Vincenzo Consolo

ritratto di Marcello Panzarella

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S'è spento oggi a Milano lo scrittore Vincenzo Consolo, che tanto lustro ha dato alla cultura italiana, e anche a Cefalù. Il "Ritratto d'Ignoto" di Antonello da Messina, conservato nel Museo Mandralisca di Cefalù, e il Barone Enrico Piraino di Mandralisca sono al centro del romanzo "Il sorriso dell'ignoto marinaio", il romanzo che lo portò al successo.
La sua scomparsa è una grande perdita, anche per la nostra città.

ritratto di Angelo Sciortino

Quest'uomo sì che ha dato lustro

Quest'uomo sì che ha dato lustro a Cefalù!
Avremmo dovuto chiedergli già vent'anni fa di essere il nostro sindaco.
Adesso, purtroppo, è tardi!

ritratto di Staff

Era l'anima della Sicilia

Lo scrittore Consolo è morto a 79 anni. Era l'anima della Sicilia

Fonte: il Giornale.it – Articolo di Mariateresa Conti - 21 gennaio 2012, 16:15

Si è spento a Milano, dove viveva ormai da 43 anni. Ma era la sua Sicilia, quell’Isola amata che lo ammaliava e che aveva cantato nella sua opera forse più conosciuta, "Le pietre di Pantalica", quella che gli aveva dato la celebrità, facendone uno dei narratori viventi più noti e amati.
Se n’è andato Vincenzo Consolo, scrittore sui generis ma nello stesso tempo molto amato. È morto a 79 anni, dopo una lunga malattia che lo aveva consumato pur non impedendogli, di tanto in tanto, di partecipare anche a distanza alla vita civile.
Molto legato a un altro grande siciliano, scomparso ormai da tempo, Leonardo Sciascia, Consolo è stato a lungo consulente editoriale per la narrativa italiana della casa editrice Einaudi. Nel 1976 la prima grande notorietà, con il romanzo "Il sorriso dell’ignoto marinaio", ricostruzione dei fatti svoltisi nel nord della Sicilia al passaggio dal regime borbonico a quello unitario e culminati nella sanguinosa rivolta contadina di Alcara Li Fusi nel maggio 1860. […]
E proprio in Sicilia, alle "sue" pietre, ritornerà. I funerali si svolgeranno lunedì a Sant’Agata di Militello.

Leggi l’articolo completo all’indirizzo web: http://www.ilgiornale.it/cultura/morto_vincenzo_consoloera_anima_sicilia...

ritratto di Nicola Pizzillo

Era cittadino onorario di Cefalù

pertanto meriterebbe un atto commemorativo ufficiale da parte dell'Amministrazione e del Consiglio Comunale.

Sarebbe il caso di ricordarlo magari con la lettura o recitazione di brani dei suoi libri, dinanzi ai concittadini e nel contesto del teatro Cicero.

ritratto di Angela Di Francesca

Vincenzo Consolo amava

Vincenzo Consolo amava Cefalù che era legata a tanti ricordi della sua giovinezza, ne amava il paesaggio, i personaggi, gli eventi storici, le simbologie...
e a Cefalù ha dedicato pagine indimenticabili di storia e di poesia.

