituzioni scolastiche, i primi tagli a subirli sono la Sanità. E, invece bisogna cambiare questa tendenza a tagliare su due istituti, istituzioni che sono fondamentali per una società cosiddetta “civile”.

Poi, certo noi siamo parlando di crisi, cioè noi stiamo pagando una crisi che non ci appartiene e che non l’abbiamo creata noi, eppure, quando si tratta di crisi, chi è che paga? Paga il dipendente, paga il pensionato, paga l’ultimo della società. E questo non è giusto.
E allora, ritornando al problema di questa sera, il problema è sensibile perché tocca il cuore del genitore. Ogni genitore per i figli vorrebbe il meglio, vorrebbe il massimo, per questo qua, questa sera, la sensibilità dei genitori, dei padri, delle madre, li ha portati ad assistere di presenza a questo dibattito. Ed io vorrei che i cittadini, così come questa sera hanno partecipato alle problematiche inerenti la scuola, lo facessero anche con altre realtà di altre problematiche.
Dobbiamo risparmiare. Ci sono dei piani di rientro - cosiddetti piani di rientro, per la scuola -, si fanno dei numeri.
La scuola media non arriva ai 500/ 600 studenti, invece il Botta arriva a 800. Dico, la soluzione migliore sarebbe quella di fare un unico - come qualche altro consigliere ha proposto -, di fare un unico Istituto comprensivo; anche perché è naturale. Il percorso formativo che si inizia alla scuola Elementare, il suo naturale sbocco non è altro che la scuola Media. Poi gli studi si diversificheranno perché ci sarà il Liceo, ci sarà la Ragioneria, l’Istituto tecnico e così via. Ma credo che questi due percorsi formativi, della scuola Elementare della scuola Media, sono dei percorsi omogenei, per cui si possono benissimo accorpare.
La presenza della Scuola, dell’istituto nel corso Ruggero - è stata la prima scuola che è nata a Cefalù - ha una sua funzione che non è solo del passato. Quindi altro che abbandonarla, bisogna migliorarla!
Questo è il messaggio che io questa sera tento di dare a questo Consiglio comunale affinché tutti assieme possiamo elaborare un documento che rafforzi un Atto di indirizzo nei confronti di questa Amministrazione, così che domani non ci siano più sorprese; e quindi, diciamo, l’argomento non è sospeso ma è definito questa sera: che rimanga la scuola Spinuzza sul corso Ruggero.

Il consigliere Antonio Franco
Volevo avere una breve interlocuzione - anche se l’assessore Bonaviri ha espresso quanto aveva da dire - soprattutto sulla fase della ricostruzione di quanto è avvenuto.
Noi ci troviamo, questa sera, qui perché la città ha reagito ad una Delibera della Giunta municipale, ma non a quella cui faceva riferimento lei. La delibera n°187 della Giunta municipale (cioè quella che aveva “ascoltato anche i pareri” - come lei aveva detto poco fa -) in realtà voi siete stati costretti a superarla perché il Consiglio scolastico provinciale vi ha fatto notare che era una Delibera assolutamente inapplicabile; in quanto, mantenere le due istituzioni scolastiche contemporaneamente - così come recitava quella Delibera, e come veniva anche esortato dal Collegio dei docenti del Circolo didattico - non era possibile; c’è una legislazione nazionale che ormai si orienta verso il dimensionamento in Istituti comprensivi, con la conseguente soppressione dei circoli didattici e di istituzioni scolastiche di primo grado al livello di scuola Media, e che va quindi verso l’accorpamento di queste istituzioni.
Ci sono delle resistenze; la Sicilia è una delle regioni che fa maggiore resistenza. Vedremo come va a finire, però certamente dal Consiglio scolastico provinciale non poteva venire nessun placet alla delibera n° 187. Così voi l’avete rivista ed è diventata la Delibera n° 190, con la quale si è presa una decisione molto grave, cioè quella di scorporare il plesso Spinuzza dal Circolo didattico Botta, aggregandolo alla scuola Media Rosario porpora. Bene, questa Delibera n°190 non è assolutamente fondata su Pareri di alcuna istituzione. Quindi voi non avete consultato nessuna istituzione scolastica - come recita tra l’altro la Circolare 28 dell’assessore Centorrino quando dice che: “nella Delibera, addirittura della Giunta, deve essere attestata l’avvenuta consultazione delle istituzioni scolastiche, delle parti sociali, nonché il risultato della concertazione del Distretto.
Ecco, questo certamente non c’è!
Quindi la Delibera n° 190 ha dei presupposti, direi molto fondati, di illegittimità non solo su questo ma soprattutto - e mi compiaccio per questo con il Presidente del Circolo didattico, l’avvocato Spinosa - per la reazione che c’è stata; non perché a noi interessi questa sera prenderci la medaglietta dei capipopolo o di guidare le rivolte contro la pubblica Amministrazione, ma perché questa città evidentemente ha bisogno di stimoli forti per reagire e uno stimolo più forte dei nostri bambini io non credo ci possa essere.
Tra l’altro, la reazione non è avvenuta su un piano di emotività ma è stata molto ben guidata, dalla Istituzione scolastica, attraverso incontri, attraverso scambi di opinioni, attraverso la consultazione anche delle famiglie, per formare la coscienza in modo tale da comprendere che la compresenza di bambini e di ragazzi della scuola Media nella stessa struttura scolastica è certamente negativa per la didattica e ha anche dei presupposti di disagio per quanto riguarda la convivenza tra fasce di età che, come c’insegna la pedagogia, hanno bisogno di attenzioni diverse e di un netto regime di separazione. Questo io lo dico perché, nella Delibera che lo stesso Sindaco ha etichettato come “affrettata”, la n° 190, non si tiene affatto conto della dimensione di carattere didattico e della dimensione di carattere pedagogico che comporta lo spostamento delle 10 classi del plesso Spinuzza all’interno di una struttura come quella della scuola Media nella quale ovviamente sono presenti ragazzi dagli 11 ai 13 anni - ed anche alcuni superiori a questa età -.

