A proposito di censure

ritratto di Daniele Tumminello

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Ho inviato nella giornata di ieri, sia usando il consueto modello di contatto, sia privatamente per email, questo contributo al direttore di Cefalunews con preghiera di pubblicazione. Pubblicazione che purtroppo non è avvenuta.
Di seguito riporto la mia lettera.

Nel leggere la sua speciale classifica in cui vengono elencati i sempreverdi della politica locale, quelli che, a suo dire, sarebbero i più restii a lasciare la poltrona, viene omesso un nome eccellente che mi permetto di ricordarle, qualora lei, colpito da momentanea quanto inusuale amnesia, lo abbia obliato. Si tratta di Alberto Barranco. Fa specie, tuttavia, il fatto che il suddetto faccia parte del movimento Cefalù Cambia e sia assai vicino al consigliere Calabrese Francesco, che voci insistenti, la sua in primis, danno ormai alle soglie della candidatura a primo cittadino con il sostegno dell’UDC. Le suggerisco, a sua stessa garanzia, e da una verosimile offesa da parte del Barranco per questa inopportuna esclusione, e da qualsivoglia maliziosa accusa di tendenziosità, di rettificare e integrare quanto da lei scritto, affinchè nessuno abbia l’ardire di supporre che lei intende proteggere dall’accusa di poltronismo il sopracitato. Se a ciò si aggiunge il fatto che sul suo giornale il giovane Giuseppe Barranco, nipote dell’Alberto, assurto agli onori della cronaca per i suoi 130 giorni da Assessore ai Beni Culturali, trova assai benevolmente spazio assieme a tutto il partito di Casini, la malizia potrebbe assai pericolosamente volgere verso il sospetto.
Inoltre, lo dico sempre a tutela di quel ruolo imparziale che lei ha sempre sottolineato di professare, inserire nella stessa graduatoria chi ha presentato 71 interpellanze dal 2007 ad oggi, ce lo ricordava lei stesso qualche giorno fa, e chi invece si è distinto per le parecchie assenze alle sedute, rischia di passare (mi consenta il neologismo) per “qualunquismo calderonistico”.