ritratto di Angela Di Francesca

Da "L'Olivo e l'Olivastro" di Vincenzo Consolo

Si trovò così al suo preludio, la sua epifania, la sua porta magnifica e splendente che lasciava immaginare ogni Palermo o Cordova, Granada, Bisanzio o Bagdad.
Si ritrovò così a Cefalù. Non sa dire quando, tanto lontano questo avvenne nel tempo. Ricorda che lo meravigliava, man mano che s'appressava a quel paese, l'alzarsi del tono in ogni cosa, nel paesaggio, negli oggetti, nei visi, nei gesti, negli accenti; il farsi il tono più colorito e forte, [...]Aspra, scogliosa era la costa, con impennate montuose di scabra e aguzza roccia, fino alla gran rocca tonda sopra il mare - Kefa o Kefalé - al capo che aveva dato nome e protezione dall'antico a Cefalù; [....]
Alti, chiari, dai capelli colore del frumento erano gli abitanti, o scuri e crespi come se, dopo secoli, ancora distinti, uno accanto all'altro miracolosamente scorressero i due fiumi, l'arabo e il normanno, siccome accanto e in armonia stavano il gran Duomo o fortezza o castello di Ruggiero e le casipole con archi, altane e finestrelle del porto saraceno, del Vascio o la Giudecca.
S'innamorò di Cefalù.
Gli sembrava, ed era, un altro mondo, un mondo pieno di segni, di messaggi, che volevano essere letti, interpretati.
Trovò a Cefalù un uomo che molto prima di lui,nel modo più simbolico e più alto, aveva compiuto quel viaggio, nel movimento dal mare verso la terra, dall'esistenza alla storia, dalla natura alla cultura.
Era effigiato su una tavola, in un ritratto d'Antonello, che un barone, un erudito, amante d'arte, aveva trovato nelle Eolie e insieme poi ad una sua raccolta aveva lasciato in dono al suo paese.
Nel viaggio di quell'Ignoto sulla traccia d'un triangolo che aveva per vertici Messina, Lipari, Cefalù, vide il viaggio d'ogni uomo, l'avventura d'ogni Ulisse: la fuga dal terremoto, dal disastro, dal mortale rischio dello Stretto, la sosta nell'incerto regno deiventi, delle tempeste, delle eruzioni dei vulcani, l'approdo infine in un paese di lunga e ferma storia, il rifugio nelle solide mura d'una casa.
Quell'uomo dal sorriso ironico, fiore di ragione, sapienza, guardava verso la grande storia di Palermo...

ritratto di Partito Democratico

Cordoglio per la scomparsa di Vincenzo Consolo

Il Circolo del Partito Democratico di Cefalù esprime profondo cordoglio per la scomparsa di Vincenzo Consolo. La sua vita spesa nell’impegno letterario lo ha reso protagonista della prosa siciliana, sulla scia di grandi maestri quali Pirandello e Sciascia, condividendo, in particolare di quest’ultimo, il forte impegno sociale e legalitario. Con “Il sorriso dell’ignoto marinaio”, in primis, ma anche con “Nottetempo casa per casa”, il nome di Vincenzo Consolo si lega indissolubilmente alla città di Cefalù, da cui ha ricevuto la benemerita cittadinanza onoraria. Con la sua prosa “poetica” Consolo ha saputo dare un’anima al patrimonio e alla memoria storica di Cefalù, contribuendo ad accrescere la fama della cittadina normanna nel mondo.

Vincenzo Garbo

(Segretario Cittadino P.D.)

ritratto di Angela Di Francesca

ricordiamo anche il suo

ricordiamo anche il suo scritto su "Pio La Torre orgoglio della Sicilia", perchè Consolo sapeva coniugare l'attenzione formale, il linguaggio del sogno, e il territorio della vita reale, dell'ambito sociale e storico.

http://www.piolatorre.it/multimediale/multimediale-item.asp?idparte=419&...

al Pagliarelli di Palermo con regia di Gabriello Montemagno

ritratto di Saro Di Paola

CHISSA' ........

CHISSA'.....
se a Vincenzo Consolo è rimasto il tempo di vedere le immagini di quel TRICOLORE BRUCIATO a Palermo,

CHISSA'.....
cosa avrà pensato di quei giovani che a quel Tricolore hanno dato fuoco,

CHISSA'.....
cosa avrebbe scritto di loro, della loro Sicilia, della nostra Sicilia, della Sua Sicilia,

CHISSA'.....

ritratto di Roberto Maranto

Delibera Consiliare del 03.10.1993

Deliberazione di Consiglio Comunale del 3 ottobre 1993
(Il Consiglio fu riunito alle ore 10,50 – Presenti n°27 Consiglieri - Assenti: Noto Nicolò, Barranco Alberto e Genovese Giuseppe).

Oggetto: Conferimento cittadinanza onoraria allo Scrittore Vincenzo CONSOLO.

(Vincenzo Consolo nato a Sant’Agata di Militello nel 1933, vive e lavora a Milano. Ha esordito nel 1963 con “La ferita dell’Aprile” (Mondadori). Deceduto a Milano il 21.01.2012.)