Questi certamente non devono convivere e non devono far scuola insieme; non devono fare simbiosi con coloro che invece hanno bisogno di attenzioni di ben altro genere come i bambini della scuola dell’infanzia o i i bambini della scuola elementare. Questo per chiarire che molto spesso le istituzioni politiche dimenticano - con la frenesia dei tagli, con la frenesia delle cosiddette “razionalizzazioni” - il lato umano nelle vicende di cui si occupano. Il lato umano quello - che si chiama “fattore antropico” -, in questo caso è un elemento di distinzione, un elemento di qualità superiore perché si va a fondare su due importanti presupposti per la nostra città: uno è il mantenimento di due istituzioni scolastiche che comunque rimangono distinte.
Chi, come il sottoscritto, si occupa di scuola ed è all’interno di una istituzione scolastica comprensiva di due Sezioni (perché nella istituzione scolastica Mandralisca, della quale mi onoro di essere docente, esiste una Sezione classica e una Sezione dell’alberghiero, la quale è costituita da ragazzi che hanno delle necessità di carattere didattico e un piano della offerta formativa ben distinti rispetto a quelli del Liceo classico. Si tratta di due Istituti allocati in strutture differenti che hanno quindi anche modalità di vita scolastica differenti, ma sono retti da un’unica amministrazione), vi posso testimoniare che non esistono problemi particolari sul piano dell’amministrazione di ben 800 e passa ragazzi, che sono ragazzi anche tra i 14 e i 19 anni ed hanno anche esigenze molto più complesse e che certamente hanno richiesto un processo di formazione da parte di coloro che si sono andati ad occupare della struttura di carattere amministrativo. Ma, a regime, non si nota la differenza tra quando esisteva un Liceo classico con la sua piccola segreteria e un Istituto professionale alberghiero con la sua realtà amministrativa. Esiste un unico Dirigente scolastico che oggi si deve far carico - ma è anche pagato per questo - di responsabilità che sono di più notevole spessore rispetto al passato, che è indotto ad una formazione permanente sul piano dell’aggiornamento.
E, certamente questo è quello che noi auspichiamo che si formi nella nostra città: la presenza di un’Istituzione scolastica, comprensiva dell’ex Circolo didattico Botta (perché a quel punto sarà “ex circolo didattico”) e la scuola media Rosario Porpora.
A quel punto saranno due realtà distinte ma amministrate insieme da un’unica istituzione di carattere amministrativo.
Ora, questo non mi sembra affatto scandaloso se si pensa che moltissime istituzioni scolastiche metropolitane sono strutturate in questo modo (si è anche stabilito che funzionano meglio di quando erano amministrare singolarmente). Così avviene anche per numerose realtà, anche del nostro Comprensorio. Prendo atto naturalmente della revoca da parte dell’Amministrazione e del fatto che si è avuta la sensibilità di comprendere anche lo stato d’animo di coloro che hanno richiesto questa convocazione urgente del Consiglio comunale, cioè quello esclusivamente di farsi interpreti del disagio manifestato dai cittadini e non quello di strumentalizzare, dal punto di vista partitico, il momento che stiamo vivendo.

