“SOTTO QUALE CIELO ?” : sotto il cielo di Sicilia, purtroppo!

ritratto di Saro Di Paola

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Flavio Favelli : due insegne per “il fallimento del sogno della industrializzazione a Termini Imerese”


Flavio Favelli : il collage con la cartolina del “Costa Verde” per uno degli “omaggi al Banco di Sicilia”


Flavio Favelli : la catasta di 15 quintali di persiane dismesse per “Esotismi”


Zafos Xagoraris : carrello con altoparlanti e batteria d’auto per “l’indicatore”


Hans Schabus : rottami e relitti di barche per “Deriva”


Massimo Bartolini : la catasta di luminarie, con luci ad intermittenza,per “la strada di sotto”

Quelli nelle foto sono “i paesaggi siciliani” più significativi che sono stati esposti nelle “desolanti sale” e negli spazi all’aperto di palazzo Riso a Palermo per la mostra
“SOTTO QUALE CIELO ?”che, prevista dall’11 giugno 2011 al 30 ottobre 2011, è stata prorogata all’8 gennaio 2012, in quello che, secondo qualcuno, è
il “secondo Museo della Sicilia”.
Già, sino all’8 gennaio, alla vigilia del giorno in cui il suo direttore si è accorto di non avere più soldi per allestire le nuove mostre del 2012, facendo scoppiare una autentica bagarre partitica.

Ad esporre sono stati gli “artisti” contemporanei Massimo Bartolini, Flavio Favelli, Hans Schabus, Marinella Senatore e Zafos Xagoraris.
I cinque autori sono stati invitati “in residence” dalla Regione Sicilia ed hanno soggiornato, per circa 1 anno, nei Comuni di Termini Imerese, Ficarra, Enna e Capod’Orlando con la mission artistica di raccogliere sensazioni da fare rivivere “costruttivamente” in paesaggi Siciliani.

Se i paesaggi più significativi sono quelli che si vedono nelle foto, gli altri è meglio non mostrarli neanche.
Alcuni di quei “paesaggi”, peraltro, nella mostra non si vedevano.
Erano “raccontati” da audio in sale tenebrose : da incubo.

Come è stato scritto in una recensione erano paesaggi realizzati con “oggetti da raccolta differenziata, quando non speciale, perché inquinanti”.

Mai, dopo avere visitato una mostra, mi sono sentito disorientato, desolato e disgustato come all’imbrunire di quel 18 di ottobre dello scorso anno, quando mi è venuta l’idea, per me assai infelice, di entrare a palazzo Riso per visitare mostra e museo.

Eppure mai, visitando una mostra, avevo goduto del privilegio di avere una guida tutta per me. Quel pomeriggio, infatti, nessuno, oltre me, la guida avrebbe potuto accompagnare.
Perchè, nessuno, oltre me, quel pomeriggio a Palazzo Riso ha staccato il biglietto di sei euro.

Una guida tutta per me che mi ha fatto “ammirare” e “gustare” tutti quei paesaggi siciliani ai quali, ahimè, non ho attinto alcuna “sensazione costruttiva”.
Neppure in quelli del termitano che, per me, sarebbero dovuti essere i più “familiari” :
il carrello di altoparlanti, il collage con la cartolina di Costa Verde ,l’insegna del Totocalcio e quella dell’Alfa Sud.
Già l’Alfa Sud, la mia prima autovettura.
Quella utilitaria che, negli anni settanta, l’Alfa Romeo produceva nello stabilimento di Pomigliano d’Arco e la cui insegna ha partecipato alla mostra come “paesaggio siciliano”sol perché il suo autore, Flavio Favelli, che è stato in residence proprio a Termini Imerese si era convinto che, negli anni settanta, erano ALFASUD le vetture che la FIAT sfornava dallo stabilimento di Termini Imerese. Così mi ha risposto la guida quando,incredulo, le ho chiesto cosa "ci azzeccasse" l'Alfasud con Temini Imerese.
Paesaggi siciliani” in una mostra che non avrei dovuto vedere perché, come è stato scritto in altra recensione, “non andava vista”, in un palazzo inagibile che Museo non è.
Perché quel Palazzo, distrutto quasi totalmente dai bombardamenti, sarà Museo.
Quando, nella sua fabbrica, si saranno spesi quegli altri 48 milioni di fondi Por sui quali sono incentrate le attenzioni di molti politici.

Una mostra che non si sarebbe dovuta allestire ma che è stata allestita.

Già : SOTTO QUALE CIELO ?

SOTTO IL CIELO DI SICILIA !

Di quella Sicilia nella quale
“gli ignoranti, gli improvvisati, gli irresponsabili, i banditi, i folli”
vogliono
“fare le barricate…scendere in piazza…mettere le tende sotto i covi dei banditi della politica”
PERCHE’ QUEL CIELO RIMANGA SEMPRE LO STESSO.

A spese nostre.
A spese dei siciliani.
PER FARE UN GRANDE SUD !
Però.

Saro Di Paola, 13 gennaio 2012