Assume la Presidenza il Sig. Avv. Rosario Culotta nella qualità di Presidente il quale, riconosciuta legale l’adunanza, dichiara aperta la seduta.
Presenti n°27 Consiglieri (Assenti Noto Nicolò - Barranco Alberto – Genovese Giuseppe).
Il Presidente pone in discussione l’argomento iscritto al punto n°3 dell’O.d.G. relativo all’oggetto.
Rivolge un clamoroso saluto all’On.Parisi e a sua Eccellenza Spalletta per la loro presenza in questa Sala Consiliare e a sua Eccellenza Spalletta per la loro presenza in questa Aula Consiliare.
Ringrazia tutte le autorità presenti (Sindaco Lascari, rappresentante Comune di S.Agata, docenti e presidi delle Scuole, Commissariato Azienda, Don Scelsi-Vicario del Vescovo, Coordinatore Amm.vo U.S.L., Nuccio Fava – direttore RAI-Palermo).
Da lettura della seguente lettera del Sindaco di Cefalù – Prof. Alfredo Mario La Grua
Al Eg. Sig. Presidente del Consiglio Comunale di – Cefalù
La prego di voler iscrivere al punto 1) dell’O.d.G. del prossimo Consiglio Comunale il seguente argomento: “Conferimento della cittadinanza onoraria di Cefalù allo Scrittore Vincenzo Consolo”.
Questa formale richiesta che certamente è in linea con un comune intendimento, deriva da un proposito unanimemente avvertito dall’interra cittadinanza e maturato in questi anni e di cui entrambi, in piena intesa recentemente ci siamo fatti ambasciatori presso l’illustre Scrittore.
Con questo solenne atto amministrativo suffragato dal consenso del Consiglio Comunale che ho motivo di prevedere unanime ed entusiastico avrà concreta, ufficiale attuazione una istanza popolare che vuole Vincenzo Consolo ufficialmente inserito nella comunità cefaludese, non soltanto perché Cefalù ha fornito a Lui ricca materia di ispirazione e di elaborazione letteraria dei romanzi “Il sorriso dell’Ignoto Marinaio” e “Nottetempo, casa per casa”, ma anche perché la sensibilità umana e sociale di Vincenzo Consolo si è felicemente calata nella realtà cefalutana, nei grumi delle fantasie e nella Sua memoria storica, delle suggestioni evocate dal Suo ambiente, nel fascino che in Lui esercitano ormai da tempo, uomini, circostanze, luoghi, situazioni, al punto da alimentargli dentro un segreto, sottile innamoramento per la nostra Città e da fargli dire che gradirebbe averla come seconda patria, come patria di adozione – Ecco, il fatto che Egli abbia gradito la proposta di fare parte della nostra comunità umana, costituisce per noi un arricchimento non solo sul piano culturale, per il ruolo prestigioso che Egli ha nel mondo letterario ed anche nella società civile italiana, ma anche e soprattutto sul piano umano e civile, che sono ideali di giustizia sociale, di pace, di libertà, di riscatto da ogni forma di servitù e di apprensione, e per la forza con cui riesce a penetrare tra le pieghe della tragedia umana leggendo a fondo nel dolore dei protagonisti dei suoi romanzi.
Nella realtà cefaludese, nell’impasto degli umori, delle passioni, delle tensioni che caratterizzano la nostra società, Vincenzo Consolo si è venuto calando, per semplice atto d’amore, da quando era ancora giovanissimo ed intrecciava a Cefalù belle e gratificanti amicizie che lo aiutavano Lui non nativo, ad esplorare e a rappresentare questa nostra realtà, questo nostro modo di essere. E’ soprattutto per questo Suo innamoramento che la Sua presenza tra noi, il Suo diventare uno dei nostri concittadini, che il conferimento della cittadinanza onoraria a Vincenzo Consolo, il Suo consentire a noi di appropriarci di Lui, ci riempie di gioia e di orgoglio.
Ci farà piacere incontralo per le nostre strade, vederlo tra la nostra gente, semplice e schivo come lo conoscevamo.
Saremo fieri di ogni contributo di pensiero e di sollecitudine che egli vorrà offrire alla crescita culturale civile e morale della nostra Città.
Benvenuto tra noi!
Cefalù 24.09.1993 – Il Sindaco