Dico “partitica” perché invece, dal punto di vista politico, quello che hanno dato, questa sera, come dimostrazione, questi cittadini, è la politica con la P maiuscola, cioè occuparsi dei problemi della città. E, quello della Istruzione è un problema fondamentale al quale noi esortiamo l’amministrazione, sempre di concerto al Consiglio comunale; perché quello che stiamo facendo questa sera deve essere anche l’esempio per il futuro della nostra città, cioè quello di prendere delle decisioni “insieme”, a prenderle immediatamente quando sorgono i problemi.
Si spera in futuro di saper anche anticipare e pianificare per tempo.
E con questo auspicio che, naturalmente, questa sera, ritengo sia necessario decidere immediatamente con un documento, da parte del Consiglio comunale, che impegni l’Amministrazione, al di là della revoca che è stata fatta, a sostenere le ragioni che sono state espresse questa sera in maniera così viva e costruttiva.

La consigliera Laura Gattuso
Con la stabilizzazione finanziaria di luglio si è stabilito solamente una cosa: che il sud è quello che maggiormente paga lo scotto!
Perché, se pensate che tra Puglia, Calabria, Sicilia e Campania, perderemo 895 autonomie di scuole, mentre in Lombardia soltanto 24, questo ci dovrebbe già far pensare cosa avesse in mente il ministro, il nostro ex ministro; e che cosa pensasse del resto il nostro ministro delle scuole pubbliche lo sappiamo tutti!I
l problema è che quando si deve tagliare è facile tagliare sulla Scuola, sulla Istruzione, sulla Sanità. Si parla di numeri. Anche stasera sentito parlare di numeri, e mi dà fastidio perché le mie figlie non sono numeri; le mie figlie sono persone che hanno gli stessi diritti di tutti quanti, e devo dire che l’Amministrazione, con l’atto che ha fatto, con la Delibera 190, ha invece ritenuto che i nostri figli fossero ancora dei numeri. Dobbiamo finirla di pensare che i figli, siccome siamo noi genitori i portavoce, non hanno diritto, non hanno diritto ad affermare la loro posizione. Quando il consigliere Noto diceva: “non si è tenuto conto delle esigenze delle famiglie”, non è vero, non si sono tenuti in conto soprattutto le esigenze dei bambini. Sradicare quei bambini da un contesto significa non avere nessuna coscienza e non tener conto del diritto del bambino. Il plesso Spinuzza non si deve toccare, non si può toccare per la sua storia (credo che tutti i nostri genitori siano andati a scuola nel plesso Spinuzza; quindi è un pezzo della nostra storia, è un pezzo della nostra tradizione) Io non parlo dell’aspetto didattico perché non sono un’insegnante, per cui non mi compete, ma indubbiamente il plesso Spinuzza è un plesso di riferimento per i cefaludesi. La mancanza di questo punto di riferimento sarebbe la mancanza di un tratto storico-culturale.
Ora, indubbiamente dell’autonomia delle scuole, anche a livello di prestigio, non possiamo non tenerne conto. Possiamo parlare anche di finanziamenti ma che cosa succederà? Io so che l’accorpamento sarà il risultato ultimo ma se possiamo lottare affinché si riesca ad ottenere l’autonomia della scuola elementare così come della scuola media io non credo che stiamo dicendo niente di sbagliato. Abbiamo lottato per l’ospedale e abbiamo vinto, stiamo lottando per il Tribunale, l’abbiamo fatto per la Serit e siamo riusciti ad ottenere uno sportello anche se non per tutti giorni; perché non dobbiamo lottare - anche provare - per mantenere l’autonomia dalla scuola media?
Se noi ci abbandoniamo, dicendo che non c’è più niente da fare... !
Io sono convinta che sarà sicuramente così però se almeno ci tentiamo a far sì che possa rimanere l’autonomia della scuola media e della scuola elementare io credo che non facciamo male a nessuno. Noi ci proviamo, poi indubbiamente se così non sarà naturale che la scuola media dovrà essere accorpata alla scuola elementare; su questo non ci piove. Però non vorrei che si ritirino subito i remi in barca. Io ritengo che dobbiamo anche tentare di fare questo passaggio.
Noi vogliamo che questo plesso Spinuzza rimanga; quello che sto dicendo io è che rimanga anche il plesso Botta e che possa rimanere l’autonomia del plesso Porpora. Questo è diverso da quello che voleva fare l’Amministrazione che voleva mantenere il plesso Porpora eliminando il plesso Spinuzza. Noi il plesso Spinuzza non lo vogliamo toccato!
Quello che vi sto dicendo io è di riuscire, se ce la possiamo politicamente tutti quanti, ad ottenere l’autonomia anche per la scuola media. Se poi questo non dovesse avvenire, è indubbio che la scuola media dovrà essere accorpata alla scuola elementare.

