L'Italia tra i paesi più corrotti d'Europa

ritratto di Stephen Davola

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Secondo l’indice creato ogni anno dalla Transparency International, il problema della corruzione è ancora molto sentito in tutto il mondo. Nell’Eurozona le istituzioni pubbliche di Italia e Grecia risultano tra le meno trasparenti.

Spesso ci si chiede fino a che punto la corruzione è entrata a far parte della nostra vita quotidiana e a condizionare la nostra esistenza nelle pratiche quotidiane sia nel rapporto con le istituzioni che con gli altri. L’indice di corruzione percepita, calcolato ogni anno dall’associazione Transparency International, evidenzia molto bene come il problema della corruzione continua ad essere una vera piaga un po’ in tutto il mondo. Nel rapporto pubblicato oggi per il 2011 sono stati analizzati 183 Stati attraverso 17 indagini che hanno cercato di capire quale fosse la percezione della corruzione del settore pubblico attraverso la raccolta di numerosi dati su alcuni indicatori tipici della corruzione, come la facilità di accesso alle informazioni, l’applicazione di leggi anti corruzione, e i conflitti di interesse tra gli uomini delle istituzioni.

Un dato evidenziato molto bene nel rapporto è che circa un terzo dei Paesi presi in esame ha fatto segnare un punteggio inferiore a cinque su una scala che andava dallo zero per gli Stati più corrotti a dieci per quelli con le istituzioni più trasparenti. In fondo alla classifica tra le Nazioni più corrotte troviamo la Corea del Nord, da anni ormai in una sorta di prigione di ferro per tutti i cittadini senza alcuna possibilità di comunicazione con l’Esterno, e la Somalia, sconvolta da decenni di guerra civile e religiosa. Era quasi scontato che fosse così se si pensa che i due Stati non erano mai stati oggetto di un’indagine proprio per l’impossibilità di fare alcun tipo di ricerca nel loro territorio.

All’opposto i Paesi che se la passano meglio in termini di trasparenza sono la Nuova Zelanda e le storiche capitali del buon governo del nord Europa come la Finlandia, la Danimarca e la Svezia. In generale come era comprensibile a fare da maglia nera quasi tutto il continente africano dove i casi di vera democrazia sono rari e dove del resto la reazione della popolazione negli ultimi tempi, almeno nel nord Africa, è stata dura, con le numerose rivolte della primavera araba. I risultati migliori sono per il mondo occidentale, il Nord Europa in primis, ma anche Nord America e Australia.

Un dato del tutto negativo per l’Italia che risulta al 69esimo posto sotto il Ruanda e il Botswana e a pari merito con il Ghana e le Samoa. Con un punteggio di 3.9, di molto inferiore al 5 stabilito come punteggio di sufficienza per la trasparenza di una Nazione, il nostro Paese è tra i peggiori tra le potenze Europee, davanti solo alla Grecia. L’annosa questione del conflitto di interesse sommato al quasi duopolio del sistema televisivo nostrano, da anni ci fanno risultare come una delle Nazioni peggiori in occidente. L’Italia, infatti, ha totalizzato lo steso punteggio dell’anno scorso che è di molto inferiore a quelli del 2009 e del 2008.

Secondo l’analisi, il fatto che in Europa le Nazioni con il più basso punteggio sono proprio quelle a rischio default è dovuto proprio alla circostanza che in questi Paesi scarsa è la lotta all’evasione fiscale e alla corruzione, che sono alcuni dei motivi dello spaventoso debito pubblico. Questi dati per l’Italia non sono certo una sorpresa visti i recenti fatti di cronaca che coinvolgono politici al comando di istituzioni pubbliche.

http://www.fanpage.it/l-italia-tra-i-paesi-piu-corrotti-d-europa-e-solo-... link dal quale è preso l'articolo.

http://cpi.transparency.org/cpi2011/results/ link dal quale si può vedere la classifica completa e le statistiche stato per stato.

Che dire? Nihil sub sole novi, per citare libri antichi ogni tanto.
Ciò che è interessante, al di là di tutto, è sapere che siamo sotto paesi come Cuba, Arabia Saudita, Kuwait, Ruanda, Botswana e Qatar.
Siamo peggio di una dittatura comunista in merito alla corruzione? Come è successo?
In realtà, per quanto Tangentopoli dimostrò che l'Italia era tutto meno che un paese "pulito" come altri europei, di certo, nel 1992 non stavamo sotto Cuba o il Kuwait.
Ringraziamo sempre Lui, le porcate di P2 e successori e gli Andreotti di turno.