Invita i Consiglieri che ne hanno fatto richiesta di esporre il loro intervento.
Intervengono i Consiglieri: Avv. Restivo, Dr. Giardina, Cristina, Fatta, Zito, l’Assessore D.ssa Curreri Francesca e del Presidente.
Poiché nessuno chiede la parola, il Presidente precisa che il Consiglio Comunale è chiamato, a scrutinio segreto, sul conferimento della cittadinanza onoraria allo Scrittore Vincenzo Consolo e ciò per i motivi prima illustrati dai vari oratori che sono intervenuti.
Proceduto si alla votazione, a scrutinio segreto con l’assistenza degli scrutatori nominati ad inizio seduta, si ottiene il seguente risultato:
Presenti e Votanti n°27
Hanno espresso voto favorevole al conferimento della cittadinanza onoraria allo scrittore Vincenzo CONSOLO n°27 Consiglieri.
Entra in sala lo Scrittore Vicenzo CONSOLO

Applauso generale.

Il Presidente proclama l’esito della superiore votazione e precisa che il Consiglio Comunale ha deliberato all’unanimità di conferire allo Scrittore Vincenzo CONSOLO la cittadinanza onoraria.
Il Sindaco dà lettura del seguente documento:
Con il conferimento della cittadinanza onoraria a Vincenzo Consolo, Cefalù ha scritto oggi una bella pagina della sua storia civile; l’iniziativa non è stata frutto di improvvisazioni, ma è maturata, in un Humus di crescente entusiasmo, nel corso di questi ultimi anni, via via che la stessa personalità dello Scrittore si è venuta ambientando nella nostra comunità umana sino a diventare familiare.
Voglio dire che Vincenzo Consolo è diventato cittadino cefaludese non in una rarefatta atmosfera intellettualistica, ma in un clima di avvertito calore umano.
Questa felice circostanza non consente retoriche enfatizzazioni: cene dissuade severamente la figura dello Scrittore, così semplice, così schiva, così modesta, oserei dire, se l’aggettivo non si prestasse all’equivoco, così aderente alla Sua origine provinciale.
Io non mi sento oggi, come Sindaco e come giornalista, di esaltare questa Sua figura nella Sua dimensione letteraria. Mi sento piuttosto di guardare al conferimento della cittadinanza onoraria a questo nostro sicilianissimo Scrittore, come ad un esaltante fatto di civiltà. L’umanità di Vincenzo Consolo si è oggi innestata alla grande, secolare tradizione civile di Cefalù, e viene a tonificarla, ad arricchirla, a caricarla di motivazioni nuove e specifiche; abbiamo acquisito al nostro patrimonio di civiltà non soltanto il prestigioso Scrittore che oggi, con la Sua forte ed inconfondibile individualità, e in primissimo piano sulla ribalta letteraria e nello scenario di nuova cultura politica impegnata nella edificazione di un fecondo umanesimo sociale, ma il cittadino che, con una straordinaria capacità di scavo e di rappresentazione, ha saputo cogliere, talvolta anche nella sua dimensione tragica, la condizione della nostra gente, con i suoi umori, con la sua ansia di riscatto, le sue le suggestioni, i miti, i sortilegi gli incantamenti, le effusioni dell’anima siciliana, animando con i suoi personaggi i luoghi della storia e della memoria, forte delle sue esperienze di autentico siciliano cresciuto a contatto con la civiltà contadina, sensibile ai richiami più segreti del nostro ambiente di vita. E ciò senza mai la sua scrittura indulga al patetico e al romanzesco, tanto è vigile, tanto è controllata, tanto è carica di cultura anche nel linguaggio inimitabile nell’imposto e nella sintassi.
Cosi oggi Vincenzo Consolo non viene risucchiato nel magma di una metropoli, ma si inserisce in una comunità di tredicimila abitanti, dove per dirla alla buono Egli già si sente di casa, perché questa Città del Barone di Mandralisca se ci riferiamo al “Sorriso dell’Ignoto Marinaio” questa Città in cui si muovono i dolenti personaggi e si respira l’atmosfera di “Nottetempo casa per casa”.
E’ insomma la Città in cui ci sarà naturale incontrarlo a passeggio con uno dei tanti suoi amici, in cui sorprenderebbe sapere che Vincenzo Consolo desidera trovare un appartamento per abitarvi nei periodi di tregua della Sua attività di Scrittore. La Città in cui, senza aver dovuto tagliare le radici con la terra natia.
Egli possa sentirsi trapiantato felicemente.
E’ tutto questo che ci rende più caldo e più affettuoso il nostro Benvenuto a Cefalù e il nostro abbraccio all’illustre concittadino.
E mo sembra qui opportuno ricordare che un altro illustre scrittore ha avuto la cittadinanza onoraria di Cefalù: si tratta del compianto Antonio Castelli, amico nostro, di Sciascia e dello stesso Consolo; anch’egli a Cefalù ha lasciato un suo qualche segno di dedizione e di affetto.
Adesso, se mi consenti il figlio confidenziale, mio caro Enzo Consolo, sono tenuto a dirti una cosa: Non ci stiamo appropriando di Te. Quando l’anno scorso, durante una indimenticabile serata letteraria organizzata dalla Pro-Cefalù al Cinema di Francesca, hai detto che se non avessi più voluto abitare a Milano, avresti volentieri scelto Cefalù come patria di adozione, questa tua testimonianza di amore ci ha commosso – Ma questa tua cittadinanza onoraria noi avremmo un profondo, assoluto rispetto; la vorremmo trattare con estrema discrezione e con estremo riguardo per la tua vita privata se qui sceglierai di soggiornare.
Come concittadino ci farà piacere incontrarti per strada, stringerti la mano, sapere che segui da vicino i nostri problemi e le nostre vicende e condividi i nostri progetti di crescita civile e di elevazione culturale, morale e sociale.
Ci farà piacere additarti ai giovani, come esempio di probità, di onestà intellettuale. Di coerenza, di impegno civile.
E ti saremo grati se la tua presenza a Cefalù contribuirà a rendere più credibile il nostro proposito di realizzare una Città a dimensione umana desideroso di produrre valori di democrazia e di civiltà.

