Alta Velocità....

ritratto di Staff

Versione stampabile

Comitato Pendolari Sicilia

Comunicato stampa

Non possiamo che essere d’accordo con Dalla Valle. Circa tre milioni di
italiani viaggiano giornalmente in condizioni pietose. E la situazione è
destinata a peggiorare ulteriormente.
Pendolari che pagano in anticipo un abbonamento per un servizio sempre più
scadente.
Abbiamo sempre denunciato il monopolio di Trenitalia e consociate. A dire
il vero la colpa non è certo di Trenitalia ma dei Governi che si sono
succeduti negli anni. Non dimentichiamo che l’ultimo Governo ha imposto
un affidamento monomandatario alle Regioni per il servizio pendolari per la
durata di 6 anni+6 a Trenitalia. Il tutto contro le direttive europee, che
imponevano quantomeno una gara pubblica europea.
Noi non siamo mai stati contro l’alta velocità. Crediamo che un Paese
civile ed evoluto debba dotarsi di un servizio di trasporto
all’avanguardia.
Ma se questo viene realizzato a scapito del servizio pubblico allora non ci
stiamo.
Che poi la realizzazione dell’alta velocità, come spesso accade in
Italia in diversi ambiti, comporti costi esorbitanti, e non previsti,
rispetto a pari realizzazioni all’estero, allora ciò ci deve far
riflettere.
Soldi per i pendolari sempre meno. Tagli ai trasferimenti alle Regioni. Ma
per l’alta velocità i soldi si trovano. E’ evidente che c’è
qualcosa di anomalo.
Ci spiace che il neo-ministro dello Sviluppo Economico, Corrado Passera
reputi la liberalizzazione nel nostro Paese come la più avanzata che
altrove. I fatti dicono ben altro…
Dov’è la reale concorrenza nel trasporto ferroviario?
Si sta procedendo a tagliare rami che non interessano. A questi rami devono
pensare le Ragioni, se li vogliono tenere in vita.
Regioni che con la crisi in atto non hanno dove trovare questi fondi. E
quindi assistiamo ad aumenti tariffari e tagli del servizio.
Come dovrebbero fare le Regioni a migliorare il servizio, visto che neppure
riescono a garantire quello attuale? E’ questo il federalismo italiano?
Si stanno costringendo i pendolari a tornare ad utilizzare l’auto. Si
punta sulle grandi opere a discapito della mobilità urbana e del
pendolarismo.
La crisi potrebbe essere una grande opportunità per riprendere in mano
seriamente il discorso sul trasporto urbano e sulla mobilità
sostenibile.
La storia ha dimostrato che come agito fino ad oggi non ha portato da
nessuna parte.
Si sono persi posti di lavoro e il servizio pubblico è via via
peggiorato.
Che ne sarà degli 800 ferrovieri che hanno perso il lavoro per via dei
tagli al servizio a lunga percorrenza?
Sono queste storie che gridano giustizia. Cosi come non sono necessari
investimenti strabilianti per delle opere che potrebbero garantire una
vita migliore ai pendolari.
Il soldi pubblici dovrebbero essere utilizzati in primis per offrire un
avanzato servizio pubblico e non per creare business per i monopolisti.

Distinti saluti

Palermo, 19 Dicembre 2011
Giacomo Fazio
Presidente Comitato Pendolari Sicilia
Patto Pendolari Italiani