Cefalù, truffato da una sedicente agenzia di investigazioni private on line

ritratto di Polizia di Stato di Cefalù

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Alla fine dello scorso mese di settembre un sessantenne cefaludese, convinto che la propria moglie conduceva una relazione extraconiugale, decide di rivolgersi ad un’agenzia di investigazioni private.
Contatta l’utenza 800 180 469 di un’agenzia di investigazioni denominata “Investigazioni Sicure” rintracciata dopo una ricerca su internet al sito www.investigazionisicure.com.
Subito dopo avere parlato con una interlocutrice il sessantenne cefaludese è ricontattato sull’utenza di casa da tale Roberto, il quale conferma la disponibilità di eseguire il lavoro consistente nell’acquisire informazioni su una presunta relazione extraconiugale della moglie in un tempo massimo di venti giorni e per un importo complessivo pari a 900 euro. Il sedicente Roberto chiede che gli venga comunque corrisposto un anticipo della somma pari a 650 euro da corrispondere con ricarica di una carta postepay. Nel corso di questa conversazione Roberto fornisce anche le sue utenze cellulari perché l’impiegato possa contattarlo in caso di necessità.
Dopo avere effettuato la ricarica della carta postepay l’impiegato cefaludese, non ricevendo per circa una settimana alcuna comunicazione dall’agenzia di investigazioni, contatta il sedicente Roberto che, come se niente fosse, gli propone a fronte di ulteriori 400 euro, da accreditare sulla solita carta postepay, fantomatiche intercettazioni telefoniche retroattive ad un anno sul telefono della moglie e quindi una proroga sul termine precedentemente concordato per le sue indagini.
L’impiegato effettua questo ulteriore versamento di 400 euro ma dopo altri venti giorni il sedicente Roberto gli comunica che non era stato trovato alcun elemento utile e che le indagini sarebbero dovute proseguire. A metà dello scorso mese di novembre la truffa oramai si delinea in tutti i suoi contorni, il sedicente Roberto riferisce allo sconsolato impiegato che è in costante rapporto con i suoi agenti sul posto dai quali attende a giorni notizie utili sulla presunta infedeltà della moglie.
A questo punto l’impiegato sessantenne si determina a sporgere la denuncia di truffa presso il nucleo di polizia informatica del Commissariato di Cefalù e scattano immediatamente le indagini, coordinate personalmente dal Dirigente Manfredi Borsellino.
Dal codice fiscale associato alla carta postepay in cui l’ignaro impiegato aveva già versato più di 1000 euro senza ottenere mai uno straccio di informazione sui presunti tradimenti della moglie, si risale al beneficiario di tale somma, N.M., cinquantatreenne romano ma residente a Vallinfredda, già gravato da precedenti specifici per truffe commesse con lo stesso modus operandi, il quale risulta altresì anche la persona a nome della quale è stato registrato il sito internet www.investigazionisicure.com.
Vengono quindi passate al vaglio le movimentazioni della carta postepay e risultano due addebiti effettuati in favore di C.C., ventiquattrenne romana, residente a Cerveteri, di recente segnalata per truffa dalla Procura della Repubblica di Crema in concorso proprio con il cinquantatreenne romano di Vallinfredda.
Altri accertamenti consentono ancora di verificare che presso la Prefettura di Roma non sono mai esistite licenze per l’esercizio dell’attività di investigazione rilasciate a quei nominativi mentre risulta che il cinquatratreene di Vallinfredda sarebbe amministratore unico della sedicente “World Internet Investigation s.r.l.” e comproprietario della “Detective International School s.r.l., i cui amministratori unici sono risultati avere tutti precedenti per reati in materia finanziaria e ricettazione.
In sostanza una vera e propria associazione a delinquere finalizzata alla commissione di truffe in danno di ignari utenti che, ingenuamente, si rivolgono a queste sedicenti agenzie di investigazioni con la speranza di cogliere in flagranza il proprio coniuge sospettato di relazioni extraconiugali.
Il titolare della carta postepay e la ragazza di Cerveteri sono stati intanto segnalati alla Procura della Repubblica di Termini Imerese per truffa, falso e sostituzione di persona.