Lo Scrittore Vincenzo Consolo rivolge un caloroso ringraziamento al Sindaco, al Presidente del Consiglio, agli Amministratori ed alla Cittadinanza tutta per l’onore concesso con il conferimento della cittadinanza onoraria di Cefalù. Commosso afferma che questa sera è una delle giornate più felici della sua vita. Definisce miracoloso l’avvenimento di oggi che è riuscito ad avvicinare alla società uno scrittore che per fare il suo lavoro seriamente è condannato spesso a vivere una vita in ombra e solitudine.
Esprime molta commozione rinnova i ringraziamenti.

Il Presidente, a chiusura della seduta, rivolge un vivo ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito per la riuscita della presente cerimonia ed in modo particolare ringrazia il Commissario dell’A.A.S.T. ed il pubblicista del giornale di Sicilia Enzo Cesare. Viene scoperto il dono artistico appositamente creato dal Consigliere Comunale Prof.Morello per l,o scrittore Consolo e viene precisato che l’opera grafica per gli inviti ed i manifesti è stata creata dal Consigliere Sig. Curcio Rosario. A entrambi gli autori rivolge, a nome del Consiglio, i più vivi ringraziamenti.
La seduta viene sciolta alle ore 12,30 circa.

ARCHIVIO DELIBERAZIONI DI MARANTO ROBERTO.

ritratto di Saro Di Paola

IL GONFALONE DI CEFALU'

Voglio sperare che la nostra Città,
intanto e come primo atto di riconoscenza, renda
IL SUO PRIMISSIMO OMAGGIO al suo
ILLUSTRISSIMO CITTADINO ONORARIO che TANTISSIMO LUSTRO le ha dato,
partecipando ai funerali che si terranno a S.Agata di Militello,
con IL GONFALONE DI CEFALU'.

ritratto di Angelo Sciortino

Speriamo!