Il consigliere Mauro Scialabba
Mi auguro che quanto detto dal consigliere Lapunzina sia stato recepito da chi ci ascolta, da chi è presente, che non è un fatto politico ma è un fatto che sentiamo noi tutti i consiglieri a difendere la scuola Mercé che risale ... io ricordo che arrivai a Cefalù nel ‘57 e c’era l’asilo, con la maestra Puleo, con la maestra Cassata. E, quindi dobbiamo portare avanti a difendere questo Plesso che ha un nome, una istituzione che è qualcosa di importante per il centro storico e per Cefalù.
Detto questo, indipendentemente da tutto quello che abbiamo sentito (il piano di stabilizzazione, di assetto e non assetto), noi dobbiamo a qualsiasi costo, stasera (visto che la Amministrazione ha recepito quanto ha avuto suggerito anche dai genitori, dagli insegnanti, dal Direttore didattico, di revocare l’Ordinanza), sospendendo per un quarto d’ora, fare un documento comune in modo da impegnare l’Amministrazione affinché questo immobile, queste 10 classi di scuola primaria non vengano soppresse a Cefalù.

Il consigliere Carmelo Mangano
Io, questa sera, sono assolutamente d’accordo con il consigliere Gattuso, e assolutamente d’accordo con quanto espresso dalla maestra Franco per quanto riguarda la concertazione.
Ho delle grosse perplessità - che tra l’altro sono state manifestate nelle delibere del Collegio dei docenti del Botta - sull’accorpamento e quindi la creazione di un unico Istituto comprensivo tra la scuola media e la scuola elementare. Ho queste grossissime perplessità che tra l’altro non mi derivano da un mio convincimento ma dalla lettura di quelle delibere, proprio fatte dal Collegio dei docenti del Botta, in cui si esprimono delle grossissime perplessità sul funzionamento di questa che dovrebbe diventare una megastruttura. Io confesso: sono assolutamente ignorante in materia, quindi mi posso soltanto rifare a quanto fatto e scritto dal Collegio dei docenti: “Considerato che l’aggregazione, in Istituto comprensivo, della scuola d’infanzia primaria e secondaria di primo grado del comune di Cefalù determinerebbe una situazione di dimensionamento molto superiore a quanto previsto dalla legge regionale 6/2000; verrebbe quindi meno uno dei criteri indicati dalla Circolare: la gestione del funzionamento didattico amministrativo sarebbe più complessa con ripercussioni sulla qualità dei servizi”.
Io avrei preferito - cosa che invece a quanto pare non sarà possibile - che si agisse, in concerto anche con il Porpora ... perché stasera purtroppo ci vedremo costretti probabilmente a dare delle indicazioni in cui si abbia a Cefalù un unico Istituto comprensivo comprendente sia la scuola elementare che la scuola media, cosa che ha - credo giustamente - fatto rizzare i capelli ai docenti della scuola Botta che hanno fatto questo documento.
Ora, se non ci sono altre strade, credo che saremo costretti a fare questo tipo di Atto di indirizzo, anche se sono convinto che la formazione di due istituti comprensivi a Cefalù potrebbe essere richiesto - e questa volta dico - dalla “politica” e non solo da tecnicismi che fanno riferimento soltanto a numeri, i quali attualmente sono questi.
Io non lo so che margini di movimento abbiamo, però ho le stesse perplessità di quanto espresso dei docenti del Botta in questa vicenda, e non vorrei essere, francamente, nei panni di una Amministrazione che va a deliberare questa sera o domani mattina - perché siamo ormai agli sgoccioli del tempo che c’è stato concesso- senza poter seguire quella strada di concertazione che era stata proposta, nè la possibilità di creare i due istituti comprensivi.

Il Presidente Barracato accoglie la proposta di Sospensione del consigliere Terrasi, e la mette ai voti: unanimità

Lapunzina
Signor Presidente, anche con il permesso del consigliere Terrasi che ha chiesto la sospensione, per dare la possibilità a tutti di tornare a casa, leggiamo subito un documento condiviso, che verrà firmato poi da tutti i consiglieri comunali :

(vedi allegato in pdf: “delibera consiliare”)

Il Presidente mette ai voti il documento : (il consigliere Mangano e Greco si allontanano dall’aula per non votare) unanimità dei presenti (14).
Si mette voti anche l’Immediata esecuzione: stessa votazione.

La Seduta è sciolta .

- La Giunta riunita elabora la nuova Delibera di Giunta n° 196

(vedi allegato in pdf. "DG 196 del 01-12-11")

ritratto di Antonio Franco

Un grazie a Pino Lo Presti

Mancavano a me e a tutta la Città le belle immagini e i puntuali commenti che tu sai offrire delle sedute di Consiglio Comunale: un servizio utile e prezioso alla Trasparenza e alla Documentazione, due cardini della Società Partecipata e Democratica. Grazie Pino, spero che tu possa sempre offrire questo tuo atto di generosità e di impegno civile!