Speriamo!
Speriamo che non ci dicano che mancano i soldi per la benzina!
Speriamo che non ci sia una mostra di macchine d'epoca o qualche altro simile impedimento!
Speriamo che l'Amministrazione voglia e sappia interpretare correttamente la nostra emozione per questa perdita!
Speriamo, come ormai da lunghi anni facciamo, perché l'alternativa sarebbe la disperazione.

ritratto di Saro Di Paola

CEFALU' PRESENTE AL FUNERALE

Il sindaco Guercio è stato presente al funerale di Vincenzo Consolo.

http://settimanalecentonove.wordpress.com/2012/01/23/santagata-di-milite...

ritratto di Giuseppe Fajlla

Approvo,spero, che la giusta

Approvo,spero, che la giusta idea,l'omaggio del gonfalone della città sia già in attuazione è il minimo atto ma indispensabile.

ritratto di Daniele Tumminello

Consolo e Cefalù

"Cefalù, confine d'un oriente di natura e d'esistenza, di linguaggi formali e mitopoietici e porta d'un occidente di storia e di linguaggi logico-critici". Queste sono le parole con cui, nella nota dell'autore a margine di "Il sorriso dell'ignoto marinaio", Vincenzo Consolo prova a cogliere l'essenza profonda della nostra città, vero crocevia e sintesi di esperienze, culture ed espressioni dell'umanità.

ritratto di Roberto Maranto

Vincenzo Consolo

A rettifica della deliberazione da me pubblicata, il Sindaco dell'epoca era il Prof.La Grua Mario Alfredo e non come erroneamente da me riportato On.le Simona Vicari, eletto in data 6 giugno 1993 con 5.164 voti e durato in carica fino all'elezioni Ammnistrative del 30.11.1997- Maranto Roberto

ritratto di Angela Di Francesca

converrebbe correggere

converrebbe correggere facendo la rettifica anche nel post della delibera per evitare che tramite i motori di ricerca si trovi un'informazione sbagliata...

ritratto di Staff

Correzione effettuata

La correzione è stata effettuata nel commento originario del Sig. Roberto Maranto

ritratto di Nicchi Salvatore

omaggio a consolo

La quercia caduta - Giovanni Pascoli
home

Le poesie

Dov'era l'ombra, or sé la quercia spande
morta, né più coi turbini tenzona.
La gente dice: Or vedo:era pur grande!

Pendono qua e là dalla corona
i nidietti della primavera.
Dice la gente: Or vedo:era pur buona!

Ognuno loda, ognuno taglia. A sera
ognuno col suo grave fascio va.
Nell'aria, un pianto… d'una capinera

che cerca il nido che non troverà.

(PASCOLI)

ritratto di Salvatore Culotta

Per dare un contenuto più

Per dare un contenuto più corposo alle,ovviamente sincere, parole di cordoglio, e per onorare nella pratica quotidiana quello che si può definire un Maestro invito a leggere un breve ricordo pubblicato su La repubblica-Palermo :
Lo strenuo difensore della lingua
di MARIO DI CARO
Né "taliare né spiare": per Vincenzo Consolo l'uso del dialetto avvelenava la letteratura facendola regredire a folclore, in barba al successo che poteva riscuotere. Lo scrittore di Sant'Agata lo disse chiaro e forte, due anni fa, a un convegno di italianisti a Cagliari e lo ribadì subito dopo in un'intervista rimasta inedita che rincarò la dose. "Siamo alla ricreazione linguistica, oltre che culturale e politica - attaccava Consolo - Il nostro padre Dante ci ha insegnato che l'italiano è la madre nobile delle lingue, il dialetto è un segno regressivo e gli scrittori che lo usano fanno cattiva letteratura".
Consolo non voleva sentir parlare di successo: "Anche il carretto siciliano, anche "Ciuri ciuri", anche il duello rusticano ha molti estimatori - disse - In Italia abbiamo possibilità linguistiche straordinarie, soprattutto in Sicilia dove esistono giacimenti lasciati dagli arabi, dagli spagnoli, nei quali bisogna cercare le parole per poi trasferirle in italiano, non folclorizzarle. Anche Sciascia raccontava la Sicilia ma aborriva il dialetto: lui era un illuminista attento alla lezione di Manzoni sulla lingua italiana".

ritratto di Staff

La voce di Vincenzo Consolo

Di seguito pubblichiamo una lettera firmata da Teresa Triscari, Direttore dell'Istituto Italiano di Cultura di Bratislava:

Da un’isola di narratori, la voce di Vincenzo Consolo si eleva a canto

Si sono spenti da poco gli echi delle celebrazioni di quel grande momento storico della nostra unità nazionale che Vincenzo Consolo ci aveva fatto gloriosamente vivere e rivivere con “Il sorriso dell’ignoto marinaio” (1976), capolavoro letterario che ha portato alla ribalta un pezzo della nostra grande storia d’Italia.
Un brano di storia tutta ambientata a Cefalù, dove i grandi fermenti risorgimentali danno voce anche a donne rimaste fino allora nell’oscurità come le sorelle Botta (Elisabetta e Giuseppina) e la giovanissima Giovanna Oddo, e dove il Gattopardo cefaludese, il barone Enrico Pirajno di Mandralisca, apre le porte della sua casa a intellettuali e fuorusciti.
Un Gattopardo all’incontrario, quello tratteggiato da Consolo, dove la visione metastorica e disincantata del principe di Salina è sostituita dal dovere dell’intellettuale di essere partecipe di quelli che sono i destini di infelicità dell’uomo che risiedono nelle zone di marginalità della società, nelle classi meno privilegiate, meno abbienti che sono, poi, proprio quelle che fanno la storia.
Un pezzo di storia sotto la quale palpitano le recenti grandi trasformazioni degli anni ’50 e ‘60, della grande emigrazione, che Consolo sente fortemente, da intellettuale, da cittadino, ma, soprattutto, dal suo essere innanzitutto siciliano, con quel rapporto di amore-odio che corrisponde sempre, e comunque, a grande struggimento.
Un pezzo di storia sotto la quale scorrono i suoi grandi padri letterari, da Verga e Piarandello, a De Roberto, Sciascia e Vittorini, il suo impegno civile e la sua attenta ricerca del linguaggio. Una vera sperimentazione stilistica che, operando sullo sconvolgimento del codice linguistico, giunge alla polifonia di Gadda o alla digressione pasoliniana, partendo sempre dalla grande rivoluzione stilistica che ha operato Verga nei confronti dell’italiano.
Ma non è solo “Il sorriso” che Consolo ha dedicato a Cefalù.
Anche “Nottetempo casa per casa” (1992), insignito dell’ambito Premio Strega, è ambientato in questa terra di grandi incontri storici, nella Cefalù degli anni Venti, e racconta la nascita del fascismo avendo come teatro personaggi storici veri e, come sempre succede nei romanzi storici, anche personaggi di invenzione che, come dice il Manzoni, devono avere sempre il colore del tempo.
Anche qui la sua scrittura coniuga la passione civile a una còlta e raffinata ricerca linguistica.
Un grande amore per Cefalù, quello di Consolo che ne era cittadino onorario e che, ogni volta che gli parlavo, anche durante la sua lunga malattia, mi diceva: ”Me la saluti Cefalù, me la saluti!” con quell’ afflato carico di quell’intensità, di quel non detto di cui adesso sono gelosa e fiera custode.
Moderno Ulisse, Vincenzo Consolo tornava sempre nella sua Itaca dove rientrerà, per sempre, domani..
Grazie, Vincenzo, per essere uno di noi!

Teresa Triscari
Direttore Istituto Italiano di Cultura Bratislava
Bratislava 22 Gennaio 2012

ritratto di Saro Di Paola

SARA',SOLTANTO, PER CAMPANILISMO CEFALUTANO ?

E' da ieri che leggo e ascolto omaggi a Vincenzo Consolo.
A colpirmi di più è stato questo di Teresa Triscari.

SARA', SOLTANTO, PER CAMPANILISMO CEFALUTANO ?
Anche a "Teresella" il mio grazie per essere una di noi.